Recensioni per
In aeternum
di Nymeria90

Questa storia ha ottenuto 55 recensioni.
Positive : 55
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
15/11/13, ore 20:03
Cap. 20:

La miseria, in questo periodo mi sfugge davvero tutto. Scusami se arrivo così in ritardo, stavolta non ho giustificazioni, se non che il mio cervello ha smesso di funzionare.
Ci tenevo particolarmente a recensire questo capitolo, sin da quando l'ho letto. Uno dei punti forti di questa storia è che non sai mai cosa aspettarti... perchè ce lo hai dimostrato tante volte, passando dal descrivere magari un episodio del passato, al dedicare un capitolo a un personaggio, eppure tutto si lega coerentemente col resto.
Ed ecco che ci ritroviamo catapultati a Londra. Leggere il nome di William Coats mi ha fatto fare un saltello sulla sedia... un gran bel personaggio, per quanto poco l'abbiamo visto. Ma già nel trailer era... wow. Ci hai regalato uno spaccato inestimabile. Penso a questo capitolo e poi penso a quanta "poca" distruzione abbiamo effettivamente visto in Mass Effect. Chissà, forse, boh, abbiamo visto solo il 10% di quello che potrebbe effettivamente accadere ad una Galassia in preda a una minaccia così gigantesca. I momenti più toccanti sono forse stati quello iniziale, vedere Palaven che brucia, l'attacco alla Cittadella, Thessia, e per finire Londra... ma ripeto, secondo me è stata cancellata totalmente tutta quella distruzione e la crudezza che in una situazione simile, in realtà, avremmo trovato.
E sono "felice" di averla trovata qui, in una descrizione realistica... perchè diamine, dove manca il videogioco, può sopperire la scrittura. Adoro anche come tu abbia messo l'accento sulla speranza, o sulla mancanza di essa. Di fronte a un evento di simile portata poche restano le cose da fare... o arrendersi al destino e dirsi "come va, va", oppure lottare con tutte le forze credendo, convincendosi che la vittoria è possibile. A modo suo, in questo capitolo, ci ho visto tanta poesia... non so neanche io perchè, ma è questo quello che ho provato. La guerra unisce gli uomini, rinsalda i legami, fa nascere amicizie... ma si porta anche via tanto, forse troppo.
La parte che mi ha toccata di più è stata rivedere Anderson, leggere quella singola frase "Non aveva mai creduto realmente a Shepard.".
Ci ho visto tanto rimorso, tanto dispiacere. Perchè anche lui, in fondo, è un uomo come tanti... anche lui, forse, era ancorato a quell'istinto di sopravvivenza e autoconservazione che respinge in blocco qualunque cosa assomigli a una minaccia di questa portata. E' stato bello leggere di questa presa di coscienza, e subito dopo ecco la speranza che si affaccia all'orizzonte, ed è bastata solo una chiamata di fortuna.
Mi è piaciuto davvero tanto questo capitolo, così come tutti gli altri. Complimenti, ammiro tantissimo il tuo lavoro e sono triste che questa storia sia giunta alla fine (ho appena letto il titolo dell'ultimo capitolo, e l'ho intuito... ma forse mi sbaglio)
Stavolta mi risentirai presto, temo ;)

Recensore Veterano
11/11/13, ore 17:27
Cap. 20:

Sulla Terra c'è chi spera, magari aggrappandosi all'illusione che Shepard possa fare la differenza, ma dalle tue frasi si vede chiaramente che c'è anche chi ha perso la speranza. Ed è giusto sia così, così come è giusto che chi ancora combatte abbia perso parte della sua umanità e abbia acquisito una sorta di "indifferenza" verso le disgrazie proprie e altrui. Non si potrebbe andare avanti se così non avvenisse.
Spesso mi sono chiesta come si possano svolgere alcuni lavori. Infermieri e medici che si occupano di malati terminali e di migliorare le condizioni di vita di chi è inevitabilmente destinato a morire. Ci vuole coraggio non comune e un grande forza interiore.
Penso ai reduci di guerra. Credo che tutti abbiamo visto così tante pellicole da non stupirci più di cosa diventi un individuo che abbia combattuto guerre simili a quella contro i Razziatori. Ci vorrebbe un lungo periodo di riposo per superare l'impatto delle atrocità vissute e mi resta il dubbio se sia possibile tornare indietro. Non credo.
C'è tutto questo in questo capitolo. E' terribile e dirompente. Non hai cercato di esasperare la realtà, perché non ce n'è bisogno.
E oltre tutto il denso dolore che resta appiccicato alla fine della lettura c'è anche il senso di tristezza per una fine che si sta avvicinando. Non manca molto e capisco perfettamente il tuo desiderio di procrastinare l'inevitabile. Ho provato lo stesso a suo tempo, mentre scrivevo la storia che accompagnava ME3 e più ancora adesso, che sto pubblicando il seguito. La fine di quella storia sarà la mia fine, definitiva. Perché dovrei affrettarmi verso la sua conclusione? Spero sempre che una recensione mi dia uno spunto per narrare qualcosa a cui non ho pensato: un episodio buffo, un incontro inaspettato, una piccola nuova parentesi che allontani la fine.
Non aver fretta di finire. Ci sono attimi che durano una vita e che riempiono lo spazio di un lungo capitolo. Ci sono ancora molte storie che puoi creare, al sicuro della tua cella imbottita, e ci saranno molti lettori e molte lettrici che avranno voglia di starti ad ascoltare :)
Un abbraccio!