Credo che dovresti smettere di cercare una logica in ciò che chiaramente non ne ha una.
Doctor Who raramente è spiegabile in termini logici, un po' per via del tempo che non è una linea retta, un po' perché - giustamente - il Dottore fa quello che cavolo gli pare anche con i punti fissi, che in teoria dovrebbero essere fissi, ma che non lo sono.
Ma nella storia di River e Eleven credo che la logica debba essere proprio dimenticata, non a causa della sceneggiatura, o dell'interccio delle loro linee temporali che è obiettivamente assurdo, ma per il semplice fatto che a loro piace così.
Sono due Signori del Tempo, chi più chi meno, giocano con l'universo, con il tempo che passa e con quello che ritorna come un circolo. A loro piace così. La loro storia d'amore è fatta di incongruenze, assudità, incontri fortuiti, sofferenze incomprensibili, e a loro piace così.
Non cercare la logica, perchè Eleven e River ti riderebbero in faccia blaterando uno "spoiler, cara la mia Trick", si prenderebbero per mano e correrebbero via.
E' una corsa orribile, perché entrambi sanno come finirà, Eleven lo sa con più sicurezza, questo è certo, ma River non è tanto sciocca da non sapere che prima o poi lei morirà per lasciare quell'idiota di marito che si è ritrovata pronto ad un'altra avventura.
Credo che sia molto facile scrivere cose simpatiche e divertenti su questa coppia - infarcendole magari di una punta di angst, perché l'angst piace - per il fatto che già lo show di per sè passa il suo tempo a straziarti il cuore.
Ma tu, cara mia, non so bene che cosa tu mi abbia fatto, perché sto piangendo, ed erano mesi che non piangevo su una fanfiction. Mesi e mesi.
Tu hai portato alla luce il "Dottore che dimentica", strappandogli la facciata di giraffa ubriaca che ride sempre, mettendo a nudo la sua anima e generando un terremoto emotivo che nemmeno lui è in grado di gestire.
Questo Eleven che se ne va in giro per lo spazio-tempo solo e soltanto per vedere River, per guardarla da lontano, con il cocente desiderio di prenderla per mano e farla correre con lui ancora una volta è così straziante, bellissimo e - indubbiamente - canon che questa recensione non sarà mai in grado di renderti consapevole del capolavoro che sei riuscita a creare in, bho?, mille parole scarse?
La metafora della caduta all'indietro e della corsa in avanti, di come le due cose si intreccino in una storia che non riguarda solo i sentimenti ma anche l'anima dei protagonisti che la stanno vivendo è quanto di più perfetto tu potessi inventarti.
Ti voglio davvero bene per un sacco di cose, ma quando scrivi robe del genere mi sento molto piccola e insignificante, e ti guardo da quaggiù, infinitamente felice di aver avuto il piacere di conoscerti e di poterti in un certo modo chiamare amica.
Grazie, dal profondo.
Emme |