Prima recensione premio del contest "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione"
Ciao, Vì!
Avendo già recensito qualsiasi cosa tu abbia scritto su Harry Potter (scusami, ma non riesco proprio a leggere una Severus/Hermione, anche se sono sicura sarà stupenda come qualsiasi cosa tu scriva), ho curiosato in altre sezioni, accorgendomi che hai scritto su Finnick – il mio povero Finnick – e Annie, una delle coppie che mi ha intenerita di più in assoluto, quindi sono stata ben felice di fare questo salto in una terra nuova.
Mi hai straziata.
Non sapevo cosa aspettarmi da quel titolo, da Conchiglie che evocano il mare ed evocando il mare evocano un momento di quiete e pace, ma forse avrei dovuto immaginare che tra le righe, in qualche sfumatura, avessi inserito echi di ciò che sarà, del loro amore strappato troppo presto.
Ho trovato le immagini, e lo stile che le compone, poetiche. Come spesso accade quando ti leggo, la prima sensazione è che i tuoi testi siano proprio belli da leggere, così curati, evocativi, capaci di entrare dentro e seminare emozioni. Sono riuscita a visualizzare le immagini descritte, sentire ciò che provano i tuoi protagonisti, e mi è parso anche di udire il rumore del mare incastrato in una conchiglia.
L'immagine di Annie filtrata dagli occhi di Finnick dice tutto, davvero tutto, sull'amore che lui nutre per lei, e sui dolori che li accomunano, e su quel bisogno così forte in Finnick di sentirsi normale e compreso, di essere un essere umano e non un bel viso da sfoggiare ovunque e offrire al migliore offerente. Non hai affatto citato il destino spietato del vinto, ma echeggia in tutte le sue riflessioni, nell'amore totale e pulito che lo lega ad Annie e lo sprona a fare di tutto perché lei ritrovi brandelli di serenità in una vita sporcata dall'orrore.
Il finale, puoi immaginarlo, mi ha scaraventata nel buio.
So che in Hunger Games sopravvivere è un di più, ma ho sperato sul serio che gli toccasse in sorte la sopravvivenza, che potesse godere della pace agognata, dell'amore di Annie e di quello del loro bambino. Invece no. Stupenda, però, l'idea che la quiete di Annie sia ormai lui e tutto ciò che lo ricorda.
Bellissima storia, leggerti è più un premio per me che per te!
Non posso farti altro che i complimenti, ci risentiamo presto!
Rosmary |