Okay, dopo essermi seduta in malo modo sul divano, riuscendo persino a prendere in pieno la mazza che c’è nel centro, posso recensire questa bellezza. Credo tu abbia capito quanto ho aspettato con ansia la sua pubblicazione, perché sono molto affascinata dal personaggio di Niklas e amo, oltre che il suo carattere, i pensieri che gli passano nella testa e la sua zazzera bionda(?).
Da tutto quello che avevi detto su Facebook, insieme agli spezzoni che, tra l’altro, hanno alimentato la mia curiosità e voglia di leggere, avevo iniziato a pensare che fosse molto carina, forse perché, quando dici che una OS non ti convince, io mi trovo sempre in disaccordo. Sarà che le riflessioni sugli angeli di Nik mi hanno colpita, sarà che le parole in tedesco mi hanno fuso il cuore, tanto che ho cominciato a ripeterle tipo assatanata mentre saltellavo per il giardino… (so di essere strana u-u) Sarà che la nonna mi ha ispirato tanta simpatia già dall’inizio della storia. Non avrei mai pensato che avresti pubblicato un originale del genere, in realtà. Dal primo WIP che hai fatto già ero rimasta stranita, soprattutto dal titolo che, per me, è stupendo. Lo so che è quello della canzone, ma è il genere di titolo (scusami se ripeto la parola) che attira il lettore vagante per la sezione “drammatico.” Ora, finita questa premessa che non serve proprio a niente, inizio ad elencare le parti che ho amato di più con il relativo commento è.è
“Bionda, occhi verdi. Ti assomigliava moltissimo. Era gentile, timida. Forse anche troppo.” Già mi avevi accennato nella role quanto Brauer (sì, alla ‘Bekah) ami gli occhi verdi perché sono come quelli della sua mamma, che è stata il primo vero angelo della sua vita. Fa capire quanto lui sia ancorato al ricordo di Wendy e cerchi di vederla nelle persone che incontra, di ritrovarla nella gente che è ancora viva, mentre girovaga per le strade di Berlino. E’ tanto cuccioloso e descrive anche con un pizzico di maturità che mi fa pensare al lui grande. Tutto quello che ha passato, non ha cambiato il suo modo di vedere le cose, ma come si pone nei confronti degli altri. E’ questo che me lo fa amare così tanto: mi ricorda quanto abbia sofferto e come sia riuscito a rialzarsi dopo le peggiori batoste che gli ha dato la sua vita, ancorandosi a tutte le persone ancora buone che conosceva. Come sua nonna, per esempio. È bello che non la renda partecipe dei suoi problemi, che la voglia far felice a tutti i costi, perché da questo si può notare quanto Nik si sia affezionato a lei e, di conseguenza, quanto abbia sofferto nel vederla volare via da lui. Il problema è che quel tatopatato è convinto che tutto sia colpa sua. Ha avuto talmente tante delusioni, talmente tante perdite delle persone più care, che si è autoconvinto che sia lui il problema. In questo, mi fa pensare molto a “Will Hunting: genio ribelle” (sarà che è il mio film preferito, poi non so), perché ha un modo simile di porsi agli altri. Detesta le persone che hanno compassione di lui – vedasi: “Peggio ancora erano le maestre e le mamme dei suoi compagni, che lo riempivano di dolcezza come se lui potesse crollare da un momento all’altro”.
Brauer ha avuto poche persone a cui appoggiarsi e troppe che lo hanno tirato giù a fondo *coff* suo padre *coff*. Sua madre morta, mentre suo padre… Forse è meglio non dire quello che penso su quel *biiip*
Ora faccio una confessione: sarà che ero mezza addormentata quando ho letto la OS per la prima volta, ma ero convinta che quello cui stava assistendo Niklas dall’alto fosse solo un gioco. Quando ho visto nelle note che quelli si stavano drogando, ho iniziato a ridere come una pazza – non chiedermi perché – e a darmi della deficiente ^^
“Era tutta colpa di Niklas e lui, anche se non lo ammise, pensò di meritarsi ogni singola cosa brutta che gli era capitata nella vita.” Questa frase mi fa tornare al discorso di prima, a quanto Nik sia stupido-e-patatoso a darsi la colpa di tutto. Credo sia uno dei pensieri più riscontrabili nelle persone che soffrono di “disturbo da carenza affettiva.” Oddio, riassumere tutto questo in poche parole mi fa orrore: è come se mi mettessi a parlare di Nik paragonandolo a Oliver Twist .-. Bene, ora mi fa ancora più tenerezza.
La parte finale è stata una chiusura perfetta alla storia, con lui che decide di girare per Berlino alla ricerca degli angeli, perché il mondo non è come se lo era sempre immaginato. E’ piuttosto pessimista e spero con tutto il cuore che accada qualcosa che gli faccia cambiare idea (magari, pensando a questo, forse mi starà simpatica Chloe).
Chiudo con questo il mio papiello – anche chiamato recensione – e ti faccio tutti i miei complimenti, perché questa storia è entrata nel mio cuoricino come Niklas e non ne uscirà <3
Talking Cricket (Recensione modificata il 05/09/2014 - 04:45 pm)
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