1 - “Anthurium (fiore di carne)” di SteviaCookies.
Totale: 63.2/65.
1) Grammatica e ortografia: 9.2/10.
La storia è perfetta, naturalmente, ci sono solo alcuni errori di battitura.
“Scrivere a Tom è come pensare, al sicuro nella proprio letto, rannicchiata sotto una coperta, ed avere qualcuno che risponda, che comprenda”: “nel proprio letto” (- 0.10).
“un lacrima bagna il foglio e scompare insieme alle parole nelle profondità della pergamena”: “una lacrima” (- 0.10).
“È bella, ed è sincera, nella sua assenza di riccioli e curve inutile”: “curve inutili” (- 0.10).
“Fred la lancia strane occhiate, Ron le chiede cosa sia successo”: “Fred le lancia” (- 0.10).
“Hogwarts è pieno di Mezzosangue”: ci andrebbe “piena”, perché è un posto, ma principalmente una scuola, al femminile quindi (- 0.10).
“A pranzo, nella Sala Grande, nella sua mente vede il coltello conficcato nel tacchino librare e crivellare il volto di Colin Canon dall'altra parte del tavolo”: sarebbe più appropriato “librarsi” (- 0.10).
“Ginny però è troppo codarda per essere felice. Ginevra ha il coraggio di Tom e il suo sorriso, Ginevra è il mostro– Ginni è il verme, Ginny ha undici anni”: credo intendessi “Ginny è il verme” (- 0.10).
“Tom è il la felicità devastante che le fa esplodere il cuore per un istante quando pensa che Harry sia morto.”: hai messo un “il” di troppo (- 0.10).
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
No, beh, ma cosa c’è da dire? E’ tutto stupendo!
Non è perfetto, perché ci sono frasi spezzate e non sempre la punteggiatura è corretta, ma, in realtà, è un pregio aggiuntivo alla storia. È uno stile sentito, molto sentito: è lo scorrere dei pensieri di Ginny riportato nero su bianco. Non ho voluto correggere niente proprio per questo, perché sarebbe stato come togliere un qualcosa e anche perché, diciamolo, ero affascinata.
Hai uno stile bellissimo, molto personale. Ho letto praticamente tutte le tue storie e non era un mistero che mi piacesse come scrivi, ma qui ti sei decisamente superata. Ogni parola, ogni frase, ogni metafora, ogni parentesi (come dici nelle note) è inserita alla perfezione e si amalgama a tutto il resto, senza stonare mai. Credo sia molto difficile mantenere un ritmo così serrato, che rispecchi così bene la narrazione, soprattutto verso la fine, quando Ginny crolla e cerca, vanamente, di opporsi a Tom.
Le immagini che hai scelto, poi, mi hanno al contempo inquietata e deliziata: inquietata perché sono tutte molto forti (il sorriso sintetico, Tom che le torce le ciglia quando vuole che chiuda gli occhi, le ossa fracassate e le vene piene di fango dei Mezzosangue, i fiori di carne che la infestano e scavano antri dentro di lei), deliziata perché mi sono piaciute moltissimo! Sai che io adoro gli stili pieni e un po’ barocchi, e in questo senso sei stata molto brava: il testo è rigoglioso, con un’infinità di spunti e accenni che si ripresentano fino ad ossessionare, ma non è mai eccessivo. Nonostante tutto, è semplice, di facile lettura, per niente oscuro (per questioni di trama di cui parleremo, se mai) e sempre evocativo. La capacità che hai di descrivere scene che sfiorano l’horror senza cadere nel grottesco è ammaliante.
3) Titolo: 5/5.
È molto bello e davvero adatto, rispecchia in pieno la storia. Il fiore è un elemento che ricorre, è un po’ il simbolo di Tom, senza contare che Ginevra ne rimarrà sempre infestata: non avrei saputo scegliere niente di meglio.
Anche se, lo devo dire, non trovo l’Anthurium particolarmente inquietante… cioè, per essere orrendo, lo è, solo che essendo così “lucido” non mi ricorda della carne! Forse è anche per via del colore un po’ squillante, comunque l’idea di fondo resta meravigliosa.
4) Caratterizzazione dei personaggi e sviluppo della coppia: 15/15.
So già che scriverò un papiro, ma cosa ci posso mai fare? Ho troppe considerazioni da fare!
Allora, partiamo da quello che hai scritto nelle note, sul fatto che questa storia non mi sarebbe piaciuta (blasfema!) e che non parla nemmeno di una coppia. Mi permetto, anche se sei l’autrice, di contraddirti: non sarà una coppia nel senso stretto del termine, ma il legame che hanno è così intenso, così ben approfondito, che sinceramente non me ne frega niente. Hai c’entrato perfettamente il tema del contest e, d’altronde, io avevo anche specificato che i due protagonisti non dovevano per forza essere innamorati, quindi non è un problema.
Inizio col dirti che mi è piaciuta già l’impostazione che hai voluto dare alla storia: io adoro che si prendano momenti dei libri e li si approfondisca, lo preferisco a tutto il resto. In più, credo che se l’autrice leggesse questa one-shot non potrebbe che concordare con la tua versione dei fatti: è tutto talmente realistico e ben trattato che non stento a pensare che sarebbe andata davvero così.
Partiamo da Tom.
Mi piace terribilmente la caratterizzazione che gli hai dato, tra l’altro credo che sia uno dei personaggi più difficili da gestire (io personalmente ho avuto qualche problema). La cosa più bella in assoluto è che la sua personalità e le sue intenzioni rimangono sullo sfondo: è Ginny che narra e che ci offre il suo punto di vista (Tom ha una grafia sincera, Tom è un Grifondoro quindi sono uguali, Tom è un amico, Tom le ha insegnato a sorridere e ad andare avanti) e il lettore non può fare altro che osservare agghiacciato l’evolversi degli avvenimenti, sapendo benissimo come andrà a finire, perché riesce a cogliere quello che lei non può – non vuole – vedere. È azzeccato, perché Tom si muove come un’ombra tessendo le sue trame ed appare dieci volte più terrificante ed insinuante ed infinitamente seducente, come non sarebbe stato possibile se avessi scelto di narrare con il suo punto di vista.
Mi è piaciuto tantissimo anche quest’animo da artista che gli hai attribuito, ci sono certe espressioni che mettono i brividi (“Vorrebbe mostrare ai gemelli i suoi occhi folli e grigi illuminarsi davanti a un cadavere.”, “con gli occhi grigi pieni di estasi d'artista”, “[Una parte di lei si ricorda del suo sguardo grigio da artista fisso sul cadavere di una ragazza e rabbrividisce dall'estasi]”, “l'artista davanti all'orrore ha lo sguardo che brilla di stelle.”). Qualcuno potrebbe dire che non è appropriato, che Voldemort è solo uno spietato assassino: metodico, analitico, freddo; non lo definirei nemmeno un serial killer, perché credo uccida solo per convenienza e, forse, per divertimento, ma non perché sente un impulso. Tuttavia, qui stiamo parlando di Tom Riddle, che, essendo ancora giovane, potrebbe anche essere idealista e vedere ancora una sorta di “Bellezza” nella morte. Questa tua scelta io la motivo così e non penso affatto che stoni con l’IC del personaggio che tutti conosciamo: è persino romantica (in modo certamente un po’ perverso) l’idea che Tom, almeno all’inizio, facesse arte con i suoi cadaveri e i suoi sogni di una vita infinita. Lo rende ancora più affascinante del solito, a dirtela tutta: come se Voldemort fosse stato disilluso o avesse semplicemente abbandonato le opinioni, gli ideali, le ricerche che lo attiravano da giovane, per dedicarsi a qualcosa di meno “umano”, per cercare il progresso invece che l’estasi artistica. Uno spunto geniale, anche se magari è solo una mia fantasticheria!
È stupefacente anche il modo in cui Tom si rapporta con Ginny, trasformandola in Ginevra – “con una stellina nera sulla ‘i’” – senza che quasi lei se ne accorga (se ne renderà conto dopo, in Infermeria, quando tutti gli altri crederanno di essere ormai al sicuro). Il rapporto tra i due è davvero intricato: prima sono “amici” (o almeno così crede lei), poi si rende conto di non potersi più sottrarre a Tom e ai suoi ordini; interessante che lei lo difenda fino all’ultimo, dicendo che lui non ha colpe se lei non conosce altra risposta che “sì”, prendendosi ogni responsabilità persino quando scopre che le ha mentito (è colpa sua perché non è una Serpeverde, nel qual caso sarebbe potuta essere Ginevra per sempre). La parte finale è semplicemente sublime, in particolar modo ho amato questa frase: “Quando vede i suoi occhi verdi [di Harry] guardarla dal cuscino, pensa che, dopotutto, Tom ha mantenuto almeno una promessa.”, rende davvero l’entità del danno che il giovane Lord le ha arrecato.
Una delle cose che mi è piaciuta di più nel personaggio di lei, invece, è lo sdoppiamento di personalità: da una parte c’è l’ingenua, piccola Ginny Weasley che trova conforto in un diario, Ginny che piagnucola e diventa isterica, Ginny che si fa graffiare via le palpebre e poi abbracciare, Ginny che striscia come un verme perché “chiunque può diventare un mostro”, Ginny che corre come “un lurido ratto” dal suo eroe quando realizza che sta facendo qualcosa di molto sbagliato; dall’altro c’è Ginevra, con una stellina nera sulla ‘i’, col sorriso sintetico di Tom e una marcia di ossa fracassate perennemente in testa, Ginevra che impazzisce di piacere quando ricorda gli occhi da artista di Tom fissi su un cadavere che prima piangeva e adesso non piange più, Ginevra “infestata da fiori di carne” e da un’emozione rossa, Ginevra che esplode di gioia quando scopre che anche lui ha pensato di uccidere. Sono estasiata mentre scrivo questo giudizio, renditene conto.
Un’altra delle cose che ho semplicemente adorato è il “prezzo” di Ginny: lei gli chiede un abbraccio, non un bacio. Eppure ci sarebbe potuto stare, è un contest sulle coppie, a me non sarebbe dispiaciuto e Tom – lo sappiamo – l’avrebbe accontentata senza troppi problemi; lasciamo anche stare per un attimo che lei ha soltanto undici anni. Trovo che questa scelta – come quasi tutte quelle che hai fatto, tra l’altro – sia perfetta, perché delinea ancora meglio i rapporti tra i vari personaggi: vuole che Tom la abbracci perché Tom è suo amico, ma è di Harry che è innamorata, eppure, alla fine, si ritrova a “confonderli”, ad amare e odiare entrambi.
E a questo volevo arrivare! L’accenno di Harry/Tom… so che Erodiade ti ha chiesto una storia su di loro, mi aggiungo anche io alla lista: la vogliamo, ragazza.
Tornando a “Anthurium”, i pezzi in cui Ginny paragona Harry e Tom sono quelli che mi sono piaciuti di più: “Tom sarà suo perché lei sarà Tom, e Harry sarà suo perché Tom lo irretirà.”, “Se Tom fosse stato un Grifondoro, Ginny avrebbe potuto amare Tom come ama Harry e amare Harry come ama Tom.”, “E, quando guarda il petalo rosso e gonfio dell'Anthurium che mai sfiorirà, Ginevra non si ricorda più se ami Harry perché è l'unico Tom che può veramente avere, o se ami Tom perché è l'unico Harry che può veramente capire. Non è importante. I fiori che le hanno donato, dopotutto, sono uguali.”. Ho adorato questa sorta di “transfert”, anche perché ho sempre pensato che Ginny sposi Harry perché le ricorda Tom (o perché “è l’unico Tom che può veramente avere”?). Comunque, giusto riguardo alla conclusione, trovo un po’ inquietante che Ginny pensi di capire meglio Tom di Harry, mette i brividi.
L’unica faccenda un po’ oscura è quella riguardo l’Horcrux. Ammetto che il mistero intorno alla questione impreziosisce la storia, però sono curiosa: attraverso il ricordo, Ginny è diventata l’Horcrux di un Horcrux? O si è semplicemente strappata l’anima per lasciare più spazio, più vita, a Tom? Non credo che lui le abbia fatto rivivere il ricordo, sognare quel sogno, solo per sfizio, e nemmeno per mostrarle ciò di cui è sempre stato capace, perché lei non avrebbe capito. Quindi mi piacerebbe sapere come l’hai pensata, se poi un’idea precisa te la sei fatta!
Hai fatto davvero un lavoro meraviglioso con questa coppia, per renderti giustizia dovrei dilungarmi molto, molto di più.
5) Attinenza ai contenuti del pacchetto (3 punti per ogni parametro da me fissato, più un punto bonus): 9/10.
Allora, cara, direi che nell’usare il pacchetto sei stata abbastanza brava!
Per quanto riguarda l’incantesimo, che era quello per creare un Horcrux, ti do 3/3.
L’hai utilizzato bene, anche perché ha un ruolo fondamentale nella parte “nuova” della trama. Nel senso, tutto il resto è un approfondimento di ciò che sappiamo successe, quest’idea che hai avuto invece è una novità, azzeccata, devo dire.
Per quanto riguarda la caratteristica da me scelta per Ginny: 3/3.
Volevo vedere il suo lato dark e tu mi hai tirato fuori Ginevra, che ha un sorriso sintetico e non dorme mai, Ginevra che piace a tutti e che considera un vero “peccato” che Hermione sia stata pietrificata, perché adesso come farà Harry a salutarla sorridendo?
Per quanto riguarda Tom, invece, posso darti solo 2/3.
Mi è piaciuto tantissimo, ma io l’avevo chiesto non asessuale e in questo sono state molto più brave le altre partecipanti. Tuttavia, non ti ho penalizzata più di tanto perché sei comunque riuscita a dargli un in più, il tuo Tom è molto diverso dal solito Tom avido di potere, freddo e calcolatore. Sei riuscita a rendere benissimo tutto il suo fascino malato e mi hai definitivamente conquistata con quel “luminoso sguardo da artista”.
Non credo ci sia bisogno di spiegazioni per quanto riguarda il punto bonus: mi hai conquistata, quindi te lo assegno più che volentieri.
6) Originalità della trama e dei contenuti: 5/5.
Nonostante tu abbia scelto un periodo che c’è anche nei libri e l’abbia soltanto approfondito, penso meriti il punteggio pieno.
Innanzitutto, non ti sei limitata a ricostruire la sequenza e a dare la tua versione dei fatti, ma l’hai anche abbellita e resa ancor più intricata (“intrico di spine”, io e Humbert Humbert siamo deliranti di felicità) con le parti che riguardano la creazione dell’Horcrux. Inoltre, non me la sento proprio di penalizzarti, grazie alla caratterizzazione meravigliosa – e meravigliosamente IC – che hai dato ad entrambi i personaggi, ma soprattutto a Tom, che è come non l’ho mai visto.
Personalmente non ho mai letto una storia su questa coppia così ben fatta!
7) Gradimento personale: 10/10.
No, beh, l’avrò letta sì e no dieci volte, fai un po’ tu!
Dire che questa storia mi piace è seriamente riduttivo. È splendida ed è perfetta in ogni dettaglio, non c’è niente – niente – che stoni. Ti dirò, anzi, alla fine della lettura mi ritrovo sempre, tutte le volte, stordita, come se soffrissi anche io di insonnia: spossata, ecco. Hai reso vivida un’atmosfera e dei disturbi psicologici per cui è difficile provare empatia, se non li si ha provati sulla pelle.
E, sapendo che ti era piaciuta la mia Grindeldore, spero di farti un complimento gradito dicendoti che questa storia è una di quelle che sarei stata orgogliosa di aver scritto io stessa. |