Recensioni per
Noi non finiamo qui.
di Val_Ser

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
18/11/13, ore 02:05

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Segnalo questa storia per le scelte perché è senza dubbio un racconto speciale. È speciale perché tratta un tema difficilissimo - il suicidio - e lo fa in maniera ferma, coerente, seria, senza inutili pietismi e senza sentimentalismi, e senza romanticizzare l'idea della morte. Questo racconto è una storia vera di malattia, di malattia mentale e di malattia fisica, di disperazione e di dolore, costruito in maniera impeccabile, con personaggi dalla psicologia sottile e chiara, con una coerenza che è tanto vera da far male. Seamus e Valerio si stagliano limpidi sulle Cliffs of Moher, indimenticabili per il lettore. L'ultimo richiamo alla vita di Seamus è commovente, è realistico, fa da contrasto incredibile con la determinazione di Valerio, con la sconcertante purezza malata del legame che è nato fra loro, con la loro ultima e prima notte. Segnalo questo racconto perché la meticolosa ricerca di Valerio fa stare male, perché le sue invocazioni a quel Dio egoista che non lo fa morire lasciano qualcosa dentro, perché Seamus non è l'uomo vivo ma l'uomo sopravvissuto e non si può dimenticare. Perché è un racconto scritto in maniera impeccabile, con una struttura semplice e diretta che ti permette di empatizzare con i personaggi anche se sono lontani da te anni luce, perché ogni tanto, in certi passaggi, la sua accuratezza fa quasi paura. È una storia che merita di essere messa in evidenza, perché suscita delle riflessioni importanti, perché è giusto che molti la trovino e possano apprezzarla.

Recensore Veterano
15/11/13, ore 23:54

Devo dirlo, il personaggio di Valerio è potente nella sua fragilità, o forse la "potenza" che emana proviene dal baratto di vuoto, depressione, dolore e solitudine che lo circonda, lo ingloba. Giá dalla spiegazione del perchè Valerio voleva suicidarsi pensavo che lui non avesse speranze di tornare indietro dalle sue scelte.
Seamus no, Seamus era spaventato dall'essere schiacciato da qualcosa di immenso come la morte, credeva di poter rifuggire da ella costruendosene una tutta sua. Ma la morte è morte, vince che tu la scelga o meno, e alla fine Seamus si è tirato indietro. Ció che voleva lui era la vita, e non potendola avere allora la rigiutava, come la volpe che non potendo arrivare all'uva dice che è amara.
E adesso mi sono sdrotolata in un papiro, tipico mio quando mi metto a ragionare. Ho amato tantissimo il perdonaggio di Valerio, incredibile ma vero, quando si parlava di lui e del suo vuoto mi sono ritovata più volte con le lacrime a premere leggermente ai lati degli occhi, ma non ho pianto, mi è morto il fiato in gola quando Valerio si è lanciato... ma per il resto raramente piango su film/libri/anime/manga o altro. Anzi, a farmi piangere sono le musiche malinconiche in sottofondo che mi uccidono, quindi sulle storie scritte è quasi impossibile che io pianga.
E, boh, mi sembra di star giustificando il mio non piangere ^^" passiamo oltre, dato che non ho molto da dire.
Hai uno stile stupendo, le tue parole sono permeate di una vena malinconica che si adatta perfettamente alla storia, e i concetti che esprimi, sulla vita, il suicidio, la speranza, la morte sono affascinanti. Ti sei realmente immersa nella psicologia dei due giovani senza lasciare i loro modi di fare al caso.
Ti meriti i miei più vivi complimenti, e non scordiamoci ChibiMuff che ha gettato le basi per questa OS, siano lodati i suoi prompt! (E sii lodata tu che hai deciso di scrivere la storia!)
Baci,
Uni.

Recensore Junior
15/11/13, ore 21:39

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ed io in realtà le segnalazioni per le scelte non le so fare perché io sono più per gli "awwwn" e gli occhioni "*O*" e a fare discorsi seri sul eprché una storia mi sia piaciuta sono davvero una schiappa.
Abbiamo Seamus e Valerio.
Seamus e Valerio si conoscono su un sito di aspiranti suicidi, Seamus è malato, cerca la morte e Valerio pure, ad unirli, a farli trovare, è questo.
Sia Seamus che Valerio sono personaggi delicati, eppure diversi, un po' malinconici, ma che cercano qualcosa. Seamus e Valerio si sono scelti fra tutti, si sono scelti l'un l'altro, in quel modo in cui potevano solo loro, e in quella notte, quella notte che precede tutto e il nulla, Seamus e Valerio diventano un po' una cosa sola, come dice Valerio stesso «Questa notte, ho pensato molto anche io. Ti sei preso una parte di me. Una parte di me che vivrà finché vivrai tu.» e penso che sia anche questa la bellezza di Seamus e Valerio.
Avevo promptato questa roba tanto per, non aspettandomi che qualcuno mi rispondesse sul serio, invece sono rimasta stupita perché l'autrice è stata bravissima, con uno stile scorrevole e fluido che personalmente ho amato alla follia, a trattare una tematica delicata come il suicidio e la malattia.
L'amore di Seamus e Valerio è disperato, dettato dalle circostanze più che da vero sentimento, ma - ancora più che dalle circostanze - dal bisogno, dal bisogno di mettere la parola "fine" alla propria storia, dal bisogno disperato di continuare a vivere, dal bisogno di aggrapparsi a qualcuno prima di scivolare.
"Noi non finiamo qui" è una storia toccante, dolce, vera, cruda come i due protagonisti, persi e disincantati verso la vita.
Penso che "Noi non finiamo qui" sia una storia che dovrebbero leggere tutti, anche solo per amarla un po' o amarla proprio come ho fatto io.