Allooora u.u Ho aspettato pazientemente che pubblicassi tutte le parti della storia, perché volevo lasciarti una super mega arci iper polpettona gigante *.* Eccomi qua, quindi! *afferra la sua picco e la incolla alla sedia* Dovrai sorbirtela tutta, sorry :3 *le porge il vency da accarezzare nel frattempo*
Dunque, partiamo dal titolo *.* Non è bello, ma di più! Io amo i titoli evocativi, con un significato particolare, che magari viene svelato nella storia, e questo è uno di quelli: assolutamente perfetto. Inoltre, leggendo tutta la storia, ho notato come esso si adattasse alla perfezione a Posy e ai suoi “cambi di prospettiva”, rimanendo una costante ed agendo come un mantra: quell’ “ed io nemmeno” tra parentesi, quasi celato, risulta il filo conduttore che lega Posy a tutte le vicende e che mostra il suo carattere e la sua forza. Perciò, dieci e lode per il titolo *.*
Altra menzione va alla citazione d’apertura che hai messo su quello stupendo banner: adoro quella frase, è una delle mie preferite della saga, insieme ad una della Babbniss (Qualche volta, quando le cose vanno particolarmente male, la mia mente mi regala un sogno felice.), e trovo che sia assolutamente in armonia col senso che hai dato alla storia *.*
E passiamo proprio alla storia in sé u.u
L’apertura con Posy e Prim è di una tenerezza sublime! Mi è piaciuto questo ricordo di Posy, ricordo che contiene la famosa frase mantra che diventerà una specie di regola di vita per la bambina, una volta cresciuta: quel cielo infinito e forte che veglia su tutti e che è capace di non crollare, di rimanere sempre su nonostante sia costretto ad osservare le brutture della terra, nonostante debba vedere crollare persone e cose senza poter intervenire, nonostante cerchi di donare un momento di felicità a chi si volta ad ammirarlo di notte, punteggiato da tante stelle. Ed il cielo diventa personificazione anche della piccola Posy: costretta a crescere in fretta, a fare i conti col dolore e il disagio ancora bambina, Posy si costruisce una fortezza da cui non crolla, come il cielo, e da cui continua ad osservare il mondo che la circonda cercando di cogliere il buono in ogni cosa.
Il primo capitolo mi ha fatto sciogliere: Vick e Rory sono dolcissimi con Posy, mi sono piaciuti tanto!
Finalmente, prende forma il famoso Regno di Posy e qui mi sono fatta un sacco di risate nel battibecco con la Principessa Rory xD Ho anche apprezzato come tu abbia saputo sfruttare il significato dei nomi dei due ragazzini, ci stavano a pennello nella storia! E, ovviamente, non potevo non sciogliermi anche dinanzi all’affermazione di Vick:
“Nel regno di Posy non si ha mai fame” rivelò a quel punto. “Le pance si riempiono ogni volta che qualcuno fa un sorriso.”
E, come per magia, Posy riceve un sorriso dalla mamma e il mal di pancia sparisce :’)
Il secondo paragrafo si apre con una bella e triste riflessione: è un periodo duro per il Distretto e ciò si riflette negli incubi e nelle paure di Posy, che trova serenità solo nella famiglia e nel suo magico regno.
Finalmente compare anche Gale: adoro il rapporto tra lui e Posy, è un rapporto meraviglioso, da fratello e sorella, sì, ma da cui traspare anche dal più piccolo gesto un amore e un affetto infiniti.
La frase di chiusura del capitolo è stata un colpo al cuore: Posy decide che la sua torre sarà blu, blu come il cielo, così che non possa mai crollare. Proprio come lei, che ha già imparato a rimanere in piedi tra le macerie della sua vita.
Il secondo capitolo si apre con una dolcissima scena tra Gale e Posy ed io mi sono ancora una volta sciolta. Amo tantissimo questi due, sono di una dolcezza unica: Gale è sempre protettivo e cerca di non mostrare la sua tristezza e fragilità e Posy si aggrappa a lui come ad un padre, visto che non ha potuto conoscere il suo, riversando su di lui tutto il suo affetto.
È in queste descrizioni che amo ancor di più Gale, perché ne ha passate tante, è cresciuto anche lui in fretta, si è sobbarcato il sostentamento di tutta la sua famiglia, eppure non è mai mancato per nessuno, è sempre stato presente, sempre pronto a confortare, rassicurare, sorridere, amare. E senza mai chiedere nulla per sé, rimanendo in silenzio a raccogliere ciò che gli altri gli davano spontaneamente. (Tutti tranne Babbniss, ma vabè, è babbea e.e)
Arriviamo poi al secondo paragrafo e alla distruzione totale del mio cuoricino T.T *prende la colla e cerca di rattoppare tutto e.e*
Il cielo, quel cielo invincibile, crolla una notte che poteva passare uguale a tutte le altre, ma che così non è stato. I bombardamenti spazzano via case, persone, oggetti, il Regno di Posy e la povera Lilo, ma soprattutto spazzano via sogni e speranze, che si bruciano senza possibilità di recupero. Quella notte Posy smette di sognare: il cielo non ha poteri, non è incrollabile, è come tutte le altre cose, effimero. E anche Posy non è più una fata che si nutre di sorrisi: è solo una bambina, troppo piccola per fronteggiare una dura realtà, ma in realtà già forte per poterla osservare e farne i conti. Ciò traspare bene dalla farse conclusiva: se pure il cielo è dovuto crollare all’improvviso, scombussolandole la vita, meglio abitare sottoterra allora e rinunciare a lui: seppure qualcosa come il soffitto crollerà, non sarà più una sorpresa né un dolore almeno.
Quando ho letto il nome Dru nel terzo capitolo ho fatto una capriola :3 Posy e Dru sono una delle mie coppie preferite e immaginando come andrà a finire tra loro, non ho potuto fare altro che sorridere *.*
Passando di nuovo a Posy, mi ha di nuovo fatto una tenerezza incredibile: non riesce ad ambientarsi una volta tornata nel suo Distretto, perché tutto è cambiato. Non c’è più la sua casa, non c’è più suo fratello Gale e non c’è più la sua Lilo. Nonostante la cerchi con ostinazione in lungo e in largo, Lilo non esiste più: seppure la trovasse, non riconoscerebbe più neanche lei forse, appartenendo essa ad un passato lontano, felice, diverso.
Eppure, Posy non ha davvero smesso di sperare: basta una scatola trovata da Dru per risvegliare in lei gli antichi sogni e farle raccontare di quel mitico Regno di Posy, facendole prendere la decisone di ricostruire una nuova torre.
E, in contemporanea alla crescita della torre, che viene costruita grazie all’aiuto dei fratelli di Posy, di Peeta e di altri, anche il Distretto inizia nuovamente a germogliare. Con fatica, con tenacia, con tanta pazienza: ma, rimettere insieme i cocci di una vita distrutta richiede molto più tempo rispetto al distruggerla e qui si vede tantissimo. Se è bastato un bombardamento notturno a frantumare un intero Distretto pieno di speranze, ci vorrà di certo molto più di una notte per rimettere insieme tutti i pezzi del puzzle, per farlo uscire più unito e forte di prima.
La torre, così, non rimane sola: un intero castello viene eretto, a riprova che grazie alla collaborazione di tutti si può di nuovo creare qualcosa di buono dalle macerie. E i disegni che Posy sceglie di appendere alle pareti sono anche la dimostrazione che nessuno muore per sempre: nonostante le perdite reali, Posy sa che quei ritratti rimarranno con lei per sempre, chiusi nel suo cuore.
E, infine, anche Posy rimette insieme i pezzi di se stessa, tornando a credere nel futuro e appoggiandosi ai suoi familiari nei momenti in cui gli incubi tornano o i suoi piedi vacillano. Anche la sua rinascita richiede tempo, ma Psoy è incrollabile e riuscirà ad uscirne più forte di prima.
L’ultimo capitolo, con una Posy ormai adulta sulla scena reale, e non solo tramite il racconto, mi è strapiaciuto! Ho amato la conclusione perché hai richiamato il prologo: se lì trovavamo una Posy bambina con una Prim grandicella, qui invece è Posy l’adulta che tende una mano e gioca con sua nipote Prim. È un bel modo di concludere, anche perché mi è piaciuta pure questa carrellata di bambini che invadono il Castello di Posy o la Casa Blu Cielo, che sottolineano come i giorni tristi sono lontani e che ormai il cielo non crolla più da tempo, proprio come Posy.
Una Posy che è cresciuta, si è fatta una famiglia e ha continuato a credere nel suo futuro e in quello di tutti gli abitanti del Distretto, imparando a considerare di nuovo quel cielo infinito come un eroe buono che osserva e protegge tutti da lontano. Esattamente come lei.
Insomma picco, questa è una delle storie più belle che io abbia letto! Mi sono emozionata molto e rileggere la storia adesso, capitolo dopo capitolo, ha di nuovo fatto tremare il mioh cuoreh di burroh *.*
Perciò non posso che farti i complimenti, sbriciolarti senza pietà e spupazzarti! <3 Bravissima mum <3
Alla prossima creazione *.*
Bacioni, Giraffetta |