Reduce da una settimana di full immersion nella saga di X-Men (ancora mi domando perché mi sia lasciata trascinare in questo tunnel, maledetta me) ho fatto quello che faccio ogni volta che incappo in una nuova ossessione un nuovo interesse fandomico-fangherlistico; mi sono fiondata su EFP alla ricerca di fan fiction su cui poter sfogare i feels. Ebbene, devo ammettere che la quantità e la qualità (la qualità in primis) di storie presenti nella sezione m’ha lasciata piuttosto insoddisfatta, e per questo ho passato gli ultimi giorni a stalkerarla nella speranza che l’uscita di DOFT ispirasse una nuova ondata di pubblicazioni. Questa premessa non per annoiarti (anche, in realtà, dal momento che sono una lettrice a cui piace molto sproloquiare), ma per farti capire QUANTO TI VOGLIA BENE (scritto in maiuscolo, sì, perché te ne voglio davvero tanto) per aver scritto questa cosa BELLISSIMA – che ha incrementato la già altissima percentuale di angst che mi scorreva nelle vene a causa della maratona di film da poco conclusa, ma era proprio questo il tipo di storia che da brava fangirl masochista quale sono cercavo, quindi non me ne lamento, anzi, ti ringrazio il doppio *abbraccia*
Vorrei scrivere un commento abbastanza profondo ed articolato da render giustizia alla bellezza della storia, ma quando i lavori mi coinvolgono molto a livello emotivo mi risulta davvero difficile offrire un’analisi accurata – mi riesce meglio esprimermi con una serie di versi inconsulti e faccine del tipo -> *_____* o ;__________;, ma mi sembrerebbe davvero ingeneroso liquidarti con così poco, quindi faccio un tentativo.
Il motivo per cui ho amato questa storia, oltre al fatto che è scritta benissimo, scorre che è una meraviglia ed è assolutamente priva di errori (e per me si tratta di requisiti indispensabili), è che, almeno dal mio punto di vista, c’entra perfettamente il punto, con acume e precisione straordinari. Da new entry del fandom (come accennavo all’inizio, fino ad una settimana fa nemmeno sapevo chi fossero gli X-Men) mi sono arrovellata parecchio (eufemismo. L’ho fatto molto più di parecchio, in realtà) sulle dinamiche che intercorrono tra Erik e Charles e la conclusione a cui sono giunta coincide perfettamente con il quadro che hai fornito in questo racconto. L’affetto che Erik nutre nei confronti di Charles (qualunque interpretazione gli si voglia dare) (giusto per precisarlo, anche io li shippo tantissimissimissimo, oserei dire che li shippo quasi con violenza #Cherikistheway) è vero, come i pensieri e le emozioni che ha mostrato a Charles prima di partire testimoniano (aawwwwww, quant’è bello quel momento *sbudina* L’hai raccontato magnificamente), eppure non è abbastanza (o almeno non lo è stato. Spero che nel futuro tutto da riscrivere che ci attende nei prossimi film si arrivi ad esiti almeno in parte diversi ;_;) a fronte delle divergenze che li separano, a fronte di quella causa che per Erik è così totalizzante da portarlo ad ignorare sia i propri sentimenti che quelli degli altri. Tu sei stata bravissima a dar vita a questo (splendido e complesso e dolorosissimo) rapporto. E il punto di vista di Charles è…magnifico. E straziante. Il modo in cui ripensa al se stesso di tre anni prima, commiserandosi e poi si disprezzandosi, è struggente e straordinariamente plausibile. Non può che essere questa la maniera in cui si è sentito in quegli anni.
Ah, e nemmeno io so se e come facessero il caffè in America negli anni sessanta, ma posso dirti che quella scena mi ha fatta awwwweggiare moltissimo e che nel ripensarla al termine della lettura sono stata peggio di quanto non stessi già T^T
E niente, questa recensione si sta trasformando in un’epopea, pertanto la smetto di rubarti tempo. Ancora tanti complimenti e GRAZIE MILLE per questo splendido lavoro. Mi auguro che dal plottaggio a cui fai cenno nelle note ne vengano fuori altri, perché ne ho davvero bisogno per sfogare il dolore.
*va a piangere in un angolino e ad ascoltare “Haunt” per poter piangere di più e meglio*
P.S. Lo so, avevo promesso di smetterla, ma non posso non dirti che ho fatto un salto sul tuo blog e sono così d’accordo sulla tua analisi del film che m’è parso di star leggendo qualcosa scritta di mio pugno #abbracciamoci #allthefeelings #okbastavado
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