Recensioni per
Preludio: La fine dell'Inverno
di MaikoxMilo

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/11/23, ore 10:45

Buongiorno cara, eccomi qui per la mia lettura. Una one shot corposa e molto emotiva a tratti, vedere Camus finalmente cresciuto e cavaliere d’oro dopo la resurrezione qui è bello e interessante, anche per le sue dinamiche con Milo, il suo migliore amico. Da qui conosco anche il destino degli allievi di Camus, di Isaac (e mi dispiace Ivan, lo conoscevo come bambino in Siberia dall’altra long e qui tristemente sparito) e di Hyoga che a quanto pare ha ricevuto un insegnamento difficile e sofferente. Che destino per I due…
Ora capisco quindi tentando di lavorare sulla psicologia del cavaliere, quanto possa pesargli avere delle nuove allieve con ciò che è accaduto prima.
Posso avere a disposizione un punto di vista di lui bambino, cosa che non mi era capitata ancora e a vederla la sua infanza non appare affatto rosea, anzi, pareva essere davvero problematico. Tutto grigio, tutto immutevole, uguale, e poi arriva lei, la sorellina, e il mondo di Camus conosce le emozioni e i colori. La meraviglia si comprende dal modo di parlare e reagire, dall’improvvisa fretta, dai primi sorrisi veri, aperti e sinceri. Un momento di improvvisa felicitò che da come mostra il sogno pare non sia destinato a durare. Adoro I sogni, I modi in cui si mostrano e ci mostrano le cose, i punti di vista, i ricordi e le sensazioni. Come il passaggio tra passato e presente e le emozioni che lascia dietro.
L'incontro al presente tra Hyoga e Camus è ciò che più aspettavo in questa OS, sono emozionata all’idea di vederli interagire e vedere come si comporteranno uno con l’altro. Ho provato una certa tenerezza nel vederli imbarazzati, incapaci di affrontarsi subito a parole perché oltre che cavaieri, sono anche esseri umani fatti di emozioni e paure.
E alla fine si arriva a dove volevo, a Camus che fa un percorso di crescita emotiva e che si rende conto di poter continuare, di poter avere qualcuno ancora sotto alla sua ala, e che non doveva assolutamente paragonare i vari rapporti tra loro perché comunque non poteva essere possibile. Considerando quanti anni sono passati dalla pubblicazione, ti faccio i miei complimenti comunque per la stesura, la precisione, la dedizione alla storia, al fandom e al personaggio.
Alla prossima cara, buon lavoro e buona ispirazione! :3

Recensore Master
02/02/23, ore 20:47

Ciao, eccomi qui 🥰
Mi è piaciuta davvero tanto questa storia e ti ringrazio per avermela consigliata.

Ho trovato molto coinvolgente la caratterizzazione di Camus e anche ben strutturata all'intero del testo: ci accompagna dall'inizio alla fine nella sua evoluzione, un percorso che non è affatto privo di ostacoli, anzi, alcuni di essi sembrano quasi insormontabili dal gran che lo mettono in soggezione.
Eppure lui poco per volta riesce a superarli, o meglio, sicuramente riesce ad affrontarli con l'atteggiamento giusto e mi ha sinceramente emozionata vedere l'enorme differenza tra l'inizio della storia,colmo di dubbi, paure e sconforto, e il suo finale, pregno invece di positività, allegria e anche leggerezza, che nella vita non guasta mai.

Entrare in empatia con Camus è stato molto facile; questo perché non solo l'hai caratterizzato molto bene, ma anche perché adoro i personaggi che faticano ad aprirsi al prossimo e tendono a essere molto taciturni e a rimuginare tanto.
Questo perché solitamente hanno un mondo dentro di loro che solo pochissimi eletti hanno il privilegio di osservare e ammirare, e lo stesso vale per Camus, che ha dei legami estremamente forti con pochissime persone, cosa che io per prima ho in real life e diciamo che a modo mio lo capisco, ecco.

Il suo background mi ha stritolato il cuore, posso solo immaginare quanto abbia sofferto non solo per l'allontanamento forzato dalla sua sorellina, ma anche per la perdita di Isaac, di cui si sente addirittura colpevole.
Non è stato facile per lui e a maggior ragione comprendo come mai inizialmente fosse tanto titubante all'idea di avere delle allieve nuove... proprio per questo sono felice che sia riuscito ad aprirsi sia con Milo che con Hyoga, e che quest'ultimo lo aiuterà coi futuri allenamenti.
L'immagine dell'allievo che ancora una volta viene riconosciuto dal maestro e, ancora di più, del maestro che ammette di aver bisogno del suo allievo e di vedere in lui il suo fidato erede l'hai resa benissimo, ho adorato il modo in cui hai raccontato del loro rapporto 🥺

(Menzione speciale a Sonia che mi ha fatta sganasciare dalle risate, l'ho adorata!)

È stata proprio una bellissima lettura, sotto tutti i punti di vista; infatti ho apprezzato molto anche lo stile, in particolare del lessico, perché ho notato l'utilizzo di parole un po' più ricercate che mi ha colpita molto in positivo 🥰
Complimenti e alla prossima!

M a k o

Recensore Master
17/06/22, ore 00:16

Ciao!! Ho iniziato dalla storia che mi hai consigliato e mi sa che ho fatto bene perché mi è piaciuta tantissimo. :)
Adoro Camus perché tra i cavalieri d’oro è uno dei più complessi e difficili da raccontare, e trovo che tu abbia fatto un bellissimo lavoro.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata il vedere messa a nudo la sua umanità. Hai scavato dentro di lui, oltre gli strati di ghiaccio :D, fino a mostrarci i suoi sentimenti nascosti, le sue paure, i sensi di colpa che lo hanno accompagnato per anni mentre cercava inutilmente di superare il trauma della morte di Isaac, il senso di fallimento per gli errori commessi con Hyoga, le mille emozioni che si agitano dentro di lui. È un’anima tormentata che non sembra trovare pace, anche perché non è in grado di esternare veramente le sue emozioni e non riesce a chiedere aiuto a nessuno. 
 
E qui interviene Milo, che hai descritto come l’ho sempre immaginato: affezionato, solare, casinista al punto giusto. E soprattutto un vero amico. Hai reso molto bene anche il legame tra i due, si vede che sono amici legatissimi l’uno all’altro e ormai talmente in confidenza da comprendersi senza bisogno di parlare. 
 
Nel descrivere Camus, hai messo in luce un aspetto di lui che ho sempre trovato molto bello, cioè il suo modo di dedicarsi agli allievi. Lo vediamo chiaramente nei suoi tentativi di rendere più forte Hyoga, e possiamo facilmente immaginare che dopo la morte di Isaac abbia seppellito la sua sofferenza per occuparsi solo dell’unico allievo rimasto.
Quello che mi ha sempre colpito di lui è la sta capacità di mettere sé stesso da parte, per dedicarsi totalmente all’allievo; basta vedere i loro combattimenti al Santuario, fino ad arrivare al loro ultimo scontro dove, pure in punto di morte, sembra che la cosa più importante per lui sia vederlo raggiungere lo zero assoluto e, nonostante tutto quello che sta accadendo, muore fiero di lui con l’unico rammarico di non poterlo salvare.
 
Ho trovato molto bello il rapporto con Hyoga; l’ammirazione che il Cigno ha per lui è palpabile, si legge dalla sua reazione e dalle sue parole, quando dice che lui sarà sempre il suo maestro. Si percepisce un affetto sincero, carico di gratitudine, il cigno sa che è diventato ciò che è solo grazie a lui. Il momento in cui si abbracciano è molto dolce, fanno entrambi tenerezza, soprattutto Camus, che si mostra imbarazzatissimo. XD In fondo i due sono molto simili, entrambi fanno fatica ad esternare i propri sentimenti.
 
Mi fa piacere vedere che Camus, dopo l’insicurezza iniziale, ha reagito con un atteggiamento positivo; accettare le nuove allieve è un modo di rincominciare nella speranza di non ripetere gli errori del passato, e anche un modo di mettersi in gioco di nuovo, affrontando un’esperienza utile anche per lui, un’occasione di crescita personale.
 
Sonia è troppo simpatica, e i suoi battibecchi con Milo mi hanno divertita tantissimo. XD
 
Complimenti per questa bellissima OS, hai fatto davvero una bellissima introspezione di Camus, descrivendo molto bene il personaggio nella sua complessità.
Un abbraccio e a presto!! :)

Recensore Master
27/04/22, ore 11:06

Ciao, cara, approdo per la prima volta sul tuo profilo e mi ritrovo Camus? Insomma, se non è un inizio con il botto questo, non so quale lo è. Sei partita benissimo con questa citazione e l’ho trovata molto azzeccata per ciò che vai a raccontarci dopo.  
Non sempre è facile trovare delle citazioni adatte che possano riflettere alla perfezione il contenuto di un capitolo/racconto, quindi brava davvero con la scelta – ogni volta che mi capita di leggerne all’inizio mi incuriosiscono tanto e vado a cercare i collegamenti con il testo quindi ecco spiegato perché ho voluto anche commentare questa cosa. E ovviamente c’è il collegamento immediato visto che l’autore francese e il cavaliere dell’Aquario sono omonimi. 
Ripartire da zero, ricominciare a vivere – qualsiasi cosa sia successo in precedenza – è solitamente un passo più che positivo perché per molti significa lasciarsi il passato alle spalle e, memori delle lezioni imparate, ricominciare al meglio. Più spesso che no, però, il nuovo inizio non è mai così nuovo o distaccato e sentimenti come il rimorso e il senso di colpa non sono facili da cancellare; non ce ne liberiamo facilmente. È ciò che succede con Camus che nonostante abbia avuto la possibilità di rinascere e cominciare una pagina vergine si trova ancora invischiato negli eventi del passato che lo tormentano e gli impediscono di sfruttare davvero questa possibilità che gli è stata data. Già dalle parole con le quali cominci la sua riflessione si percepisce bene l’angoscia data da questa situazione e i turbamenti interiori non riesce nemmeno a nasconderli così bene a chi lo osserva dall’esterno.  
Il senso di colpa che tendiamo a covare dentro di noi nel caso di una perdita, poi, è ancora più tenace e, di conseguenza, è assolutamente normale che esca in superficie non appena il sacerdote affida tre nuove allieve a Camus; il fatto stesso che si metta in discussione – anche se troppo – ci rivela la natura umana del cavaliere. Il problema sorge quando questo processo viene messo anche troppo in pratica e invece di trarre vantaggio da questa analisi di noi stessi affondiamo sempre di più, in preda a sentimenti deleteri. E in questi casi una mano amica che ci tira fuori da questo baratro e ci salva è fondamentale e ho trovato Milo perfetto per questo ruolo: anche solo parlare e confidarsi, scuotere l’altro è un passo. E infatti è proprio lui a risvegliare Camus consigliando di andare da Hyoga e toccare con mano quanto sia in realtà bravo ad insegnare – non come il passato e il senso di colpa gli continuano a dire.  
Per comprendere meglio l’angoscia e la malinconia che affliggono il cavaliere dell’Aquario ho trovato ottimo anche il flashback che ci racconta un frammento della sua vecchia vita e ci prova che, nonostante l’apparente ghiaccio che avvolge Camus, anche lui è in grado di esternare emozioni e sorridere – cosa poi confermata dalla scena finale, che trovo sia stata una conclusione perfetta. L’aria familiare e serena che respira a cena con Sonia e Milo sono un altro strumento utile a Camus per andare davvero avanti e non restare bloccato nel passato.  
Hai fatto davvero un ottimo lavoro di introspezione e, nonostante i temi trattati non siano per nulla leggeri, ho apprezzato davvero la lettura.  

È stato davvero un piacere, spero a presto e ancora complimenti. Un bacione! 

Recensore Junior
12/09/21, ore 01:46

Ehilà ciao!
Perdonami per il clamoroso ritardo con cui sto passando da te ma purtroppo gli impegni della settimana mi hanno completamente devastata.

Inizio col dire che questa shot che mi hai consigliato è veramente bella, ben scritta e ben strutturata.
Hai reso benissimo l'introspezione dei personaggi e soprattutto il dolore di Camu nella paura di addestrare altre nuove tre allieve dopo il brutto colpo della perdita del suo ultimo in Siberia.

Evidentemente, poverino è stato segnato talmente tanto da non volersi addossare di nuovo la responsabilità di un'altra vita, tre, in questo caso.
Vediamo anche lo scambio iniziale di battute tra Camus e Milo, e vediamo come la loro amicizia vada anche oltre il non saper esprimersi del cavaliere dell'Acquario (e io, da acquario - ho visto tra l'altro su Internet che il giorno del suo compleanno è immediatamente dopo il mio - mi ci rivedo molto ahahaha), e lui come amico pensa bene di tirarlo su, mostrandogli quello che sembra sfuggire agli occhi di Camus che è solo sprofondato nel rimorso.

Il flashback di un piccolo Camus mi ha letteralmente stracciato il cuore, un misto tra storia e introspezione, i ricordi mischiati al suo modo di essere e la felicità nel vedere la sorellina appena nata... Bellissimo, bellissimo davvero.

Vediamo come Camus, canonicamente descritto come un ghiacciolino in fatto di emozioni, si lasci andare a qualcosa di estremamente difficile con Hyoga, che sebbene sia ormai diventato un uomo, sempre rimane suo allievo, ossia l'esternare tutte le sue emozioni.
E boh mi è venuto da sorridere, perché il suo carattere è molto simile al mio, e tutti i miei amici dicono sempre che sono un iceberg con il cuore di cioccolato.
Dire che ho empatizzato è poco AHHAHAAH

E poi, le scene finali con Milo (pezzo di cuore anche lui mammamia) e Sonia, concludono con leggerezza un viaggio nell'introspezione con la ciliegina di angst.

Ti faccio davvero tanti complimenti e spero di rileggerti presto!
Un bacione
Aki 💞

Recensore Master
19/07/20, ore 21:58

Ed eccomi qui per lo scambio del giardino.
Qui toviamo il nostro caro Acquarius, tornato in vita che si ritrova a fare di nuovo da maestro...a tre ragazze! che per ora non ci è dato scoprire chi sono, povero Camus già aver dovuto addestrare due bambini non è stato facile per niente figurati tre femmine, per di più anche abbastanza cresciute, caro Aquarius armati di taaanta pazienza, noi ragazze sappiamo essere tremende, a volte anche più dei maschi, soprattutto in quel periodo del mese xD. Il momento che più ho adorato? è quando ha chiesto a Hyoga di andare a vivere da lui e quest'ultimo ha accettato, mamma mai che emozione, ora potranno vivere insieme e Camus chissà, secondo me ora sarà molto più sereno.
Mi è piaciuto anche il momento del flashback di quando nasce la sorellina, che dire lui era proprio uguale anche da bambino, ma la nascita della sorella lo ha fatto sorridere **, peccato però che il suo nome rimanga un mistero per noi lettori e lui non riesca a ricordarselo, non so perché...probabilmente questa è solo la mia mente malata ma io sono convinta che la sorellina se la ritroverà tra le allieve, non so perché ma ne sono convinta xD.
Milo e la sua allieva sono uno spasso x'D.
Lo stile è pulito e ammetto di averlo trovato molto più scorrevole della precedente raccolta che ho letto, più sintetizzato e anche se più corta tutto è chiaro, non è una critica eh, solo personale considerazione, entrambe le storie mi sono piaciute ^^.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così e alla prossima ciaoo.

Nuovo recensore
11/07/20, ore 00:31

Ciao, sono arrivata a te cercando FF di saint seiya e I gold saint che non fossero yaoi. Premetto che non sono contraria al genere, solo è un peccato leggere di belle amicizie trasformate in qualcosa di più, Milo e Camus ahimè sono molto generalizzati nel fandom in questo caso. Per cui ho letto la One shot e devo dire che mi è piaciuta, complessa e delicata, hai saputo muovere i personaggi nel loro giusto contesto. Sono rimasta solo un po’ basita da Hyoga, di cui non mi sarei aspettata un abbraccio. Il personaggio infatti è sempre riuscito ad essere distaccato proprio come Camus. Ma comunque ne contesto ci stava anche l’abbraccio e la storia mi è piaciuta, come anche leggere delle sensazioni di Camus rapportati alla scomparsa di Isaac. Brava, brava, brava

Recensore Master
03/04/20, ore 00:21

Eccomi per lo scambio! Scusa tanto per il ritardo ma sono riuscita a passare solo ora.
Molto carina la storia. Giusto mix di introspezione, sentimenti, ricordi lontani e anche dolcezza.
Il flashback della nascita della sorellina di Camus mi ha fatto sorridere, era così dolce da piccolo, da strapazzare di coccole.
Certo la vita fuori dal santuario è un ricordo lontano, ma dentro il santuario di può trovare una famiglia, come si vede qui, una famiglia strana, un po' sgangherata, ma pur sempre una famiglia leale e unità.
Dal punto di vista grammaticale non ho trovato errori, la narrazione è scorrevole e si legge bene.
Nel complesso mi è piaciuta molto. Brava!

Recensore Veterano
29/03/20, ore 13:23

Ciao! In super e imperdonabile ritardo, eccomi qui anche per questa meravigliosa OS che ho adorato, letteralmente. Non sto scherzando è bellissimo. Lo stile è leggermente più semplice di Parallel Hearts, non può essere diversamente, ma non per questo meno bello, o efficace. Credo che semplicemente parallel hearts sia la Signora evoluzione di quanto scritto qui, quindi scorre benissimo ed è estremamente piacevole da leggere, anche con quel tocco di semplicità in più che non disturba affatto e non ne sminuisce la qualità, per niente!
Camus è un personaggio complesso, e più che mai tu sei riuscita a rendergli giustizia a mio parere. Hai reso questo ghiacciolino umano, tormentato, emotivo, gli hai dato uno spessore che, lo ammetto candidamente, io non avrei saputo creare, né trovare da sola. Quindi per questo chapeau! 
Hai reso benissimo il contrasto tra Milo e Camus: legatissimi, amicissimi, anche nella loro diversità. E per quanto Camus sia una bravissima persona, non è mai facile essere suo amico e anche per una persona determinata e semplice come Milo spesso è complicato comprendere i pensieri oscuri, profondi quanto l'abisso in cui l'amico cade e questo l'hai reso benissimo con la frase "Non poteva raggiungerlo, lì dove si era rifugiato ora... " hai reso tantissimo come alcuni lidi di Camus siano nascosti a tutti, persino al suo amico più caro, e questo lo rende in fondo il Camus che tu narri e che ho imparato ad apprezzare anche io!
Adoro come rendi il contrasto tra i due cavalieri: Milo è aria fresca, quando camus è un vento così gelido che può soffocare, come la neve che brucia le mani perché troppo fredda, eppure insieme stanno bene, convivono bene, si prendono. E' come se in fondo avessero bisogno l'uno dell'altro per capire aspetti della vita che da soli non potrebbero cogliere. Mi piace! E quel Cammy l'ho adorato XD 
Piccola curiosità:  la differenza tra COSA e CHI si è l'hai presa da balto? Che mi ricorda un pezzetto dove la figlia di Balto incontra un topolino che le rivela il cammino da seguire :D
Poi, le allieve: a pelle, mi è parso che per Camus fosse come un rivedere la sua vita con Isaac e Hyoga, un riavvolgere il nastro e quindi teme che le cose con le nuove allieve andranno come sono già andate, come se lui non potesse crescere, evolversi, cambiare. Come se lui fosse sempre sbagliato quando non è vero. 
Camus è l'uomo e il bambino al tempo stesso e questo l'hai reso bene, quanto gli altri aspetti. Cresciuto in fretta per essere cavaliere e maestro, ma non abbastanza per capire tutte le fasi di quella crescita, forse. Bello bello bello!

Poi il suo sogno/flashback: un bambino magari incompreso già da molto piccolo, perché distante, intelligentissimo, emotivo. Un piccolo ghiacciolo che come il Camus adulto nasconde una fiamma. Eppure in mezzo a tutta quella quiete che sembra dividerlo dal mondo, qualcosa lo scuote. Una nascita inaspettata, una sorellina che, come capiamo, è l'unica, dal momento in cui viene al mondo, a poter entrar sotto quella corazza ghiacciata e raggiungere il cuore di camus. Veniamo a sapere che non sono stati Hyoga e Isaac i primi, allora, ad entrare nel suo cuore tanto a fondo e questo incuriosisce. Poi le lacrime al risveglio: nostalgia o ricordi spiacevoli? E il fatto che le allieve siano femmine può aver creato il collegamento che ha turbato il cavaliere di Acquario nei suoi sogni e nel suo sonno che ha portato alle lacrime?
Sicuramente il tema della perdita è uno dei pilastri che reggono l'intero personaggio di Camus: famiglia, sorella viva ma distante, mai vista presumo, poi Isaac, la vita e l'onore durante la saga di Hades. Camus ha dato e perso tanto e spesso è stato costretto a fare i conti, da solo, con il peso delle sue perdite, vittima della sua emotività e della sua capacità di amare senza mezze misure. Tanto, troppo, tutto. E questo lo rende meraviglioso e umano, insieme alla volontà di ricominciare in chi gli è rimasto: Hyoga.
"Camus sorrise, faticando non poco a vedere ancora qualche traccia di quel bambino dagli occhi grandi e spaventati nella figura accorta del suo giovane allievo." con questa frase, che mi sono permessa di citare perché davvero troppo bella, rendi un altro tema che caratterizza Camus: la tenerezza, anche se non è palese. Lui non palesa mai la tenerezza e l'affetto, scorgere queste cose nella figura dell'Acquario é come vedere i primi fiori primaverili che fanno capolino da sotto la neve, e solo perché si vedono poco non tocca la loro bellezza, anzi. Proprio perché non sono esplosi nel loro essere, non possiamo fare altro che apprezzarli ancora di più.
In questo pezzo tra Camus e Hyoga compare quello che sarà il tema centrale di parallel hearts, la mancanza di far incontrare i cuori di maestro e allievo nonostante l'immenso affetto che li lega, o almeno per me è stato così, e ancora torna anche il "suo" Hyoga. E stavolta il suo Hyoga può vederlo, può parlargli, può abbracciarlo. L'abbraccio vale più di mille parole e anche se sono ridicoli in due, come dice Camus, sono felici. E questo non è né facile, né scontato considerato il rapporto tra i due. 

Il capitolo termina con na parte più leggera.
Milo e Sonia, ma siamo sicuri che siete solo maestro e allieva, eeeeeeh? *li fissa* io vi tengo d'occhio! Dopo tante riflessioni, Camus assaggia un po' di normalità che si presenta nei panni caotici dei due Scorpioncini! Ma Sonia è la pg di Omega oppure un altro dei tuoi personaggi originali? Comunque anche in questa parte leggera non lesini di mandare immagini stupende, tipo  "Un fagotto di delicati petali di margherita." quando Camus parla della sorellina mai più vista: te lo dico, eh? io qui piango. 
Insomma, concludo così questa recensione ritardataria, spero mi perdonerai, è stato un piacere godersi questa lettura, amo sempre di più il tuo Camus e il tuo Hyoga, anche se il primo resta il preferito! 
Al prossimo scambio, cara, è stato un piacere come sempre!
Ulvinne

Recensore Master
16/01/20, ore 01:33

eccomi a recensirti... inizio da questa...

mi è piaciuta tanto, pone le basi per un universo post-resurrezione molto ben organizzato e diverso da tanti che ho già visto...

ma questo ha anche forti richiami al passato, a un mistero legato alla famiglia di Cam, e alla sorellina di cui non ricorda nulla

magari in futuro leggerò altro, alla prossima

Recensore Master
13/01/20, ore 17:05

Ciao mia cara...entro in punta di piedi sul tuo profilo e seguendo le indicazioni da te date rimango rapita, letteralmente, da questa one shot incentrata su Camus.
Ebbene sì, chi scrive e legge nel fandom di Saint Seiya sa bene che scrivere e trattare di un personaggio come lui non è semplice.
Il fatto che tu ci sia riuscita in modo così delicato e approfondito, evidenziando caratteristiche e peculiarità e miscelando insieme un po' di originale da te creato, mostra non solo la tua bravura ma anche la tua conoscenza del fandom.
Ritroviamo Camus, Milo e Hyoga che si ritrovano dopo la battaglia contro Hades, risvegliati dall'oblio nel quale erano destinati (i primi due ovviamente), ed impegnati nell'addestramento di nuovi allievi.
Che il cavaliere dell'Acquario non fosse avvezzo ad esternare i propri sentimenti e le proprie emozioni è cosa ben nota. Nonostante questo tu ci hai regalato uno spaccato di vita al Santuario che sarebbe stato bello vedere. Perché i tormenti interiori per uno che ha passato le vicissitudini di Camus è normale, così come il suo fraterno rapporto con Milo, che è ormai a tutti gli effetti una sorta di famiglia acquisita insieme ad Hyoga, ovviamente.
Il fallimento che sente nei confronti di Isaac è tangibile e profondo, grazie anche alle tue intense descrizioni. La voglia di ritrovare ciò che ha perso, attraverso i sogni ricorrenti, il desiderio di cominciare qualcosa di nuovo...un percorso diverso che non sia più improntato alla solitudine. La condivisione che cerca invitando Hyoga a dividere l'undicesimo tempio con lui. Tutti segnali di un cambiamento che sta cercando di attuare, forse con fatica, ma con tanta voglia di farcela. Sono curiosa di sapere queste nuove allieve che vuole affidargli Shion chi sono, e quale sarà il suo approccio con loro. Bellissimi e scanzonati anche gli interventi di Milo, che fanno da giusto contrasto con il carattere chiuso di Camus. Avrei voluto partecipare anch'io a quella cena, ci sarebbe stato da divertirsi. La Sonia che in questa one shot appare come allieva di Milo è la stessa di Omega o è quella del film? Credo comunque che il riferimento sia ad una delle due.
Concludo con un pensiero rivolto anche ad Hyoga, un ragazzo diventato uomo tra battaglie e qualche rimpianto. Intensa e bella la scena descritta tra i due, mostra chiaramente che il cigno ha seguito gli insegnamenti del maestro ma non ha perso la schiettezza del suo carattere che si lascia trasportare dalle emozioni.
Davvero un ottimo lavoro, per essere la tua prima one shot devo dire che non ho nulla da eccepire. Sei davvero molto brava e coinvolgente in quello che scrivi, sono davvero contenta di averti scoperto come autrice. Mi piace sempre leggere le interpretazioni personali dei vari personaggi di chi scrive nel mio stesso fandom. Spero davvero ci possano essere altre occasioni di scambio tra noi, ne sarei davvero felice. Un saluto e tanti complimenti, alla prossima.

Recensore Master
05/01/20, ore 16:57

Ciao cara,
sono davvero felice di essere qui ad approcciarmi con i tuoi scritti e, sinceramente, questa storia mi è piaciuta moltissimo. Il tuo stile mi ha stregata, ma soprattutto i contenuti. Sei riuscita a dosare malinconia e spensieratezza, passato doloroso e un presente che sboccia, che cambia tutto.
Adoro Camus, è un personaggio che mi ha sempre affascinata per la sua paradigmaticità e maestosità. Un personaggio degno di essere un maestro, perché è il primo a mettersi in discussione ma... pare che questo ruolo non riesca più a sostenerlo. Dopo ciò che è successo a Isaac – non per colpa sua, ma Camus si sente comunque responsabile data la sua posizione di mentore – le cose, nella sua testa, sembrano distorte. Non aiuta poi il ritorno dalla morte, un concetto a me molto caro (ne ho scritto parecchio) e che hai affrontato dannatamente bene, con questa serie di pensieri sulla vita stessa che Camus fa... e poi, grazie a Milo (♥) prende la decisione più saggia e qui si rivela ancora una volta quel personaggio che amo.
Hyoga ha dimostrato di tenergli testa, d essere ormai un suo pari, ma ciò che lo rende ancora più adatto è il fatto che riconosca comunque Camus ancora come il suo maestro, perché dopotutto lo è stato e sicuramente ha ancora molto da insegnargli, sebbene il giovane Cigno abbia dimostrato quanto vale. L'abbraccio è stato meraviglioso, specie come hai deciso di descriverlo e qui torno a farti i complimenti per lo stile.
Insomma, largo ai giovani ed è ora di ritirarsi, in sostanza... ma come si può prendere una decisione simile? Quando ormai si è certi di aver dato il 100% e avere un degno erede, ed è ciò che Camus ha fatto.
Poi ho adorato Sonia e Milo! Diertenti e frizzanti ma comunque fondamentali primo per alleggerire la storia, ma anche per ricordare a Camus chi era e cosa si è lasciato indietro (bellissimo il racconto in prima persona della nascita della sorellina ♥).
Infine, non posso che quotare Sonia... il cavaliere più bello rimane Mu, sempre e comunque XD
Una bellissima lettura, spero di poter proseguire nel leggerti, perché mi è piaciuta molto!
A presto,
Miry

Recensore Veterano
09/11/19, ore 23:20

Eccomi a leggere la tua One shot!
Hai scelto di descrivere un momento difficile per Camus.
Il ritorno ad una vita che è stata sconvolta in pochissimo tempo e che fatica a riprendere in mano, dal punto in cui tutto è andato a rotoli. (Dalla perdita di Isaac, in pratica).
Il ritorno, dopo aver perso un allievo, aver portato sulla lama di un rasoio la vita dell'altro, rinunciando alla propria, tra l'altro (un inezia per il Saint di Aquarius, che non si sofferma mai a chiedersi cosa ha perso lui, pensa sempre agli allievi.).
Camus è stato più padre che semplice Maestro, ed ha rinunciato a sé stesso per Hyoga, per vederlo crescere e diventare ciò che era nato per essere.
O forse no (secondo me era Isaac a dover diventare Saint di Aquarius), ma lasciamo a parte le mie personali opinioni, ne potremo parlare in altro momento.
La vita di Camus non è mai sta semplice ed è riuscito a complicarsela, o farsela complicare, e anche parecchio.
Con quello che ha dovuto fare credere essere un tradimento, a cui è seguito il gesto di Milo e soprattutto le sue parole. Perché mi hai tradito. Una pugnalata al cuore, che tanto già soffriva. Ma niente non ha ceduto. È diventato più freddo però.
Perché in quel momento ha perso quello che era il suo principale sostegno, perché è Milo a sostenere Camus, raramente il contrario.
Lo hai mostrato fragile, dubbioso di sé stesso, dubbioso della sua capacità di addestrare altre allieve.
Lo hai mostrato proprio come sarebbe se le cose fossero andate così. Se fossero tornati. Dopo essere stati liberati dalla loro condanna eterna. Altro trauma.
Il timore che ha ora è timore giustificato, visto quanto brucia ancora la perdita di Isaac e il (mezzo) fallimento nell'addestrare Hyoga cercando di cambiare ciò che lui sentiva. Che poi Camus è un sentimentalone, che piange e piange e piange (e ha ragione di farlo, purtroppo) ma impone all'allievo di non farlo. Camus! La coerenza!
Questo suo sottovalutarsi e farsi carico degli errori altrui (Isaac in mare ci di è perso per Hyoga, non a causa di Camus) è una cosa molto realistica, conoscendo il personaggio.
Mi è piaciuta la difficoltà nel ricambiare l'abbraccio del suo allievo, la difficoltà ad esprimere ciò che il Saint di Aquarius ha dentro.
Mi piace il rapporto con Milo, lo racconti come quella che è un'amicizia bella e sincera.
È davvero bella questa One shot, complimenti! :)

Recensore Master
30/11/18, ore 18:02

Ed eccomi qua!
Alla fine non ho resistito e ho recuperato anche questa one shot!
Davvero bella!
L'introspezione che fai di Camus, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni è davvero intensa e ricca di particolari!
Il racconto della nascita della sorellina è bellissimo, ed il suo pensiero che sarà lui a proteggerla è tenerissimo!
E che dire di Milo e Sonia?
Divertenti e adorabili come sempre!
Sono ripetitiva ma non posso fare altro che rinnovare i miei complimenti!
A presto!
Narclinghe

Recensore Veterano
07/07/14, ore 13:43

“Ma ora non c'è più bisogno della cicogna, ci sono io a proteggerla!”
Ebbene questa frase mi ha commosso assai.
Sei riuscita a descrivere molto bene i sentimenti e ci vuole talento per fare ciò. La tecnica può aiutare ma se non si ha questo particolare dono è impossibile riuscire bene.
In un ritardo abissale ho letto e commentato questa bellissima one-shot e mi sono commossa molto spesso. Per essere un tuo primo esperimento, direi che sei andata ottimamente. Spero mi delizierai presto con un'altro di questi capolavori. Complimenti vivissimi!

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