Recensioni per
Never will I surrender?
di Beatrix

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
21/02/14, ore 22:11

La reazione di James, in seguito alla terribile richiesta di Shepard, penso possa essere facilmente immaginabile anche in relazione ad altri membri dell'equipaggio. Come fai ad accettare il fatto che la persona che ami rimarrà sola in mezzo al caos più totale? Come fai ad accettare il fatto che lei abbia già accettato la sua stessa morte, il sacrificio, quando tu sei consapevole che non potresti vivere senza?
Non ho mai potuto sperimentare in prima persona la tragicità di quel momento, perchè nella mia personale esperienza di gioco Andromeda è in pace con se stessa e lo stesso io. So che finalmente sta per mettere fine a tutto e che raggiungerà un posto migliore... ma so bene che se avessi giocato con un'altra romance, quel momento mi avrebbe pugnalato senza pietà. E' orribile, semplicemente orribile. E' un altro di quei momenti per cui la Bioware meriterebbe un calcio nel didietro e una pacca sulla spalla.

Dopodichè, beh... il dialogo con il Catalyst mi trova completamente d'accordo. D'accordo con i dubbi di Maxime e d'accordo con le sue motivazioni. Non avresti potuto analizzare meglio la situazione. Hai dispiegato tutte le variabili possibili e tutti i "se" che scaturiscono da esse. Non ho potuto non apprezzare quella tacita richiesta di aiuto che Maxime rivolge a Thane, e non posso che quotare all'ennesima potenza le tue parole: "Thane non aveva tutte le risposte, ma aveva la capacità di portare le altre persone a ragionare con la sua calma e la sua obiettività."
C'è un momento così che ho inserito nella mia storia, proprio perchè anche io immagino che questo sia il suo atteggiamento, uno dei tratti principali del suo carattere. E infine, la risposta che le dà è senza dubbio quella più giusta.
Non arrivi così lontano per poi rinnegare le tue scelte. La coerenza è qualcosa di encomiabile, e non perchè mantenere una visione costante e statica delle cose sia sempre la cosa giusta... ma perchè la coerenza è sinonimo di sicurezza, e non c'è più tempo di indugiare e di vacillare, non quando tutto sta bruciando e la gente continua a morire.
Nella parte successiva, ti sei indubbiamente aggiudicata un posto nella scaletta degli autori sadici, è inutile girarci intorno. Però, soggettivamente, ho apprezzato tanto questa scelta. Se avessi fatto sopravvivere Maxime, se le avessi dato una speranza, la possibilità di un futuro, la concreta opportunità di dimenticare il dolore per quanto possibile e ricostruire qualcosa a fianco di qualcun altro, io non sarei rimasta delusa, nè dispiaciuta, anzi. Ma questo è il finale che sento più affine al mio, e di conseguenza lo apprezzo in modo diverso - non migliore, questo sarebbe sbagliato -, semplicemente diverso. Hai riassunto perfettamente ciò che prova lei con quel flusso di coscienza e, parlando di coerenza, ci sta in pieno come epilogo di questa storia.
Non voglio essere io a dire che James non potrà mai essere Thane. No, non può, ma nessun altro avrebbe potuto. Vederla in questo modo sarebbe un errore, perchè le persone non sono rimpiazzi... ma ciò non vuol dire che James non avrebbe potuto darle ciò di cui Maxime aveva bisogno. Però... però ci vuole tanta forza, e lei è sfinita. E io non posso che capirla, davvero. D'altro canto mi sento malissimo per lui, nonostante fosse dovuto essere consapevole sin dall'inizio che quella donna, per un motivo o per un altro, le avrebbe rotto tutte le ossa ad una ad una.
Insomma, beh... è stato il finale degno di una storia bellissima, che ricorderò sempre per l'originalità della trama, la particolarità di Maxime, il bellissimo rapporto che hai costruito intorno a Steve e James, i temi che hai affrontato e il modo in cui li hai affrontati. E' stata una bella esperienza per me aver potuto affrontare la romance di Thane in un modo che non avrei mai immaginato, attraverso occhi e punti di vista diversi. Ed è stato bello anche soffermarmi su personaggi che avevo considerato forse meno rispetto agli altri. In futuro mi sarà inevitabile veder scherzare Esteban e Vega e ripensare immediatamente anche a Maxime. La tua storia ha lasciato davvero un segno e sono felice di averla seguita, sono felice che tu l'abbia condivisa qui. C'è sempre più bisogno di storie come questa in una sezione che boh, ultimamente mi lascia perplessa.
Davvero tanti complimenti e spero di leggerti presto. Un abbraccio

Recensore Veterano
21/02/14, ore 21:32

E' uno dei momenti che preferisco di ME3, quello del ritorno alla Terra. Una lacrima è d'obbligo ogni dannata volta che sullo schermo passano le immagini delle fregate militari di tutte le specie, unite per la prima volta nella storia contro un nemico comune. Hai descritto questa parte da brividi, davvero. Mi è sembrato proprio di stare rivivendo quei momenti, e ogni volta è un'emozione grandissima.
Quando ho iniziato a leggere questa storia non sapevo cos'aspettarmi. La premessa che avresti trattato la romance con Thane in modo diverso mi incuriosiva e mi preoccupava allo stesso tempo, ma mi rendo conto, capitolo dopo capitolo, che in qualunque modo l'avessi affrontata io avrei apprezzato ugualmente questa storia. Perchè la tua Shepard è Maxime, la sua storia è diversa dalla mia, il rapporto che lei ha col resto dell'equipaggio è diverso. Mi aspettavo che avrei iniziato a fare dei paragoni, che avrei iniziato a domandarmi "cos'avrebbe fatto Ann al suo posto?", ma invece non l'ho fatto... proprio perchè tu sei stata brava a dare delle precise caratteristiche al tuo comandante che lo rendono innegabilmente diverso da un altro/a Shepard.
Se fossi rimasta ferma nella mia visione delle cose, se avessi fatto in primo luogo l'errore di considerare Maxime simile ad Andromeda, allora probabilmente avrei provato rabbia nei confronti di James... e invece no, alla fine mi sono sentita a disagio come lui, ho provato un'empatia che non credevo possibile.
Anche in questo capitolo hai messo l'accento sulla loro amicizia e ciò non posso non apprezzarlo. E' davvero la prima volta che leggo di questo "trio" e devo dire che insieme sono bellissimi. C'è un equilibrio fra questi tre, un equilibrio che più di una persona, là dentro, ha paura di spezzare... ma va fatto. Va fatto perchè la morte è dietro l'angolo, e quando sai che potresti svanire in un istante ogni cosa acquista un significato particolare.
La reazione di Maxime è stata una delle cose che ho amato di più in questo capitolo. Penso che non avrebbe potuto affrontare meglio la situazione... è stato tutto tremendamente realistico, anche la descrizione di lei che, dopo aver sentito quelle parole in armeria, non sa assolutamente come reagire. Ci tiene a quel testone di James, forse più di quanto vuole ammettere, ed è chiaro che le si spezzerebbe il cuore nel vederlo soffrire... ma è anche vero che c'è una battaglia che infuria là fuori ed è il suo compito quello di portarla al termine.
Spero che potrai perdonarmi per il ritardo imbarazzante con cui arrivo, ma ho davvero amato questo capitolo così come tutti gli altri.
Davvero complimenti e alla prossima ;)

Recensore Junior
05/02/14, ore 18:11

Eccomi. Chiedo scusa se non ho più recensito, ma tra impegni gravosi e un grosso problema in famiglia che mi è capitato tra capo e collo durante le Feste, non avevo granchè voglia di recensire e di scrivere in generale.
In un certo senso questo finale me lo aspettavo, era l'unico possibile, per la tua Shepard, e se nel precedente mi sarei potuta illudere in un finale a lieto fine(esiste il lieto fine in Mass effect? Credo di no. E non credo che per Shepard ci sia. Qualsiasi Shepard.), ad una prima lettura, leggendolo più volte mi sono disillusa.
Shepard, dopo tutto quello che ha passato, necessita di pace, quella pace che le viene negata continuamente durante tutta la saga, a partire dal proprio background, se si scelgono quelli più drammatici. Se poi a quelli ci aggiungi anche la romance con Thane, questo non può che essere un finale azzeccato.
Mi dispiace per James, moltissimo, ma come fai dire alla tua Maxime, lui non può dargli quella forza necessaria per andare avanti a vivere. Il rapporto è ancora fresco, si sono trovati alla vigilia di una battaglia che doveva mettere fine a tutto e in cui Shepard aveva intuito che quella fine includeva anche lei. Le varie "apparizioni" di Thane, a mio avviso, ne erano un sintomo, se è vero ciò che si dice sulla morte.
Sulla scelta "Distruzione" spenderò poche parole. Perché anch'io, sono una che la sceglie tutte le volte. Scegliere Controllo o Sintesi, la vedo appunto come una resa davanti ai Razziatori, lo vedo come un tradimento verso tutti coloro che si sono sacrificati affinché si potesse arrivare allo scontro finale. Così come rifiutarsi di fare una scelta.
E' ciò che doveva essere. Punto.
Ora sono curiosa di leggere i capitoli bonus. Per vedere la reazione di James, e di Cortez.
Un grosso abbraccio e a presto.
Nad.

Recensore Veterano
25/01/14, ore 12:42

Nelle note conclusive hai spiegato tutto, dettagliatamente. Condivido in pieno le tue scelte e le tue riflessioni. Un comandante Shepard con la romance con Thane non può sopravvivere allo scontro finale contro i Razziatori perché non ha nessun motivo per farlo. Essere riportata in vita da Cerberus e ritrovarsi a dover continuare a lottare, questa volta addirittura contro l'Alleanza che non riesce a riconoscere il reale pericolo, credo sia più di quanto qualunque persona possa superare indenne.
E anche se stiamo parlando del mitico comandante Shepard mi sembra logico e addirittura scontato che scelga di riposarsi. E quanto affermo non va contro le mie scelte, ovviamente, perché la mia Trinity ha Garrus e se quel turian non si fosse incaponito a volerla salvare, perfino la mia Trinity sarebbe morta. Perché era esausta nello spirito più ancora che nel corpo martoriato. Perché, come ci ha ricordato nel corso del gioco, si può sopravvivere solo a un certo numero di morti e a una certa dose di sofferenza. Poi c'è la resa che non è una resa reale, ma la ricerca di una quiete necessaria.
E' abbastanza semplice capire che qualunque essere umano si pone degli obiettivi, più o meno importanti e più o meno irrinunciabili, e lavora per conseguirli. Ma ci si accorge presto che il raggiungimento di un obiettivo porta necessariamente a cercare di conseguirne un altro, un obiettivo successivo. Il significato vero di una esistenza sta nel tempo che si dedica al raggiungimento di uno scopo, non al suo ottenimento.
Ma, dopo la distruzione dei Razziatori, non possono esistere ulteriori obiettivi per Maxime. Di certo un ragazzo come James non sarà in grado di suggerirgliene uno, per tanti motivi diversi, che hai ricordato perfettamente anche tu.
Triste, ma realistico. E io apprezzo il realismo, perché ME è un gioco, ma non una favola. E' una storia piena di momenti drammatici e di scelte complesse, è una vicenda che ci pone interrogativi difficili a cui ben difficilmente sentiamo di essere in grado di rispondere con sicurezza. Ci ha offerto spunti di riflessione su argomenti complicati, senza mai porci su un vassoio una soluzione banale.
Non sappiamo neppure cosa accadrà dopo la fine del gioco e spero che ci lascino sempre con questa incertezza. E' giusto così perché ciascuno di noi potrà pensare al futuro che gli appare più congeniale in risposta alla propria natura.
Ho apprezzato particolarmente la tua riflessione circa la coerenza. Io ho sempre scelto la distruzione dei Razziatori e in effetti è vero: l'ho fatto per coerenza. Perché per tutti i capitoli della saga ho lottato contro di loro. Nel caso della mia ff questo discorso è stato ripreso e verrà ricordato ancora, poco prima della fine. Perché i miei Razziatori sono i Custodi della Galassia (o almeno così li interpreta il mio comandante). Eppure, se pure potesse tornare indietro, Trinity continuerebbe a scegliere la loro distruzione. Lo farebbe per coerenza, per tutte le vite che i Razziatori hanno spezzato nell'adempimento del loro compito. Se pure il loro scopo era nobile e condivisibile, o perfino giusto (ammesso che esista qualcosa che sia effettivamente giusto o sbagliato: ne dubito anche io, associandomi al tuo Thane), il modo non lo era affatto.
Credo di aver imboccato una strada diversa da quella che mi aveva spinto a iniziare il discorso, perdendo il filo dei pensieri che stavo seguendo. Volevo concludere dicendo che anche quell'ansimo finale è controverso. Tu lo hai usato per far scegliere la morte alla tua Maxime, io l'ho usato per fare entrare in azione il mio Garrus.
Il bello delle storie che potranno continuare a incantarci per anni è proprio nelle possibilità che lasciano in eredità, senza fornirci una fine incontrovertibile, ma lasciando aperte varie possibilità e, quindi, incoraggiandoci a sognare.
Chiudo quest'ultima (sigh) recensione ringraziandoti per questa bellissima storia. Pur non avendone lette moltissime, sono certa che sia decisamente originale sotto molti aspetti. Non solo per la trama, ma anche perché ti sei caricata del peso non indifferente di regalare uno spessore a personaggi che sono apparsi per breve tempo (Steve e James), ma che di certo non sono mai stati secondari: hanno avuto solo la disgrazia di apparire per la prima volta nel capitolo conclusivo di questa trilogia.
Di certo ti terrò d'occhio per essere sicura di non farmi sfuggire la tua prossima storia, per breve che possa essere.
Un abbraccio, una pacca sulla spalla e la speranza di ritrovarti presto qui.
Grazie di cuore,
S.

Recensore Veterano
21/01/14, ore 14:27

Hai ragione.
Questa storia prende la mira, ti strappa il cuore e te lo scuote fino a sfinitlo , ti fa sentire il dolore quello vero, quello che sentono le persone che amano.
E siamo solo al terzo capitolo. 
Ma devo dire che che adoro le storie difficili, quelle marchiate dalla sofferenza, quelle dove fino alla fine non riesci a respirare e quell'apnea a volte di uccide, ti uccide nel profondo.

Ci sono varie emozioni che ho sentito e colto in questo capitolo.
Dolcezza.
Le prime due righe sono di una dolcezza e sensibilità unica, mi hanno stretto il cuore. A volte un abbraccio allevia le sofferenze, le nasconde in un piccolo antro del cuore e ti tiene in 'vita'.
Sai non ci avevo mai pensato, ma effettivamente Shep e James si sono conosciuti nelle 'carceri' di Vancouver; la loro amicizia è iniziata li, il loro rapporto è più duraturo di quanto avessi mai pensato!! (vedi quando mamma Bioware non approfondisce i personaggi ^.^)
James è un personaggio che ho saputo capire solo dopo varie volte che ho giocato a ME3; già, quando ormai sai a memoria tutti i più piccoli risvolti delle missioni allora è giunto il momento di godersi i personaggi e capirli tutti ad uno ad uno.

Dolore.
Mordin... cavolo Bea, Thane non bastava?? Ora anche il dolore di Mordin, di quell'addio fatto di quella piccola speranza di poterlo trovare vivo. Nel gioco ho sempre sperato in qualche modo di poterlo rivedere o salvare, rimanendo fedele alle mie scelte. Ma non c'è altra possibilità. ME3 non è come ME2, nel terzo si soffre di più molto di più.

Rabbia.
Kai Leng avrà una morte lenta e sofferta, di questo ne sono certa.
Maxime è determinata, è una tosta e non gliela farà passare liscia.

Cara Bea, la tua è una di quelle storie che come dico io ti strapazzano l'anima e non so che strada intraprenderà ma io la trovo straordinaria già solo con questi 3 capitoli.
Complimenti
Un abbraccio
K.

Recensore Veterano
17/01/14, ore 09:48
Cap. 2:

Bello Bello e bello.
Un capitolo pieno di rabbia ma allo stesso tempo di amicizia e unione.
Rabbia per l’incapacità sia di James ma soprattutto di Steve di non riuscire a sollevare Maxime da quel dolore che la sta portando alla distruzione.
E Steve sa come ci si sente, sa cosa significa perdere la persona che si ama e dover andare avanti, quando si è costretti ad andare avanti. Per forza.
Ma capisce che non è la stessa cosa per Shepard, quando ci sei dentro ha tutto un altro sapore, quello del dolore, e ora dover ‘consolare’ il comandante è tutta un’altra cosa.
Dover dire ad un altro ‘devi andare avanti’ mentre la persona che hai davanti vorrebbe solo sprofondare non è semplice.
E’ questo che ho sentito in Steve, la rabbia di non essere in grado di fare ciò che Maxime ha fatto per lui, e non essere in grado di aiutarla.
E poi, James, ohhh cara Beatrix sei riuscita a farmi ridere nello smarrimento più totale, quando vedevo Maxime continuare a scendere nelle tenebre, lui è riuscito in quell’intento di donarle un po’ di serenità e restit
E poi di nuovo l’inferno nell’anima; quel messaggio come una lama dritta nel cuore, povera Shepard.
Ma ha degli amici che la sosterranno sempre e che le faranno capire che persona importante è a prescindere da questa maledetta guerra.
Ancora complimenti per questa storia che cammina su linee diverse, che rende protagonisti chi protagonista non lo è quasi mai stato.
A presto
K.

Recensore Veterano
16/01/14, ore 13:27
Cap. 2:

Torno in queste lande dopo -tipo- millenni,
concentrata su mille cose ho dovuto forzatamente rimandare una lettura approfondita del testo, perché merita molto di più rispetto a quei cinque minuti di lettura superficiale tra un lavoro e l'altro.
Mi focalizzerò sui tre aspetti fondamentali che mi hanno permesso di riflettere sulla tua proposta, sulla stesura di questo capitolo, a parer mio, meraviglioso. Qui dentro c'è tutto ciò che ho apprezzato in gioco, in una sintesi accurata e ben adattata alla vicenda narrata. (dannate rime!! sopprimimi, pls)
Durante la lettura, grazie anche all'uso di diverse parole (es. morsa, tenaglia, stretta), mi è parso che tu volessi mettere l'accento sulla situazione opprimente che Shepard è costretta a subire di missione in missione, pur di ristabilire l'equilibrio galattico e portare tutte le specie a cooperare per la sopravvivenza. I nemici si fanno sempre più violenti, le perdite sono considerevoli e le forze alleate vengono lentamente divorate dall'interno, a causa di un gioco perverso di sabotaggi e privazioni da parte degli agenti di Cerberus e degli indottrinati. è impossibile accantonare tutto questo per un attimo, il tempo stringe e i ritmi diventano serrati, ma è anche vero che, dietro ad un costato abituato a subire colpi per gli altri ritenuti mortali, c'è pur sempre un essere vivente, composto prevalentemente da istinto ed emozioni. Shepard non fa eccezione e i limiti imposti dalla crudeltà della gerarchia non fanno che amplificare le delusioni e le sconfitte. Considerazioni personali a parte, trovo che il pezzo che hai dedicato a Maxime sia realistico, coerente con ciò che hai premesso nel primo capitolo. In più, è adatto per renderci partecipi e comprendere i motivi della sua frustrazione. 
"No men is an island", ecco il secondo punto. In gioco, le relazioni interpersonali sono qualcosa di accurato e mai banale, questo capitolo ne è il perfetto tributo. I compagni sono una risorsa e un appiglio, ma spesso Shepard è costretto a tenerli a distanza. Spieghi il motivo alla perfezione, nella premessa all'entrata in scena di James, io mi sentirei di aggiungere che, davvero, a volte gli unici a doverci consolare in una situazione particolare siamo solo noi stessi. *breve folata di gelo artico, seguita da frinire convulso di grilli mezzi rimbambiti per il cambio di stagione*
Quanto dici su James è vero, penso che chiunque si sia fatto almeno un'idea su di lui... c'è chi lo tratta alla pari di Diana Allers, dicendo che ha lo spessore di un filo di spago, o c'è chi lo adora incondizionatamente *alza manina con enfasi* fattostà che non ha avuto la possibilità di esprimersi appieno, in gioco, adombrato da figure come Liara, o Garrus, che conosciamo da più tempo. 
Qui dentro è perfetto, perfetto e credibilissimo, caro il mio bulldozer! <33 La sua seconda apparizione, è perfettamente rintracciabile nel suo range d'azione, a mio avviso. Autoinvitarsi senza problemi nel privato del povero Comandante... troppe libertà? Nah, è Jimmy boy, lui puote (cioè, il flacone del bagnoschiuma è il minimo, penso che se la mia Shepard se lo fosse ritrovato di mezzo, la regola "non usare armi a bordo" sarebbe stata tranquillamente infranta xD).
Il terzo punto è dato dallo stile di scrittura. Non è ridondante, non c'è pesantezza, piuttosto è molto fluido e scorrevole, con delle descrizioni verosimili in relazione agli avvenimenti che Shepard vive e subisce. C'è un lessico adatto e calzante, diretto; per questo motivo devo troppo farti i complimenti, perché è facile scendere nel volgare o nel grottesco, quando si decide di utilizzare una certa gamma di vocaboli, ma tu sei riuscita perfettamente ad incanalare l'ambientazione e la vicenda in descrizioni intimistiche e perfette.
In conclusione, hai fatto un ottimo lavoro, restando coerente con l'ambientazione di gioco e con la premessa, dando effettivamente qualcosa di originale pur mantenendoti in un personaggio e in una situazione ormai sature di elucubrazioni da parte dei giocatori. Non vedo l'ora di leggere il resto (tempistiche oscene permettendo o_O)! 
Spero di essere stata chiara, è un periodo parecchio pesante e ultimamente mi pare di scrivere con i talloni D:
Un abbraccio
J.

Recensore Veterano
15/01/14, ore 17:22

Dissonanze. Mi è tornato in mente il titolo di un mio capitolo (anche se non ricordo più di cosa parlasse) perché questo termine mi sembra che sia perfetto per descrivere ciò che mi è rimasto dentro dopo la lettura di questo tuo pezzo.
Ma sto anticipando troppo, senza neppure spendere due doverose righe sulla prima parte di questo capitolo. E non posso non farlo, perché l'ho letto tutto con vero piacere dall'inizio alla fine. Quindi spendo almeno qualche parola di commento sulla prima parte, ma ti avverto che, essendo impaziente per natura, taglierò corto e mi soffermerò sulla parte che riguarda James.
La descrizione dell'entrata sul campo di battaglia di tutti gli schieramenti delle forze alleate è perfetta, molto evocativa, così come ho trovato perfetti i dialoghi fra il comandante e Steve e il comandante e Jeff. La lettura della fase iniziale dello scontro conclusivo ha riportato chiare alla mente molte immagini e molte emozioni. Mi è piaciuto anche il commento che riguarda l'ammiraglio Hackett, lo condivido in pieno.

Ma ovviamente quello che mi ha più colpito sono le righe spese a descrivere i sentimenti e le azioni di Maxime e di James. E' qui che sta il tuo fondamentale apporto personale e ciò che accade è la giusta conseguenza di quanto hai descritto nei capitoli precedenti. Non so cosa mi aspettassi, perché probabilmente non avevo neppure provato a immaginarmi questo colloquio, che tuttavia attendevo, ma ne sono rimasta oltremodo soddisfatta.
Perché mi sembra non solo ragionevole, ma addirittura naturale questa dissonanza di sentimenti e di emozioni. Da una parte un James, con una specie di "ultima possibilità", prima di una morte, sua o del comandante, che deve essere considerata assai probabile, e dall'altra parte una Maxime che si porta addosso dei pesi terrificanti e che ha dei doveri ancor più terrificanti che condizionano ogni suo pensiero e ogni sua azione.
Il peso della salvezza della Galassia le è stato caricato sulle spalle e lei è troppo impastoiata nelle emozioni del suo rapporto con Thane per poter provare un sentimento analogo a quello che James nutre per lei. Sarebbe stato innaturale il caso contrario. Non sarebbe stato credibile.
Shepard ha altre priorità e altri obiettivi.
Ciò che riesce a fare James, con quella confessione, è solo di far crollare un muro che il comandante aveva costruito attorno a se stessa, per essere in grado di completare la missione che le è stata affidata. E' la missione il suo unico obiettivo ed è l'unica cosa a cui riesce a pensare. E' il faro nel buio, è l'unico punto fermo nella sua esistenza travagliata.
Ma non sono urtata con James per aver provocato un crollo nel comandante. Ritengo che, dal suo punto di vista, sia completamente comprensibile. Non credo avesse immaginato una reazione del genere da parte di Maxime. No, anzi, sono certa che non lo avesse neppure sfiorato questa possibilità. Perché è impossibile riuscire a immedesimarsi nel ruolo del comandante Shepard. O perlomeno è impossibile per un ragazzo come James. Non so, forse altri avrebbero potuto immaginare il suo stato o almeno intuirlo, ma credo non fosse possibile a un ragazzo così giovane e inesperto.
Beh, di certo non è più il ragazzo che abbiamo conosciuto all'inizio di ME3, quello che voleva scendere dalla Normandy per tornare a combattere sulla Terra, ma non è certo il comandante, non è neppure un soldato con addestramento N7. E' solo un ragazzo perdutamente innamorato di qualcosa di troppo grande.

Adesso mi resta da chiedermi cosa uscirà fuori da questo colloquio. No, mi sono espressa male. Intendo che mi interessa sapere con quale spirito questi due protagonisti affronteranno l'ultima parte di questo scontro, che ormai è veramente imminente. E, ancora una volta, non so cosa mi aspetto di leggere, né voglio fare previsioni.
E mi resta anche il dolore per una storia che sta per finire. Forse ne scriverai un'altra (almeno così spero), ma la fine di una storia è sempre un momento delicato, che porta con sé una tristezza che non può mai essere eliminata neppure da una fine allegra e spensierata. E dubito che la fine che ci proporrai avrà questo sapore da fiaba...
Mi scuso per il ritardo con cui ho recensito, ma come ti ho spiegato è un periodo un po' complesso, che mi lascia non solo poco tempo materiale, ma anche la mente un po' occupata.
A presto, con un abbraccio condito da tantissimi complimenti sinceri per questa tua bellissima storia.

Recensore Veterano
15/01/14, ore 13:54

Ciao,
diciamo che questa storia parte veramente con un colpo al cuore.
Ma un colpo nel vero senso della parola.
Dopo le prime righe ho percepito subito che c'era qualcosa che non andava, che un dolore, un forte dolore lacerava il cuore di Shepard.
E qualche riga dopo ho capito, la morte di Thane.
Il suo dolore è palpabile fin dalle prime righe, la sua rabbia per qualcosa che non poteva fermare è tangibile nelle sue poche parole e nella sua rassegnazione.
Hai saputo vestire questa tua Shepard in maniera sublime, hai descritto un personaggio che con poche parole riesce a farti sentire la sua sofferenza e tutte quelle emozioni che altrimenti le esploderebbero dentro.
E' come sentirsi parte integrante della storia per, in qualche modo, riuscire a sollevarla da quell'immane dolore che le brucia dentro.
Sai, mi è sembrato quasi di stare li. poggiata ad uno di quelle tanti pilastri a guardare le navi cercando di calmare la sofferenza, perchè Thane è si, stato l'ultimo dolore ma per Maxime è stato quello più devastante.
Complimenti, la tua è una storia diversa, e per questo molto interessante (anche se come al solito sto in ritardo!! :D )
E leggere di due personaggi come Vega e Cortez devo dire che mi piace molto.
A presto.
K.

Recensore Veterano
14/12/13, ore 10:03
Cap. 8:

La foto e la giacca: due piccoli ricordi di un periodo di tempo troppo breve.
Mi è piaciuto tantissimo l'attacco del capitolo, in cui si mischiano sorrisi divertiti e un senso di oppressione al petto. Io, che sono meno misurata della tua Maxime, ho bruciato o fatto a pezzi ricordi che mi dilaniavano l'anima, invece di riporli più saggiamente in un cassetto, perché prima o poi le emozioni negative legate ai ricordi tendono a svaporare, mentre resistono gli aspetti migliori che vengono anche esaltati dal tempo, probabilmente perché il nostro cervello è strutturato in modo da farci dimenticare tutto quello che ferisce e lasciarci le emozioni dei lati più piacevoli del nostro passato. Diavolo, parliamo di istinto atavico di sopravvivenza :D
Mi è piaciuto molto anche il colloquio fra James e Steve, anche se non mi ha sorpreso affatto, come se lo avessi già letto. Lo so che non lo avevi scritto mai prima d'ora, ma intendevo dire che me lo ero immaginata esattamente come lo hai descritto qui. Il che significa che il modo in cui hai tratteggiato i due personaggi nei capitoli precedenti porta necessariamente (almeno per quanto mi riguarda) a immaginare che l'armonia fra i due si dovesse ristabilire in questi termini.
Passo direttamente alla parte che ho adorato: lo scambio di battute nella cabina del comandante. Mi sono letteralmente prostrata alla maestria delle tue descrizioni e delle similitudini: "Aveva messo le mani sui fianchi ora, impettendosi alla stregua di un tacchino. Un minaccioso tacchino." Qui sono morta :D
E che dire di tutti quegli "E...?" e della frase conclusiva, assolutamente perfetta per James: "- Oh, ma davvero vuoi che me ne vada? – protestò sconcertato". Io l'ho visto, ti giuro, ho visto l'espressione del suo viso. Perché, diavolo!, James ha un'ottima espressività nel gioco. Sai che non ci avevo mai pensato? Certo è parecchio più comunicativo del mio Garrus, con tutte quelle dannate placche!
Oddio, non ho mai visto Armageddon! :(
Non avessi avuto una serata che prevedeva cinema e cena fuori, ieri lo avrei cercato in streaming. Sono dannatamente curiosa (e io che pensavo di essere una folle inarrivabile perché ho visto Matrix, il primo, una ventina di volte...). Stasera, se non mi capitano imprevisti, lo guarderò di certo.
Solo alla seconda rilettura ho fatto caso al fatto che hai utilizzato un divano e un film su cui il tuo comandante si addormenta, mentre il lui di turno resta sveglio, per fare prendere coscienza dei sentimenti che il tuo lui nutre per la tua lei. C'è qualcosa di simile anche nella mia prima storia, anche se le differenze sono talmente tante che non ci avevo fatto caso nella prima lettura.
E' una scena bellissima, con pensieri profondi, anche se espressi in maniera da adattarli al carattere di James, che non potresti mai definire filosofo o poeta. Eppure c'è tutta la filosofia e la poesia di questo mondo in quelle riflessioni.
E poi il risveglio del comandante, con quell'incubo. L'ho odiato, ma non sono mai riuscita a sottrarmi alla sua malia. Una volta ho passato oltre venti minuti a vagare come un'anima in pena in quel luogo, fra le ombre, alla ricerca di un segreto, un indizio che poteva esserci e che non avevo mai cercato abbastanza accuratamente.
Hai reso terribilmente realistica la figura del comandante e ora sono inquieta sul capitolo che seguirà.
Tiarè: sono dovuta andare a vedere cosa fosse. Beh, era il profumo più giusto a cui ispirarsi ripensando alle onde dell'oceano che ricorda James (anche se non ricordo il momento preciso in cui ne parla nel gioco).
Complimenti vivissimi per questo nuovo capitolo. Mi è davvero piaciuto molto, perché non mi aspettavo nulla di questo genere come notte prima dell'ultima battaglia. Non che immaginassi qualcosa di preciso, a dire il vero, ma non mi aspettavo qualcosa di questo genere, che allo stesso tempo è delicato e terribilmente intenso.

Recensore Veterano
13/12/13, ore 18:38
Cap. 8:

Questo capitolo cade a fagiuolo, come si suol dire... con particolare enfasi sulla "u". Negli ultimi tre giorni non ho fatto altro che giocare ininterrottamente a Mass Effect 3 e oggi ho finito anche Citadel. Il mood è più o meno "sì, passatemi pure sopra con un camion, tanto sono già una poltiglia di feels". Probabile che per chiunque non abbia avuto Thane come LI, Citadel sia solo tante risate, tanti bei momenti e tanta commozione. Per me è vedere Shepard che tenta continuamente di stamparsi un sorriso in faccia, e lo fa solo perchè l'equipaggio ha bisogno di lei. Ha bisogno di vederla motivata, forte. Un Comandante a pezzi non sarebbe d'aiuto a nessuno. Se lei dimostrasse di non credere più in questa guerra, di volersi lasciare andare, a quel punto chi la seguirebbe? Lei è quella che si è sempre fatta vedere forte davanti alle preoccupazioni di tutti. "Vai a riposare" "Dormirò solo quando sarò morta". Shepard è così, e dico per fortuna, perchè altrimenti sarebbe già crollata, come le fa notare Joker.
E insomma, mentre leggevo questo capitolo ho rivisto mentalmente le immagini di quando James e Steve ti vengono a trovare all'appartamento con l'intenzione di guardare la partita di bioticball in compagnia di qualche birra. Erano loro, precisamente loro... Non faccio per niente fatica a immaginare una situazione simile riproposta nelle ore prima dell'attacco.
Ti dirò, mi ha sempre messo una tristezza e un magone assurdo vedere la mia Shepard risvegliarsi completamente sola, dopo quell'incubo. E non ci sono giacche accanto a lei, non c'è nulla.. Più che altro, non ci sono neppure gli amici. Non posso non sentirmi una giocatrice discriminata in questo senso... chi si porta dietro una romance come quella con Kaidan/Ash, o Liara dal primo gioco, penso che viva la saga in modo totalmente diverso. Io dopo l'attacco alla Cittadella, riesco a vedere Andromeda solo come un'automa che non vede l'ora di finire questa guerra per poter finalmente riposare e piangere i suoi morti senza dover fingere di stare bene.
Devo dirtelo comunque... tu sei un'autrice clemente. Clemente perchè con la roba che ti ritrovi per le mani in questa storia, avresti davvero potuto far scoppiare il finimondo, invece vuoi bene ai tuoi personaggi. Hai fatto in modo che Maxime non si trovi ad affrontare da sola la notte più difficile, hai fatto in modo che Steve e James riacquistassero il buon senso proprio quando ce n'era bisogno e sei anche stata generosa con James, concedendogli un momento di solitudine in cui poter immaginare "come sarebbe stato"... perchè sono sicura che l'abbia fatto, è inevitabile. Una volta che accetti un sentimento, beh... è fatta insomma.
Ora veniamo alle cose sciocche! Mi diverte sempre vedere quali sono gli headcanon degli altri per determinati personaggi... alcuni nel corso del tempo li ho fatti talmente miei che quasi faccio fatica a rendermi conto che no, non sono cose scritte sul codex. Thane e le fotografie... non saprei XD In realtà ho sempre immaginato che lui volesse accontentare Shepard, soprattutto nelle piccole cose. Non perchè sia un tipo accondiscendente... anzi penso che sia piuttosto testardo e caparbio quando vuole, ma proprio perchè - come dicevo in un capitolo della mia storia - non avendo altro da offrirle, cerca di darle ciò che può. E se Shepard vuole una cazzo di foto, lui se la farà fare... ahahah
Detto questo.. accetto totalmente l'headcanon dell'essere poco fotogenico. Ecco ora me lo sto immaginando nelle foto con gli occhi chiusi o peggio, con le palpebre interne a tendina... ahahahha voglio morire XD ma ce lo vedo troppo.
E la giacca... si, totalmente a favore. E' una cosa che ho sempre immaginato per la mia Shepard perchè non accetto che lei resti davvero a mani vuote dopo la sua morte. Sarebbe davvero crudele... e poi c'è anche la collana. Si, mi piacerebbe che le restasse anche quella.
Veniamo al film... oh, ho adorato quel film da piccola. Non l'ho visto 51 volte, ma un paio di sicuro. E i pianti ogni volta sono assicurati... mi hai fatto venire voglia di rivederlo, maledizione XD
Comunque a parte tutte queste chiacchiere, ottimo lavoro :) Solo che adesso boh, ci lasci con più di un interrogativo enorme da risolvere... e spero che aggiornerai presto perchè sono stracuriosa.
Un abbraccio :)

Recensore Veterano
06/12/13, ore 20:00
Cap. 7:

Wowowowow cosa non è successo qui :O
Intanto fammiti dire che adoro il tuo modo di scrivere, mi diverte sempre tantissimo... Non sono in grado di dargli una definizione, difficilmente riesco a inserire le cose in una categoria ben precisa, ma mi piace, mi piace molto, e si addice perfettamente ai due personaggi che hai deciso di trattare in modo più approfondito insieme a Maxime, ovviamente.
Penso che nessuno si sarebbe aspettato un avvenimento di questa portata, ma mi ha sorpresa e divertita allo stesso tempo.
Sarebbe inutile, per me, analizzare James così come ce lo ha proposto la BioWare... perchè non sarebbe il James della tua storia - che pure, è assolutamente convincente. Poi, non bisogna mai sottovalutare la persona che ha di fronte... penso che ormai lo abbiamo imparato, cambia Shepard, cambia tutto. Questo per dirti che nonostante il tuo James sia diverso da quello che conosciamo, io non lo trovo affatto OOC, anzi. Forse è persino più realistico.
In questo capitolo hai creato una situazione di tensione... queste situazioni, molto spesso portano i personaggi a tirare fuori il peggio di sè, e ogni volta si rischia di esagerare troppo o mantenerli troppo simili al loro usuale modo di essere. Tu invece sei riuscita a intrerpretare i loro caratteri perfettamente, per come la vedo io. Ad una "lettura" superficiale, Steve potrebbe sembrare il classico pappamolla... poi scopri che in realtà non lo è affatto, esattamente come hai fatto tu in questo capitolo. Hai dimostrato che il caro Cortez può anche tirar fuori le unghie e graffiare di brutto, quando ne sente la necessità... pur senza perdere la testa - che sicuramente è una prerogativa di James.
Per come la vedo io, quello che è successo tra i due, è la tipica lite da eccessivo accumulo di tensione, una di quelle riservate solo ed esclusivamente ai migliori amici, perchè con loro, e solo con loro, possiamo permetterci il lusso di perdere la testa e conservare la speranza che il tutto venga poi spazzato via con un colpo di spugna. Beh, innumerevoli volte mi è capitato di prendermela con le persone che avevo più a cuore solo perchè avevo bisogno di sfogare la mia rabbia su qualcuno... certo, forse quando ero un pò più una testa calda di così :D Non è una cosa di cui andare fieri, sicuramente, e riesco a vedere in James tutto il suo rimorso... ma a volte ti serve proprio per renderti conto di quanto è grave la situazione in cui ti sei cacciato... speaking of which... mi sembra abbastanza grave, volendo quotare i pensieri di Steve - che senza dubbio sarebbero anche i miei.
Diamine... lui può capire Shepard forse meglio di chiunque altro. E' inutile, quando l'ho visto combattere con James, cercare di farlo ragionare a suon di pugni, inevitabilmente l'ho anche visto combattere contro se stesso, contro la parte ragionevole che continua a ripetergli "tu puoi andare avanti, lasciatelo alle spalle"... e il solo pensiero di ciò, secondo me, lo fa arrabbiare da morire. Perchè l'altra parte di sè, quella fedele all'uomo che amava e che ama, continua a ripetergli che nessun altro sarà in grado di dargli le stesse cose, nessun altro riuscirà a prendere il suo posto.
Quando una relazione finisce per un problema, i legami si spezzano... le due persone, prima unite, si ritrovano in una condizione di nuova individualità. Quando una relazione finisce perchè uno dei due non c'è più, una parte di te resterà sempre sospesa nel vuoto, come se si staccasse bruscamente un pezzo di anima, come se improvvisamente ti mancassero le gambe per camminare. Non è una cosa che ho potuto sperimentare in prima persona (meno male o_O), ma penso sia così. E come puoi anche solo pensare di permettere di dare quel posto a qualcun altro, quando quei sentimenti sono ancora vivi dentro di te?
Dopo tanto tempo, forse... dopo tanto lavoro. Prima devi iniziare a capire che la tua vita non è finita, poi devi convincerti che quella persona vorrebbe che tu dimenticassi, infine devi obbligarti a lasciarla andare, perchè finchè sei vivo, meriti anche di essere felice, con qualcun altro, anche. Certo, è difficile... una parte di te continuerà sempre a credere che anche il solo averci pensato sia un tradimento, ma a questo punto mi sento di quotare Thane "in una vita puoi amare più di una persona". Oh, quanto lo amo <3
A maggior ragione, lui sarebbe il primo a volere per Shepard che lei dimenticasse, in virtù di una nuova speranza, di una nuova possibilità di essere felice.
Ma qui il problema non è Shepard... io non ho idea di come possa reagire la tua Maxime di fronte ad una situazione del genere (anche se spero di scoprirlo presto)... qui il problema è James. Se vado oltre la questione Thane, vorrei quasi abbracciarlo. Mi fa tenerezza perchè è impigliato nei suoi stessi sentimenti, che sa di essere in qualche modo sbagliati, ma non può fare a meno di provarli. Probabilmente, se avesse trovato qualcun altro al posto di Cortez, qualcuno con un passato diverso, qualcuno che non abbia conosciuto Shepard, o Thane, o Shepard quand'era con Thane, ecco... probabilmente gli avrebbe detto di lanciarsi. Diamine, forse l'avrei fatto anche io... con questa guerra che incombe, meglio morire senza sassolini nelle scarpe, giusto? Ma la situazione è dannatamente complicata... e io ho decisamente straripato in questa recensione uahaua
Concludo facendoti davvero tanti complimenti per come hai affrontato un argomento così difficile, e un applauso a Maxime, per come ha reagito... che donna!
Ottimo lavoro, un abbraccio :)

Recensore Veterano
05/12/13, ore 23:03
Cap. 7:

Credo che si possa rimanere un tantino spiazzati fino a quando non si fa mente locale.
Immaginami con due occhi spalancati a leggerti, mentre penso dei "Ma dai!" o degli "Ecchecavolo", perché, per quanto io possa amare Garrus l'esclamazione "Spiriti!" davvero non mi viene spontanea :D

In realtà ci sta, e molto anche. Bisogna solo fare mente locale, capire in quale momento è posizionata questa storia. Mi ha aiutato molto James, con la sua reazione: "Quando sarà questo fottuto momento, Esteban! Quando, cazzo! Il giorno dopo aver ricacciato i Razziatori nel rescisso oscuro da cui sono strisciati fuori?! Non siamo neanche sicuri di avere un domani, un dopo! Un tra un po’, un tra cinque minuti!".
Ho pensato "Ecchecazzo, anche tu c'hai ragione!".
Ha ragione James e ha ragione Steve. Entrambi danno fuori di matto, ma la precarietà della situazione giustifica i comportamenti di entrambi, anche se inizialmente ho fatto fatica ad accettarli del tutto: più per Steve che per James. Ma nessuno dei due personaggi è così ben delineato dalla Bioware da poter ritenere che la loro reazione sia eccessiva. E poi, se proviamo a metterci nei loro panni, ci si accorge che noi, al loro posto, avremmo agito ben peggio.

Ok, sono rimasta convinta. In ogni caso mi piace il taglio che hai dato al capitolo, la linea che hai seguito per descrivere gli eventi E mi sono piaciute sia Karin, sia Maxime, moltissimo. Fin dall'inizio dell'alterco fra Steve e James mi sono immaginata che il comandante spuntasse fuori, ma il modo in cui ha reagito lo reputo perfetto, decisamente migliore rispetto a quello che mi sarei aspettata.

E adesso resto con la curiosità di sapere... Spero di leggere presto il nuovo capitolo. Per ora mi limito a farti i complimenti per aver saputo rendere credibile e condivisibile qualcosa che mi aveva inizialmente sorpreso.

Recensore Veterano
02/12/13, ore 15:06
Cap. 6:

La prima cosa che ho pensato: FUCK YEAH!
No, a parte gli scherzi... whoa, non so, credo tu sia riuscita perfettamente ad esprimere quello che si prova durante quel particolare momento, nel gioco. Mentre leggevo mi sembrava di provare la stessa tensione, la stessa rabbia.
Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata il ruolo che hai dato a Garrus e James... li hai resi consapevoli di quanto stesse accadendo, così come hai reso consapevole Shepard, e questo non ha fatto altro che aumentare la mia soddisfazione nel momento finale. Perchè diciamocelo, arrivati a quel punto non puoi farti fregare così... e mi piace davvero molto di più pensare che in effetti lei avesse voluto dargli l'ultima illusione di potersi salvare quando invece era pronta a finirlo sin dall'inizio.
L'iniziale decisione di tenerlo vivo per consegnarlo all'Alleanza è sicuramente la migliore, da parte di un Comandante, ma arrivati ad un certo punto, beh... diciamo che lui non le ha lasciato scelta (e sono sicura che di questo lei sia grata, perchè almeno ha potuto vendicarsi come si deve e soprattutto ha potuto vendicare Thane).
Continuo ad essere convinta che quello sia uno dei momenti migliori di tutto ME3. Dopo l'attacco alla Cittadella io gioco solo per arrivare fino a quel momento, e oddio, il mouse deve ringraziare che non lo rompo nel premere quel maledetto tasto alla fine.
Ripenso a quella scena sulla Cittadella e mi viene la rabbia... perchè credo che Thane avrebbe ucciso Kai Leng non solo senza problemi, ma anche immediatamente. Lui che non ha mai esitato, perchè lo fa in quei momenti? Ovviamente non è una spiegazione che posso trovare nel suo personaggio, è una spiegazione che dovrei chiedere alla BioWare... perchè in quella scena non l'ha fatto agire da assassino quale è. E anche se non lo fosse stato, diamine... hai la possibilità di sparargli un colpo in testa e non lo fai. Posso capire il motivo per cui Shepard ne resta fuori... magari il combattimento non le da la possibilità di intervenire, ma Thane? Diciamo che preferisco davvero archiviare tutto il trattamento che ne hanno fatto in ME3 e passare avanti, altrimenti non finirei più.
Nonostante comunque mi sembri davvero tutto affrontato in modo pessimo, non riesco a immaginare varianti considerevoli per la storia della mia Shepard. Ammiro tantissimo chi è riuscito a farlo, chi ha regalato ad entrambi una speranza, ma io non ci riesco proprio... ormai ho una storia ben precisa in testa e la porto avanti, anche se ogni tanto ho bisogno di scrivere qualche scemenza immaginando come sarebbe andata se alla fine di tutto entrambi non fossero morti.
Ad ogni modo... come puoi intuire facilmente, ho amato questo capitolo... ne ho sentito chiaramente le emozioni che voleva trasmettere, sono stata tesa fino alla fine e poi ho potuto tirare un sospiro di sollievo.
Grazie a te per questa storia e spero tanto di leggere presto un altro capitolo... sono impazientissimaaaaah.
Un abbraccio :)

Ps. Io lo gioco sempre in inglese... come sarebbe la versione italiana? o_O

Recensore Veterano
28/11/13, ore 23:12
Cap. 6:

Hai scritto un intero capitolo attorno a pochi istanti. Io non credo che ci sarei mai riuscita. No, a dire il vero credo che neppure ci avrei provato. Ti ammiro incondizionatamente per il risultato. Di certo questo episodio vale un intero capitolo. E' uno dei punti culminanti, in cui sai che puoi alzarti dalla sedia e ballare per la stanza per qualche minuto, facendo anche gesti poco educati (il gesto dell'ombrello) all'indirizzo di uno dei nemici più odiati di tutta l'intera saga.

Posso dire che Garrus è splendido? Va beh, lo so che ti piace anche James, ma è Garrus quello che sa, quello che capisce, quello che si fida completamente del suo comandante.
- Vega… Hai idea della donna che hai davanti? -
In questa brevissima frase c'è l'essenza del Garrus che tutte le adoratrici del turian non possono dimenticare: lui conosce Shepard, anche meglio di Shepard stessa. Non c'è Shepard senza Vakarian.

Ovvio che capisco chi adora Thane. E' il personaggio più intenso e intrigante di tutto ME1-2-3, ma Garrus è Garrus. Lo so che sono di parte, lo so che non posso essere obiettiva, ma se è giusto dedicare questo capitolo a chi adora Thane, posso dire che è Garrus che mi è rimasto nel cuore in questo capitolo? Oddio ho i lacrimoni...
Vorrei affondare un po' la mia lama, dicendo che secondo me il tuo amore per Garrus traspare a chiare lettere, perfino nella scelta di affidare ai suoi pensieri la conclusione del capitolo, ma forse non è così. Sono io la prima ad essere inevitabilmente concentrata su di lui: non prendere per oro colato ciò che scrivo. So bene di non poter essere obiettiva. Onestamente, non voglio neppure esserlo.

Nell'ultima tua recensione mi hai scritto che forse non è chiaro dove finisca la parte turian di Garrus e dove inizi la parte che non lo è, e che forse lo amiamo per questo, perché non sappiamo tracciare un confine netto e preciso fra questi aspetti contrastanti. Io credo che lo amiamo perché è capace di empatia, così come Shepard. E se il comandante sprizza empatia da tutti i pori, nei confronti di chiunque, lui lo fa solo con il suo comandante. Perché solo con Shepard? Non lo so, non mi interessa saperlo: mi basta sapere che lui è lì, che non avrà dubbi e che la spalleggerà sempre e comunque. E' questo il messaggio che leggo in questo capitolo, oltre a tutto quello che è la giusta vendetta per chi ha abbreviato la vita di Thane.

Hai ragione tu, a volte la traduzione non rende giustizia. A volte le espressioni sono intraducibili e in altri casi, tutt'altro che rari, è la traduzione stessa a non poter essere efficace. Approvo la tua scelta. Ogni tanto vagheggio l'idea di giocare tutto ME in lingua originaria...

Concludo dicendoti che questo capitolo mi ha commosso e che è sempre un enorme piacere poterti leggere e abbandonarmi alle emozioni che sai suscitare. Ma devo anche minacciarti: a questo punto pretendo assolutamente anche una storia in cui sia Garrus il coprotagonista!

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