Recensioni per
From Heaven to Hell
di Mariam Kasinaga

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
25/09/14, ore 23:19

DANNATO ALLEN è.é
Ok, momento di sfogo XD eccomi con la terza recensione! E' una gioia girovagare per il tuo profilo! Ci sono una sacco di cose interessanti! Comunque l'ottocento è il mio periodo storico preferito, anche se amo di più la storia della Francia! Povera ragazza, che tragica fine :( purtroppo a quei tempi ci voleva davvero poco a ridursi in quella maniera (specialmente se ci si mettono in mezzo certi ba****** è.é)
Storia molto toccante e soprattutto ottima descrizione del periodo!

Recensore Junior
14/09/14, ore 01:03

Giudizio per il contest "Tribute to an artist":
1 classificata - "From Heaven To Hell" di Mariam Kasinaga

Uso dell’italiano 9,25/10
-0,5 “appoggiando la schiena al muro ed incrociando le spalle al petto.”
Suppongo intendessi le braccia.
-0,25 “La faccenda del petrolio a Dheli non ti passerà mai, vero?”
Non è Dheli, ma Delhi.
Per il resto non ci sono errori. Ho adorato il salto temporale 1892-1880-1892 e tutto il tuo stile in generale. Usi delle espressioni molto adeguate al contesto in cui si muovono i personaggi, il riferimento alle oppierie è stato un tocco da maestro per quello che mi riguarda. Chapeau.
Caratterizzazione dei personaggi 15/15
Non è che si possa valutare l’IC di personaggi che hai inventato tu, ma devo dire che sono tutti molto adeguati all’epoca in cui si trovano. Ann è la classica borghese della classe medio-alta che caduta in disgrazia tenta di conservare quel po’ di dignità che le rimane – o che finge le sia rimasta. Forse me la sarei aspettata un po’ più risentita per la vita che è costretta a fare.
George è quello che non sa fare, ma siccome è uomo non vuole l’aiuto della sorella. Tipico vittoriano.
Philippe Stevenson è quello viziato che invece di rimanere a guardare George che affonda nei debiti preferisce dargli il colpo di grazia, solo per un singolo affare. Un po’ stereotipato forse, ma abbastanza realistico.
Joe Allen però è il personaggio che a mio avviso ti è venuto meglio. Ha quel modo di parlare di chi sa di non poter essere toccato, di essere il più forte perché non segue nessuna regola. È duro, è ironico, è crudo e crudele. Secondo me il meglio riuscito.
Originalità 9/10
Questa storia ha un retrogusto di “Il petalo cremisi e il bianco” di Faber che si fa sentire abbondantemente, eppure non ha niente a che vedere con quello. La scena finale del bar ricorda quella dove Sugar abborda William, l’azienda di famiglia indebitata da un ragazzo richiama la fabbrica di sapone del libro. Eppure non c’è un singolo elemento che non sia unico di questa storia. (Ora che ho fatto tutta questa manfrina, prego che tu abbia davvero letto il libro come io ho immaginato).
Punti citazioni 5/5
Gradimento personale 5/5
Molto bello, davvero. Penso di essermi dilungata abbastanza su cosa mi sia piaciuto in questa storia, perciò complimenti per il primo posto.
Totale 43,25/45