Che dire, è una fiction veramente impressionante.
Ha un ritmo che definirei ipnotico, davvero molto particolare, che ti trascina all'interno della storia e ti fa quasi dimenticare di star leggendo dall'esterno una storia perché, all'improvviso, sei un tutt'uno con i personaggi e basta.
Non è dolce né bella, questo nel senso piacevole del termine, perché assomiglia più ad un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato. Quando Ade uccide i genitori di Maria è stato veramente orribile. Una scena cruda, realistica e nel male così affascinante. Com'è Ade stesso: il dio che ho sempre visto come il più tormentato, non cattivo ma perso nei suoi rancori, nella sua indole cupa e nei suoi sentimenti tanto intensi che posso diventare distruttivi.
La descrizione di Bianca e Nico poi è qualcosa di unico: lei che ha preso più dal lato umano della madre, una piccola luce limpida per Ade, e Nico che invece ha ereditato la natura del padre; come viene detto nei libri loro due hanno gli stessi occhi, e per me questo significa tutto. Nico quindi che è legato alla morte, ma che allo stesso tempo è anche un ragazzino dolce - Bianca docet - sincero e sensibile. Hai espresso benissimo la sua natura, ed essendo Nico il mio personaggio preferito te lo dico come una che è molto pignola riguardo le sue descrizioni.
Ma Ade... ti ho già detto che è un capolavoro la sua introspezione?
Dopo questa fiction, se possibile, odio Zeus più di quanto già non lo odiassi per quello che ha fatto alla famiglia Di Angelo. |