Recensioni per
Verità
di Melian

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
04/09/16, ore 14:12
Cap. 1:

Recensione per il Lucky Star Contest - Quarta Classificata
Correttezza, Stile e Lessico:  19/20
Inizio subito col dire che la tua storia mi ha letteralmente spaccata a metà: da una parte c’era la “me-lettrice” che non va matta né per il flusso di coscienza né per la narrazione in prima persona (infatti ci ho messo un po’ a ingranare e farmi catturare dalla storia, che alla prima lettura mi è risultata un po’ lenta); dall’altro c’era la “me-giudice” che invece ne rimaneva colpita perché entrambe le cose sono state gestite davvero molto bene: il lettore si trova catapultato nella testa di questo vampiro, direttamente nei suoi pensieri, e si perde nei suoi salti da un argomento all’altro, collegati non da un filo logico ben preciso ma appunto dal suo modo di essere e di pensare.
Un’altra cosa che ho apprezzato/non apprezzato è stato l’uso del linguaggio: da una parte è molto ricco, estremamente vario e fai uso di parole ricercate e sicuramente non comuni, che innalzano il livello della storia; dall’altra, a volte il registro si abbassa e fai uso di strutture più proprie del parlato moderno (se ne frega di te // stramaledetta goccia // un imbucato alla festa // rifilo loro una pedata sul sedere), creando un netto contrasto con il resto del testo. Insomma, quello che mi è parso leggendo questa storia è che stai sviluppando uno tuo stile, ma che non sei ancora riuscita a padroneggiarlo del tutto, o questa almeno è stata la mia impressione.
Per il resto, a livello di correttezza ho trovato solo un piccolo errore: […] mi ricordava che, infondo, siamo fragili più di quanto si possa sospettare. => dove infondo è la prima persona del verbo infondere, mentre la forma corretta è in fondo.
Finisco questa voce commentando alcune parti del racconto che mi hanno particolarmente colpita:

Lei cade, incurante. E fa musica.
[...] posso avvertire persino le vibrazioni che quel semplice gocciolio produce nell'aria, dove il suono si espande, le posso sentire riverberare in ogni anfratto del mio corpo. => Devo dire che la parte introduttiva sulla goccia d’acqua inizialmente mi è sembrata un po’ di troppo, un dettaglio un po’ inutile che ha appesantito l’inizio del racconto (che invece dovrebbe catturare l’attenzione in modo più immediato), ma continuando a leggere ho capito il perché di questa scelta (soprattutto mi è piaciuto poi il ricollegarsi alla fine con la goccia, che torna ma non è più acqua) e questi due periodi che ti ho citato mi hanno stregata. Soprattutto il primo: formato da due frasi brevi, ma molto incisive.
 
[…] in fondo la carne per noi è una prigione: il sangue la vivifica, ma ci lega anche alla terra. Siamo destinati ad errare nel mondo finché esso durerà. O finché non veniamo annientati o ci immoliamo, esponendoci al sole o al fuoco. => la storia e l’essenza dei vampiri riassunta in poche righe.
 
La cenere sulle mie mani e sul pavimento di quei sacrari mi ricordava che, infondo, siamo fragili più di quanto si possa sospettare. Le disperdevo al vento, quelle ceneri. Era giusto così: li liberavo, alla fine, dei loro corpi e adesso potevano ascendere... sempre se qualcuno li volesse riscattare, quei figli di puttana perversi e sadici. => questa parte secondo me sarebbe stata perfetta fino a “li liberavo” (con un bel punto a chiudere tutto quanto), ed inizialmente credevo che finisse così (perché quando l’ho stampata la pagina era finita, appunto, lì e non mi ero accorta che non ci fosse il punto ^^”), poi invece ho notato che continuava e, come dicevo prima, questo è un altro di quegli esempi in cui parti con un registro alto che si abbassa di colpa alla fine della frase. Comunque sia, mi piace come un atto come il disperdere le ceneri al vento sia comparato ad un atto di liberazione dell’anima. È stato un paragone assolutamente azzeccato e molto suggestivo!


Sviluppo della trama, Introspezione e/o Caratterizzazione: 18,5/20
L’intera storia è una vera e propria escursione (sì, proprio un’escursione, a tratti tortuosa e a caduta libera) tra i pensieri del vampiro protagonista, vampiro di cui non conosciamo nome né volto, ma che rivela di sé e del proprio modo di essere attraverso ciò che racconta. Mi sono sentita un po’ sballottata tra un pensiero all’altro, come una pallina da ping pong che fa avanti e indietro, e ci sono stati alcuni passaggi in cui mi sono persa, ma come dicevo all’inizio, questo fatto mi ha divisa in due: da una parte non l’ho apprezzato appunto perché non c’era un filo logico che unisse i pezzi; dall’altro quel filo logico è dato proprio dal fatto che, quando si pensa, si segue il flusso dei propri pensieri, allacciandoli uno con l’altro in base ai collegamenti che vengono in mente al momento e non si ha mai una pista definita da seguire. Insomma, questo ha contribuito a rendere il personaggio più reale e per questo alla fine ho apprezzato l’artificio. Ho apprezzato assolutamente il fatto che ti sia rifatta alla figura classica del vampiro: spietato, con tanta voglia di divertirsi con la sua preda e senza che nulla possa dirgli come vivere la sua non-vita, perché lui è, come scrivi anche tu, in cima alla catena alimentare, quindi non ha bisogno di sottostare a regole (neanche quelle dei suoi stessi simili), men che meno alla morale umana. È un vampiro, sa di avere un grande potere ha disposizione e non si fa scrupoli ad usarlo egoisticamente, a ricercarne sempre di più per essere sempre più forte. E dato che sa che quella che tra le mani è solo una preda, non si confida con lei, ma le concede il favore di raccontargli della sua vita, la verità (di cui parlerò più nella parte riguardante i prompt), poco prima che lei muoia, nel bel mezzo del loro amplesso. Lei non è così importante ai suoi occhi, allora non lo è neanche per il lettore: è solo un personaggio marginale nel racconto, non ha caratterizzazione né volto, e non deve avercele. Il suo ruolo è semplicemente quello di intrattenimento e pasto, mentre il vampiro dà sfoggio della sua vanità ed egocentricità. Mi è piaciuta particolarmente tanto la descrizione dell’amplesso che andava ad fare da intermezzo tra un pensiero e l’altro: ha toni cupi, come deve essere per forza il modo in cui un vampiro tratta il suo buon bicchiere di vino rosso, ma non cade mai nel volgare, e a tratti l’ho trovato anche molto poetico (affondo la lingua e le dita nelle tue carni schiuse come la corolla di una rosa bagnata di rugiada // Le mie dita si aprono il varco verso il ventre che ha partorito il mio piacere e si è conquistato la devozione di un vero fedele).
 
Originalità: 8/10
Leggendo questa fanfic mi sono venute in mente tante altre opere ispirate ai vampiri, ed il primo tra tutti che ho ricollegato a questo vampiro che racconta la sua storia è stato Lestat delle Cronache dei vampiri di Anne Rice. Li ho trovati molto simili come personaggi, anche se il vampiro di cui parli tu è molto più sfrontato, ancor più arrogante, egocentrico e curioso (e tutti questo sono ovviamente dei complimenti se riferiti ad un vampiro! almeno per come la penso io XD). Credo sia davvero difficile, infatti, essere originali quando si scrive su un tema tanto abusato come quello dei vampiri, perché sembra che ormai sia stato scritto di tutto e di più, ma sono profondamente convinta che è comunque un argomento che ha ancora alte potenzialità.

Utilizzo del Prompt:  4/5
I prompt da te scelti sono tre, due dei quali si rifanno al tema della verità. Per quanto questo dovrebbe essere il tema centrale del racconto, tanto da costituirne perfino il titolo, io non ho ritrovato tutta questa importanza, ma di questo ne parlo più in dettaglio nella voce successiva, riguardante il titolo. Parlando più di questi due prompt, È più facile credere ad una bugia che alla verità non l’ho particolarmente notato all’interno della storia perché non c’è nessuna bugia con cui confrontarsi, il protagonista fa un lungo monologo sulla “verità” della sua natura, ma non c’è traccia che abbia mai mentito, o del fatto che la sua preda abbia creduto in qualcos’altro.
La verità fa male invece è già più presente, poiché è proprio a causa della verità sulla sua natura che la giovane fanciulla si ritrova nella situazione in cui effettivamente è, e che le fa fare una brutta fine.
Il prompt Mani insanguinate è stato quello più azzeccato, dato che l’ho ritrovato in più punti: sono le mani insanguinate di questo vampiro che sta bevendo il sangue della sua preda (così splendidamente vestita di cremisi, una veste degna di una regina // tra le cosce tese e tornite cola il sangue che, scivolando dall'addome squarciato dalle mie unghie, si mescola ai tuoi umori), ma non è solo questo dato che, dal mio punto di vista umano e non vampiro, le sue mani sono sporche anche del sangue degli Antichi, di un sangue che non avrebbe dovuto bere.
 
Titolo: 4/5
Come dicevo prima, è vero che il protagonista racconta la verità alla sua preda, preda che, da quel che si evince dalla storia, la sera prima è stata curiosa, ma più che “verità” mi è sembrato semplicemente che volesse raccontare la sua storia ed il suo segreto.
Inoltre, un’altra cosa che non ho apprezzato del titolo è il suo contrasto con lo stile che hai utilizzato nel racconto: “verità” è una parola secca, impersonale, immediata e comune, quasi banale, mentre tutta la storia ruota attorno alla spiccata personalità del vampiro, ai suoi pensieri che non sono immediati, sono tortuosi e prendono strade secondarie prima di ricongiungersi a quella principale su cui volevano viaggiare.
 
Correttezza dello specchietto introduttivo: 5/5
 
Gradimento personale:  4/5
Di per sé la storia non mi è dispiaciuta: i vampiri sono tra i miei argomenti preferiti (una volta avevo indetto un contest solo su di loro!), e non posso che apprezzare la figura classica a cui ti sei rifatta, quella che secondo me rappresenta la vera essenza di questa razza. Come ho già detto diverse volte, non l’ho apprezzata completamente come lettrice perché non vado matta né per la prima persona né per i flussi di coscienza e ho trovato qualche pecca sullo stile, però ho sicuramente amato (come credo che avrei capito) molte frasi che hai scritto e che mi hanno assolutamente affascinata.
 
Punti Bonus: 6/10
3 Prompt utilizzati [3 punti]
Fandom/Pairing/Personaggio = Originali, Sovrannaturale [3 punti]

Totale: 68,5/80


Assegnazione premio Bloody Hell per aver delineato un vampiro degno di tale nome: un essere che sta in cima alla catena alimentare (perfino tra i propri simili), che non è schiavo di nulla se non della sua sete di sangue, che non ha pietà per le sue prede, e reso attraverso una storia in cui il lettore si trova catapultato direttamente tra i suoi pensieri. Non a tutti è concesso di poter leggere nella mente di un vampiro!

Recensore Junior
10/03/15, ore 16:52
Cap. 1:

Partecipante al contest: "Breve, anzi, brevissima!"
Melian
 con “Verità”
Punteggio totale: 24/30

Grammatica e stile: 7,75/10 
La grammatica è piuttosto buona: non ci sono errori gravi, salvo un paio, e la punteggiatura è in genere corretta. Ti mostro qui di seguito alcuni degli errori rilevati: 
e scavano, scavano... se uno non avesse nervi d'acciaio, dopo cinque minuti di quel continuo gocciolare e di null'altro con cui distarsi, darebbe di matto.
Perché se non battessero le palpebre... devo veramente spiegare come potrebbe diventare un occhio non umidificato?
e chi...ho perso il conto delle ipotesi e la verità probabilmente la sapremo solo quando i Figli dei Millenni,
Dopo i tre punti di sospensione è consigliabile mettere la lettera maiuscola se la frase che segue non è strettamente collegata alla precedente, come in questi casi citati. Nell’ultima frase ti sei anche dimenticata di lasciare lo spazio dopo i tre puntini. 
davanti ai fari di un auto in corsa
‘Auto’ è abbreviazione di automobile, che è un sostantivo femminile: manca l'apostrofo! 
mi ricordava che, infondo, siamo fragili
Infondo è la prima persona singolare presente del modo indicativo del verbo ‘infondere’, cosa ben diversa da ‘in fondo’, la locuzione avverbiale. 
ad una minima pressione.
mi sono accostato ad essi
Ti invito a prestare più attenzione all’uso della d eufonica: in linea generale si consiglia di usare la d quando la vocale della parola seguente è la stessa; non usarla quando la vocale della parola è diversa; non usarla nemmeno quando, pur essendo la vocale della parola seguente la stessa, vi è vicino un’altra d a dare fastidio all’orecchio (es. a Adamo, e educato…). 

Hai una buonissima proprietà di linguaggio; mi complimento perché utilizzi vocaboli desueti e io adoro chi sa fare ampio uso della nostra bellissima lingua. Ci sono alcune espressioni che mi sono piaciute un sacco, come questa, per esempio: Ti titilla il palato come il sangue. 
La prima persona è resa in maniera ottima; il testo è fluido, chiaro e ci sono alcune similitudini che elevano notevolmente il tuo stile, già di per sé buono per l’ottima padronanza lessicale. Su questo punto ho solo una considerazione da fare, che è sia legato al registro stilistico sia alla caratterizzazione del personaggio, per cui te ne parlerò sotto quella voce. Non è una cosa grave, ma più una considerazione che ho rilevato durante la lettura. 
Meriti di sicuro quasi il punteggio pieno in quanto a stile; purtroppo, però, ti devo togliere qualcosa sulla grammatica: l’apostrofo mancante sul sostantivo femminile e l’uso del verbo al posto della locuzione sono errori davanti ai quali non posso chiudere un occhio. 

Trama e originalità: 7,25/10 
La trama è estremamente semplice e si presenta lineare, senza nessun colpo di scena: fin dall’inizio si può intuire che la povera ragazza farà una bruttissima fine. Ciononostante, l’uso della prima persona permette al lettore di entrare in affinità con il personaggio e con la sua storia; è proprio l’uso della prima persona che fa sì che una trama così semplice acquisisca molto più fascino. Il lettore è portato a immedesimarsi con il protagonista, a vedere con i suoi occhi ciò che egli trova bello ed erotico. 
Per quanto concerne l’originalità, invece, qui ti ho penalizzata non poco. La tua trama, infatti, racchiude in sé un sacco di cliché, di situazioni che sono state già ampiamente scritte e raccontate. È indubbio che ti sei affidata alla figura classica del vampiro, che può essere sia un bene che un male. Un bene perché sono del parere che sia meglio un vampiro classico, piuttosto che delle rivisitazioni che facciano perdere di credibilità a una figura che è sempre stata associata alle tenebre – mi basta pensare ai vampiri sbrilluccicosi della Meyer per inorridire, ad esempio. Un male perché qualche spunto innovativo l’avrei apprezzato. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10 
Il vampiro è ben caratterizzato; dopotutto la trama non è altro che un lungo monologo in cui ci mostri i suoi pensieri e i suoi desideri più sfrenati. Nonostante pecchi di originalità, ho notevolmente apprezzato la figura classica del vampiro che segue solo le proprie pulsioni, senza moralismi da esseri umani. 
Se devo essere sincera, in un paio di punti mi ha stonato il modo in cui lo hai fatto esprimere (e questo può essere visto anche come una discordanza dal punto di vista stilistico, come ti avevo accennato sopra): trattandosi di un essere atavico, mi sembra difficile che usi un gergo da ragazzino. Cito: un imbucato alla festa; rifilo loro una pedata sul sedere. 
Queste espressioni mi hanno fatto storcere un po’ il naso, soprattutto associandole ad altre frasi che sono invece bellissime a leggersi, come: Percorro il tuo corpo candido come se scavassi sentieri di luna, mi inebrio del tuo profumo, in questo lago di piacere che impregna le lenzuola.  
Proprio perché il Vampiro si identifica tanto con la sua razza e disprezza coloro che si fingono umani non dovrebbe, a mio parere, usare un gergo tanto dozzinale. 
Non si sa nulla della ragazza, ma è abbastanza trascurabile, dal momento che è una mera vittima. Però, forse, visto che in alcuni punti specifichi che la donna è diversa dalle altre prede, mi sarebbe piaciuto sapere il motivo per il quale il vampiro la ritenga speciale. 
Ecco, questi sono i punti che non mi hanno portata a darti il massimo, per il resto nulla da ridire: hai fatto una caratterizzazione piuttosto convincente. 


Scrivere storie sui vampiri è sempre una sfida: sono così abusati che anche una figura affascinante come la loro può venire a noia. Tu sei brava nel genere, di questo devo darti adito: le capacità narrative di sicuro non ti mancano 
La vera pecca sta nell’originalità; senza quel parametro di sicuro la tua storia avrebbe ottenuto un’altra posizione. Ma al di là della mera posizione, ciò che ho maggiormente apprezzato è stato il tuo bagaglio lessicale e la capacità di rendere interessante anche una trama che, di base, è semplicissima. 

Recensore Master
21/01/15, ore 10:48
Cap. 1:

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «DI PAROLE D'INCHIOSTRO E CIELI COPERTI»
«VERITÀ» DI MELIAN
La verità, stanotte, te la sussurrava quella vocina nella tua testa che ti suggeriva di girare al largo, di non afferrare la mia mano tesa, di non sorridere agli sconosciuti. Cappuccetto Rosso non dovrebbe fermarsi quando il lupo la chiama.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
La prima cosa che viene da pensare, è che si tratta di un racconto macabro dalle tinte violente, che però non cade nello splatter e, anzi, riesce in qualche modo a sembrare affascinante, per quanto esso conservi in sé un pizzico di pazzia dovuta al racconto del protagonista.
Ottima la narrazione in prima persona, che riesce a far calare bene il lettore in quel mondo di tenebra e dal profumo d'antico, spiegando tutto ciò che c'è da spiegare senza gettare le basi su linee che avrebbero invece potuto creare dubbi; c'è passione e c'è cura nel modo in cui il protagonista parla della propria storia, si riescono a vedere bene le scene e la capacità di immaginarle al meglio è dovuta anche al come esse vengono descritte, rendendo tutto molto più intuibile.
Per quel che riguarda la frase, essa non è presente fisicamente ma, attraverso le parole del protagonista, si riesce a comprendere il suo inserimento in tutto il testo - in particolar modo in questo pezzo finale Tra poco il sole spunterà all'orizzonte, le luci della città si spegneranno e l'ultima goccia del tuo sangue sarà rotolata via - e il richiamo è forte e presente, pur senza essere troppo pressante e senza che venga ripetuto in continuazione, così da non creare unicamente un effetto ridondante che potrebbe scocciare il lettore.
Ad un certo punto, mentre il vampiro narrava degli Antichi e di come si nutrisse del loro sangue fino a ridurli in cenere, ci ho colto parecchio della Rice. Sul serio. L'impressione è stata accentuata in particolar modo per l'ennesimo richiamo all'Egitto - luogo da cui proviene per l'appunto Akasha, una degli Antichi, per così dire -, nonché per il modo in cui vengono descritti i vampiri che hanno alle spalle secoli e secoli di vita, che hanno visto il mondo cambiare sotto i propri occhi e che in qualche modo non accettano nemmeno le tecnologie verso cui si spinge sempre più il mondo. Questi sono piccoli accorgimenti che fanno comprendere quanto quel tipo di romanzi entri nella psiche dello scrittore che, anche inconsapevolmente, ne attinge e cerca di documentarsi il più possibile su tutte le sfaccettature che possono ricordare in qualche modo i vampiri, facendo sì che il lettore abbia molteplici visioni di come possono essere viste queste creature della notte e cominciare ad interessarsi per vedere che cosa riesca a rivelare il testo che sta leggendo in quel momento.
Ciò che ho apprezzato di meno, ma questo per purissimo gusto personale, è il fatto che un vampiro intrattenga quelli che, almeno per come l'ho letto io, sembrano essere in tutto e per tutto rapporti sessuali con una donna. Magari mi sarò anche sbagliata nel comprendere ciò che volevi scrivere, può capitare, ma, come detto un paio di giorni fa anche a Manufury, se proprio dev'esserci il sesso tra umani e vampiri, vorrei almeno una piccola spiegazione per far comprendere come un non-morto possa avere il sangue in circolo e avere dunque un'erezione; magari dopo essersi nutrito, col corpo ancora caldo, riesce a fare sesso come un normale essere umano e nessuno sospetta nulla? Cose semplici e basilari, nulla di troppo complicato, ma che spieghino comunque quel determinato passaggio, dato che, nella mia visione di queste creature, le vedo più un ricercare orgasmi dovuti al bere molto sangue e che quindi per loro sono equivalenti ad un rapporto sessuale. Non so se mi sono spiegata. Ribadisco che si tratta comunque di gusto personale, e che ho invece amato con gioia selvaggia la seconda parte di quel rapporto, diciamo. Quella in cui, aye, quello che sembra un normale rapporto si trasforma in un prendere ogni singolo litro di sangue, nello svuotarla nel corpo, nella mente e nell'anima, spremendo quella povera vittima come un limone fino a vedere le sue membra fremere per il terrore e stillare goccia dopo goccia.
Ecco, parliamo un po' proprio del nostro protagonista senza nome. Ma, dinanzi ad un'introspezione tale, il nome non importa. Potrebbe chiamarsi anche Agamennone, ma resterebbe lui, solo lui, un vampiro che prova piacere nell'uccidere lentamente la propria vittima e nell'affondare nei dolci e peccaminosi piaceri che quel momento riesce a dargli; lo vediamo portare a compimento quella sua opera con grazia sublime e con pazienza, passo dopo passo, godendosi ogni istante come se fosse l'ultimo; lo troviamo a narrare a quella sua vittima un po' del suo passato, come se volesse darle un ultimo assaggio di conoscenza un momento prima della fine, rendendola in questo modo più vicina a lui e partecipe prima di cibarsi del suo sangue.
Si tratta di un vampiro a tutto tondo, uno di quei vampiri che, nel corso dei secoli, ha imparato a non farsi scrupoli e ad accettare la sua natura per quella che è, attingendo anche al sangue di bevitori molto più antiche di lui e abbeverandosi alle loro vene, carpendone segreti, conoscenze e forza; ha in sé una nota macabra e truculenta, qualcosa che inchioda allo sguardo e ammalia, qualcosa che affascina e al contempo raccapriccia, ed è così che dev'essere un vampiro, per me: una creatura che cattura e conduce alla perdizione.

- Stile, sintassi & grammatica
Si tratta di un testo ricco di dettagli e atto per lo più all'introspezione, dove ci si riesce a calare bene nella psiche del personaggio grazie al modo in cui esso narra i fatti che gli sono accaduti e che stanno accadendo in quello stesso istante.
Non si fa troppo uso di inutili particolari e, anzi, si cerca di attingere solo a quelli che possono essere utili per la trama, evitando così troppe informazioni che potrebbero soltanto annoiare il lettore e distogliere in questo modo la sua attenzione dal punto focale del racconto; si nota la dovizia con cui si narra e i periodi ben calibrati, così da non creare periodi né troppo lunghi né troppo corti, alternando bene le varie parti. Avrei, però, sistemato alcuni periodi per renderli un po' più velocizzati in certe parti, così da non creare stacchi e rendere tutta la narrazione molto più dinamica.
E' un racconto di carattere che presenta ben pochi errori, se non qualche piccola cosetta che, più che altro, può essere considerata come una nota a scopo dimostrativo. Qui di seguito ti segno ciò che intendo dire:

E fa musica.
Ma non è una musica qualunque, no
→ Essendo un pensiero continuativo, puoi tranquillamente salire la frase sul rigo precedente. Lo ripeto una sola volta, però vale anche per le successive volte in cui capita
individuo qualcuno che mi vada a genio → Qui ci vedrei meglio un “va a genio”
Per lunghe notti li osservavo → Per lunghe notti, li osservavo
mi ricordava che, infondo, siamo fragili → mi ricordava che, in fondo, siamo fragili
Devo ammettere che ogni volta che bevevo da un Antico mi sentivo diverso → Devo ammettere che, ogni volta che bevevo da un Antico, mi sentivo diverso
Carnevale di Venzia → Carnevale di Venezia
Così vanno le cose tra noi → Così vanno le cose, tra noi
chi da Giuda e chi...ho → Spazio dimenticato dopo i tre puntini sospensivi
la verità probabilmente la sapremo solo quando → la verità, probabilmente, la sapremo solo quando
tra le cosce tese e tornite cola il sangue → tra le cosce tese e tornite, cola il sangue

- Parere personale
Ormai credo che anche i muri di case altrui sappiano quanto poco gradisca le storie troppo introspettive se non sono scritte come si deve, ma non è stato questo il caso: mentre leggevo, mi sembrava di tenere in mano - proprio in mano no, però facciamo finta di sì - un libro stampato e di leggere pensieri scritti nero su bianco di un vampiro che avrebbe anche potuto fare parte di una saga famosa, forse anche per la presenza di cose già lette nei libri della Rice e, dunque, un po' il richiamo è stato normale.
Nulla da togliere alla tua storia, ovviamente; come detto, apprezzo i piccoli riferimenti che vengono fatti, denotano una cura dei dettagli e un volersi documentare, e, non mi stancherò mai di ripeterlo, il modo in cui delinei tu i vampiri mi fa impazzire. Certo, ci sono un paio di cliché che si sentono e si vedono - il vampiro che gioca con la sua vittima prima di ucciderla e che le racconta la sua vita almeno un po', ad esempio -, ma la loro descrizione è apprezzabile e non fa cadere nel banale queste creature, cosa che mi avrebbe invece fatto venire l'orticaria se fosse successo. Tanto di cappello.

Recensore Master
11/11/14, ore 14:12
Cap. 1:

Ciao!!
Wow, cos'è questa one shot! Perfetta, in ogni parola, in ogni scelta che hai compiuto. Un equilibrio sublime fra la sensualità e la violenza, fra il passato e il presente, fra la vita e la morte. Sei riuscita a costruitre qualcosa di magistrale. Il vampiro di questa storia è un vero vampiro (finalmente!), che ripercorre il suo passato, che commenta il mondo in cui è immerso con il distacco che solo chi vive "per sempre" può avere. Il personaggio è caratterizzato accuratamente. Poi la donna, il "contorno" di questa storia, è descritta attraverso gli occhi del vampiro ed è tutto così sensuale e sottilmente erotico da far perdere in quest'atmosfera languida. 
C'è un introspezione profonda, fatta di parole poetiche e frasi ben costruite. Hai il pieno controllo dello stile e questo si vede proprio nel fatto che si viene trasportati lungo la storia senza quasi rendersene conto. L'ho adorata, davvero.
Sono molto contenta di averla letta e ti faccio i miei più sentiti complimenti!
^__^

Recensore Master
05/11/14, ore 18:56
Cap. 1:

Recensione premio per il primo posto ottenuto al contest Accadde di notte – fandom: Dragon Ball
 
Mi è capitato molto raramente di leggere qui su EFP storie di vampiri.
Generalmente, evito di farlo perché, da quando sono entrati in scena Twilight e The vampire diaries, i vampiri hanno perso gran parte del loro sinistro fascino.
E, se sinistro deve essere, è chiaro che la bontà d’animo genera un insopportabile ossimoro.
I vampiri buoni attirano l’attenzione, accendono le fantasie erotiche delle adolescenti con la loro fama da cattivi che, anhimé, è appunto solo fama.
Ci può stare, per carità.
I gusti son gusti e le mode letterarie conoscono filoni alle volte improbabili, destinati spesso miseramente a spegnersi.
Probabilmente, il fascino del vampiro buono non tramonterà facilmente, per lo meno tra un pubblico femminile molto giovane; eppure, a mio avviso, non riuscirà mai davvero a superare l’appeal del vampiro malvagio.
Perché, in fondo, è così che dovrebbe essere: crudele, assetato di sangue, spietato, diabolicamente affascinante, spudoratamente raffinato e assassino.
 
La tua storia, rispetto alla moda generale, è fedele all’immagine del vampiro tradizionale.
Non cerca giustificazioni all’agire del protagonista che non siano la sua crudeltà e la sua sete; non lascia che il personaggio principale finisca con l’innamorarsi della sua vittima; non parla di sentimenti umani scaturiti nel vampiro.
A dominare sono un’estrema e raffinata lussuria, il desiderio di abbeverarsi del sangue della vittima, il sadismo del protagonista, il quale non risparmia alla donna di cui si sta nutrendo alcuni macabri dettagli circa il suo essere.
Tutta la narrazione si poggia sul filo del macabro e della lussuria, cui l’idea del sangue come cibo prelibato del vampiro infonde un tocco goliardico. Il protagonista sembra incarnare nella sua spietata lucidità il prototipo del pazzo, colui che, con estrema cognizione di sé, riesce a compiere atti spietati e a parlarne con inquietante naturalezza.
Il fatto, poi, che al racconto del vampiro siano inframmezzati spezzoni erotici rende il tutto ancora più sadico e inquietante: in fondo, la protagonista è andata a morire quasi consapevolmente, poiché, come ammette il vampiro stesso, l’istinto le aveva suggerito di girare alla larga da lui.
Hai parlato di un’attrazione fatale: il connubio sesso/morte che rende estremamente labile il confine tra il piacere più sublime e il dolore più atroce.
 
Stilisticamente parlando, ho apprezzato particolarmente la tua scelta di narrare la storia in prima persona. Di fatto, dando voce direttamente al protagonista, hai reso ancora più realistico il suo racconto. Ciò, ovviamente, è dettato anche dal dialogo fittizio intrattenuto con la sua vittima. Nonostante, infatti, tu abbia scritto un lungo monologo, è evidente che il continuo rivolgersi del vampiro alla donna crei un ritmo diverso, ben più rapido di un tradizionale discorso fra sé e sé.
E, in fondo, questo è sicuramente il modo migliore per far emergere il suo sadismo.
 
La trama in sé non ha un grande sviluppo, poiché l’intera storia è incentrata su un momento ben definito, ovvero l’amplesso durante il quale il vampiro si disseta del sangue della sua vittima e poi la uccide. Nonostante ciò, hai arricchito la storia concedendo alla donna di ascoltare i racconti del vampiro su di sé e sulla sua natura, inserendo anche dettagli circa le famiglie, le abitudini, la storia etc. Insomma, ne è uscito fuori un racconto tutt’altro che povero, largamente introspettivo ma capace di descrivere al meglio le caratteristiche del protagonista.
Peccato che sulla donna rimasta uccisa non si sappia quasi nulla.
Credo che questa storia sarebbe altrettanto bella se narrata anche dal suo punto di vista.
 
Per ora, ti faccio i miei complimenti, in attesa di leggere un’altra tua storia per la seconda recensione premio.
Un bacione :*****
9dolina0   

Recensore Veterano
21/10/14, ore 16:00
Cap. 1:

Ciao, sono passata a lasciarti la valutazione alla storia, come richiesto :)

7° classificato: Melian – Verità

Grammatica: 8,3/10
É uno di quei suoni sottili a cui neanche fai caso quanto sei preso dallo scintillare di luci e pioggia in cui affoga la città  di notte -> Dovrebbe esserci un per davanti a quanto, oppure quel quanto dovrebbe essere quando, inoltre ci sono due spazi dopo città [Errore di distrazione: -0,1] [Mancanza spazio/spazio inutile: -0,2]
per loro ha la sua indubbi utilità -> indubbia [Errore di distrazione: -0,1]
l'alba ci coglierà in fragrante e mi costringerà a lasciarti andare via -> l’aggettivo fragrante si riferisce ad un odore, quello che intendevi tu è probabilmente cogliere in flagrante [Verbo/nome scorretto per significato: -0,5]
li studiavo lottare per tornare svegli, per potersi muove senza riuscirci -> potersi muovere [Errore di distrazione: -0,1]
perché infondo la carne per noi è una prigione -> infondo è voce del verbo infondere, qui invece avresti dovuto usare in fondo, cioè alla fine [Errore di distrazione: -0,1]
sono un dolce gabbia succosa -> una [Errore di distrazione: -0,1]
perché qualche Vampiro li hanno manovrati come pedine -> li ha manovrati come pedine [Concordanza sbagliata: -0,2]
sarà rotolata via,  una perla rara. -> Doppio spazio dopo via [Mancanza spazio/spazio inutile: -0,2]
come la vita e la morte sia riassumano in una sol persona -> si riassumano [Errore di distrazione: -0,1]

Stile e Lessico: 8/10
Lo stile non è male, ma trovo che il ritmo sia un po’ lento ed essendo una storia piuttosto lunga, questo porta il lettore ad annoiarsi nel corso della narrazione. Non capita sempre, ci sono dei punti in cui le descrizioni e l’accoppiamento di parole generano delle immagini molto suggestive, ma sono controbilanciate da pensieri monotoni o poco visivi, quasi come una lezione di storia, che rallentano la narrazione e rendono dunque il tutto molto altalenante.
Il lessico, invece, mi sembra ottimamente utilizzato, c’è una buona varietà di termini e il registro si mantiene più o meno dello stesso livello per tutta la narrazione.

Caratterizzazione Personaggi: 10/10
Il vampiro protagonista è caratterizzato molto bene: fin dalle prime righe, si scorge la natura un po’ malata del personaggio e, pian piano, percorrendo le righe si cominciano a trovare piccoli indizi che faranno giungere alla consapevolezza che egli è un vampiro e che è nel bel mezzo dell’uccisione di una sua preda.
È stato interessante entrare nella mente della creatura e vedere un universo totalmente differente dal nostro, in cui i vampiri sono al comando di determinate azioni compiute dagli esseri umani e in cui le “guerre tra clan” sono all’ordine del giorno, un po’ come se fosse una gigantesca organizzazione.
Il richiamo finale a quella goccia che cade – della quale mi ero sinceramente dimenticata – è uno stratagemma molto ben congegnato per riallacciarsi al discorso della donna morente e per svelare quest’ultimo particolare al lettore.
L’introspezione è veramente studiata nei minimi dettagli e, anche se forse su alcune parti si poteva glissare, rimane un punto forte ed apprezzabile della storia.

Buono spesa: 18/20
5 pt. totali per i due generi, trovo che siano stati utilizzati perfettamente e a pieno all’interno della storia, in particolar modo il genere dark, distintivo dell’atmosfera che attraversa tutta la fanfiction.
Anche per il tandem nota+avvertimento i 3 pt. sono d’obbligo: la scena lime viene descritta pian piano in tutta la storia e la violenza è presente, in maniera maggiore o minore, fin dai primi righi – anche se questo si capisce solo una volta letto il finale.
La caratteristica del personaggio vale 6 pt. pieni, in quanto il piacere che il vampiro prova nell’uccidere le sue prede è ben descritto in punti diversi della storia e traspare anche indirettamente da piccole cose.
Per la citazione, invece, ti assegno 4 pt. dei 6 totali. Sicuramente la prima parte, quella che riguarda una verità dolorosa e difficile da accettare, è utilizzata a pieno all’interno della storia, tuttavia il tratto riguardante una verità che ci tocca troppo da vicino non mi sembra che abbia fornito alcuna ispirazione alla storia.

Gradimento Personale: 9/10
La storia mi è piaciuta molto, e lo dico da persona che non ama leggere le storie in prima persona perché spesso diventano pesanti. Nel tuo caso, come ho spiegato nello stile, questa tendenza c’è stata e non c’è stata, diciamo che trovo sia proprio un rischio di questa determinata scelta stilistica, quindi sei già stata molto in gamba ad equilibrare il tutto con pezzi più dinamici. In ogni caso, la grande introspezione del personaggio, che tra l’altro era originale, è bastata a farmi apprezzare molto la storia e anche tutte le nozioni sulla storia dei vampiri le ho trovate interessanti e coinvolgenti.

TOT: 53,3/60

Recensore Junior
24/09/14, ore 15:54
Cap. 1:

Ciao!
Sono venuta a leggere questa storia dopo aver visto il giudizio estremamente positivo dato nel concorso Tell me a secret e devo dire che sei stata veramente brava! Il racconto così oscuro con questa atmosfera cupa è semplicemente perfetto, la voce narrante del vampiro ti accompagna perfettamente nell'immaginare gli eventi e scrivi veramente bene! Leggerò sicuramente altro di tuo, perché quest'ultima caratteristica mi ha colpita tanto. Le riflessioni sulle gocce di pioggia sono una delle cose che ho apprezzato di più.
Alla prossima
Baci,
-A

Recensore Junior
24/09/14, ore 12:26
Cap. 1:

Melian: Verità

Correttezza 8,5
Struttura 8,7
Anima 8
Segreto 6,5
Gradimento 8,7
Totale: 40,4/50

Ma chi ti ha insegnato a scrivere? Accidenti, sei veramente bravissima. Ho seguito questa OS a bocca aperta, leggendola tutto d’un fiato!
Il tuo personaggi ci accompagna in un racconto sensuale e oscuro, il racconto di sé stesso e della sua storia, e noi ci immergiamo nelle sue parole totalmente. Io, ad esempio, mi stavo addirittura immaginando la sua voce.
Utilizzi spesso le ripetizioni, ma sei riuscita a non farle pesare o sembrare ridondanti, quindi ti faccio i miei complimenti! Il tuo stile è ricercato, ma non è ampolloso e nemmeno..."too much" (passami il termine, ma non mi viene nulla di meglio).
Il segreto non è un gran che. Lui è un vampiro e questo è un segreto di per sé, ma credo -se non ho travisato del tutto- che il segreto fosse la vita segreta di lui, il suo essere assassino dei suoi stessi simili. Beh, è figo. Non è un gran segreto, ma è figo.
E ho adorato il modo in cui arriviamo a scoprire che la ragazza a cui lui parla è morta, o sta morendo. L’avevo capito, ma tu mi hai condotto alla fine con grande sapienza! I miei complimenti!

07/09/14, ore 17:57
Cap. 1:

Ho trovato questa tua One Shot una vera piccola chicca, che non ho potuto fare a meno di apprezzare almeno quanto le altre!
PAssione del protagonista per il sangue, certo, per la donna che quella notte gli ha dato anima e corpo (in tutti i sensi) ma, sarà forse che mi sono particolarmente immedesimata nel protagonista, vi ho visto anche una passione per la vita.
Strana, malsana, forse inspiegabile, ma nelle sue parole non ho letto nulla di macabro, nè di violento (al di là degli ovvi fatti) nè tantomeno di drammatico.
No: lui è un assassino ma è felice. E' felice di ciò che sa, delle donne che può amare, del piacere che può trarne e al contempo della vita stessa.
Non so se fosse il tuo intento... ma ti assicuro che questa storia fa davvero accapponare la pelle!
Grazei per avermela indicata, a presto

Recensore Veterano
28/08/14, ore 13:19
Cap. 1:

Recensione permio "Petali di lacrime!"

Premetto che io e il sovrannaturale non andiamo molto d'accordo.

Voglio dire: sì, mi piace, ma non sono il tipo che si mette a scrivere storie, anche perché, e lo so bene, non ne uscirebbe niente di decente.

E decente, per la tua storia, è un insulto vero e proprio!

Ho adorato questa storia dal primo all'ultimo. E' davvero fenomenale il modo in cui riesci a far calare il lettore nel personaggio, riesci a far percepire le emozioni perverse del Vampiro narratore, il sapore del sangue impresso nella sua mente, il dolce piacere che prova nell'uccidere e nel cibarsi dell'anima delle sue vittime, simili e non.
Trovo che tu abbia utilizzato molto bene la citazione, il ruolo" preda-predatore" è descritto bene, ogni passaggio e fondamentale e descritto nella sua interezza.
Inizialmente, magari, si potrebbe pensare ad un coito, che poi, alla fine, è l'equivalente di questo scempio per il Vampiro, ma, con l'avanzare della storia, le pareti si tingono di rosso cremisi e si entra nel sadismo più puro e nell'orrore dell'omicidio e del mondo della violenza.


Lo stile che hai usato calza perfettamente la storia, tanto che non riuscivo più a staccare gli occhi dallo schermo, il che ti fa capire che anche la suspance è riuscita abbastanza bene, anche se, sicuramente, poteva riuscire meglio. (E sto parlando solo della suspance, la storia, però, è perfetta così com'è!)

Ho davvero assaporato il sangue che scorreva.

Trovo geniale i paragone tra la pioggia e il sangue, è davvero perfetto!

Il Vampiro che divora la sua preda fino all'ultimo istante come farebbe un vero predatore.

Sei stata davvero fantastica.

Ho adorato il modo in cui lui si abbandona al piacere, la fa soffrire fino all'ultimo istante per poi vederla martoriata dai suoi stessi artigli, convinto che bellezza più grande di un corpo scempiato non esista.

Hai fatto un ottimo lavoro, è stupenda!

Recensore Master
18/08/14, ore 14:30
Cap. 1:

Ciao! Eccomi a recensire!
Allora premetto che io adoro il soprannaturale di ogni genere, angeli e demoni, vampiri, licantropi ecc... li adoro! Hanno sempre un loro fascino ma adesso stanno calando maggiormente le storie affascinanti e piene di sentimento, ma la tua è una speranza per riavere quello splendore di una volta.
Non sono riuscita a smettere di guardare lo schermo. E' tutto così dettagliato e nei minimi particolari, anche quando descrivevi le parti spinte, sono stata tutto il tempo a farmi i miei filmini mentali... ok, momenti imbarazzanti ahahah!
Meno male vampiri che non sbrilluccicano! Tutte a descriverli così, ma si sa che i vampiri sono per lo più notturni e anche se sopportano poco la luce non sono come quelli di Twilight, diavolo! Lo so, ho letto troppe storie stupide in questi giorni e tu mi hai consolata, non so quanto mi è mancata una storia di questo genere forse da mesi!
Mi è piaciuta molto la citazione che hai messo all'inizio, anche perchè qualche volta mi metto a guardare quella serie tv, quando non ho nulla da fare (e soprattutto perchè piace a mia madre...).
Errori grammaticali o di battitura gravi non ne ho visti e meno male! (Grazie Dio per avermi mandato una manna dal cielo! Ahahah Scherzo! :D)
La tua scrittura mi piace molto anche pechè dai molta suspance quando si legge dei tuoi scritti e io adoro questo genere quindi, si ho un debole per la tua scrittura! Ahaha
Le descrizioni come ho detto prima sono molto dettagliate ma i sentimenti che prova il vampiro, cavolo sembravano quasi veri... potevo quasi sentili e mi è piaciuta la parte dove lui ascolta la pioggia è un miscuglio di sentimenti tristi e profondi... davvero brava, complimenti.
Altro non ho nulla da dire perchè mi piace tantissimo così com'è spero di leggerne altre come la tua (ma già so che sarà impossibile) in un futuro forse lontano... ma la speranza non muore mai ;)
Spero di risentirti presto!
Un bacione grande,
Apatya.

Recensore Master
12/08/14, ore 10:54
Cap. 1:

Ma che bellissima storia è mai questa!
Questo sì che è un vero vampiro, descritto in tutte le sue crudeli, perverse sfaccettature.
Nel tuo stile, ricco ed evocativo, c'è un'eco della Rice. Davvero splendido!
Ti dirò la verità, per un attimo ho creduto che il vampiro, nella frenesia di raccontarsi alla propria vittima si lasciasse sorprendere dalle prime luci dell'alba, ma così non è stato: perché l'atto d'amore così ben descritto nella prima parte del racconto altro non era che la consumazione del pasto, e in questo sei stata magistrale. L'unione di eros e thanatos... In fondo, è questo che sono i vampiri.
Ho apprezzato tantissimo le tue descrizioni delle scene erotiche, sei la seconda persona qui sul sito che riesce a coinvolgermi davvero con una scena di sesso, sebbene in questo caso avesse poi risvolti assai cupi, in genere le trovo sempre troppo piatte o volgari.
Brava, bravissima! Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo!
Perdona la recensione sconclusionata e al limite del comprensibile, mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo e questo è l'orrendo risultato. Spero che almeno riesca a trasmetterti quanto questa storia mi sia piaciuta!
A presto, spero!

Melianar
P.S.: complimenti per il nick! Io amo follemente le opere di Tolkien, in particolare il Silmarillion, lo adoro! :-)