Ciao, Ellie! ★
Son io, Chris~
Finalmente eccomi qui, pronto a recensire la tua meravigliosa storia. Mi mancava, sai? Ieri stavo dando un’occhiata tra i quaderni vecchi e casualmente ho trovato un foglio con gli appunti per le correzioni dei capitoli di Sue. È stato veramente strano, ho percepito la sua mancanza e… mi rilassava mettermi lì, ogni tanto, e leggere i tuoi racconti. Era davvero piacevole. Son felice di poter tornare a farlo.
I tre capitoli iniziali me li avevi mandati parecchio tempo fa; li avevo "corretti", ma per qualche oscuro motivo non te li avevo più mandati, mi dispiace. Fortunatamente ora son qui per recuperare! Per prudenza ho comunque riletto questa prima parte del racconto, perché so che l'hai revisionata.
Quando mi sono avventurato tra queste righe per la prima volta (parliamo di mesi fa, addirittura) ero un po’ scettico, lo confesso: avevo appena terminato un romanzo bellissimo e solitamente mi ci vuole un po’ di tempo prima di ricominciare a leggere un’altra storia (sai, no?, quella sensazione di nostalgia, la mancanza di ciò che hai appena concluso, il senso di vuoto che ti lascia…), ma – con mia sorpresa – quando cominciai a leggere il primo capitolo mi sentii stregato dalla cadenza del racconto, dall’ambientazione e soprattutto dai personaggi. Una cosa incredibile, più unica che rara. Non mi succede praticamente mai. Ma tu, come spesso accade, sei sempre pronta a stupirmi.
Come ho appena detto, uno dei motivi per cui apprezzo la storia è l’ambientazione: le ancelle, l’assenza di tecnologia moderna… È bello, affascinante, antico… Non saprei spiegarlo con esattezza, ma mi piacciono moltissimo questo genere di cose e tutto ciò che ruota intorno a quel tipo di periodo, inoltre le tue descrizioni sono splendide e ti fanno immaginare perfettamente il paesaggio e le scene, proprio come se stessi vedendo un film; riesci a proiettare il lettore nel luogo della narrazione e non è un’abilità che posseggono tutti gli scrittori. Complimenti.
Una delle descrizioni che mi son piaciute di più (anche se si tratta di un momento e non di un luogo) è la seguente: “Aykir fece una smorfia e si rimise dritto, scuotendo il capo. I capelli cangianti scintillarono ora di viola e ora di blu, alla luce mattutina che filtrava fra le morbide tende di seta; i suoi occhi dorati, di un colore ambrato caldo e luminoso, apparivano duri e risentiti mentre fissava il vecchio maestro. Con un gesto secco, il giovane si voltò verso la finestra, fissando ostinatamente il sole che illuminava il pulviscolo di una luce dorata quasi magica”. Splendida, l'immagine che hai dipinto nella mia mente è veramente splendida.
Un’altra cosa che ho apprezzato tantissimo è il rapporto che c’è tra Aykir e Sibath (anche sono un po' di parte, poiché tendo ad avere un debole per i legami padrone-servo). Forse è ancora un po’ presto per dirlo, magari non è nulla di così speciale, ma intravedo qualcosa di molto interessante e particolare. Spero di non sbagliarmi (con questo non intendo dire che li shippo, don’t worry).
Ah, quasi dimenticavo: nel caso non te l’avessi detto, io amo Aykir. Sarà anche il “solito principe altezzoso”, ma proprio per questi suoi modi quasi arroganti io non posso che esserne inevitabilmente attratto. Altro che spaccargli la testa! Mi auguro che la sua evoluzione non sia radicale--
«Ma signore, sono stoffe ruvide..»
Aykir si voltò verso di lei, glaciale.
«Ana, era un ordine».
Questa breve – e all’apparenza forse insignificante – scena è uno dei motivi per cui lo adoro. Non hai idea della stupida reazione che ho avuto, una roba imbarazzante, soprattutto per qualcosa di così "semplice" (ma io amo questo genere di carattere, cosa posso farci?)
«..che la bestia muti in qualcos’altro per passare inosservata. Sì, ci ho pensato anch’io» mormorò Aykir, pensieroso. Sibath sorrise.
Uh, la cosa si fa interessante! Mi ha fatto pensare ai mutaforma di Supernatural.
«Io quello non gliel’ho insegnato» mormorò l’uomo, portandosi una mano al fianco, dove stava ruscellando del sangue dalla profonda ferita. Quando cadde in ginocchio, nessuno lo sentì.
Tu non hai idea della tristezza che mi ha suscitato questa scena. Se era ciò che volevi ci sei riuscita in pieno.
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Suggerimenti:
“In qualche secondo passò, ma gli restò nel petto la sensazione che quello che stava facendo fosse orribilmente sbagliato; senza neanche tentare di ricordare dove fosse la stanza del tesoriere, si limitò ad essere guidato dalle proprie gambe…”
(proporrei: “a farsi guidare” invece di “ad essere guidato”)
"Kanor confinava solo con il Ponte Stretto, in mano ai ribelli sotto concessione del Re Teyr, morto nemmeno vent’anni prima, e il Regno Sayn.. abitato dalle creature da cui prendeva il nome, e che nessuno in vita propria aveva mai visto."
(Trovo "scomodi" questi due punti di sospensione: a parer mio sarebbe meglio metterci una virgola, oppure, ancora meglio: “Regno Sayn – abitato dalle creature da cui prendeva il nome – e che nessuno…” ma probabilmente tu li hai messi per un motivo in particolare, un motivo che, ahimè, non son riuscito a cogliere.)
"Ciò che Aykir non aveva previsto tuttavia fu la [...]"
(Proporrei: “Ciò che Aykir non aveva previsto, tuttavia, fu la…” oppure “Tuttavia, ciò che Aykir non aveva previsto, fu la…”)
Ovviamente i miei sono solo consigli, non correzioni, e sono fatti in qualità di semplice lettore; puoi tenerli in considerazione come puoi infischiartene altamente, ci tengo a precisarlo - per l'ennesima volta - perché io non penso di essere uno "scrittore" migliore di te o di avere abbastanza talento da permettermi il lusso di correggere le storie altrui. Son solo piccoli accorgimenti che avrei pensato su qualunque libro e mi sembra giusto confessarti visto che la nostra amicizia si basa in particolar modo sulla sincerità (almeno da parte mia, non ti ho mai detto una bugia né ho sentito il bisogno di farlo).
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Che altro dire, questo capitolo è stato un 10+, recensione assolutamente positiva; ho deciso che ne leggerò uno al giorno, come se fosse una medicina, perché prendermi qualche minuto durante la giornata per catapultarmi nel mondo di Sue e co. è davvero rilassante. Ricordi il Bovarismo? Io leggo per fuggire e la tua storia riesce a farmi evadere dalla realtà come poche, e sappi che questo è probabilmente il complimento migliore che io possa farti.
Grazie per aver condiviso con me e con tutti gli altri lettore questa piccola perla, non vedo l'ora di continuare! |