Recensioni per
Rising of evil
di Mariam Kasinaga

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/06/14, ore 23:52

Una storia davvero interessante. L'immagine di questa guerriera, preda della propria bramosia di sangue, costretta da una sete insaziabile a combattere e a uccidere senza sosta, inarrestabile, nello stesso tempo affascina e spaventa.
Quando il mondo sarà un guscio vuoto e morto, la forza ignota che la guida si spegnerà, sarà soddisfatta, o continuerà a guidarla in un viaggio senza fine e senza meta?
Di questo si tratta, alla fine: di una ricerca senza sosta di un appagamento mai completo, distruttivo e irrazionale. Brividi.
Sul contesto e sul tema trattato, quindi, non ho nulla da ridire: mi piacciono, eccome. Anche la protagonista è delineata in maniera efficace, giusto qualche spunto per immaginarla mentre il resto è lasciato nel mistero, appena suggerito, cosa che ne aumenta notevolmente il fascino.
Lo stile invece mi è parso a tratti confuso, anche se nel complesso il racconto è piacevole e ben scritto, e ci sono piccoli dettagli che secondo me potrebbero essere aggiustati o migliorati. Per esempio:
- "Inspirò profondamente l’odore acre del sangue, camminando lentamente tra le montagne dei cadaveri." gli avverbi, in genere, non sono mai essenziali in un racconto, quando poi sono così vicini diventano addirittura ridondanti
- "mentre l’assordante clamore della battaglia gli rimbombava" sarebbe "le" anziché "gli", giusto?
- "Era diventata un qualcosa di superiore e magnifico, un’entità arcana superiore " ripetizione di "superiore"
- "dove sembra che dall'altra parte" un po' confusa come descrizione!

Insomma, tutte piccolezze o pareri soggettivi. Nel complesso il racconto è decisamente godibile: una storia da brividi, inquietante, ma che fa davvero piacere leggere. Complimenti!

Fabio B.

Recensore Master
17/02/14, ore 20:26

Recensinsione- valutazione valida per il contest "Iter mentis per imagines pro historia scribenda" indetto sul forum di EFP:

Grammatica e ortografia: 10/10
Di cellulare per cellula mi avevi detto nel forum ergo nulla da eccepire, nel testo però parli di “corpi” che si avventano a scopo alimentare sui cadaveri, secondo me la forma andava emendata in “corvi”, ma poi ho pensato che questi ultimi non hanno il primato di essere gli unici che fanno parte di quel gruppo di specie note come “uccelli di rapina”, ho pensato che volessi lasciare in una voluta indeterminatezza sul nome della specie che viene a pasteggiare sui corpi dei caduti, nel dubbio non l’ho considerato errore, del resto può benissimo trattarsi di una tua scelta stilistica.
A parte questo, non ho trovato nulla da segnalare, o almeno nulla di così marchiano.
Stile: 10/10
Teso e ossessivo, crea un’atmosfera atta a rendere il personaggio descritto nella storia, la quale non sembra una portata alle sottigliezze dialettiche e al ragionamento, soprattutto a quello più prettamente speculativo, la protagonista ama l’azione, e soprattutto quel tipo di azione che può portare al soddisfacimento della sua voglia di causare morte e distruzione).
Originalità: 8/10
Buon livello di originalità, però nel complesso mi è parso troppo simile a quegli scritti sofistici dove lo scrivente s’impegna a difendere l’indifendibile (o quello che il vulgo, il senso comune, lo spirito del tempo o che altro ritiene tale), la tua storia mi sembra un “elogio della guerra”, non male, ma forse perché poteva essere più argomentato, almeno a mio parere.
Gradimento personale: 8/10
Mi è piaciuta molto e quanto scritto non sia in contrasto con il voto che può sembrare basso, il problema è che non sono riuscito a capire (o a capire del tutto) il senso della storia (il che è chiaramente un mio problema, però siamo nella sezione “gradimento personale”, quindi…).
Ti confesso che a una prima lettura avevo pensato (forse per una sorta di eccessiva fedeltà al prompt iconico da te scelto, che rappresenta una guerriera con armatura pseudomediovaleggiante) a una specie di versione femminile del cavaliere descritto in una canzone di De Andrè, quello che va dal suolo d’oriente alla Francia, che di stragi mena gran vanto e porta tra i nemici lutto e pianto; solo in un secondo momento ho riflettuto che la storia ha un messaggio più universale, che quella che parla è praticamene una sorta di personificazione della guerra; credo però di non aver capito bene i riferimenti mitologici, si passa a mio parete con troppa disinvoltura dal Moloch delle culture del Vicino Oriente antico alla Freya della mitologia scandinava, in questo non voglio dire che ci sia stato un errore nel metodo, anzi andrebbe a tua lode perché hai dato un messaggio universale come universale è la guerra; però, forse per la brevità della storia, si passa dall’uno all’altro troppo velocemente, almeno questa è l’idea che s’è formata dopo aver letto la storia.
A parte i miei dubbi, menzione laudatoria infine per la scena finale, nonostante le condizioni non proprio ottimali di armi ed equipaggiamento, i suoi fedelissimi la seguiranno comunque e dovunque (del resto, le vecchie guardie muoiono ma non si arrendono…).
Caratterizzazione dei personaggi: 4/5
O meglio, data la storia, si dovrebbe parlare di caratterizzazione del personaggio, dato che si tratta in buona sostanza del soliloquio della protagonista, direi che hai ben reso la sua volontà distruttiva in un abbastanza ben riuscito rovescio delle norme etiche, ovvero nell’esaltazione di tutti gli aspetti della guerra, compresi quelli che più suscitano l’abiezione nell’immaginario collettivo; però almeno secondo me la protagonista tende a esaltarsi così tanto che sfiora la caricatura involontaria.
Attinenza al tema: 5/5
Senza dubbio direi che hai ripreso ottimamente lo spirito dell’immagine, la storia sembra davvero il resoconto lucido della personalità della giovane guerriera che trova nella pugna la sua ragione di vita (anche se non penso che, specie nella posa in cui è stata ritratta, abbia troppa voglia di perdersi in disquisizioni dialettiche sull’eticità del suo comportamento, certe faccende si risolvono prima con le armi, se ben usate lasciano decisamente poco spazio a repliche…); guardando l’immagine si evince che sia poco salutare pensare di porsi contro di lei, già l’aspetto iconico è una buona mescolanza tra la sua avvenenza e la pericolosità del suo ruolo, la storia che hai scritto ne dà una sorta di “dichiarazione programmatica” che non lascia molti dubbi sulla sua natura e sulla determinazione a mettere in atto i suoi progetti, passando (è proprio il caso di dirlo) su tutto e tutti.
In sintesi, credo che il voto massimo su questo aspetto della valutazione sia meritato.
Totale: 45/50