Recensioni per
Sangue e inchiostro
di Emily Alexandre

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/08/14, ore 11:54
Cap. 1:

Il titolo mi piace, mi incuriosisce e mi ricorda una triologia di libri anche se non credo che ti importi.
Comunque, hai uno stile molto bello che si adatta benissimo al contesto di cui hai deciso di parlare, all'epoca e alle tematiche che hai scelto di trattare. Mi è piaciuto molto il modo in cui hai descritto Londra, mettendo in luce i lati negativi, brutti, oscuri di una città che tutti amano e ammirano per la sua bellezza, i suoi monumenti...
Sei stata molto brava a descrivere gli aspetti più nudi e crudi di Londra senza provare a mascherarli nemmeno un po' e la trama sembra molto interessante.

Recensore Master
11/08/14, ore 11:16
Cap. 1:

Ciao! Eccomi a recensire questa storia, grazie allo scambio di recensioni^^. Allora, l'inizio è promettente, hai incuriosito il lettore con questo protagonista vendicativo, che non ama il luogo in cui si trova; molto bello. Hai usato un linguaggio particolare e lo stile è molto fluido, però devo farti una piccola precisazione: "La puzza gli penetrò nelle narici, arrivando al cervello" questa frase non è molto elegante e non si abbina bene al resto del testo. Ti consiglio di creare una forma più elegante ed adatta alla narrazione^^, perchè in questo modo il testo parte male e si perde. Detto ciò, ti do bandiera verde e proseguo u.u <3 Baci.
-Shin

Recensore Junior
04/06/14, ore 02:14

~~Giusto l'altro giorno stavo pensando: "Vorrei tanto trovare una storia che mi desse le stesse emozioni che avevo sentito leggendo The Guardian".
 Ho fatto un giro sul tuo profilo e puff...eccola qui!
 Prima di tutto ti rinnovo i complimenti per The Guardian: è davvero una delle storie più belle che abbia mai letto e mi sogno ancora di notte la loro gita a New York da tanto era ben scritta.
 Quello che mi piace un sacco di te come autrice è che sai di che cosa stai parlando. Spesso mi capitano sotto mano storie ambientate in città famose ma senza che ci siano dei veri riferimenti alle stesse. Solo il nome e nessuno indizio che mi faccia capire davvero che le vicende avvengono lì.
 Sempre per prendere un esempio da The Guardian (mi è piaciuta poco, eh?): la Fiera degli Elfi a Brentwood. Ora non so se esista davvero o no, ma è perfettamente in linea con lo stile inglese, è verisimile. Se andassi a Londra durante il periodo natalizio, andrei in cerca della Fiera degli Elfi.
 Passando nello specifico alla storia che sto recensendo (finalmente, dirai tu), hai perfettamente ricostruito l'ambiente vittoriano. Mi sembra che tu sia un'appassionata di quel periodo e anche un'esperta e si vede. Presumo che tu abbia letto molto, abbia fatto delle ricerche e ti sia informata...insomma tutto questo lavoro si respira proprio.
 Forse sarà io una precisina, ma quando si legge di una determintà città, ambiente, periodo storico, è un piacere trovare dei punti per orientarsi e calarsi nell'atmosfera. Tutto ciò si percepisce anche dai nomi che hai dato ai personaggi, tipici sì dell'ambiente inglese ma non banali e scopiazzati dai romanzi più famosi dell'epoca.
 Per tirare le somme sulla parte più tecnica di stile, grammatica e contesto, direi che non mi deludi mai. Il tuo modo di scrivere è elegante, fluido, molto preciso e corretto.
Il conte di Montecristo è sicuramente un'ottima base di partenza e mi pare di aver capito che le vicende prenderanno comunque la loro strada senza essere influenzate dall'originale, il chè è un incentivo.
 In questo momento sono in lotta con me stessa per capire chi mi piace di più tra le due donne e qui ritorniamo alla tua bravura nella caratterizzazione dei personaggi e nella credibilità del loro agire.
 Ci sarà mica un triangolo in arrivo? Scusa, ma ultimamente vedo triangoli amorosi anche dove non ci sono. Mi attirano e mi spaventano nello stesso tempo.
 Attendo i prossimi capitoli per dare un giudizio un po' più completo anche sullo svolgimento della trama.
 Non farmi aspettare troppo!
 Fran;)
(Recensione modificata il 04/06/2014 - 02:19 am)

Recensore Veterano
28/05/14, ore 18:56
Cap. 1:

Ho visto che hai spammato questa storia nel post del gruppo Facebook e, non appena ho letto che era ambientata a Londra nell'Ottocento, ho pensato: è il genere che piace a me, e se non la leggo me ne pentirò amaramente. E infatti avevo ragione, perché ho appena scoperto una perla che non abbandonerò tanto facilmente. Allooora, ho studiato questo periodo storico in inglese proprio un mese fa, quindi mi troverai preparata, almeno in linea di massima, sull'argomento. Ricordo che la regina Vittoria (Victoria, all'inglese) salì al trono proprio dieci anni prima rispetto a quando hai ambientato "Sangue e Inchiostro", e che proprio in quest'anno fu approvato il Ten Hours Act. Altra cosa che mi ha colpita è l'ambivalenza di quest'epoca perché, mentre da un lato fu tra le più importanti nella storia di Inghilterra dal punto di vista economico e tecnologico, dall'altro quello sociale era assai problematico, e dunque la vita dei poveri era ridotta alla maniera di Oliver Twist (se non peggio). Ho fatto i compiti? XD
Coooomunque, dopo questo lungo excursus, passiamo al tuo protagonista: io lo amo. Lo amo davvero. Anche se è solo il prologo, mi ha descritto Londra proprio come era in quel periodo, e tu, autrice di considerevole talento, non hai tralasciato nulla, l'hai stroncata, ma al tempo stesso ne hai delineato la bellezza (perché io la adoro, è una città che vorrei tanto visitare), e mi hai presentato un personaggio che, da quello che emerge dal testo, è molto legato a Londra, e la conosce come le sue tasche. Non aggiungo altro perché mi premuro di farlo dopo aver letto il seguito (e sì, hai capito bene, ora dovrai sorbirti i miei sproloqui senza senso).
Bravissima, hai uno stile chiaro, non semplice, ma articolato, e mai banale. Questo prologo si legge tutto d'un fiato, quasi l'avessi scritto di getto!

Nuovo recensore
08/05/14, ore 23:24

Allora... finalmente ho trovato un po'di tempo per scrivere una recensione degna di chiamarsi tale.
Intanto vorrei dire che adoro il tuo richiamo al mondo classico :) mi hai stupita sai... credevo che avresti posto Poseidone come divinità a cui i pirati erano devoti; invece no hai scelto Calipso e devo dire che approvo questa scelta! Questa dea solitaria che può intercedere sul destino dei pirati... si ci può stare (considerando che comunque Poseidone era contro Odisseo).
Cleopatre o meglio Amira.. il fatto di avere due nomi, due vite, la rendono ancora più interessante. Una donna in mare cosa molto rara direi ma questo comporta una grande forza d'animo che comunque lei ci ha già mostrato.
Non conosco ancora del tutto Miguel ma sicuramente col passare del tempo il suo personaggio verrà fuori :)
Del Capitano direi che anche se ormai accecato e logorato dalla voglia di vendetta ha ancora un cuore (disposto ad aiutare una schiava) lui e Cleopatre non si amano ma hanno un profondo rispetto l'uno verso l'altra che quasi stupisce.
Lady Doyle ha uno spirito indipendente anche se non lo mostra è disposta a combattere per quello che vuole anche se non usa che le armi che tutte le donne possiedono la persuasione e un pizzico di alcool ;)
Questo è il mio parere sui personaggi sei una scrittrice fantastica e anche se la storia è palesemente ispirata al Conte di Montecristo sono sicura che riuscirai a mettere la tua firma perché non hai eguali :)
Baci Ale ♡

Recensore Master
27/04/14, ore 23:17

Cleopatre è una donna fiera, che ha avuto una vita durissima. Il suo passato è orribile ma è uno spirito combattivo, che non si lascia abbattere. Il Capitano la sta usando come amante e come strumento della sua vendetta ma l'araba accetta tutto questo senza indugio, dal momento che è per merito di questo inglese se è viva ed ha la possibilità di riscattarsi. Prova qualcosa per l'uomo che l'ha salvata e che, a modo suo, la rispetta...ma ha visto Victoria ed ora comprende, ad una prima occhiata, che tipo di persona sia. Lei ha visto l'inferno e non vuole privarsi dell'unica persona che l'ha salvata quando non c'era possibilità di scampo. E'una donna selvaggia, sotto ogni punto di vista.
Victoria è un personaggio enigmatico. Ha un matrimonio di facciata e si atteggia a donna algida e amante del lusso...ma non sembra che ci sia spazio in lei per le emozioni. Vuole bene alla figlia e si tiene a distanza dal marito, dietro alla sua apparente compostezza. Vive negli agi ma tutto dipende dal marito...e in questo somiglia un po' a Mercedes. Sul piano sentimentale, non sappiamo quali fossero i suoi rapporti con il Capitano di cui sono curiosa di sapere come abbia fatto a creare una flotta simile.
Complimenti ancora.

Nuovo recensore
26/03/14, ore 20:12

Che cosa meravigliosa questo capitolo!
Personaggi intriganti che fanno la loro prima comparsa, la trama che incomincia a delinearsi mordendoti di curiosità, il tutto calato nella suggestiva atmosfera della Londra Vittoriana, e legato dal filo della vendetta.
Che dire? Hai letteralmente preso in pieno tutto quello che amo di più.
Inutile dire che il protagonista Edmond ( ho intravisto, come molti, un eco di Dumas, il che è cosa buona e giusta. Ho per caso già detto di amare alla follia il conte di Montecristo? E i tre moschettieri? Forse è meglio dire Dumas in generale,ecco.), ha catturato tutta la mia attenzione, e sono davvero davvero curiosa di sapere come si evolverà la storia, e quali altre indentità assumerà il conte de Penthièvre. 
Per cui tantissimi e meritatissimi complimenti davvero!

Lily.


 

Recensore Junior
16/03/14, ore 23:06

Eccomi di nuovo qui!
L'ultima volta le mie congetture si sono rivelate errate, questa volta spero di non sbagliare...
Dunque, inizio facendoti i complimenti, come sempre non deludi mai, da ciò che leggo (e ciò che vedo, a proposito complimenti per il banner!), ci stai portando a seguire una linea, una conclusione, anche se sto cercando di tenere occhi e orecchie aperte per cogliere indizi e sfumature, magari qualche punto di debolezza del capitano o dei compagni di cui si è attorniato, per poterlo anticipare in qualche modo.
Procedo con ordine però, altrimenti temo di risultare oscura. Da ciò che ho capito qui non è tanto importante IL nome, ma l'essenza dietro l'apparenza che si propone nel corso della storia.
Il Capitano e Victoria mi ricordando Edmond Dantes e Mercedes, probabilmente per la situazione che presenta analogie con il romanzo di Dumas, oppure più semplicemente proprio a partire dal fatto che il nostro protagonista porta lo stesso titolo e lo stesso nome. (è tremendamente classico il piano di vendetta, eppure terribilmente affascinante!)
Il personaggio di Cleopatre mi affascina molto, chissà perchè non riesco a fare a meno di associarla a Paquita, la protagonista della ragazza dagli occhi d'oro, di Balzac, (anche lei, come Cleopatre è costretta ad "essere prigioniera" in una casa facoltosa). Sembra una gatta incattivita, ma decisa anche se un po' capricciosa, o almeno così appare; mi domando se forse non sia innamorata del capitano, per seguirlo in una terra tanto lontana dalla sua, e ad accettare di sottostare al suo piano di vendetta a tal punto da sacrificare la sua libertà. Non vedo l'ora che sia il suo debutto, prevedo che molti cadranno ai suoi piedi, e lei sicuramente guidata dal capitano terrà li controllerà a suo piacimento! Ha davvero il fuoco, sotto la pelle!
Ultima cosa, ho trovato interessantissima la caratterizzazione che hai fatto della società londinese, mi sembra quasi di senirli cicalare, ciarlare, sussurrrare, come una sorta di gigantesco formicaio o alveare che trae linfa vitale dai pettegolezzi mondani, e Victoria, col suo atteggiamento di fastidio, ha davvero i tratti di Mercedes, perchè non ha perso tempo a figliare, ed a costruirsi la facciata della brava nobildonna della Victorian Age, ma quando hai parlato della sua stanchezza mi è sembrato di vedere la sua maschera crollare, come se quel mondo fatto di mondanità e beneficienza non le appartenesse davvero; ed ho la sensazione che sposare lord Doyle(che tra l'altro mi sembra una versione non troppo negativa di lord Henry Wotton, visto che segue veramente l'etichetta del bravo gentiluomo di quel tempo) sia stato un ripiego.
aggiorna presto

Marty

Recensore Master
16/03/14, ore 22:22

Victoria pare molto turbata dalla presenza del misterioso conte e mette da parte la sua maschera di dama annoiata dalla vita londinese. Una novella Mercedes...ma fino a che punto? 
Il conte ed il suo aiutante hanno scatenato la curiosità generale...con buona pace di Cleopatre che deve rimanere chiusa nella casa fino al suo debutto. Mi sembra che provi qualcosa per il conte ma lui non vede nulla. Come un novello Edmond Dantes pare ossessionato da Victoria che, nel frattempo, si è sposata ed ha avuto due figli. Il marito è perfettamente in linea con l'epoca e chissà cosa prova lei per il conte. L'atmosfera è davvero molto tesa e, per come la vedo io, ho simpatia per la donna araba che il conte porta con sé. Mi piace come personaggio e non credo che consideri il conte solo come un benefattore. Complimenti per la storia comunque.

Recensore Junior
03/03/14, ore 10:13
Cap. 1:

Ciao,
quando ho visto che avevi pubblicato ancora nella sezione "storico" mi sono fiondata su questa storia senza curarmi se fosse una one shot o meno. Sinceramente, siccome apprezzo il tuo modo di scrivere, i tuoi personaggi, e più in generale gli scorci di mondo che crei, mi aspettavo che questa storia mi avrebbe colpita, ma non credevo, fino a questo punto!
Ad ogni riga mi sono ritrovata sempre più entusiasticamente presa dalla storia, anche perchè ho una vera passione per le ambientazioni londinesi nel 1800, pertanto ho iniziato a fare le prime considerazioni (le congetture sono venute alla fine, ma non erano più di un soffio di vento, visto che non posso far altro che aspettare l'aggiornamento): per prima cosa ti faccio i miei complimenti per come hai descritto la situazione storica politica e sociale, è esattamente come ho sempre immaginato Londra in quel periodo. Prima che tutto prendesse questa piega "assetata di vendetta" però, ho pensato che il protagonista, del quale non si conosce ancora il nome, fosse uno scrittore proveniente dall'alta società che era venuto ad osservare bene la sofferenza per poterla raccontare al prossimo tè, oppure per poterla descrivere meglio in uno dei suoi romanzi, invece,quando mi sono resa conto che ha provato la sofferenza sulla sua pelle, e perdonami la blasfemia, ma non posso fare a meno di pensare a lui se non come una sintesi tra le figure di Dorian Gray, Sweeney Todd e Jack the Ripper. Da una parte è giusto che non abbia un nome, dal momento che sembra aver cambiato mille volti, o meglio, indossato mille maschere, ti confesso che sono proprio curiosa di leggere il seguito!

di nuovo complimenti

Marty

Recensore Master
02/03/14, ore 23:23
Cap. 1:

Inizio molto promettente. Sono molto curiosa di leggere il seguito perché promette davvero molto. Dumas è una fonte d'ispirazione molto bella. In Evocatio Sanguinis mi vengono sempre in mente i Tre Moschettieri, per cui adesso voglio vedere meglio come si svilupperanno le cose. La vendetta anima il protagonista, ben deciso a rifarsi su coloro che lo hanno rovinato.
Complimenti.

Recensore Veterano
02/03/14, ore 18:19
Cap. 1:

Ciao cara! ero già molto curiosa riguardo la storia quando hai iniziato a pubblicare le immagini su facebook e adesso dopo questo prologo lo sono ancora di più.
Il tuo modo di scrivere è meraviglioso, è forte e intenso, così perfetto che permette a chi leggere di entrare completamente nello spirito della Londra che hai evocato con le tue parole, davvro fantastica, infatti ho divorato in un secondo questa prima parte e non vedo l'ora di leggere la successiva.
Altra cosa che mi ha fatto impazzire è il richiamo - non so se voluto o meno - al Conte di Montecristo, uno dei miei libri preferiti, sarà stato il tema della vendetta o le sensazioni che mi hai trasmesso, ma davvero sono molto curiosa di sapere di più di questa storia, sapere di più di Edmond e soprattutto di Pearl!
Insomma, davvero tantissimi complimenti! Brava Emily, non vedo l'ora di leggereil primo capitolo!
Un abbraccio

Nuovo recensore
02/03/14, ore 17:21
Cap. 1:

Sono incappata in questa meravigliosa introduzione che, per quanto breve, ha comunque sfoggiato grandiosamente il tuo stile di scrittura molto evocativo, pieno di pathos. Non posso spingermi in commenti sulla trama, ovviamente, ma sicuramente incuriosisce specialmente, per mio personalissimo parere, perché dalle descrizioni e dalla narrazione mi pare ci sia coerenza nella cultura londinese da te descritta nella netta differenza di classi sociali. Una cosa che io adoro e trovo sempre così bohème nella sua affascinante e tormentata poesia.
Nel tuo stile offri immagini chiare, permetti al lettore di vedere ciò che circonda il protagonista arricchendo quello che potrebbe essere un semplice paesaggio con l’emotività che invece le parole sanno trasmettere. È una fotografia perfetta dello scenario, davvero, così come il tuo stile di scrittura rende davvero chiaro il tumulto del mare in tempesta che si agita nel protagonista.
 
Ti seguirò molto volentieri!