Recensioni per
Cenere di Rosa
di Subutai Khan

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
24/07/12, ore 16:47

Mi trattengo sempre un po' dal leggere storie tristi o comunque che so già che finiranno male (come con i film XD non mi piace poi dover piangere sul finale) ma mi ha attirato molto il modo di scrivere e non me ne sono pentita. L'ho letteralmente divorato. Complimenti, è una bellissima storia, triste ok, ma merita davvero!! Bravo :D

Recensore Junior
11/07/12, ore 09:11

Io di solito evito come la peste le storie in cui si parla di malattie, indifferentemente dal fatto che ci sia la morte o la guarigione del personaggio eh. E questo sia che si tratti di fanfiction, libri o film. E' proprio il modo in cui viene gestito il fattore malattia che mi indispone: ci trovo sempre un eccesso di patetismo, tutto troppo romanzato, è una cosa più forte di me, e ormai evito per partito preso.
Qua, già dal titolo e dalla categoria in cui hai inserito la storia, uno poteva far due conti su dove si andava a parare. E lo dici chiaramente fin dall’inizio: c’è un evento sconvolgente che sta trascinando le vite di questa coppia nel baratro. Ma ho deciso di fare un’eccezione e provare a leggerti ugualmente. Spero che valga come attenuante per il mio essere così “incostante e lenta come la morte” (cit.).
 
Bella la scelta di partire dalla fine e poi ritornare all’inizio, come se il tempo avesse perso la sua linearità. Perché l’evento sconvolgente, mentre ti trascina nel baratro, lo fa con un movimento circolare, e sei più proiettato al passato che al futuro perché il futuro è diventato ancora più nebuloso e incerto del solito, il futuro forse non c’è nemmeno, quindi si tende a tornare indietro.
O forse sono io che sto facendo un sacco di dietrologia e la tua è stata semplicemente una scelta di narrazione. Ma tant’è, ti sto facendo pur sempre un complimento quindi direi che va bene comunque.
Che dire sul come hai raccontato l’incontro e la fase iniziale della storia tra Matteo e Giulia? Che l’hai scritta bene? Che hai uno stile leggibilissimo? Dai, su, non rimescoliamo l’ovvio.
L’unico appunto che ti faccio (perché smentirmi?) è che scrivi (sempre!) troppo bene i dialoghi. Sì, lo so che tu parli così, ma che ti devo dire? Io ho sempre avuto a che fare con gente molto meno acculturata e molto più grezza nell’esprimersi, a partire da me medesima eh! Perciò, visto che nel mio quotidiano, non sono mai incappata in dialoghi in cui gli interlocutori facessero un uso così mirabile dei tempi verbali e che avessero una scelta di sostantivi e un modo di articolare le frasi così vario e stilisticamente bello, beh, perdonami se continuo a dirti che trovo i tuoi dialoghi scritti sempre troppo bene per risultarmi incontrovertibilmente credibili. Almeno nel punto in cui interagivano Matteo e Luca sedicenni ecco. Ma è proprio un’ineziosa quisquilia e te lo dico solo perché sono una pignosa antipatica, non volermene, dai, dovrai solo fare spallucce una volta in più...
 
Sono sollevata che tu sia riuscito a non essere stucchevole quando la magnitudine della malattia era ormai al suo apice. Perché è proprio così: tu devi giocare con le carte che hai anche quando “la vita mi ha servito questa mano e ho già cambiato tutte le carte che potevo”. Ma il modo con cui si interagisce con una persona, quello non cambia. Sarà che io sento molto più vicini a me, al mio modo di essere, appellativi ironici piuttosto che i tanti “Tesoro” e “Amore” e perciò non posso che apprezzare i tuoi “Scemo” e “Matta”. C’è tanta intimità dietro, hanno una portata e una sincerità che un “Cara”, per me, non avrà mai. Ma forse sono io un po’ matta e scema, vai a capire.
E poi verissima e dolorosa la sensazione di affrontare con frustrazione e rabbia anche le cose che dovrebbero essere piacevoli, che prima erano piacevoli. Ma ora anche le sorsate di birra hanno perso la loro attrattiva per diventare gesti di stizza. Considerazione molto vera.
Per non parlare del finale. Caustico e spiritoso. Perché anche se c’è una malattia gigantesca che incombe su una coppia, non per questo si smettono di notare certe cose! E soprattutto mi ha fatto pensare che la vita non è un film o un libro, in cui c’è sempre un momento chiarificatore tra i personaggi, dove prima della fine c’è il dialogo illuminante, quello fatto di parole che ti ricorderai a vita. Purtroppo, o per fortuna, non saprei dire, nella realtà capita che l’ultima occasione che hai prima che il tuo qualcuno speciale muoia, beh tu te la giochi dicendo la cosa sbagliata, o facendo una battuta infelice, o soffermandoti su cose della minima importanza. E dopo ti dici che, ah, ad averlo saputo. Ma non lo sai, non puoi saperlo. Soprattutto perché, se ad essere così malato è qualcuno che ami, capita che ti scatti quella irrazionale e controproducente forma di difesa che ti porta a negare l’evidenza, e tu pensi che sì, sta male, ma non così tanto. C’è ancora tempo. Ma non lo sai mai, se il tempo c’è davvero. E magari succede che non è così. Eh, il benedetto senno di poi.
 
Ottio scusa, divento sempre più prolissa e noiosa. Però sappi che sei riuscito a farmi apprezzare una storia di malattia, gradassati un po’ perché non so quanti anni erano che non ne leggevo una! Non che ora tu mi abbia fatto venire voglia di togliere questo embargo eh, per carità, è stata solo l’eccezione che conferma la regola.
Però grazie per essere riuscito a non risultarmi smelenso o indigesto in un tema che mi colpisce molto sul vivo, ecco.
E soprattutto grazie per certe frasi con cui riesci sempre a strapparmi un sorriso e smuovermi dalla mia sfingica impassibilità nel leggere. Qua il top of the tops è stata questa: “Balbettai una risposta di una stupidità disarmante, cosa che non fece altro che allargare la sua luminosità sino ad abbacinare chiunque fosse abbastanza vicino. Ci fu un lamento del benzinaio dall'altra parte della strada.” Aww mi piace!
E ora la smetto davvero che sennò, oltre al benzinaio, ti lamenti pure tu. Bubi!

Recensore Veterano
04/04/12, ore 00:33

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Questa storia è bellissima.
L'umanità dei protagonisti traspare da ogni battuta, da ogni loro gesto: sono vivi, sono reali. Non sono personaggi, hanno un carattere, rispondono a tono, si commuovono, vivono e muoiono.

Già dall'inizio si percepisce l'inqueitudine, il dramma che sta per arrivare al lettore. "Perché la amo, tantissimo. Mi sta per lasciare. Per sempre. "
Il loro incontro è goffo ed impacciato, come può avvenire tra sedicenni. Sono Giulia "Miss Ho-un-Culo-Clamoroso" e Matteo che all'inizio è attirato più dal suo cornetto che dalla ragazza.

Poi la tenerezza. L'amore autentico che non ha bisogno di "pasticcino, cioccolatino" ed altri appellativi. “Ehi scemo, dove sei finito?”
È vivo, è reale. È tenero senza essere smelenso, è amore.

"Mi sposerai?"
"No"
Ma c'è di più. Come dice Giulia, quello è un giorno di giubilo e di lutto. Si rivela il dramma, un muro che non li blocca, che non li separa; condividono il dolore, con dolcezza. Sono scoppiata a piangere alla frase "Morirò come tua consorte". Si comprende come l'apparente egoismo in realtà è bisogno di condivisione, bisogno di vita e di amore.

La malattia. La malattia corrode Giulia, una donna dal carattere forte imprigionato in un corpo che la tradisce.
Personalmente, da profana, approvo anche la decisione di Giulia del non sottoporsi alle cure, ma capisco che possano essere opinioni.
“Giulia Valisi, ti amo”
“Matteo Valisi, ti amo”
Ed è vero amore, perchè quando lei si accoccola contro di lui, "sa di... sudore? Santo cielo, marito mio. Lavati ogni tanto."

Nota in più per lo stile, decisamente inusuale per questi lidi; è innegabile il tocco Kaos™ che rende la lettura decisamente piacevole.

Termino, ripetendo: è una storia bellissima e merita di avere più visibilità.
Nyappy/Lau

Recensore Veterano
08/03/09, ore 19:38

Dopo la nostra recente sessione di EIP, mi sono detto che avrei dovuto leggere qualcosa di tuo. Ero incuriosito, in effetti.
Beh, questa one-shot è bellissima. E dimostra la tua grande e apprezzabile abilità. L'ultima frase, quella del "sudore", esprime un romanticismo che posso apprezzare persino io. Ossia un romanticisimo che è fatto di quotidianità e, quindi, pure di sconquassamenti, di trivialità, di... di ogni cosa! Mi è proprio piaciuta, poi, perchè ha richiamato alla memoria una persona che conoscevo e che è morta, qualche anno addietro, per la leucemia.
Ciao e alla prossima.

Recensore Junior
05/07/08, ore 12:01

'llone! :*
Finalmente la Liz si fa avanti a forza di gomitate e sputi nella sua Missione: scrivere una recensione a questa storia che vada al di là del banale "mi è piaciuta" che ti ho detto in chat.
*Liz si lega la bandana sulla fronte*
Cominciamo.
Prima cosa per cui volevo congratularmi e che mi ha piacevolmente colpita è la narrazione. In primis perché sai che i soli dialoghi fatico enormemente a leggerli e non riescono a darmi tutto quello che una fic con almeno scritto "sorrise. strinse il pugno. etc" riescono a trasmettermi. E qui non solo c'è, ma è anche molto particolareggiato e presente. Mi è saltato subito agli occhi il luogo, la storia, i personaggi. Tutto. Era -ed è ancora- tutto davanti ai miei occhi. (che piangono ç_____ç ma tant'è) Altra cosa della narrazione, di cui mi complimento, è la "prima persona". Sarà perché io sono del tutto incapace a scrivere in prima persona, ma quando leggo una storia così scritta che mi trasmette molto mi piace assai; quasi mi vengono gli occhioni a cuore! XD Quindi bravo. E mi frega niente se dici che ci hai lavorato solo un paio di giorni, magari di ore: una storia è bella e ben fatta anche se viene scritta in meno di mez'ora.
Ora... i personaggi. Matteo e Giulia. Me li devi presentare! Sono sicura che esistono: sono troppo veri per essere solo inventati >.<
Sono caretterizzati benissimo, con quella punta di ironia ed autoironia che rivelano subito il "made in Simo". Sono frizzanti, per nulla stereotipati, si imbarazzano per la propria audacia, si stupiscono di ciò che dicono, sperano, amano, si illudono, si disilludono. Fose, dicendo vivono ti risparmiavo un periodo di sproloqui, ma volevo essere chiara, dato che fatico ad esserlo. Come t'ho detto... vivono. Per questo voglio conoscerli! Mannaggia!
La storia, narrata da loro, fa emergere i lati del loro carattere. Ti fa coinvolgere e ti preoccupa fin dall'inizio, da quel "se solo potessi... cristallizzarla così". Avevo un enorme punto di domanda sopra la testa, e mi chiedevo perché. Così continuavo a leggere, e dall'atmosfera romantraggica, malinconica ma intrisa di un romanticismo incredibile, mi hai trasportato nei giorni "felici". Avevo un sorriso stampato sulle labbra per tutto il tempo che leggevo XD Battute su battutte, figuracce, figuroni. Insomma, l'allegria tornava a contagiarmi.
E poi? E POI? Disgraziato ç__ç mi hai fatto tornare triste, riprendendo dall'inizio la storia, solo che ora a narrare è Giulia. Ed ora ho capito che qualcosa davvero non andava. "la routine di inspirare ed espirare si è fatta più dolorosa"; dopo aver letto questo non ho potuto che pensare "è vivere che si è fatto doloroso".Perché io ho sempre interconnesso respirare e vivere, quindi tutta la vitalità, la spensieratezza, l'allegria, l'imbarazzo e la sicurezza di Giulia stava scemando. Lei non voleva, lei continua a scherzare, ma non ha più la stessa forza. E qui sì, che mi sono sentita triste triste. Maledetto te! ç__ç
Ma ti fai perdonare, almeno in parte. "Non muscilose, non palestrate. Solo innamorate". Se ci fosse lo smile con gli occhioni a cuore qui ci starebbe da Dio. Solo queste sei parole racchiudono tutto il romanticismo di questo mondo. L'ho riletto cinque volte, prima di proseguire, e ogni volta sospiravo. Ho invidiato Giulia, perché a me non è mai successo di pensarlo. E la voglio conoscere, davvero! >.<
Dopo questo, però, non sapevo se ridere o piangere. Tutta la scena della proposta di matrimonio, tutta tutta, era colma di triste ironia, ma triste triste e ironica ironica. Brava la nostra psicologa, ma dopo quel pezzo in analisi dovrò andarci io! XD Tu che dici? Come devo prenderla? XD
Bah, lascia perdere, che sono finalmente arrivata alla fine della storia, e questa recensione ha preso le dimensioni di un temino della seconda elementare, quando analizzavo i brani della maestra T_T Non so recensire, lo so T_T
L'ultima parte, la più triste in assoluto, è quella che scivola davanti agli occhi, come vedere un film. Non perché non sia vivida, ma per personale protezione: non voglio scoppiare a piangere perché è morta, non voglio, non voglio.
Per questo ho oltremodo apprezzato la fine. Una battutta. Semplice, lineare, quasi dolce. Perfetta. Lode a Giulia, lode a Matteo e pure a te, Simo! XD
Ora passo e chiudo, sennò occupo io tutto lo spazio di EFP XD
Un bacione,
la tua sorellina
Liz