Ciao cara!
Eccomi di nuovo qui a curiosare.
Beh... di solito sono più effervescente, ma questa storia mi ha lasciata così amareggiata che penso ci voglia del contegno anche nella recensione.
A partire dal fatto che abbiamo esattamente la stessa visione della coppia (lei sottomessa e tristemente innamorata, lui il prototipo del marito violento), trovo la tua storia bellissima.
Mi piace come è scritta, così sottile e mai esplicita, eppure cruda. Mi piace che tratti un tema così attuale e troppo spesso scontato. Mi piace il modo in cui hai tratteggiato il non-amore di lui e l'ossessione di lei. Non me la sento di chiamare quello che la lega a lui amore, perché sono fermamente convinta che sì, l'amore ti faccia passare sopra a tante cose, ma a questi livelli smette di esserlo, dopo un po', solo ci vuole del tempo per capirlo, per accettarlo. Noi donne abbiamo sempre bisogno di farci un sacco di domande, quando tante volte non ci sono perché, ma soltanto mostri.
Sappi che ho letteralmente adorato questa frase: "L’aguzzino non può condividere il tuo amore. I mostri non provano niente, niente, neanche l’odio.". E' terribile, vera e terribile. Spiega perfettamente, in poche parole, il personaggio di Tobias. A volte non c'è un motivo, a volte i demoni dentro di noi portano a questo, a una violenza automatica. Nemmeno ti sembra di farle del male, se alla fine lei non piange nemmeno più.
Davvero tanti complimenti, Rosmary. Questa storia è bellissima e di una profondità che fa riflettere, che commuove e amareggia al tempo stesso. Non so come tu faccia ad esplorare in modo così completo, e con poche pennellate, delle realtà così difficili... non vorrò mai più sentirti dire che non sei adatta a scrivere di queste cose.
Sei fantastica!
Un bacio e alla prossima,
Mary |