Valutazione ricevuta al contest "And the winner is..." indetto da Releeshahn/Aleena e Gnrlove/JonS
Il problema dell’essere arrivati primi è questo: non si ottiene mai una recensione bella e articolata come quella di chi è arrivato a posizioni intermedie - piena di correzioni e in egual misura di complimenti, forse più piacevole da leggere. È quello che penso quando devo stilare il giudizio del vincitore: cosa le scriverò?
È ovvio che la tua storia mi sia piaciuta, e credo che il punteggio che hai ottenuto in classifica ti dia una misura ben precisa di quanto io l’abbia apprezzata.
Posso muoverti critiche solo riguardo all’impaginazione (mi piace leggere storie giustificate: trovo che siano molto più gradevoli, professionali e ordinate a vedersi) e il carattere, che per il mio netbook è veramente troppo piccolo e mi ha “costretta” a copia-incollare la storia su word e ingrandirla per poterla leggere. Ma andiamo con ordine: per quanto riguarda le imprecisioni, premetto che non ho analizzato la tua storia come avrei fatto se avessi dovuto giudicare anche la grammatica, ma il mio occhio clinico (e maligno) in realtà non dorme mai :D e devo dirti che… non ho trovato nessun errore grave da segnalarti. È un ottimo risultato a parer mio, e la prima cosa per cui ti faccio i complimenti! Oddio, amo iniziare le recensioni senza note negative *_*
Sulla scia positiva, vorrei dirti che trovo bellissima l’immagine: nonostante la donna disegnata sembri più una bambina che un’adulta, la trovo molto in tema con… appunto, il tema della storia (perdonami il gioco di parole!). La presenza di banner è, a mio parere, un segno della cura che si è messa per rendere al meglio una storia in cui si crede, perciò sono felice quando li trovo.
Già dalle prime sei righe ho amato John con tutto il mio cuore: è un personaggio atipico e stravagante, tremendo se inquadrato fuori dal contesto e adorabile nella storia (è dolce in maniera quasi struggente nel finale). C’è questa dualità in praticamente tutto il racconto: la commedia si fonde naturalmente con la tragedia creando un alto e basso emotivo che è fantastico! Mi sono persa in quel mondo così surreale da essere vero e plausibile e ho sognato la storia d’amore e di rinuncia al dovere che credevo fosse, per poi sorprendermi, con una naturalezza disarmante, quando la verità viene fuori e Lara accetta il proprio destino con tutta la calma e la tranquillità di una donna atipica e vera, com’essa appare. Hai creato dei personaggi talmente fuori dagli schemi che la loro caratterizzazione non può che essere perfetta – discorso valido più che mai per John, che è il vero protagonista della storia. Mi ha ricordato un po’ l’assassino di “Wild Target” (non so se hai mai visto quel film; se no, te lo consiglio), come Lara somiglia in qualcosa alla sua vittima in quel film, ma la storia è fondamentalmente diversa, e per questo l’originalità non ne ha risentito molto.
Restando in tema, direi che non è possibile non amare John e Lara: sono lo stereotipo della coppia perfetta, quella in cui non c’è vero timore nell’accettarsi, nel dirsi le cose come stanno o nell’avere un dialogo che spazia su ogni argomento, anche i più dolorosi – e allo stesso tempo sono due sconosciuti che vivono una vita falsa e transitoria, fatta di segreti che riemergono nel più tragico dei modi. Lo ripeto, è la dualità della tua storia quello che ho amato di più: è una commedia che lascia l’amaro in bocca e una tragedia che sa di favola, in cui lo stile leggero gioca un ruolo chiave, rendendo la tua One-Shot fluida e leggera senza tralasciare nulla di importante. Ti soffermi sugli avvenimenti chiave, riuscendo a giostrare dialoghi e descrizioni in una maniera ottima perché non si intralcino né risultino noiosi da leggere – sei riuscita a non ricevere critiche per il lungo dialogo senza nemmeno una descrizione e, credimi, io detesto vedere più di uno scambio di battute fra personaggi che non abbia almeno tre parole di descrizione. Non appesantisci con motivazioni inutili, giustificazioni superflue o scuse non necessarie: i tuoi personaggi sono così, agiscono secondo un modo di essere e fare che è loro e non se ne vergognano. Sembrano quasi dire “siamo così, accettalo e vai avanti”; e il lettore lo fa. Così John giustifica il suo essere un assassino con un “e, in questo periodo di crisi generale, gli è parso un bel modo di guadagnare.” e la morte della donna che ama con “decise che una vita in una cella non superava in appetibilità la morte”. Due frasi divertenti e ciniche da morire, che ho voluto riportare perché sono l’esempio di come, in poche parole, tu abbia saputo caratterizzare un personaggio. E, parlando di divertimento, un altro fattore che mi ha spinta a darti il massimo di punteggio riguardo lo stile è stato il fatto che, rileggendo la tua storia, non solo non ho provato noia o voglia di saltare qualche pezzo, andando subito al sodo (come spesso mi succede) ma ho riso e provato dispiacere negli stessi punti, emozionandomi ancora: il tuo è dunque, per quanto mi riguarda, un racconto talmente particolare e bello da non risentire dell’effetto “già visto, già fatto” – una storia duratura, che vorrei tenere con me al pari dei libri che amo. E mi ha fatto ridere, cosa che non è facile.
La filosofia che c’è dietro non è scontata e, anzi, mi ha fatta riflettere molto: hai affrontato un argomento delicato e ne sei uscita con la testa alta, lasciando il lettore con un sorriso sulle labbra e un dubbio nella testa.
Hai ottenuto 2/3 punti bonus, dovuti al fatto che i tuoi personaggi non sono descritti, quindi solamente immaginabili come l’uomo e la donna assegnati dal pacchetto; hanno avuto uno 0,5 ognuno, mentre il genere ha avuto il punto pieno. Per quanto mi riguarda, ho dato alla tua storia 10/10 come valutazione globale, che tiene conto molto dell’originalità, della trama e dello sviluppo dei personaggi.
Insomma, ho amato profondamente questa storia, il tuo stile e i tuoi personaggi, e ti ho voluta nominare, oltre che per il “Miglior Film”, i cui risultati puoi osservare nella classifica, e alle altre categorie comuni, ossia quelle in cui tutti i concorrenti hanno ricevuto una valutazione (Miglior Regista – per la storia più originale, Miglior Film – per la storia più bella, Miglior Sceneggiatura originale – per la storia inedita più bella e Miglior Montaggio – per la storia con lo stile migliore) per il Miglior Attore protagonista (John, ovvio) e Miglior Attrice non protagonista (Lara, che a mio parere non è una vera e propria protagonista, quanto il tramite attraverso cui la storia, e John, hanno la possibilità di essere quelli che sono). Sei rientrata in nomination in tutte le categorie, e hai portato a casa anche cinque Oscar, perdendo di poco la battaglia per il sesto (l’originalità, per le ragioni che ti ho spiegato sopra). Penso che non ci sia altro da aggiungere, no?
Ok, mi scuso per il papiro e ti saluto… per ora! ;)
Ps: Due sole recensioni? Questo mondo è marcio =_=’ |