Recensioni per
In un diario
di Stephanie86
Sono il to Babbo Natale Segreto 5.o |
Ciao! Sono il tuo Babbo Natale segreto ed eccomi per la recensione di quest'anno. |
Eccomi qui. Questa storia è un pugno allo stomaco e io ti faccio i miei complimenti fin da adesso per essere riuscita a scrivere di questo argomento con delicatezza e senza sottovalutarlo...Purtroppo molto spesso chi ci fa del male è una persona che conosciamo e di cui ci dobbiamo fidare e vi è quello che viene chiamato "colpevolizzazione della vittima", in cui l'odio e la compassione si mescolano ed è un mix letale che corrode anima e lacera il cuore....Lo spettatore esterno può solo dire alla vittima di dimenticare, di andare avanti, di seppellire la vergogna e il disgusto, ma lo spettatore interno può farlo temporaneamente, in quanto la delusione di essere stata maltrattata dalla stessa persona che dovrebbe consolarti ed essere un punto di riferimento e alla fine si rivela un baratro senza fondo, un pugnale rigirato in una ferita aperta, è molto grande.... |
Eccomi qua! |
Finalmente c'è lo fatta a passare. |
Ciao! Devo dire che l argomento è delicato e tu l hai trattato col giusto rispetto e col giusto tatto. Non riesco a biasimare. la protagonista perché odia suo padre, se padre si può chiamare un tale mostro. |
Ciao! |
L'incest è una tematica molto delicata, è difficile scriverci sopra ma tu l'hai fatto in modo davvero brillante e scorrevole. |
Eccomi per lo scambio! Allora, io non amo molto lo stile diario diretto, preferisco più la versione indiretta, però devo dire che questa narrazione non è affatto male! Sinceramente ho apprezzato anche le frasi cancellate (cosa alquanto strana) ed ho sentito davvero quello che prova la protagonista, quindi i miei complimenti. Dimenticare è quasi impossibile e te lo dice una che vorrebbe farlo su molti aspetti, quindi devi solo metterti l'anima in pace... |
Dimenticare? Come si può! Quello che non capisco è la madre che sa e non fa niente per fermare l'orrore.Lo fa perché è ammalato? Si doveva curare.Gli è venuto un cancro,o qualche altro accidente,ben gli sta! Ha sofferto troppo poco.E se dovesse sentirsi in colpa per aver staccato il bip del macchinario,gli ha solo fatto un favore,che non avrebbe dovuto fare.Il brutto di tutta la situazione è lei che si sente sporca,come se fosse sua la colpa di quello che è successo.Sulla tomba del mostro uno sputo invece dell'odio,purtroppo anche questo è un sentimento.Mi ricorda il libro e il film La bestia nel cuore.Di come uno dei due protagonisti nella loro vita da adulti non riesce a stringere i suoi figli.E del suo sacrificio per poter salvare la sorella dalle attenzione del padre.Ciao. |
[ - Questa recensione partecipante allo stato "recensioni" della pagina Facebook di "Pagine di Vento - ] |
Ciao! Sono qui per lo stato recensioni del gruppo Pagine di Vento! Come al solito mi riduco all'ultimo a recensire (devo correggere questo difetto). |
Avevo letto Drammatica ma non credevo ci sarebbe stato questo risvolto, anche se ho iniziato ad intuirlo dai ricordi della protagonista. La voglia di essere strappata dalla sua famiglia, una madre che preferisce nascondere il fatto piuttosto che proteggere sua figlia e una bambina devastata, da un abuso che non riuscirà a digerire mai. Alla fine è in grado di "uccidere" suo padre, probabilmente lo aveva già fatto mille volte nella sua immaginazione ma quando ha avuto modo di farlo veramente, lo fa, senza esitazioni. Un abuso non si perdona mai, nemmeno quando si è troppo grandi e si crede che non ci sia niente di vero in ciò che si è vissuto e l'odio che lei continua a provare è motivato, sarebbe strano il contrario. |
Ciao! |
Ho trovato la tua storia grazie allo stato recensioni di Pagine di Vento... Che dire... mi hai lasciato senza parole, davvero! Dalle prime righe è stato un brivido lungo la schiena, pur essendo una tematica molto lontana da me e dalle mie esperienze ho percepito tutto il dolore, la rabbia, la disperazione della protagonista... L'idea che in apparenza il mostro fosse una persona normale, tranquilla, pacata... ma in realtà causa di tutto quell'orrore, quell'inquietudine che non se ne andava mai, di notte, di giorno, sempre... |