Hola!
Era da un bel po' che questa storia era nella lista di quelle da recensire, perciò alla fine mi sono decisa :3
Non sono una fan della Petyr/Sansa, per niente. Amo lei e trovo lui un personaggio estremamente affascinante, ma come coppia no, assolutamente no. Per questo non leggo (quasi) mai storie incentrate su di loro, ma la tua introduzione mi aveva colpito davvero moltissimo e non era riuscita a resistere alla tentazione di leggere... E direi che ho fatto benissimo!
Come ho già detto, infatti, non amo la coppia, oerò, davvero, la tua Fanfic è una delle Petyr/Sansa più belle che abbia mai letto ♥
Entrambi i personaggi sono IC fino al midollo: ho adorato la descrizione che hai dato di Petyr, la sua volontà di rendere Sansa pericolosa come il metalupo che è (era?) il vessillo della sua famiglia e anche l'accenno a Catlyn mi è sembrato molto adatto; anche Sansa, seppur vista quasi solo attraverso gli occhi di Lord Baelish mi è piaciuta molto, anche la sua versione adulta, crudele e fredda come l'inverno.
Ti vorrei citare ogni frase, perché sebbene siano paragrafi relativamente brevi, mi sembra che tu abbia colto l'essenza stessa di questi due personaggi davvero difficili da caratterizzare, Sansa per il suo enorme cambiamento interiore, da innocente e sognante ragazzina a giocatrice a tutti gli effetti, Petyr per le molte sfaccettature che nasconde con le menzogne. Ma la mia parte preferita è stata senza dubbio quella finale: l'ultima frase, in particolare, mi ha fatto venire i brividi *^*
Mi è sembrato quasi di vederli davanti a me, mentre Sansa pugnala Petyr e lui in fondo non se ne dispiace, forse perché è proprio lei a far sgorgare il suo sangue – e in qualche modo il debito per la morte di Ned doveva pur essere pagato, no?
Mi è piaciuta tantissimo l'introspezione di Petyr in tutte le parti, però, ancora una volta, nell'ultima parte sei stata incredibile: Ora Petyr lo vede quell'inverno a cui non ha mai voluto credere, quell'inverno devastante e distruttivo a cui gli Stark si preparano da ere infinite. E' lì, negli occhi di quella lupa a cui lui stesso ha insegnato a mordere, una lupa che il fringuello aveva dimenticato essere indomabile. Lo vede e capisce che è troppo tardi per scappare, è già arrivato. L'immagine dell'inverno che lo circonda è davvero crudelmente poetica e mi ha fatto rimanere senza fiato ♥
Non posso che rinnovarti i miei complimenti per questa fantastica storia!
Un bacio
Vì |