Valutazione/recensione (scritta come giudice sostitutivo) valida per il contest "Pacchetti e stagioni" indetto sul forum di EFP:
Grammatica:10/10
Da questo punto di vista credo di non aver notato nulla di particolare da poter segnalare in questa sezione.
Pertinenza e uso del pacchetto: 13/15
Dal punto di vista della stagione direi che è stato rispettato in pieno da questo punto di vista, passiamo agli altri: orbene, il prompt cuscino c’è (del resto nello stato emotivo in cui versa la protagonista le torna estremamente utile e non solo nei momenti di riposo), la solitudine c’è eccome, direi che è il perno su cui si svolge (anche se non lo è perché gli altri non la comprendono o tendono a escluderla, dal testo sembra di capire che chi la conosceva ci ha provato, è stata lei che ha rifiutato ogni sorta di aiuto), quanto a stella, mi pare di aver capito che è usato in senso traslato, ed è questo il punto che a me ha convinto meno, ma dev’essere un mio limite).
Originalità: 8/10
Non è poi molta, casi di persone che non riescono a risollevarsi dopo una perdita per loro importante ce ne sono (purtroppo), come anche la ricerca di soluzioni “eterodosse” (almeno per sua fortuna non l’ha cercato attraverso l’ “aiuto” di medium, spiritisti, santoni, sciamani e affini, anche perché non sempre avviene come in Ghost)
Gradimento personale. 13/15
Premetto che non sono granché esperto di psicologia, ma direi che la protagonista è effettivamente partita per la tangente, mettendo al sicuro la propria mente da uno stato insostenibile (del resto affermare di vedere i defunti, specialmente persone care, non è affatto raro in varie forme di psicosi) so che può sembrare strano quello che sto scrivendo, dato che parlare con il proprio fidanzato che non è più da tempo come qualcosa di positivo può sembrare arrischiato, ma dal suo punto di vista si sentiva molto meglio vedendo (o credendo di vedere) quella persona che per lei aveva avuto un ruolo così importante che non continuare a macerarsi nel dolore e cercando di riprendere una vita normale, come avrebbe detto Gaber “far finta di esseri sani”, lei aveva forse trovato un ubi consistam per poter continuare, alla fine si è ottenuto lo stesso risultato, sebbene differito di qualche anno, probabilmente trascorso dalla sventurata in condizioni non auspicabili, la sua lettera dimostra chiaramente che non rispondeva, non voleva rispondere alle cure..
Si potrebbe anche fare un discorso più “mistico”, che io sappia gli esseri umani non diventano angeli, questo porterebbe a pensare che quello non sia un evento positivo e reale (pure se in un contesto che si definirebbe “paranormale”), ma un caso appunto di delirio allucinatorio.
Forse non ho capito bene lo spirito della storia, ma secondo me in questa storia hanno tutti la loro parte di torto, la ragazza s’è intestardita a rifiutare l’aiuto (almeno quello dei vivi) per voler percorrere una specie di corridoio stretto e angusto (quello della disperazione senza via d’uscita) che aveva come possibile soluzione solo le visioni, la famiglia forse poteva trovare una soluzione che fosse migliore dell’internamento in una struttura psichiatrica, purtroppo in casi come questi si può dire che è molto difficile agire senza timore di sbagliare, se poi si pensa che la protagonista era molto restia a farsi aiutare prima della visione ed era esplicitamente refrattaria poi, si potrebbe dire di lei che per troppo amore della libertà ha preferito rinunciare alla vita, forse ha fatto bene, a meno di non voler essere protagonista di una versione locale di Qualcuno volò sul nido del cuculo….
Forse sono troppo semplicista in queste considerazioni, ma questo penso della storia.
TOTALE: 44/50 |