Quinta classificata (a pari merito) al contest “Hit me with your fastest shot”: Raccontami il verde, LilyLuna
Grammatica e stile: 7,9/10.
“Incorniciati dai bordini neri dello schermo un ragazzo e una ragazza sorridevano al capannello di persone che li fissavano silenziosi da sotto il palco.”
Fai attenzione all’effetto apnea. Ti consiglio di inserire una virgola dopo “schermo”. (-0,25)
Inoltre, siccome il soggetto che regge il verbo “fissare” è “capannello”, andrebbe coniugato alla terza persona singolare. (-0,4)
“Jonathan spostò la sua attenzione...”
Non iniziare troppe frasi con “Jonathan”, altrimenti si crea un’eco che può essere considerata una ripetizione. “Il vecchio” andrebbe bene. (-0,25)
“...né lui, né la sua famiglia avevano mai...”
Tra due congiunzioni correlative non ci va la virgola. (-0,05)
“…il terrore dei giorni della mietitura, l’orrore di dover riconoscere...”
Queste due parole si susseguono in modo un po’ cacofonico, per cui ti consiglio di sostituirne uno dei due. Forse “terrore” è quello con più sinonimi, ma non puoi usare “paura” poiché lo usi già poco più avanti. (-0,25)
“...l’orrore di dover riconoscere attraverso il televisore i volti della propria gente. La paura di perdere tutto...”
Secondo me, dopo “gente”, ci starebbe meglio un punto e virgola. Alla fine, in un certo senso continui questo elenco di angosce, e il punto è una pausa troppo lunga. (-0,05)
“In quel momento un vecchio fra la folla fischiò...”
Ti consiglio di sostituire questo “fra” con “tra”, perché altrimenti c’è una sequenza spiacevole di effe. (-0,25)
“...avrebbe potuto riempire il vuoto degli occhi di Dru...”
Negli. (-0,1)
“...che non conosceva la neve o il vento, né il profumo dei boschi?”
Questa frase è mal formulata: sarebbe più corretto dire “la neve, il vento o il profumo dei boschi”, oppure “la neve né il vento né il profumo dei boschi”, ma questa seconda espressione mi piace meno. (-0,25)
Inoltre, prima di “boschi” c’è un doppio spazio. (-0,05)
“Riportaci il verde, ragazzina, formulò in un sussurro...”
Se è un sussurro, va scritto tra virgolette, non in corsivo. Secondo me, invece, volevi dire “pensiero”. (-0,2)
Mi sembrano tutte storie scritte divinamente e poi, quando arrivo a fare il conteggio delle penalità, scopro di falciare come se non ci fosse un domani. In realtà lo stile di questa storia è molto evocativo, perché riesci a inserire molti dettagli in pochissime parole. Dai poi una contrapposizione molto bella tra la curiosità del bambino e la malinconia del nonno, perché sono due facce della stessa medaglia che non arriveranno mai a comprendersi fino in fondo. Forse quando hai scritto questa storia non avevi ancora problemi con la sintesi, ma la quantità impressionante di cose che sei riuscita a condensare in queste cinquecento parole – o poco più – è davvero degna di nota. Sei stata elegantissima e molto delicata nel trattare degli stati d’animo così intensi.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10.
Trattandosi di OC, non è facile stabilire la caratterizzazione, perché si parte da zero. Da quel che sappiamo del Distretto 13, però, non si può dire che siano fuori luogo. Katniss li vede tutti grigi, se non sbaglio, e non solo per via del vestiario sempre uguale che indossano; li vede grigi e tristi e Jonathan mi sembra proprio il tipo di uomo a cui fa riferimento. Ha rinunciato alla vita in superficie ed è rinchiuso in quella che è una prigione sotterranea, ma anche la sua unica salvezza e protezione. Dru, d’altro canto, è meno infelice e più curioso, perché non ha niente da rimpiangere, ma solo voglia di scoprire. Eppure è una voglia “cauta”, rispettosa in tutto e per tutto dello stile di vita del 13. Hai contestualizzato alla perfezione dei personaggi in un ambiente ostile, che viene descritto solo come negativo. Tu invece lo hai reso “casa” e lo hai collegato ai dettagli che ci sono stati forniti – come il tatuaggio quotidiano, ad esempio.
Non ti ho dato il massimo perché mi ha lasciato perplessa una cosa: d’accordo che Jonathan è bravo a raccontare storie, ma il mare non è una cosa che si può inventare, non si può capire senza averlo visto. So che è una piccolezza, ma credo che sia un dettaglio importante ai fini della storia. E poi, se il titolo è “Raccontami il verde”, in questo modo stai più spostandoti verso il racconto dell’azzurro. Insomma, è una sfumatura che mi lascia perplessa, anche se comunque nell’insieme è bella da leggere.
Gradimento personale: 9,5/10.
Non so se dirti che non è una delle tue storie migliori (semplicemente perché non è delle più complesse) oppure dirti che l’ho amata alla follia, perché per una volta è collegata solo marginalmente alla tua complicatissima rete di headcanon. È vero, Dru è parte del tuo mondo in quanto fidanzato di Posy, ma in questa storia potrebbe benissimo non esserlo, ed è stato come prendere una boccata d’aria dalla tua fitta vita post-rivolta, piena di avvenimenti quasi più della trilogia stessa. Probabilmente, la tua unica occasione di scrivere storie brevi nasce quando non cerchi di incastrarti per forza tra una tua storia e l’altra. E non vuole essere una critica a questa o quell’altra cosa: è una semplice considerazione, perché sai che mi piace leggerti a prescindere.
Non so in quanti abbiano scritto del Distretto 13, probabilmente in pochi; ma il modo in cui lo hai fatto tu mi ha toccato il cuore. E dire che non è uno dei Distretti più appassionati. Ma lo hai reso casa, e il modo in cui rendi casa tutto ciò di cui scrivi è per me una fonte inesauribile di fascino e di occhi a cuoricino.
Totale: 26,4/30. |