E' passata la mezzanotte e stavo per chiudere definitivamente tutto, quando ho pensato "ora vedo se c'è qualcosa di nuovo da leggere".
Appena ti ho vista in cima alla lista, mi sono preparata per i feels - non scherzo, ho avvicinato un pacchetto di fazzoletti in caso me ne fosse servito qualcuno.
Poi, ho visto la dedica. MA COSA FAI. Sono una persona molto emotiva (troppo!) e ti giuro che mi hai fatta decisamente sciogliere. E' la prima volta che mi accade una cosa del genere e... boh *si commuove*
Passando alla storia: adoro.
Adoro il fatto che tu sia riuscita a passare da una Mary carica di dubbi ad un John con l'anima in pezzi. Mi è piaciuto molto il continuo richiamo al (non) colore nero: la lapide, la morte di Sherlock ed il dolore che John porta con sé da quando il suo migliore amico è scomparso dalla sua vita.
Uno dei momenti in cui mi sono commossa è quando accenni al fatto che John riesce a sentire la sua voce. E' bello sapere che, nonostante siano passati due anni, quella voce non riesca a dimenticarla. D'altronde, è quello che vorremmo tutti, no?
Ma, ammetto che nel paragrafo successivo, mi hai completamente uccisa. John sente tutto, ricorda tutto e rivive tutto e per un attimo sembra che stia improvvisamente meglio. Poi però apre gli occhi e si accorge che in realtà è solo la sua immaginazione. Solo piccoli pezzi di vita che lui ricorda grazie ad una cosa inconsistente come una suoneria. E mi hai fatto sentire la rabbia, la sua disperazione. Mi è sembrato di star correndo, è successo tutto così velocemente che non ho avuto il tempo di rendermene conto.
Torna la calma. Torna John, John il soldato che ha preso una decisione. E quella decisione è restare, aspettare.
Beh, cosa dirti se non grazie? Grazie per questa storia, grazie per la dedica.
Ti abbraccio!
P.s.: ho adorato il riferimento agli angeli piangenti!
Per quanto riguarda Ezra... probabilmente riderai ora, al posto di "alivido", io dico "adivido" :')
(scusa se questa recensione è un po' incasinata, ma dal cellulare è un casino commentare ;__;) |