Ciau Rae!
Finalmente Sissy è qui, hai visto?
So di averti fatto aspettare tantissimissimo, ma ho avuto un sacco di contrattempi, pigrizia compresa, che mi hanno tenuta lontana dal pc in generale. Ora però, son qui ben disposta a lasciarti questa attesissima recensione che tu tanto brami da tempo.
Piccola premessa; come sai in questi giorni sono stata poco bene, ormai la febbre è pressoché sparita ma non sono ancora completamente in forma. Quindi sappi che questa recensione potrebbe essere meno lunga e/o meno soddisfacente di quello che pensavi, ma non potevo ritardare oltre, e comunque ora ho veramente poco da fare a casa, quindi perché attendere ulteriormente? Cominciamo.
Sarà difficile per me dividere la parte delle scene e il commento sui personaggi, in quanto queste due sono pienamente coniugate e diventano quasi un tutt’uno.
Farò del mio meglio per approfondire separatamente i personaggi, diciamo così.
Quindi, inizialmente abbiamo questa magnifica e scenografica entrata di Kidou, immerso in una bufera di rossa magia; stupendo escamotage per far subito entrare nella storia il lettore, attirando subito la sua attenzione con delle descrizioni vermiglie, gelidamente accurate e precise.
Ecco, fin da subito vorrei dirti una cosa che ho avvertito e penso anche altri lettori abbiano condiviso: al contrario del film, dove le scene sono prevalentemente bianche, innevate, e che quindi trasmettono gelo e smarrimento, in questo tuo arrangiamento con l’anime hai accostato la bufera di neve con il colore rosso, spesso attribuito al protagonista che tu hai scelto per la tua storia, e questo accostamento molto particolare e originale mi ha permesso di non “congelare”, come dire.
In altre parole, benché tu descrivessi solo scene di freddo, paura, tensione nonostante questo io non per un momento mi sono sentita scossa da brividi.
I colori spesso sono sottovalutati, diamo un colore agli oggetti o a paesaggi solo per arricchire le descrizioni e non ci rendiamo conto che persino questi hanno un ruolo, se non essenziale, ma molto incisivo, soprattutto all’occhio del lettore.
E visto che io sono un recensore non da poco, certi dettagli mi piace inserirli.
Quindi, dicevamo: la superba e scenografica entrata di Kidou, tutto avvolto dalla paura e dalla rabbia.
Ecco, questi sono due aggettivi che tu nello space hai usato per dare un’idea ai lettori di cosa tu volevi trasmettere con questo personaggio.
La paura e la rabbia sono emozioni diverse, eppure in questo contesto il protagonista si trova a dover far fronte ad entrambe; la sua reazione è lo scoppio di questa incredibile bufera rossatra. – sai, mi fa davvero impressione dire così. Perché ogni volta che ci penso la prima immagine che mi viene alla mente è una landa desolata, buia magari, con forti e rumorose raffiche di vento che trasportano sangue. Non fiocchi rosati e rossastri, proprio sangue. E questa cosa mi destabilizza non poco. So che tu non volevi dare quest’immagine trattandola nel tuo lavoro, lo so benissimo, ma io non riesco a focalizzarmi su altra interpretazione, in un primo momento. E ciò rende molto faticoso questa descrizione.
Parlerò di Kidou in modo specifico dopo, quindi ora voglio andare avanti, e vedere, anche qui molto sinteticamente, il ruolo di Fudou.
Devi sapere che io, avendo visto il film tempo fa, non ricordo più esattamente cosa dicono e l’espressione dei personaggi in queste scene, ma intanto devo rifarmi su ciò che hai scritto nella tua shot, quindi…
In un primo momento Fudou appare malvagio e malintenzionato; il suo intento sembra essere quello di turbare il Re raccontandogli di sua sorella, sconvolgendolo a tal punto da renderlo vulnerabile per poi eliminarlo una volta per tutte.
Nel momento in cui però si rende conto che quello che aveva pianificato sta effettivamente avvenendo, prendono il sopravvento i suoi sentimenti, che per qualche motivo non vogliono far arrivare a tanto Yuuto. Quest’ultimo però è il sovrano, e come tale si comporta, come tu giustamente hai scritto nella tua shot, ordinandogli di ucciderlo, e non supplicando affatto.
Di questa forza d’animo ho intenzione di parlare successivamente, ora parliamo un attimo di Haruna.
La principessa appare per la prima volta ora, in un momento cruciale si sospende la narrazione dei due baldi giovani (?), e la si vede affaticata e sfinita arrancare verso Shuuya.
Questa scena invece la ricordo molto bene, insomma ho in mente bene la situazione.
Non ricordo però se esita, prima di lanciarsi sul fratello: è possibile, perché è molto scenografico, dà spazio all’introspezione della protagonista creando un momento di suspance pazzesca che, seppur duri pochi istanti, mette sulle spine tutti gli spettatori.
In ogni caso però, è un concetto senza dubbio interessante.
Si conosce benissimo il resto, le scene del film sono riprese in modo essenziale ed elegante: solo il dialogo fra Kidou e Gouenji mi pare di non ricordarlo, e in effetti mi ha stupito parecchio.
Shuuya è veramente arrabbiato, e spaventato molto anche. Proprio per questo in realtà, mi sento di dire che i sentimenti che agitano il cuore dei due personaggi sono uguali, in questa scena.
Kidou forse è anche più scoraggiato, è preso dal rimorso ed è molto abbattuto; non mostra rabbia verso di sé, la maschera con una fredda sconsolazione. Gouenji invece è furioso, lacrime cocenti gli ustionano le guance, ma vengono ricacciate indietro mentre aggredisce Kidou perché non ha tempo per commuoversi, solo per disperarsi; in realtà è solo arrabbiato, con Haruna per essere stata così scoccia a compiere un atto del genere per salvare un fratello che non la merita, con Kidou per essere solo capace a pensare a sé e non aver mai soccorso Haruna quando ne aveva bisogno, e con se stesso per averle permesso di sacrificarsi in quel modo assurdo, che l’ha congelata per sempre in un oblio di oscurità e gelo.
Molto elettrizzante ed efficace il confronto fra le lacrime bollenti d’ira di Shuuya e le lacrime fredde di Yuuto, che ricadono insieme su quelle mani che offendono il volto del Re, che esprimono in modo diverso lo stesso dolore, lo stesso rammarico, la stessa disperazione che li opprime in una situazione disperata.
Quando Haruna si scioglie e casca fra le mani di Shuuya la scena è tenera e calda, per un momento ci si sente bene, davvero, per la prima volta in tutta la lettura della fanfic, sempre costellata di angoscia e timori.
L’abbraccio con Kidou poi è proprio la calda consolazione a quelle lacrime e a quel pallor mortale che era calato sul viso del protagonista.
“Un atto di vero amore scioglierà un cuore di ghiaccio”
Fino all’ultimo avevamo pensato, con la protagonista, che si trattasse del bacio del compagno con cui si intende passare la vita, invece l’espressione “ vero amore” si riferiva all’amore fraterno, una forza potente e senza rancori.
So che probabilmente questa prima parte di recensione non è granché, ho già la testa che scoppia, accidenti!
Vabboh, devo andare avanti. Adesso comincia il bello, perché parliamo dei ragazzi e così approfondiamo per benino in modo introspettivo tutte le scene che ho bene o male riassunto fin ora.
Innanzitutto parliamo di lui, il Re Kidou – perché mi viene in mente il Re Leone adesso? - ; essendo protagonista assieme ad Haruna merita il primato.
Allora, molto abbiamo già detto nella recensione dell’altra tua shot su Frozen, altro diremo adesso.
Kidou è un personaggio già di per sé complesso ed affascinante, nei panni di Elsa diventa quasi un problema aritmetico e logistico!
In lui emergono chiari due concetti che determinano all’unisono il suo modo di comportarsi: la paura e la rabbia, come già prima abbiamo accennato.
Il suo affetto nei confronti della sorella lo porta ad avere paura di farle del male; la rabbia nasce in lui nel momento in cui si accorge che nonostante tutti i suoi sforzi, nonostante tutti i suoi propositi di tenerla al sicuro, riesca a ferirla, addirittura ad ucciderla. Questa situazione, legata esclusivamente al suo rapporto con la sorella, va ad intaccare anche la concezione di sé, già alterata da principio a causa di questi suoi poteri: infatti comincia già da prima ad avere paura di sé, paura del giudizio degli altri, paura di fare del male agli altri. Una volta che il male è stato causato, allora subentra la rabbia con sé stesso, per non essere riuscito a difendere chi ama, per non essere riuscito a trattenersi.
Il suo stesso esistere gli provoca paura e sgomento, nello stesso tempo lo inquieta e lo innervosisce.
Sa di essere un peso per sé e per chi ama: ora che ha anche ucciso sua sorella, e tutto ciò che ha fatto si è rivelato alla fine inutile, conclude di essere solouna minaccia, un pericolo ma soprattutto un problema: ecco perché decide, autoritario e forte, di ordinare a Fudou di ucciderlo.
Ovvio poi è, che nel momento in cui gli viene riferito da Akio stesso che Haruna è morta, per di più a causa sua, ovvio è allora che in quel frangente la sua forza d’animo scema in un secondo, tutto si fa buio e freddo e vuoto.
Mi è piaciuta molto la scena in cui la tempesta d’improvviso si placava a Yuuto rimaneva immobile, immerso nel suo dolore fra i cristalli di neve congelati a mezz’aria. La incredibile ed impeccabile descrizione dava proprio l’idea che il tempo si fosse fermato per permettere al protagonista di esprimere tutto il suo dolore e la sua disperazione.
Kidou è però un personaggio forte e determinato, come la sorella molto testardo, e quindi è chiaro che dopo poco si riprende e prende la sua decisione, seppur terribile e irrevocabile.
Nel confronto che vediamo invece con Shuuya appare molto più abbattuto: da quello che è emerso dal loro dialogo Yuuto è molto più debole di prima.
La vista della sorella congelata l’ha sconvolto tantissimo, e non ha avuto il tempo per riprendersi da uno shock simile perché si è subito ritrovato a fare i conti con un Gouenji piuttosto seccato.
Un momento c’è in cui alza la voce e prende parola, ma viene subito messo a tacere; le parole che, prepotenti e dolorose, gli rivolge Shuuya sembrano quasi quelle della sua coscienza. E a lei che il Re china il capo e chiede perdono, da lei è torturato ed aggredito.
Shuuya funge quasi da tramite, tanta è la sua rabbia e il suo dolore in quel momento.
Infine abbiamo il ricongiungimento con l’amata sorellina, che ha rischiato tanto per lui e che l’ha stupito assai: il finale con quel “Io ti voglio bene” è meravigliosamente semplice e commovente, richiude un concetto profondo con una semplicità che stravolge ed intenerisce.
Haruna, la piccola principessa tutta innamorata e molto coraggiosa.
In lei invece si possono evidenziare innanzitutto il coraggio, la forza d’animo e poi l’amore, appunto.
La manifestazione d’amore in Kidou è molto diversa, è molto meno evidente e spontaneo; con Haruna emergono sentimenti di affetto stupefacenti.
La prima scena in cui appare è molto drammatica, lei avanza con un gelo nel cuore che la sta uccidendo da dentro: ma il coraggio e la sua voglia di amare e di non arrendersi la spingono a resistere, ancora per un poco, e poi sarà tutto finito.
E’ molto romantica, e molto combattiva.
Inizialmente la vediamo con un unico obbiettivo, un unico punto di riferimento: Shuuya, il ragazzo che può salvarla e può volerle bene, sciogliere il ghiaccio che ha nel cuore a causa di un fratello malvagio che non l’ha mai voluta e risistemare ogni cosa.
Alla vista però di quello stesso fratello che per anni l’ha sempre cacciata e mai ascoltata, decide infine di voltare le spalle a Shuuya e correre da Yuuto.
Questa è la manifestazione d’amore fraterno, quello che è veramente forte e non può essere scisso in alcun modo, perché è veramente potente ed efficace.
Alla fine, quando lei si sveglia, cade fra le braccia di Gouenji, e per lui mostra riguardo, attenzione e affetto, un affetto diverso da quello che dimostra a Kidou, ma ugualmente tenero e commovente.
Senz’altro è un personaggio diverso da quello di Yuuto, ma che proprio per questo regala un forte contrasto emotivo durante lo svolgimento delle azioni.
Fudou, altro punto per te estremamente importante che non posso evitarmi dall’esporre.
E’ senza dubbio una personalità particolareggiata, perché in lui emerge prima cinica e perfida sicurezza, poi un’incertezza data dalle emozioni. Emozioni che non sono state spiegate, né nel film né tantomeno nella tua shot, forse perché probabilmente non c’è nulla da spiegare, forse perché semplicemente a volte pensiamo di fare una cosa e nel momento in cui questa succede ci rendiamo conto di desiderare all’improvviso tutto il contrario, senza un vero perché.
Oltre ogni ragionevole dubbio sulla base di queste “emozioni” provate da Akio, appare come un personaggio appunto in bilico tra l’aspirazione al potere e alla gloria e il desiderio di un “happy end” forse anche per lui, perché io penso che alla fin fine, tutti, compresi gli antagonisti, di qualsiasi genere, opera, film, libro, fanfic e anime si stia parlando, alla fine anche i “cattivi” desiderano che ci sia un lieto fine per tutti, e magari riusciranno a ritagliarsene una parte anche per loro, nonostante tutto.
Forse è per questo che alla fine hai fatto esitare Fudou, perché già era morta Haruna; perché aggiungere altro dolore, altra sofferenza?
Di Gouenji ho già parlato qua e là, non mi sento di dover aggiungere altro: solo uno sporadico commento per Tsunami, il pupazzetto rosa. Adorabile, pieno di entusiasmo e soprattutto a cui piace il mare!
Ottima idea, contrasto perfettamente riuscito.
Ebbene, ormai siamo alla conclusione: ancora ci tengo a dire due parole riguardo lo stile e la forma, perché del contenuto già tanto abbiamo parlato.
Allora, avendo tu ripreso scene del film non potevi più di tanto spaziare, ti sei attenuta ai canoni di personaggi e ambientazioni che la trama del film ti dava, ma hai comunque espresso in modo meraviglioso i personaggi e come ti dicevo prima, anche le descrizioni dei paesaggi, cosa che devo ammettere ho molto apprezzato.
Hai usato il presente narrativo, molto buono secondo me; ho visto due o tre errori, mancanza di lettere, ma penso siano errori di battitura quindi di poco conto, non ci si fa caso.
La narrazione è stata in terza persona: ottimo per raccontare il susseguirsi di azioni dei diversi protagonisti, meno comodo per descrivere i loro stati d’animo e pensieri come tu invece hai fatto.
Capisco in ogni modo la tua scelta: la narrazione in prima persona avrebbe dato troppo spazio e importanza a un solo personaggio – non importa quale esso sia – e avresti escluso molti, troppi pensieri degli altri. Quindi, anche se scomodo dal punto di vista della stesura, penso che sia stata la cosa migliore.
Come al solito devo complimentarmi con te, scrivi in modo superbo ed eccellente, e per quanto poco mi aggradi questo genere di fan fiction, devo dire che te la sei cavata molto bene.
Al momento non rammento, ma non mi pare che ci sia ancora qualcosa di me e del mio pensiero che a te non piaccia molto, ma prima o poi lo troveremo, vedrai. Così saremo pari e ognuna di noi potrà lamentarsi di qualcosa dell’altra.
Ora devo andare, sono ancora piuttosto debole e penso che per oggi io abbia lavorato abbastanza.
Non ho messo faccine in questa recesione, non so perché. Boh, non mi andava.
In ogni caso, ora aspetto i tuoi restati messaggi e … So che il mese che ci aspetta sarà lungo ed impegnativo, ma resistiamo perché fra poco più di un mese ci sono le vacanze, e allora ricominciamo a ragionare!
A presto mia cara, e buon proseguimento!
Scusa per il ritardo, ahimè ho fatto come ho potuto, spero comunque che la mia recensione ti faccia piacere come al solito.
Bacioni,
Sissy <3 |
