Ciao,
sai una cosa?
Joshua mi ha fatto star male... e ho pianto!
Veramente mi ha fatto una tenerezza incredibile, quando continuava a dire: sono suo figlio.
Sei stata molto brava nell'escalation dei pensieri di Joshua.
Ti faccio i miei complimenti (li meriti davvero) perché è stato commuovente.
Talmente tanto che Joe è passato dall'essere il cattivo ad essere la vera vittima della storia.
Bello!



Detto questo ti segnalo degli errori.
Ho usato la pietra nera e poi li ho sparati tutti (no, li ho sparati tutti no... ho sparato a tutti, questo ho notato è un errore ricorrente che fai con il verbo sparare)
Mentre Martin era voltato e Joseph scendeva dalle scale, l'ho sparato. (gli ho sparato) Ha (spazio) creduto fino all'ultimo che a spararlo (sparargli) fosse stato Joseph, perché proprio Joseph aveva una pistola in mano, ma la stava puntando contro di me. Mi ha sparato, ma con il giubbotto antiproiettile (indossando un giubbotto...) non mi ha ferito di striscio (toglierei di striscio), e allora io ho colpito Martin ed ho colpito lui (ho colpito sia Martin che lui)» (io la rivedrei questa frase perché ci sono un sacco di ripetizioni e comunque non è fluido).

La mia mente incontra pareti nere, una stanza scusa (scura)

Proseguo.
Besos MandyCri
(Recensione modificata il 18/09/2014 - 07:38 pm)

Questo capitolo è formidabile. Davvero fantastico! E sono sconvolta. Yvonne è figlia di Joe? Non lo avevo capito, questo, giuro. Pensavo a tutto, ma non che fosse la figlia di Joe e Cassie (che poi, Joe non era Joseph, ma Joshua!). La questione delle pietre è interessante, ma l'avrei spiegata maggiornamente. Per quanto mi riguarda l'ho capita, anche se non completamente. Ma, com'è già successo, me ne sto zitta, ahah, magari ulteriori spiegazioni arrivano più avanti.
Per quanto riguarda il potere di Sarah, ho solo una parola: WOW! La spiegazione di due capitoli fa era buona, ma leggere e vivere cosa succede quando si attiva è davvero impressionante. E' davvero un giudice. Mi immagine lei o, comunque, la sua essenza come giudice in questa grande sala nera e lui, "il condannato", solo, spaventato, al buio. In attesa che la sua vita gli scorra davanti agli occhi; in attesa di un verdetto che solo lui può darsi. Hai descritto tutto stupendamente! Complimenti.
Ho pianto alla conclusione. Il rincontro tra Joe e Cassie è stato fantastico. Mi è scesa la lacrimuccia, lo ammetto. E una cosa del genere accade solo perché sei fantastica a scrivere.
Attendo il prossimo capitolo! Davvero brava, Ania. E la storia è davvero sempre più strepitosa.
Un bacione,
Mia Swatt.

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