Recensioni per
Kowloon
di Dotta Ignoranza

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/09/14, ore 00:39
Cap. 1:

Ordo ab chaos.
L'ordine dal caos. Come dici.
È qualcosa che adoro, che rincorro.
Quando tutto è fin troppo confuso, noti i punti che si collegano tra loro, creando qualcosa di unito, di forte, di ordinato. Il filo logico da seguire.
Il tuo stile è sublime, cos'altro posso dire.
Nulla e nulla ancora
oltre le parole
è il concetto, in realtà
angoscia
siamo l'un sull'altro
costruiamo, ambigui
come vorremmo i nostri corpi.
Questo è ciò che ho pensato, e spiegandolo brevemente, ho intuito una nota corporea, materiale, (oltre alla materia data dalle costruzioni stesse) nelle tue parole. Come se gli uomini non cercassero che sempre di incollarsi l'uno all'altro. Nel calore.

- Alis Lavoisier.

Nuovo recensore
21/08/14, ore 11:59
Cap. 1:

Eccezionale apologo che, sottolineando l'abnorme espansione di uno spazio metropolitano, allude ad un più complesso meccanismo riguardante la crescita labirintica della realtà concepita in chiave postmoderna, secondo il modello della FONDAZIONE  asimoviana o del cult-movie BLADE RUNNER.

Recensore Master
16/08/14, ore 11:14
Cap. 1:

Ehilà, ciao! Non so se ti ricordi di me, avevo recensito una tua storia tempo fa per uno scambio e, decisamente attratta dal tuo modo di scrivere, ti avevo detto che sarei passata a leggere altro. Così eccomi, dopo probabilmente molto tempo, a leggere le tue storie introspettive. Mi è piaciuta moltissimo questa os, anche io sono convinta che il bisogno sfrenato che l'uomo ha di costruire sia dovuto alla sua ridicola convinzione di voler far "suo" qualcosa (mi ricorda un po' un cane che fa pipì per marcare il territorio) e ho amato le parole dure con cui l'uomo crudelmente buono riflette, facendo capire all'uomo il perché di questo bisogno. 
Bellissime anche le parole con cui hai deciso di farlo, m'intriga sempre di più il tuo modo di scrivere. Passerò sicuramente a leggere altre tue storie.

Baci,
Francesca.

Nuovo recensore
05/07/14, ore 12:05
Cap. 1:

Kowloon la ricordo - difatti probabilmente riutilizzerò quella città-formicaio in futuro in qualcosa - come un esempio perfetto di collagene sociale.
Le persone diventano cellule, perdono in parte la loro individualità, e l'intera Kowloon da semplice luogo di aggregazione diventa un organismo con i suoi intestini, il suo cuore pulsante, e le sue vene fatte di neon e di tubi di scolo.
Ed in questo, in poche righe sei riuscita ad incarnare alla perfezione questo stato di corpo vivente intrappolato in sé, e nello stesso di prigione ossessiva in cui ci si rifugia per sopravvivere, e si finisce per diventarne schiavi.
E' un peccato che adesso Kowloon non sia più; ma credo che - visto che tale è la nostra natura - sarà ricreata, o è già stata ricreata, altrove.
Complimenti, comunque.

Nuovo recensore
24/06/14, ore 16:27
Cap. 1:

A me questa cosa ha riportato in mente un servizio del Tg di qualche sera fa, sul nuovo uso dei droni. E questo mi fa pensare a quanto tu sia riuscita ad intrecciare passato e futuro per costruire un quadro eternamente attuale. Brava!

Recensore Master
16/06/14, ore 22:36
Cap. 1:

Complimenti: un pezzo davvero ben scritto, le tue parole riescono a trasmettere perfettamente il senso di soffocamento di una civiltà che cresce smodatamente, finendo per autodistruggersi.
Per che cosa, poi? Niente. Un'inutile, claustrofobica esistenza che nasce e si spegne tra enormi, soffocanti edifici che vanno accatastandosi l'uno sull'altro oscurando il cielo.
Di cose da dire ce ne sarebbero tante, tantissime.... Io mi limito a farti i complimenti, con poche parole incisive sei riuscita a toccarmi davvero, ed è cosa non facile.
Brava!
A presto, spero :)
Melianar

Recensore Junior
04/06/14, ore 16:41
Cap. 1:

Ho provato ansia leggendo questo pezzo come un senso di soffocamento e prigionia nel pensiero di tutte queste vite che tentano di infilarsi le une nelle altre. Mi è piaciuta molto. Brava.
 

Recensore Junior
02/06/14, ore 20:50
Cap. 1:

Tutto questo aggrovigliarsi l'uno sopra l'altro togliendo sempre più spazio al sole e al cielo mi ha fatto sentire come chiusa e soffocata. Nella mia testa si è proiettata l'immagine di questa città tutta chiusa e ammassata. Detto questo devo dire che mi è piaciuto molto come l'hai scritto, bel pezzo.

C.Hearted

Recensore Junior
02/06/14, ore 16:45
Cap. 1:

Sento il respiro d'aria soffocata della pace nel caos, come un occhio di un ciclone. Molto bello, mi piace.

Recensore Junior
01/06/14, ore 18:21
Cap. 1:

Mangiarsi a vicenda è l'essenza stessa del vivere. Mangiarsi alla disperata ricerca del pezzo mancante, della completezza che mai potrà giungere perché siamo mortali... e quindi imperfetti per concetto. Ho amato questo tuo pezzo e la citazione da scelta. Sono le scelte a fare l'uomo e le scelte di un uomo sono incise nella carne.