Recensioni per
Uth Le Voro Anim Hantis - Tu Sei Sempre Mio Fratello
di Elgas

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
17/12/22, ore 09:46

Eccomi qui! Da amante del Silmarillion e del Tolkien Verse in generale, sono rimasto piacevolmente sorpreso quando mi hai detto di questa one shot, specie perché tratta del mio secondo personaggio preferito della lore dopo Sauron, ovvero Melkor, aka Morgoth, primo e più possente di tutti i Valar… vabbè, abbiamo capito, meglio non accrescere ulteriormente il suo ego.
Il rapporto tra il Grande Nemico e suo fratello Manwe l’ho sempre trovato affascinante e frustrante in egual misura, poiché troppe volte il re dei Valar ha offerto amnistia e perdono ad un parente che – a conti fatti – non l’aveva mai meritata, sempre pronto a rigettare tanta clemenza per la sua sete di potere. E per quanto la teoria che tale brama fosse parte del disegno di Eru sia gettonata da molti fan del personaggio, io l’ho sempre considerata una scusa atta a romanticizzarlo, come con Lucifero ne “Il Paradiso Perduto”. In fondo, Tolkien non ha mai inteso Eru come un’entità manipolatrice o crudele, ma benevola, sebbene questa interpretazione degli eventi sia comunque accattivante per il suo essere deliziosamente angst.
I dialoghi tra Manwe e Melkor sono stati una gioia da leggere, li ho trovati perfettamente IC per entrambi, così come ho apprezzato il fatto che il Nemico non abbia mostrato il minimo interesse per le sorti di Mairon. Preferisco vederli ritratti come Padrone e servo anziché bros (come succede troppo spesso nel fandom) e sono contento che in Rings of Powers abbiano fatto lo stesso. Per quanto la serie si discosti dal Silmarillion (a causa della mancanza di diritti sull’opera, non per volontà degli autori) Sauron lo hanno centrato in pieno.
In sintesi, una shot che mi è piaciuta molto, e spero che un giorno tratterai ancora una volta dei personaggi di Tolkien.

Recensore Junior
19/09/22, ore 10:47

Di nuovo "Wow". Ci vuole coraggio per scrivere qualcosa che abbia a che fare con Tolkien, specie con il Silmarillion. La community è abbastanza tossichella e si arrabbia per un nonnulla. Mi è piaciuto davvero. Senza continuare a dirti che per me scrivi davvero bene, anche quando imiti registri stilistici non tuoi. Melkor sensibile e legato ai suoi fratelli, a Manwe, mi ha stranito. Non è un punto di vista molto approfondito dalla community. Per carità, Melkor ha dimostrato di saper amare la bellezza, a riconoscerla, ad invidiarla ed esserne bramoso, ma non l'ho mai ritenuto capace di provare sentimenti positivi come il rispetto o l'affetto.
Per quanto riguarda Manwe, davvero non saprei. Tolkien ha creato dei massimi vertici molto bidimensionali: Morgoth e i Valar rappresentano potenze naturali eppure, dopo aver letto il capitolo, penso che anche a me piacerà pensare che ci fosse ancora dell'affetto fraterno tra i due Valar più forti. Ora vado a leggermi altro ;D.

Nuovo recensore
23/11/19, ore 16:44

Ciao Elgas, sono Nimloth of Thay, sono nuova del sito :-)
Mi è piaciuta davvero molto la tua one-shot sui due Valar, il rapporto in bilico fra quello di due fratelli che si vogliono bene e quello di due mortali nemici destinati a scontrarsi.
Hai descritto in modo splendido il conflitto interiore di Manwe: da un lato sa che non c'è altra via, ma dall'altro, nonostante tutto, cerca disperatamente di salvare il suo amato fratellino e di far tornare tutto come prima.
Non pensavo che avrei mai provato pietà e perfino un pizzico di tenerezza per Melkor/Morgoth, eppure vederlo così fragile nell'abbraccio del fratello, così amaramente rassegnato al destino di oscurità che lo attende, mi ha fatto stringere il cuore. Se davvero Iluvatar ha voluto che suo figlio divenisse un mostro, è stato un padre indegno di tale nome, crudele e malvagio più di quanto Melkor stesso potrà mai essere. La colpa dovrebbe ricadere su di lui, non su Melkor.
Una one-shot bella e commovente, scritta benissimo!

Recensore Master
03/11/19, ore 16:02

Scrivevo anche io per il Silmarillion, poi ovviamente l'interesse si sposta su altro e talvolta si abbandonano determinati fandom.
Comunque, sembra davvero uno scritto uscito direttamente dal Silmarillion, con quel suo tono aulico e la sensazione di avere a che fare con qualcosa di veramente eccelso e che anche se non lo si legge da anni lo si ricorda comunque con un piacere enorme, e che ti fa venire voglia di rileggerlo.
Ricordo però che questi due avevano questo legame, e come tutti i legami (anche magari non di sangue) avevo la sensazione che non si sarebbe mai scisso definitivamente.
Il desiderio di Manwe di poter redimere Melkor si percepisce con una cadenza veramente struggente, mi sono trovata a desiderarlo con lui. Così come ho trovato davvero forti i sentimenti di Melkor, che lo respinge ma con un rimpianto enorme che cerca in tutti i modi di celare.
Purtroppo come sappiamo le cose non andranno in quel modo.
Commovente sul serio, non ci sono altre parole!
Bravissima!

Recensore Master
02/10/19, ore 09:00

In primo luogo confesso di sapere pochissimo sul Silmarillion, per cui mi sono rivolto a santa Wikipedia per avere dei chiarimenti. La complessità dell'opera mi lascia confuso e ammirato.
Se ho ricollegato correttamente, gli avvenimenti che tu narri vanno collocati temporalmente nel Quenta Silmarillion, nel finale in cui Morgoth viene esiliato al di fuori dello spazio e del tempo, correggimi pure se ho frainteso.
Il tuo racconto inizia con descrizioni assolutamente suggestive che creano un'atmosfera di solennità per l'incontro che segue.
L'ultimo colloquio tra il re dei Valar e il fratello è emozionante anche per chi non ha mai conosciuto prima questi personaggi. Manwe e Morgoth ormai si trovano agli antipodi: il primo incarna un'etica positiva che non si limita alla protezione del loro mondo, ma si estende all'amore per il fratello allontanatosi eoni prima, che continua a chiamare con il suo nome originale; Morgoth, al contrario, rivendica orgogliosamente nella sua chiusura la scelta di essersi votato a un grandioso progetto di distruzione e ricostruzione che per il figlio fedele del creatore del mondo può essere descritto solo come il male.
In base a questa sua scelta, il momento di debolezza che dimostra quando il fratello lo abbraccia può essere considerato come il breve baluginare di una seconda sconfitta prima del suo definitivo esilio nel nulla.
Lo stile di scrittura è di buon impatto emotivo; solo, ho l'impressione che i puntini di sospensione siano un po' abusati. Immagino che servano per rimarcare delle esitazioni nel colloquio, e farle percepire nel modo in cui lo hai immaginato.
In definitiva devo farti i complimenti per questo racconto di impatto su un tema così impegnativo come il Silmarillion.

Recensore Veterano
20/09/19, ore 18:23

Ciao, sono qui per lo scambio!
Ho letto da poco il Silmarillion, per questo ho scelto senza indugi la tua fanfiction tolkieniana!
Innanzitutto, ho apprezzato molto l'atmosfera cupa e pesante che sei riuscita a creare, perfettamente in linea con gli eventi che vai a raccontare.

Ho adorato tantissimo, invece, come hai raccontato il rapporto tra i due fratelli, legati ad un destino che li vuole nemici ma incapaci di dimentivare l'affetto reciproco che li ha sempre legati. Devo dire che la parte dove Manwe abbraccia Melkor e questo piange mi ha commossa davvero, ho sofferto anch'io!

Sei letteralmente riuscita a far uscire i sentimenti dalla pagina, bravissima!

Recensore Master
05/06/18, ore 00:44

Ciao, sono qui per lo scambio!
Devo dire che per quanto io abbia letto il Silmarillion svariati anni fa, non ho avuto problemi a lasciarmi immedesimare da questa storia. L'ho letta dal cellulare e quindi la lettura è risultata semplice e scorrevole ma noto che da pc l'impaginazione tende tutta sulla sinistra. E' un po'... scomoda, non so se mi spiego ma so che hai scelto di farla così per darle un senso più poetico quindi apprezzo la tua scelta!

Passando alla storia: a parte qualche refuso qua e la e alcuni errori ortografici sicuramente dovuti alla distrazione, l'ho trovata molto coinvolgente e ben scritta. Si vede che hai cercato di attenerti un po' allo stile Tolkeniano, mettendoci anche del tuo e questo ha fatto sì che la storia prendesse un suo tono, una sua impronta che ho sinceramente apprezzato.

Ho adorato come hai descritto il rapporto tra i due fratelli e sebbene Manwe e Melkor io non li abbia mai shippati insieme, ora per colpa tua un po' li shippo perché... boh, ci ho visto del leggero legame incestuoso ma non voglio sbagliarmi e, soprattutto, offenderti XDDD Scusa ma vedo slash ovunque e sono un caso perso a riguardo. Sono la paladina dell'incesto ahahahha.

Hai delineato un destino diviso dalla linea sottile di un orizzonte che divide bene e male, luce e oscurità, che divide i due fratelli.
C'è questo destino che cercano di cambiare ma che non può, è già scritto e deve rimanere immutato e quel fardello sembra troppo pesante sulle loro spalle. La tragicità di questa cosa mi ha affascinato tantissimo, specie come l'hai descritta (adoro l'angst).

Devo farti anche i complimenti per i dialoghi, li ho trovati scorrevoli e sicuramente realistici, specie in un mondo come quello creato da Tolkien quindi non so che altro dirti oltre che "Brava". Sono sicuramente il tuo forte.

Quindi nel complesso, a parte diciamo gli errorini e questa impaginazione un po' particolare, la storia mi è piaciuta tantissimo, mi è rimasta nel cuore perché primo non avevo mai letto nulla sul silmarillion, secondo non mi aspettavo davvero di emozionarmi così.

Grazie per aver portato alla mia mente vecchi ricordi, ti devo molto.
A presto.
Miry

Recensore Master
13/05/18, ore 19:30

ciao sono passata per lo scambio recensioni. ho scelto questa storia perché, nonostante creda che Tolkien facesse abbondante uso di funghi allucinogeni prima di scrivere Il Signore degli Anelli (ho letto il libro anni fa per farmi questa idea) questo è l'unico fandom che conosco tra quelli in cui hai scritto. comunque garantisco che il mio giudizio su Tolkien e l'ignoranza totale in tema si Simmarillion non hanno influenzato la mia lettura e l'opinione sulla tua storia, che mi è piaciuta molto. ammetto di aver dovuto far ricorso a svariate ricerche google per arrivare alla fine del testo e riuscire a capirne più del 10% però la lettura era così appassionante che non mi è pesato affatto.
si vede che l'universo tolkeniano ti piace e sei riuscita a ritrasmetermi l'atmosfera che ricordavo dai libri.
perdonami se non valuto l'IC dei personaggi, ma non avendo mai preso in cosinderazione di leggere il Simmarillion non posso farlo. ti faccio comunque tanti complimenti perché sei riuscita in poche righe a farmi appassionare al rapporto tra Melkor e Manwe.
a presto,
Aris.

 

Recensore Master
23/04/18, ore 16:05

Ciao, eccomi da te.
Allora, non ho ancora avuto la fortuna di leggere il Silmarillion (se non sbaglio, questa storia è ripresa da lì, giusto? Voglio dire, i personaggi), perché l'edizione che voglio io costa un pochetto e continuo a rimandare da un po'. Ho da poco finito "I figli di Hurin" e mi è piaciuto, nonostante l'inizio mi ha scoraggiato più di una volta e io l'ho riletto tre o quattro volte. Ecco quindi che ho scelto questa storia: volevo avere un assaggio di quel mondo mitologico creato dal grande Tolkien; e devo dire che il contesto - che presumo essere in qualche modo parte dell'opera originale - mi ha reso fremente. Presto o tardi dovrò comprarlo, accidenti a meXD

Passando alla tua storia, ho diversi appunti da farti, primo fra tutti l'impaginazione. Il font è molto piccolo e poi non ho ben capito se è stata una tua scelta o la pagina ti si è deformata, ma il testo è schiacciato sulla parte sinistra dello schermo. Visivamente ho avuto qualche difficoltà (conta che io non ci vedo già di mioXD).
Passando alla grammatica: la punteggiatura è buona se non fosse che non separi mai il vocativo dalla frase; non usi gli accenti; ci sono spazi di troppo tra la punteggiatura e le parole ma sopratutto all'interno dei dialoghi. Ricordo che si usano le caporali e non i doppi segni di maggiore o minore. So che è un po' complicato con word, ma c'è un modo per rendere la cosa più rapida. Ah, quasi dimenticavo, davanti ai verbi dicendi il punto non va inserito nei dialoghi.
Di seguito, gli errori che ho trovato (esclusi quelli ripetuti, che non ho riportato):
nell’ espressione -> spazio di troppo
A seguito alle tue azioni, a te Morgoth, -> delle tue azioni, a te, Morgoth
Tira un sospiro dentro di se -> sé
ne a comprendere pienamente il concetto di male-> né (ce ne sono altri nel testo di questi accenti che non ho riportato
dal sangue e le lacrime dei suoi schiavi -> delle lacrime (devi usare la stessa struttura del primo coordinato)
mi hai consesso -> concesso
volerla distruggere … fino alla la fine. >> -> "fino alla fine", inoltre i puntini di sospensione vanno separati dopo dalla parola che li segue.
Melko non è stato informato degli eventi nella Terra di Mezzo. -> Melkor (ce ne sono altri di questi)
perché tempo si è reso conto di non riuscire a odiarlo -> da tempo o tempo fa... così non credo sia giusta, la frase.
Ed ecco, per la seconda s'arrabbia, questa volta con se stesso -> seconda volta
Segue dopo tanto, un nuovo silenzio, -> mai separare il verbo dal complemento oggetto
quindi lascia le parole del fratello scivolino via, -> scivolare via o "che le parole..."
una fitta lancinante trapassa da parte a parte il cuore -> gli trapassa
Si piegata su stesso infossando il volto tra le mani; -> si piega su se stesso

Nonostante le difficoltà e gli errori (non gravi!) la storia mi è piaciuta. Il rapporto tra i fratelli è profondo e va al di là del male che si riceve. Capisco entrambe le parti: Manwe alla disperata ricerca di un modo per salvarlo, il suo non volerlo lasciar andare, il non arrendersi e non solo perché lo vuole al suo fianco e non vuole che sia solo, ma perché teme che la colpa sia sua; e Melkor che è unico, lui è l'oscurità, lui è colui che si oppone alla luce, ed grazie alla sua esistenza che esistono gli opposti (mi ha ricordato una dottrina filosofica... non ricordo di chi, ma se non sbaglio "presocratica"). Il discorso sul fatto che lui fosse destinato a ricoprire quel ruolo e che fosse parte del disegno del Padre mi ha colpito, e l'ho anche compreso. In un certo senso in questo personaggio c'è rassegnazione e gioia. Non credo che odi il Padre - non può odiare chi gli ha fatto dono della sua natura - ma è anche vero che è proprio la sua natura che gli procura il dolore della separazione, perché come dice Manwe c'è ancora luce dentro di lui, ed è rappresentata dall'amore fraterno. In qualche modo, Melkor mi è parso più complesso e "forte" di Manwe, perché lui accetta il suo ruolo, pur non rinunciando all'amore dell'altro. Ho trovato il suo personaggio maturo e protettivo, nonostante poi sia Manwe quello che cerca di salvarlo.

Sul finale, ho percepito molto bene il dolore di entrambi, e questo è un grande pregio della storia.
A presto!

Nuovo recensore
15/04/18, ore 18:12

Bella.
E' davvero bella. La si legge tutta d'un fiato, riuscendo a visionare il Valinor come fosse davanti ai propri occhi.
Genera emozioni forti, persino in un maschio virile come me XD. Poi ho molto apprezzato questo riferimento come tutti possono salvarsi, se decidono di farlo. La scelta volontaria di Morgoth, che abbraccia senza cedere il lato oscuro, fa riflettere molto.

Bravissima.

Recensore Master
10/04/18, ore 22:51

Eccomi qui finalmente!
Avevo pensato di dover risfogliare il Silmarillion per rinfrescarmi la memoria, ma per fortuna la base dei miei ricordi appannati è stata sufficiente per comprendere la storia - anche se una rilettura del Silmarillion è comunque in programma prossimamente. Purtroppo è una di quelle cose che mi ripropongo sempre e puntualmente non faccio mai.
In generale l'ho trovata abbastanza gradevole, anche se la sovrabbondanza di puntini di sospensione contribuisce a dare al testo un certo retrogusto vagamente infantilesco che forse stona un poco con la solennità del momento trattato. A parte quello però, e qualche trascurabile errore ortografico sicuramente dovuto a distrazione (perlopiù legato ai monosillabi come sé, né etc., che a volte si presentano privi di accento) l'ho trovato un prodotto piuttosto buono, forse perché mi sono sempre piaciute le storie su rapporti tormentati tra fratelli (il bello è che nella vita reale ho una sorella, ma non ci ho mai trovato tutta questa poesia nel nostro rapporto).
Ti ringrazio di avermi fatto riavvicinare a questo testo, speriamo che questa sia la volta buona in cui me lo rileggo davvero!
Un abbraccione e alla prossima

Afaneia

Recensore Junior
02/04/18, ore 22:56

È da tempo che volevo lasciare due righe di apprezzamento su questa storia. Ti confesso che il fandom mi è caro e soprattutto il personaggio di Melkor. Il vero protagonista (tragico) del Silmarillion. Nella tua fanfic emerge la questione della predestinazione, che in ambito di opere tolkieniane è un tema molto discusso. Si dice che Eru abbia conferito ai suoi Figli il dono del libero arbitrio, ma io continuo imperterrita a vederci la predestinazione. Ed è ciò che si evince anche da quello che hai scritto, se ho interpretato correttamente. Personalmente non parlerei di OOC, perché quando si narra dal punto di vista di un personaggio, si cerca di analizzare anche il suo aspetto più profondo: il lato non raccontato, che può riservare delle sorprese, ma questa è solo una mia considerazione personale. È molto toccante la relazione che hai descritto tra i due Ainur: due entità divine, prima che fratelli, inesorabilmente legate al proprio destino. Molto profonda, bella, commovente. Ho apprezzato molto il modo in cui hai delineato i personaggi, sono riuscita a cogliere, in loro, sentimenti molto umani.
Anche lo stile che hai utilizzato nella narrazione è piacevole, scorrevole e appropriato.

Recensore Master
02/04/18, ore 16:52

Ciao! Eccomi qui per lo scambio libero.
Io ho letto solo il signore degli anelli e non ancora il silmarillion, per cui perdonami per la mia ignoranza in materia...
Ho trovato comunque molto bello e poetico il testo, molto intenso il rapporto tra questi due fratelli divisi da una linea sottile, quanto invalicabile, che separa la luce dall'oscurità.
Manwe vuole redimere Melkor, ma per quanto ci provi non può farlo, ognuno dei due deve sottostare al proprio destino.
I dialoghi li ho trovati perfetti, pieni di spunti interessanti e il finale l'ho trovato dolorosamente sconcertante, ma anche inevitabile, bello il momento in cui Melkor si scioglie nell'abbraccio del fratello.
Ottima OS, l'ho apprezzata molto.
A presto.
Ladyhawke83

"Questa recensione partecipa all'iniziativa del giardino di efp 10000 recensioni in un anno".

Recensore Master
01/03/18, ore 16:27

Ciao, eccomi qui a recensire! Come ti ho detto, io abito su Arda, ne conosco ormai molti anfratti ma so che mai mi apparirà davanti a tutto il suo splendore, quindi mi limito a fogliare le pagine dei libri che ho e dare una mia interpretazione del tormentato mondo che Tolkien ci ha dato. Premesso questo, voglio dirti che non è stata una brutta idea, anche se io penso che Manwe e Melkor siano nemici naturali, più che fratelli che una volta si sono voluti bene: ricordiamoci che Melkor, proprio lui, aveva le canzoni più belle nella Musica di Arda; e Manwe, che più volte ha deciso di risparmiarlo, probabilmente solo all'appello accorato e folle di Earendil ha ceduto riportato le cose come stavano, perché era un Nemico troppo forte per gli Elfi. Ma chissà quanto ha pianto nel suo intimo... in ogni caso, eccomi combattuto xD ci sono alcune sviste tipo accenti qua e là, e noto adesso che hai messo l'avvertimento OOC, quindi niente da dire ^^ cerca solo di ingrandire un po' di più il carattere del testo e a renderla a "pagina intera", più che metà pagina ^^ alla prossima!

Recensore Master
18/02/18, ore 20:09

Ciao, finalmente riesco a lasciarti la recensione per lo scambio. Dunque, devo fare una premessa, perché conosco "Il signore degli anelli" e quel che ne segue, ma siccome non è un tipo di storia che rientra nelle mie corde, non mi sono mai messa a leggere i libri, né a seguire il fandom. Quindi la mia conoscenza è del tutto superficiale. Per questa ragione, con questa storia mi hai messa un po' in difficoltà all'inizio. Perché conoscevo l'universo e il tipo di mondo, ma non avevo assolutamente nessuna idea di chi fossero i due tuoi protagonisti, né di tutte le terminologie da te nominate. Ero un po' titubante sul leggere questa, ma mi era sembrato di capire che ci tenessi in modo particolare. Ho comunque fatto delle ricerche, questo va detto. Mi sono documenta su chi fossero Manwë e Melkor, e su quelle cose riguardanti la mitologia (mi sento di definirla in questo modo, ma non so se è il termine più corretto, perché sono totalmente estranea al fandom). Quindi più o meno mi ci sono raccapezzata.

Ora, fatta questa premessa passo alla storia in sé. Ecco, forse la cosa che mi è piaciuta meno è l'impaginazione, l'ho letta dal cellulare e ora sono sul computer e ho notato che anche rileggendola adesso devo di continuo andare a capo con gli occhi, e questo mi ha creato qualche problemino nel seguire l'andamento delle frasi e a capire il ritmo della storia. Credo che spezzi il ritmo di lettura. Ma è davvero l'unica cosa che "non va" tra virgolette (perché magari a un'altra persona non dà neanche fastidio). In realtà lo stile è molto buono. Nonostante la parte centrale sia tanto dialogata, si nota comunque una certa raffinatezza nel modo che hai di scrivere. Espressioni come "Un silenzio idilliaco s’estende attraverso le sale di Ilimarin" o "Tutto inizia a vorticare, una forza sembra volerlo opprimere, l'aria diventa densa, nauseante, la testa pesante e una fitta lancinante trapassa da parte a parte il cuore". E potrei continuare... Lo stile che usi permette al lettore d'immedesimarsi in ciò che sta leggendo, aiuta a percepire i sentimenti del protagonista in maniera molto fisica. La grammatica è altrettanto buona (una o due cose sarebbero oggettivamente da sistemare, ma questo non ha pesato affatto nel quadro generale).

Per quanto riguarda invece lo svolgimento e i personaggi. Come accennavo prima non li conosco bene. Mi sono documentata e ho capito qual è il loro ruolo nel quadro generale del romanzo, ma non posso parlare di IC od OOC perché non penso di averne le competenze necessarie. Quello che è arrivato a me sta principalmente nelle parole che i due fratelli si scambiano e nel peso emotivo che hanno. Questo è un confronto duro, ma per certi versi è necessario. In apparenza appaiono come il giorno e la notte, talmente diversi che forse non sembrano nemmeno fratelli. Eppure a tratti ho l'impressione che riescano a rispecchiarsi nell'altro, in ciò che l'altro dice o fa e per questo sembra più che altro un confronto con se stessi. C'è come un'incomprensione di fondo tra i due, ma invece che cambiare e cercare di capirsi, sprofondano sempre di più. Mi è arrivato tanto il senso di "irreparabile". La fine per loro due che sanno che sta arrivando, ma che forse preferiscono evitare di guardare negli occhi. Il loro è quasi una sorta di addio, ma con la speranza che non lo sia davvero. Cosa che non dicono, perché preferiscono litigare! Insomma, non so se ho fatto un'analisi corretta o più o meno inerente alle tue intenzioni, ma la sostanza è che credo tu abbia fatto un ottimo lavoro con questa storia. E poi rendere un flashback (perché la parte in corsivo è un ricordo, giusto?), non solo una parte importante ma farne il corpo della storia, credo non sia per niente facile. Quindi ti faccio i complimenti.

La lettura è stata piacevole, mi ha permesso di conoscere cose di questo universo che non sapevo. E questo mi piace sempre tanto.
Koa

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