Recensioni per
Ricorderai il mio nome?
di Callie_Stephanides

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
11/02/14, ore 12:12

Ti seguo da tanto, in silenzio, perché ogni volta davanti alle tue storie avrei così tanto da dire che non riesco mai a dire un bel niente. 
Mi piaci talmente tanto come scrittrice che leggo anche le storie relative a sezioni che non conosco assolutamente solo per gustarmi le tue parole.
Non è solo la raffinatezza dello stile -alto. molto alto, e allo stesso tempo non ampolloso- e la capacità di dire tutto con poche parole e abili metafore, è anche il saper adattare lo stile al contesto in cui scrivi, il saper essere tagliente, ironica, talvolta disillusa, sempre poetica. Nelle tue storie c'è tutto.
Quello che mi ha colpito subito di questa storia è il modo in cui l'apertura sembri proprio quella di uno scritto in greco antico. Per chi ha fatto il classico, ed ha amato il greco ma è anche stato vessato da esso (il più delle volte a dir la verità), quel modo di disporre le parole, l'impostazione delle frasi è inconfondibile.
Per quel che riguarda i personaggi, c'è da dire poco e moltissimo. Poco perché tu li ha descritti così bene che ogni aggiunta sarebbe inutile. Nessuno, Omero, è così ben delineato che sembra di averlo sempre conosciuto (ah, stesso discorso per il Florian dell'Ossimoro, era caratterizzato così bene che quando lessi la storia pensai fosse un qualche personaggio di cui per qualche motivo mi fosse sfuggita l'esistenza). Il tuo Aiolos ha in sè il fascino del guerriero e allo stesso tempo, seppur delineato molto bene, non perde il fascino evanescente che ha nella serie.
I tuoi dialoghi mi fanno sempre impazzire, perché sono d'impatto, ma non barocchi, non assurdi. C'è la saggezza della quotidianità e della malinconia, cosa che non posso fare a meno di ammirare.
Non so che altro dire, spero di vederti riapparire in questa sezione presto! 
 

Recensore Junior
10/02/14, ore 14:21

Ciao.
Fantastica questa storia, direi epica.
Bellissima la storia di Aiolos vista tramite occhi diversi e intenso il legame che si crea tra i due protagonisti. Mi ha molto colpito la frase " io saro' carne, non parole" come se Aiolos nel suo sacrificio e nella sua eroicita' avesse dato un senso anche ad Omero, in fondo un altro eroe, in questo caso eroe per essere stato un sopravvissuto di una traversata.
Veramente bellissimo come hai saputo unire i due personaggi.
Complimenti!

Recensore Master
09/02/14, ore 11:27

Va bene, ammettilo, tu sei Valerio Massimo Manfredi. Oppure sei una reincarnazione di Omero.
In ogni caso sei molto sopra la media, quale media di preciso non lo so, ma tu la superi ampiamente.
Questa storia è semplicemente troppo bella perché ci restituisce i Saint di Athena che sono i veri Saint di Athena, quelli che si spaccano le ossa fin da bambini perché hanno una missione da compiere ed hanno un destino di dolore e di splendore (cit "innuendo" dei Queen) come quello di Achille.
A volte mi sembrava un po' di risentire "l'ultimo spettacolo" di Vecchioni.
E poi, spariamo i bengala, c'è un personaggio originale che è veramente originale! Sia lodata Athena!
Grazie per aver riabilitato il nome di Omero, che era stato usurpato in maniera indegna dai Simpson!
E un grazie personale per averci messo il riferimento alle "fantasie ginnasiali" sull'antica Grecia, così non mi sento più l'unica idiota che si è fatta il liceo classico perché voleva veramente imparare la lingua dell'Iliade -_-"
Grazie per aver scritto questa storia =)

Recensore Master
08/02/14, ore 21:02

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Composizione di grandissimo pregio, opera veramente mirabile, da premiare assolutamente :)

Recensore Master
08/02/14, ore 19:15

Sei diventata il mio idolo. Lavoro sublime. Non ho altro da aggiungere, se non: "ti prego! Avvisami se pubblichi qualcosa, anche di cartaceo!" Davvero complimenti

Recensore Master
08/02/14, ore 17:18

Come entrare in un fandom scalciando culi. Bussando coi piedi e spalancando i portoni.
Accomodatevi, signore e signori.
Accomodatevi.
In una storia che riunisce Omero, Pirandello e l'Ulisse di Joyce, la Seconda Guerra Mondiale e l'incontro con un'altra guerra, quella tra gli dèi, un uomo senza nome, un uomo che è Nessuno perché è Chiunque allo stesso tempo, conosce un mondo diverso, un mondo altro, fatto di lotta, sudore e lividi, labbra spaccate e braccia al collo e lo zri zir del mulinello della canna da pesca. Un uomo che aspetta. Il ritorno di un amico - figlio, quasi - che lo sostenga con le sue ali oltre il pontile bruciato dal sole.

Una visione da parte di Omero (il cantore, certo; ma anche "colui che s'accompagna" o "colui che aspetta") di Aiolos ragazzino, quando non era ancora il mito ed il martire che sarebbe diventato poi. Nel millenovecentosettantatré.

(Recensione modificata il 08/02/2014 - 05:22 pm)

Recensore Veterano
08/02/14, ore 15:52

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Sarei ipocrita se dicessi che questa storia mi è entrata nel cuore solo per l'immeritata dedica a una come me, che ciancia di storie improbabili da troppo tempo.
Questa storia è un omaggio immenso alla Storia, a tutti i narratori, a quella musa capricciosa che a volte c'è, a volte sfugge e tu l'attendi, con fiducia cieca.
Questa storia odora di Grecia, di Storia antica quanto il mondo, ma soprattutto canta l'amore per l'Età Classica, per un paese che ha a dato i natali a una civiltà, a una storia e una cultura tra le più imponenti.
Non mi stupisce il rinnovo dello stile di Callie, soprattutto perché ho avuto modo di vederla evolversi negli anni, maturare e rendere il proprio stile aulico e pulito, unico e incalzante, sempre proiettato a un altissimo livello di drammaticità e pathos.
Non si smentisce, dunque, in una storia in cui dei Saint sembra non esserci nulla, eppure c'è TUTTO.
Si parla della crescita di Aiolos vista dagli occhi di un uomo che dei Saint di Athena, ode solo parlare, come fossero solo leggende. La Grecia, d'altra parte, ne è dimora. Incontriamo un uomo che fugge, un Nessuno che vaga e vive di espedienti, un vecchio che parla, si racconta e racconta.
Racconta una terra, la Storia, la vita di un Saint che sembra già conoscere il proprio destino sin dalla tenera età.
Non può sfuggire al lettore l'altissima cura dei dettagli, la mimesi in cui storia e finzione si intrecciano, uno dei tratti peculiari dell'autrice.
Callie sonda la drammaticità di questo destino (e di tutti gli altri) con gli occhi adulti di un uomo lontano dalle vicende del Tempio. Lo fa con perizia chirurgica, con un'enfasi tale per cui è difficile restare distaccati da una lettura che coinvolge e imprigiona, che ipnotizza come il richiamo del mare.
"Ricorderai il mio nome?" è una storia che deve essere letta per lo sviluppo dell'intreccio, la cura nella descrizione dei paesaggi e l'attenzione a due caratteri che rendono lo sviluppo e l'intreccio uno spaccato struggente dell'addestramento di un Santo, forse davvero l'Unico.

Una storia che ho amato non perché ne sono l'oggetto della dedica, quanto piuttosto per l'efficacia con cui mi è entrata nel cuore. Senza bussare, ma spalancando la porta. E lì si è annidata, ricordandomi ancora una volta il motivo per cui Callie resta tra le migliori autrici che io abbia mai conosciuto.

Recensore Master
08/02/14, ore 15:51

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
È bellissima.
Vorrei avere una tale poesia nel cuore per poter cogliere davvero l'anima dei Saint e farne un più che degno regalo a Keiko, ma non potrei mai superare (e nemmeno eguagliare) la bellezza malinconica e rassegnata che traspare da queste righe.
Questa one-shot canta una storia e un mito, racconta, attraverso l'occhio esterno di un esule, la tragica magnificenza di bambini nati per combattere e morire, senza alcuna speranza, senza alcuna deviazione.
Passo dopo passo, ci conduci su note dolenti che si confondo con il mare e che, sul finale, mi hanno fatto piangere.
Ho pianto dalla commozione; per il dignitoso dolore di Omero, per la musicalità delle parole, per il sacrificio già scritto di Aiolos.

Vorrei avere altre parole, forse più adatte e forse più gonfie di significato, ma spero che il mio cuore basti a compensare: grazie d'averla scritta. ♥♥♥♥

*sparge amore e lacrime*