Recensioni per
Eroine ed eroi-l'altra voce del mito
di Ramiza
Visto ieri tardissimo ma ero troppo stanco per leggere (e capire qualcosa...). |
Bellissima e sensibile questa raffigurazione del tradimento di Lancillotto. Perché Lancillotto era l'amicizia, il valore, la lealtà, la fede, il rispetto. Insomma, in lui erano tutti i valori che avevano fatto della Tavola Rotonda un'unità invincibile e un simbolo di speranza e luce. |
Amo achille, e non certo quello dei colossal fatti ad hoc per saziare le brame di curiosi ignoranti. amo l'iroso guerriero la cui figura apre, in medias res, la guerra decennale agli occhi dello spettatore. orgoglioso per una giusta causa, consapevole della propria forza e di come usarla. sono un po' rimasta stranita dal vederlo dipinto in questo momento di romanticismo, nell'atto della morte agonare a lidi solitari da condividere con l'amato. |
cronologicamente quale delle due morti è avvenuta per prima? immagino quella di efestione, ma potrei sbagliarmi. solo che, pensandola così, la morte di qusto servo del cuore strazia molto più di quella del suo domatore, perchè non è facile dire addio per primi al mondo e alle cose belle, alle persone belle che ci ha regalato. perlomeno la morte di alessandro è stata allietata dalla consapevolezza che ad attenderlo ci fosse l'amico, l'amato, il fedele. |
temo di non riuscire ad apprezzare fino in fondo lo shonen-ai ma non per questo vorrei che il mio giudizio risultasse parziale. o forse lo è, visto che adoro ogni cosa che scrivi :) |
Struggenti questi versi che descrivono vividamente l'agonia di Achille, serene per quanto l'attende, ansioso di rivedere Patroclo e, finalmente, incurante dell'ossessione di gloria e di vittoria che l'ha consumato tutta la vita. Sembra un centometrista sul traguardo. Ma, finalmente, dell'alloro non gli importa più. Alla fine, tutto torna al suo posto e le cose veramente importanti appaiono per quel che sono. Sull'istante della fine, diamo a tutto il suo vero valore. |
Speculare e altrettanto splendida anche questa poetica riflessione sulla grandezza dei sentimenti che mette in secondo piano la grandezza dei personaggi. La fine di un'epoca travolgente, irripetibile, la fine dei personaggi più affascinanti della storia, figure ammantate di leggenda già allora. |
Bellissime parole, versi di fattura squisita e grande eleganza. Una dolce malinconia li permea e strugge il lettore che riconosce il valore dei sentimenti espressi e delle emozioni dipinte. Un omaggio sentito e sincero all'amore nel senso più puro e limpido. |
ecco un altro capitolo della saga mitica che ci stai regalando, con cui riesci a far parlare le voci morte del passato! |
Altra piccola perla di questa deliziosa collana. La fata così aliena e così umana che riflette sul ruolo avuto nelle vicende che hanno coinvolto così tante vite. L'inumana che si trova a condividere e cercare di capire gli umani. Un ruolo difficile, pesante, forse troppo per chi è solo una ninfa d'acqua. Hai reso benissimo la difficoltà di chi dovrebbe essere estranea e non è riuscita a esserlo. |
lì per lì non avevo notato che adesso il titolo recita "eroine ed eroi", così mi ero chiesta per quale motivo un uomo fosse stato tanto meritevole di rientrare nella tua splendida raccolta, indubbio omaggio alle donne del mito; la risposta,creedo, è che sir Bedivere lo sconosciuto avrebbe potuto essere una donna, un bambino, chiunque...chiunque sia in grado di vivere ogni evento della propria vita come una missione, nel silenzio dell'anonimato. |
Bellissimo. La gloria dei senzanome, la grandezza degli sconosciuti. Quanti eroi compiono ogni giorno imprese epiche senza che nessuno se ne accorga? Quanti volontari, lavoratori, soldati, poliziotti, studenti compiono imprese destinate a non essere ricordate? Eppure è grazie a loro che si va avanti. Splendido omaggio, bravissima. |
Splendido anche questo ritratto di Artù, con le sue insicurezze e la sua umanità. E bello il riferimento all'Etna, alla sicilia contrapposti alla Britannia e ad Avalon. Immagini molto poetiche. |
Risate amare, comprensibili negli uomini, meno in quei campioni di purezza e distacco dalle umane miserie che dovrebbero essere i Cavalieri della Tavola Rotonda. Ma temo che i veri cavalieri, ammesso che siano esistiti, fossero alquanto sudici, assai poco cortesi e un bel po' invidiosi. |
Eh, sì. C'è molta ironia nel destino di Lancillotto. Il migliore, il cavaliere perfetto, l'eroe puro che finisce per rimbecillire e farsi ridacchiare dietro da tutti, rifiutato pure da quella donna per la quale aveva perso tutto. La quale, forse, nemmeno l'aveva amato per davvero. Se non è sfiga questa... |