Recensioni per
Un furto misterioso
di Yvaine_

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/08/15, ore 12:02

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ben strutturata, nessun errore, originale e mai banale.
Lessico ben usato, sintassi ben organizzata.
Bellissima storia!

Recensore Master
20/08/15, ore 12:01

Ciao! Io... mi sono commossa. Davvero. È un flusso di coscienza, ricordi... troppo dolce, reale. Ma quello che mi piace di più è che non sei caduta nello sdolcinato, hai mantenuto un tono costante tutto il tempo. Senza mai cadere nel banale.
Non ho trovato errori e dia questo ti faccio i miei complimenti. La sintassi e il lessico che usi li trovo appropriati e ben strutturati.
Adoro la metafora del ladro, sentita e vera.
Complimenti. Bravissima. Spero non ti dispiaccia se la consiglio per le scelte.
Un abbraccio,
A presto.
Juliet.

Nuovo recensore
19/08/15, ore 10:56

Devo dire che all'epoca deve essere stato un bel tema da scrivere. Quando io ho frequentato il liceo le tracce a disposizione erano tutte di carattere didattico (Letteratura o Storia) e quindi zero spazio alla fantasia.
La prosa è decisamente scorrevole e il racconto, nella sua brevità, condensa bene l'esperienza di vita di un padre cui viene "rubata" la figlia. Ho apprezzato davvero tanto il titolo che, volutamente, prepara il colpo di scena (o meglio il mancato colpo di scena). Un furto simbolico ed emotivo, ma in effetti si tratta sempre e comunque di una privazione di qualcosa di caro (forse della cosa più cara). Ti faccio quindi i miei complimenti per aver scritto questo pezzo di storia che un giorno tutti potremmo trovarci a vivere. Brava!

Recensore Master
18/08/15, ore 16:18

ciao sono passata per lo scambio del circolo di scrittura. 
per prima cosa dico che questa storia mi ha spiazzato in più punti: per prima cosa, appena leto il titolo, pensavo fosse qualcosa con più capitoli, e poi, letta l'introduzione, ho scoperti di aver cannato completamente l'argomento. comunque i miei fraintendimenti non infiiano minimamente un giudizio pienamente positivo.
l'argomento "padre della sposa" è sempre un bel soggetto e credo che tu lo abbia reso ottimamente, dal furto che non è tale, al per sempre finale che attenua il senso di perdita, passando per la considerazione sui modi all'antica dello sposo (che sono sicuraente apprezzati a giudixati anche troppo all'antica). 
onestamente non so cosa dirti se non che era tutto perfetto. davvero brava.
a presto
Aris
(Recensione modificata il 18/08/2015 - 04:20 pm)
(Recensione modificata il 18/08/2015 - 04:52 pm)

Recensore Master
18/08/15, ore 11:12

Ciao Yvaine. sono qui grazie allo scambio del circolo.
Devo dire che dopo aver letto la premessa non mi sarei mai aspettata la storia che ho letto dopo, mi hai piacevolmente colpito.
Trovo che sa davvero una storiella carina e malinconica, ma scritta davvero bene.
Certo, c'è da dire che di "misterioso" questo furto non ha molto, anzi il protagonista conosce benissimo sia l'oggetto rubato che il ladro, anzi a dirla tutta è proprio lui stesso che glielo consegna!
Ma per il resto trovo che sia un viaggio nell'animo di un padre molto bello e ben strutturato.
io ingrandirei un pochino...ma proprio di po, il carattere, perchè è davvero minuscolo, ma per il resto è stupenda!
Brava XD

Recensore Master
18/08/15, ore 00:19

Ciao!
Devo dirti, cara Yvaine, che questa piccolissima storia è di una dolcezza impossibile da ignorare!
Ho una mia teoria e con questo testo, tu, non hai fatto altro che rinforzarla se non confermarla: nella vita esiste un solo ed unico amore che sarà "per sempre", ed è proprio quello che un genitore prova verso un figlio o viceversa.
Questo padre "derubato", come lo hai poeticamente e ironicamente descritto tu, è il simbolo del tempo che passa, degli anni che scorrono via dalle dita come granelli di sabbia. Il suo rifugiarsi in una bolla perché emozionato e un po' ferito allo stesso tempo, quel suo "cedere" la propria bambina - un pezzo di sé - ad un uomo che, okay sembra una brava persona, ma potrebbe lasciarla e farla soffrire è qualcosa di dolcissimo, davvero.

Inoltre non ho trovato errori e mi è sembrata una lettura molto piacevole, anche se svelta. Ammetto che non mi sarebbe affatto dispiaciuto saperne di più, ma forse, è stato anche più giusto così.

Grazie per questa piccola fetta di dolcezza!
Bandierina verde, of course!
Alla prossima!

Recensore Junior
17/08/15, ore 18:41

Ciao eccomi a recensire! Non serve un modo carino, tanto io recensisco comunque^^!
Veramente bello, un testo profondo, toccante nella sua semplicità, scritto davvero bene e fa persino entrare in sintonia con il personaggio, nonostante sia breve.
Impeccabile lo stile e il resto, solo una cosa io toglierei la virgola dopo è e dopo sempre, nella seconda frase. Mi sembra un inciso inutile e un po' fastidioso, ma questa è solo una mia considerazione personalissima. Probabilmente è solo questione di gusti. ^^
Veramente complimenti per questo racconto eccezionale e per la sua originalità,
alla prossima,
Erin.

Recensore Veterano
23/04/15, ore 15:56

Oddio, che bella questa shot!
Un testo semplice da leggere e ben scritto, anche se il carattere è un pò piccolo, visto che ho problemi di vista, ma è assolutamente un appunto irrilevante.
Ora passo alla shot. Che dire... credo che tutti i padri siano un pò gelosi delle proprie figlie, ma non riescono a trattenere l'emozione quando le vedono fasciate in un abito bianco.
"...leggo che per lei sarò sempre il suo papà".
Questa frase non potrebbe essere più vera di così. Io dico sempre che nessuno può sostituire l'amore di un padre per la propria figlia perchè gli amori passano, ma l'amore di un padre rimarrà sempre e lui ci sarà sempre quando le cose andranno per il verso sbagliato.
Non ho più niente da dire, se non che mi è piaciuta tantissimo!
Complimenti.
Kikka
(Recensione modificata il 23/04/2015 - 03:57 pm)

Recensore Master
27/05/14, ore 22:26

Giudizio del Contest "Quasi inedite - II edizione"

Grammatica e sintassi: 8,9/10.
Possibile che sia tutto così frustantemente relativo?”
Questa parola non esiste. Nel caso in cui avessi voluto scrivere “frustrantemente”, manca una “r” (dopo frust-); ma, comunque, non esisterebbe nel nostro vocabolario. Anche se io sono spesso a favore dei neologismi, non posso proprio fartela passare. (-0,3)
“… inoltre rideva al momento al momento opportuno ed era dotato di spirito.”
Qui direi che c’è un “al momento” di troppo. (-0,3)
Ho notato inoltre che, nel caso della “è” maiuscola, utilizzi l’apostrofo. Di fatto, è un errore. (-0,3)
Un’altra cosa è che, per gli incisi, usi il trattino breve (-) mentre sarebbe più corretta la lineetta (–). (-0,2)
 
Stile e lessico: 8/10.
“Sembra ieri che tenevo aperta la porta affinché mia moglie portasse dentro quel fagottino ch'era nostra figlia, che la portasse al sicuro nel luogo che potrà sempre chiamare casa.”
Il “che” che ti ho sottolineato, per coerenza con la frase, sarebbe dovuto essere un “affinché”.
Ho assistito tutti i giorni a questo straordinario evento di Madre Natura, che, pur sapendo doveva avere luogo, non volevo assolutamente accadesse.
La frase che ti ho sottolineato è importante perché credo che siano stati omessi troppi “che” (solo due, invero, ma a distanza di così poche parole si sente molto e suona maluccio). Forse, almeno uno dovresti inserirlo, se non entrambi.
“… insomma un po' me l'aspettavo.”
Questa frase te l’ho segnalata nello stile perché alcune cose, spesso, sono soggettive. A mio parere, dopo “insomma”, una virgola sarebbe stata meglio. Può anche essere una scelta stilistica, ma credo che sarebbe più corretta una pausa.
“Ed è così che mi ritrovo in abito da cerimonia oggi, dopo molti mesi di preparativi dai quali mi sono astenuto perché questo sarà il giorno di mia figlia, seduto sulla mia poltrona, mentre il via-vai nell'appartamento non mi sfiora minimamente…
Ti segnalo anche questo periodo, perché è troppo lungo e ci sono davvero poche pause. Ad esempio, la subordinata “dopo molti mesi […] sarà il giorno di mia figlia” è parecchio pesante da leggere, per cui ti consiglio di rivedere la frase.
Il lessico è molto semplice, non ci sono parole particolarmente arzigogolate, ma non è sbagliato. Grazie a questo la storia si lascia leggere bene, scorre abbastanza fluidamente (a parte pochi casi che ti ho elencato sopra) e rende piacevole anche lo stile con cui è scritta. Spesso utilizzi le “d” eufoniche anche quando la parola dopo non inizia con la stessa vocale, e questa è un’altra cosa che appesantisce, a tratti, la scorrevolezza del testo.
La prima persona spesso può essere una trappola per chi la utilizza (ci sono infatti frasi che sembrano troppo colloquiali, altre palesemente “parlate, eccetera), ma nel complesso hai gestito tutto abbastanza bene, e sinceramente credo che sia stata la scelta migliore per la storia che hai deciso di raccontare.
 
Originalità e comunicatività: 8,5/10.
Non ho mai avuto l’occasione di leggere molte storie dedicate a questo argomento, perché spesso è difficile immedesimarsi nel padre anziché nel figlio. Per cui ho apprezzato la tua scelta, e l’ho considerata originale, sebbene non ci sia niente di particolarmente innovativo in ciò che racconti.
In quanto alla comunicatività, di nuovo ti ripeto che è difficile questo punto di vista, ma credo che tu abbia fatto un buon lavoro, in quanto, soprattutto il finale, è davvero riuscito a emozionarmi. Mi sono un po’ immaginata di essere al posto di questa figlia, anche se probabilmente rimarrò zitella a vita e mio papà nei miei occhi non leggerà mai niente. Credo che sia bello anche il paragone con gli occhi della madre, perché anche lei si è trovata nello stesso posto della sposa, ed era proprio lui quello che a sua volta la stava portando via alla propria famiglia.
Quindi, hai scelto un intreccio molto semplice, ma allo stesso tempo comunicativo e sicuramente efficace.
Una cosa che però vorrei contestarti è il titolo. Non sono sicura che questo furto sia esattamente “misterioso”, senza contare che la scelta di queste parole non è un inno all’originalità di cui ti parlavo sopra. Certo, scegliere un titolo è sempre una delle cose più difficili della scrittura, ma in questo caso sembra proprio buttato un po’ lì così, senza pensare. Forse potresti trovare un aggettivo per il furto, dato che così è proprio poco attraente.
 
Caratterizzazione scena e personaggi: 8/10.
Essendo scritto tutto in prima persona, non si sa molto dei dettagli, perché il narratore già li conosce e quindi li omette. Mi è comunque sembrato un padre molto ragionevole, estremamente attaccato alla figlia, al punto da essere disposto a lasciarla andare senza rimpianti perché vuole il meglio per lei. Dovrebbe essere un sentimento naturale per i padri, ma spesso non è così, per cui apprezzo molto la personalità di questa persona.
Hai accennato bene anche al fidanzato, che si è dimostrato educato e, come hai detto, “vecchio stile”. Ha dimostrato di avere in considerazione il pensiero del futuro suocero, di non volergli mancare di rispetto. Il suo modo di ingraziarselo significa forse che vuole vivere serenamente, ed è bello.
Però, per quanto siano prolisse le mie deduzioni, sono solo deduzioni. Gran parte di quello che ti ho detto potrebbe essere interpretato in altro modo da un altro lettore (sempre per la mancanza di dettagli e, quindi, di certezze), per cui il punteggio è leggermente più basso rispetto a ciò che ti ho detto. Ma hai comunque saputo indirizzarmi verso dei determinati pensieri, quindi lo ritengo tutto sommato un buon lavoro.
 
Gradimento personale: 7,5/9.
Non vado matta, generalmente, per questo tipo di storie. I sentimenti sono troppo amorevoli, dolci, quasi romantici per i miei gusti. Preferisco più angst e cose simili, se trattate come si deve. Però questa storia è stata molto piacevole da leggere, perché il punto di vista è stato curioso, diverso dal solito e, a suo modo, anche un rischio perché non puoi sapere cosa effettivamente passi nella testa di un padre che vede sua figlia sposarsi. Se lo sapessimo (perché un padre è pur sempre un uomo), le donne avrebbero davvero tra le mani la chiave del mondo. È stato comunque verosimile, e il finale mi ha quasi commossa. Vi ho letto dell’amore per la propria figlia, ma anche un infinito amore per la madre della figlia, ovvero sua moglie. Sono sicuramente le donne della sua vita e, in un mondo fatto di divorzi e famiglie che cadono a pezzi, è sempre molto gratificante leggere persone felici.
 
Eventuali bonus per le recensioni: 0,8/1.
 
Totale: 41,7/50.

Recensore Veterano
08/02/14, ore 16:12

Ciao! :)
Quanta tenerezza. All'inizio del testo, pensavo che il protagonista fosse una madre ma, quando, poche righe dopo, ho scoperto che invece era un padre, il mio cuore si è sciolto. Non c'è niente da fare, credo i padri sviluppino un rapporto davvero speciale con le loro figlie. Senza voler togliere nulla al rapporto con i figli, ovviamente, solo che credo siano rapporti diversi. Leggere questa breve storia mi ha fatto riflettere sui miei genitori e sulla mia vita, la mia situazione. Sono giovane, ho i miei impegni, la mia università, il mio ragazzo; spesso, però, mi chiedo come si comportino i miei genitori, quando non ci sono. Se la casa sembri loro più vuota, più fredda. Se si parlino, se guardino la televisione insieme. È questo che uno scritto dovrebbe fare: far sì che le persone possano identificarsi e pensare alla propria situazione, dispiacersi o essere grati, decidere di migliorare qualcosa. Ho trovato questa storia senza neanche una recensione e mi dispiace, perché se ne meriterebbe molte.
Tanti complimenti e a presto! :)
p.s. spero che il tema sia stato apprezzato dalla tua professoressa ;D