Sesto classificato al 10 songs contest reprise indetto da Frandra sul forum di EFP
Grammatica e sintassi: tanto la grammatica quanto la sintassi sono perfette, non ho trovato il minimo refuso, complimenti.
Lessico: hai scelto un registro lessicale piuttosto complesso, che ben si adatta al personaggio di Castiel, di cui abbiamo il punto di vita, ma che rischia di risultare pesante. L’effetto è mitigato dalle battute di dialogo di Dean, che mantengono il tono sboccato e ruvido del personaggio e spezzano il susseguirsi di parole altisonanti.
Hai fatto scelte lessicali coraggiose ma non biasimabili che ben accompagnano il momento onirico e la successiva atmosfera fortemente sentimentale.
Stile: lo stile, al contrario del lessico, è privo di fronzoli e deve la sua raffinatezza completamente alle parole utilizzate, reputo questa una scelta azzeccata, lo scritto non risulta ampolloso, ma scorrevole e piacevole. Non vi è nessun appunto che mi sento di farti al riguardo, vi è una totale padronanza del tipo di narrazione che hai scelto, e pur essendo piuttosto semplice e non innovativa è pur sempre funzionale e adatta al tono dello scritto.
Trama: si tratta di una one shot piuttosto corta e decisamente non densa di avvenimenti, anzi, si potrebbe dire che a livello di fatti non accada quasi nulla: Castiel ha un incubo e Dean lo conforta, un “concept” che forse avrebbe potuto essere sviluppato già in una flash fic. Credo che questa sia la vera debolezza di una storia altrimenti scritta molto bene e priva di altre pecche, è un missing moment strettamente legato ad un momento ben preciso della serie, ma che non apre una parentesi abbastanza ampia e si limita a quello che è in effetti un flash, un piccolo spaccato di vita quotidiana.
Non è una critica al tema o a ciò che hai scelto di rappresentare, ma al fatto che, in più di duemila parole, hai racchiuso soltanto un piccolo momento che non ha nulla di fondamentale, o una carica emotiva tale da giustificare un’intera one shot dedicata.
È tutto molto tenero e intimo, ma manca di qualcosa che conferisca forza a tali emozioni e l’incubo non basta come miccia.
Caratterizzazione dei personaggi: ho trovato Castiel splendidamente caratterizzato, sia nelle azioni che nelle proiezioni oniriche, trovo che l’incubo si adatti perfettamente a lui e che richiami perfettamente il suo paradiso (perduto).
Dean invece mi ha convinta meno, l’ho trovato troppo oscillante tra il tenero e il duro, ha momenti in sui è troppo “morbido” e altri in cui reagisce con una violenza (emotiva, non fisica) che lo fa sembrare troppo instabile. Sono entrambi aspetti che appartengono alla psicologia di Dean, ma penso siano più omogenei.
Utilizzo della canzone: ho apprezzato le frasi inserite direttamente nel testo e hai accarezzato il tema generale, ma credo che tu non ria riuscito a trasmettere del tutto la drammaticità che il testo e le citazioni che hai scelto suggerivano.
Originalità: l’idea di base non è molto originale, ma ho trovato molto ben studiata la parte del sogno che, invece di rifarsi ad esigenze di trama fungendo da innesco per le azioni successive, era strettamente legata all’interiorità di Castiel e per questo verosimile e fortemente simbolica.
Apprezzabile anche la scelta di non dare un confine definito alla relazione fra i due, che appare naturale e priva di forzature.
Opinione personale: mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hai reso il punto di vista di Castiel, mi ha molto ricordato l’episodio 20 della sesta stagione, in cui è Castiel la voce narrante.
Tuttavia, tutto ciò che ho trovato davvero apprezzabile ad una prima lettura ‒ la forma, la caratterizzazione, l’atmosfera onirica ‒ è passata in secondo piano quando, al termine della seconda lettura ho avuto la sensazione che la storia non contenesse nulla di particolarmente memorabile; con questo non voglio sminuirti o dire che lo scritto non sia bello, soltanto che le emozioni che mi ha lasciato non erano così forti da lasciarmi effettivamente qualcosa di indelebile, e di questo me ne rammarico.
Quotes: “Quel luogo gli appariva del tutto sconosciuto […] Nessuno. Nessuno a parte lui.” |