Recensioni per
I am my father's son
di Chara

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
03/02/14, ore 13:02

Questa storia è stata una vera e propria sorpresa. Forse perché è molto lunga, ma al tempo stesso sin dalle prime righe di viene spontaneo aggrapparti alla narrazione, perchè colpisce e invita a volerne saperne di più del protagonista; quello che c’è dietro alla sua storia, quello che ha vissuto. Quando mi avevi parlato dei prompt ero rimasta incuriosita al pensiero di come avresti potuto combinarli ed in effetti era una bella sfida, ma hai saputo costruire una storia davvero interessante e attenta ai particolari, andando oltre ogni tanto ai semplici prompt, per approfondire i tuoi personaggi e la situazione.  Mi è piaciuto l’incipit e il modo in cui sei riuscita a descrivere al meglio il contesto partendo dall’episodio che in fondo ha dato origine a ogni conseguenza, facendo passare la ‘macchia’ nel sangue e nell’onore dal padre ai due figli e alla moglie. La morte dell’uomo, al tempo stesso, pone bruscamente fine all’inconsapevolezza e all’infanzia del piccolo protagonista e costringe a crescere ancor di più la sorella, lasciandole il peso della famiglia – e della madre, soprattutto – sulle spalle, oltre che quello delle colpe del padre. Ho amato il modo in cui hai scelto di inserire la frase e il portagioie (anche quello era un prompt vero?), e come sempre sei riuscita a diluire la presenza costante e ripetitiva di questi elementi significativi in maniera che non appesantisca affatto la narrazione ma, anzi, scandisca il ritmo della storia. Ed è bello il fatto che sia il portagioie il “portavoce” della ragazza e il tramite attraverso il quale lei e il fratello abbiano comunicato per anni, e alla fine, scopriamo, anche la madre. Il finale mi è piaciuto veramente moltissimo, perché lascia trasparire un velo di speranza, con questa bambina che troviamo al mercatino. E, inoltre, ho apprezzato il finale conclusivo, ma vagamente aperto, che ci lascia intendere, senza però mostrarlo, cosa accadrà l’indomani. Niente, io non sono abituata a recensire le originali perché sono un po’ fuori allenamento, però ci tenevo davvero tanto a farlo con questa, perché mi ha sorpreso in maniera piacevole e volevo che questa cosa rimanesse per iscritto anche qui.
E non osare a cancellare pure questa o mi arrabbio v.v Ma so che non lo farai.
Un abbraccione <3
 
Laura

Recensore Master
31/01/14, ore 22:21

Ok. Non si comincia mai con ok una recensione, so che è incredibilmente asettico. Ma l'unico inizio che mi viene in mente per ora è...per ora è: Ok.
Ok perchè devo fare mente locale, cercare di concentrarmi. E' difficile dare un parere su una cosa che ho tirato fuori non proprio dal nulla e ho deciso di regalarti non proprio come se fosse nulla. Ti dico che gli oggetti sono perfetti. Ricordo di questo mercatino delle pulci a Parigi dove avevo trovato la medaglietta meravigliosa di cui forse ho anche scritto un pò troppo, quindi il fatto che tu da lì lo hai portato proprio qui mi ha scombussolata completamente. E' stato un pò come leggere esattamente quello che stavo pensando e vedendo con i miei occhi nell'istante in cui ti ho descritto quella scena. Poi in realtà è ben diverso dalla vera origine di quella mini descrizione ma non c'interessa perchè se avessi voluto una chiara e semplice descrizione di quello che la mia testa aveva prodotto per te mi sarei limitata a chiedertelo senza lasciarti il campo completamente libero.
E lasciarti il campo libero era proprio quello a cui miravo, diciamo che è un pò diverso per me commentare qualcosa di completamente e unicamente tuo. Mi sembra di sbirciare nel cassetto delle mutande, entrarti pesantemente nel cervello e non solo. Perchè alla fine il tuo cervello incasinato è molto più razionale di quanto si possa pensare, è quasi ordinato e sensato. Ad una domanda corrisponde una risposta, tranne quando si parla di scendere un pò più in basso e capire cosa vogliono petto ed ormoni. Perchè parliamoci chiaramente gli ormoni non gestiscono unicamente quella parte che comunemente si chiama chimica tra corpi genericamente opposti.
Dicevo, quando si tratta di parlare di una Giuggi così diversa bisogna andarci con i piedi di piombo. Non perchè abbia paura di dire qualcosa di sbagliato, al contrario non vorrei dimenticare nulla.
Allora, volevo che il concetto di attraverso fosse chiaro e diretto, volevo che ti costringessi a parlare di qualcosa d'immateriale, decontestualizzato, qualcosa che ti obbligasse a scavare ovunque, dentro chiunque e in primis dentro te stessa e..beh il risultato è pazzesco. Ci sei più di quanto pensi, ci sono più delusioni di quanto immaginassi e ci sono anche piccoli accenni di risoluzione, come se nonostante tu ti renda conto di quanto stia sprofondando sotto responsabilità, stanchezza e incapacità di gestire l'ingestibile, ci sia anche la innata volontà di risalire su. Insomma, è chiaro che i riferimenti a te sono sottili, però diamine volevo che scavassi e ci sei riuscita alla grande.
Cactus giuns, a contesto sei stata fantastica, ovviamente, sei sempre precisa, costruisci tutto in maniera quasi perfetta. Però quando ti lasci prendere dal resto, quando il calcolo ti sfugge, quando i documenti diventano meno importanti, ci sono queste piccole sviste che mi fanno sorridere.
Perchè alla precisione si sostituisce...il caos gius, un caos di sensazioni che non so da dove le hai tirate fuori, sono precise anche nel caos e arrivano dove devono arrivare e non sai quanto mi piace dire questa cosa. Non vedevo l'ora di leggere qualcosa così di tuo, qualcosa di pesante, pesante come macigni, pesante perchè devo scavare e scavare e scavare per trovarti.
Secondo me non ti ho fatto capire nulla.
La citazione, il foglio..mi piace che si ripeta come un ritornello, mi piace che dia il ritmo, mi piace che divida i tempi della storia, che sia lui a gestire la situazione e a spartire le esperienze e le singole capsule di sensazioni. Mi piace un pò tutto in realtà.
Basta...
Giuns, complimenti!!
Lis

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