Ciao,
le storie delle marionette animate sono le mie preferite, davvero. Mi fanno davvero paura. Detto questo, veniamo alla tua storiella. Per quanto abusato sia il tema dei pupazzi assassini, credo che siano ancora in grado di far paura, a differenza dei vampiri e delle altre creature classiche, ormai resi più dei supereroi positivi che delle creature maligne e paurose. Per questo dico che la tua storia ha del potenziale che potresti sviluppare molto meglio di così.
Devo segnalarti delle imperfezioni grammaticali, dei refusi ("io uscii" e non "io uscì"; "lì" indica il luogo e "li" il pronome...) e un po' di disordine per quanto riguarda la punteggiatura. Lo stile è troppo sbrigativo, come se volessi arrivare subito al punto e ti dimenticassi che l'horror è tutto nei particolari agghiaccianti o inquietanti. Non devi dire tu a lettore che "la canzoncina era inquietante", ma è il lettore a doverla avvertire tale con la descrizione adatta. Puoi descrivere il tono (cantilenato o aggressivo), il volume (sussurrato o assordante), l'effetto che ha sull'ascoltatore (stridente, fastidioso...)... insomma, puoi divertirti come meglio credi. Stessa cosa per la filastrocca alla fine, evita frasi come "sembrava quella dei film horror". Un racconto gioca sulle emozioni del lettore, non sui film che ha visto. Sembra quasi che tu voglia rimandare la descrizione della canzoncina affidandoti a ciò che il lettore può aver già visto o sentito. Perdi tutto l'effetto sorpresa.
A proposito dell'effetto sorpresa. Il finale è confuso, parecchio. La violenza ci sta, non è fine a se stessa, però il finale sembra più adatto ad un creepypasta che non ad un racconto.
I dialoghi sono risicati, dovresti rivedere anche quelli.
Nel complesso, dato il tema che mi piace e il potenziale intrinseco della storia, ti metto una bandierina bianca e spero di leggere altre tue storie presto.
Alla prossima! |