Ciao. Diciamo che dovevo andare un colloquio, mi sono alzata presto e ho ritrovato la tua storia per caso nelle ultime caricate.
Cosa penso della tua storia? Sinceramente? Ma è semplicemente fantastica.
Cioè, forse esagero ma la amo già. E mi allargo dicendo che mi sono già affezionata ai tuoi personaggi.
Partendo dal fatto che hai scelto per i protagonisti i due nomi maschili e femminili che sono i miei preferiti. (io stravedo per il none Serena e ancora di più per quello di Marco. Poi vabbeh gli altri nomi che mi piacciono sono Mirko, Stefano e Roberto, ma questo dubito che ti interessi, però dato che ero in tema li ho messi Ahahah!)
Comunque tornando al capitolo...oltre ad essere scritta bene e anche molto autoironica e comica ahahah! In alcune parti mi sono tagliata in due per le risate.
C'è da dire che sia marco che Serena si sono scelti per compagnia degli amici abbastanza bastardelli. Ahahhah! Gli piace fare scommesse eh? Ahahah! Io già muoio dal ridere al pensare cosa potrà succedere nel prossimo capitolo...entrambi pensano che si ritroveranno davanti dei vecchi decrepiti depravati, e invece avranno una bella sorpresa.
Sei molto brava perché i caratteri di tutti i personaggi sono ben delineati compresi i protagonisti che già adoro.
[Mi risponde un secondo dopo con un gentilissimo Muovi il culo!] ahaha! La finezza.
[Spio al di sopra della sua spalla e becco Stella con una fetta di pizza in mano, se la sta portando velocemente alla bocca.
«C'è qualcuno che non la pensa come te.», indico con un cenno del capo le nostre amiche piazzate comodamente sul divano.
Lui si gira di scatto e corre verso di lei. Ho paura che le strappi la pizza e le colpisca la mano, per insegnarle che certe cose non si fanno.
«Hey! Giù quelle manacce!», tuona infastidito.
«Se vuoi la sputo.», lo minaccia lei spalancando disgustosamente la bocca.
«Ma che schifo! Non ti vergogni? Per forza non hai ancora trovato un uomo!».] beh, ci sono cose peggiori di quelle. Ahahha!
[«Beh, quando sono uscita dal lavoro oggi, ho rifatto la fiancata alla macchina che era accanto alla mia facendo manovra.», comincio storcendo il naso.
«Vorresti dire che hai bozzato una macchina uscendo da quei parcheggi larghissimi?», Marica inarca un sopracciglio.
«Una classica manovra da donna.», sbotta Luca ridendo come uno scemo.] ovvero "donne al volante, pericolo costante". I maschi e le loro convinzioni.
[«I casi sono due.», spiega Luca. «O il proprietario è una donna, con un marito con i soldi che gli escono dalle orecchie, o è un uomo giovane e benestante.».
«Quindi?», lo guardo dubbiosa.
«Se fosse donna, non ti chiamerà mai e farà finta di niente, ma se fosse il giovane uomo, ti chiamerà certamente.», dice sicuro di sé.
Okay, ora sono un po' confusa, ma non sono la sola, Stella e Monica hanno la mia stessa espressione perplessa.
«Perché dovrebbe chiamarmi certamente?», domando rompendo per prima quel silenzio.
«Per uno di questi due motivi.», comincia con aria teatrale.
Solleva il pollice e aggiunge: «Uno, è un uomo e gli hai rovinato il suo gioiellino. Cazzo, Serena, ti mangerà viva!».
Bene, dopo questa sua affermazione, mi sta salendo l'ansia a livelli esagerati.
Solleva anche l'indice e conclude: «Due, è un uomo. Punto.».
«Che cosa vorresti insinuare?», farfuglio senza capire dove voglia parare.
«Che spera tu sia gnocca e ci proverà con te.», si stringe nelle spalle.] giusto. I maschi fanno ogni lasciata è persa quindi fanno carpe diem di ogni situazione. Ed è anche vero della macchina. Per i maschi le macchine sono come delle super gnocche e lo vedi dal fatto che gli danno anche i nomi. Ahahah! Che tristezza.
[Potrei starmene qui e fare la guardia alla mia bambina, ma Lorenzo mi trascinerebbe dentro per un braccio. Mi rassegno e scendo con pochissima convinzione. Fai la brava dico mentalmente, accarezzando la portiera.
«Dai, smettila, dobbiamo stare dentro qualche minuto. Non le succederà niente.».
«Disse l'amico un attimo prima che la sua macchina sia colpita da un meteorite.», aggiungo con una smorfia.
«Tu non sei normale, ma credo che tu lo sappia già.», mi scocca un'occhiataccia] ahahah! Qui sono tipo morta dal ridere.
[Un ragazzo sui trent'anni, con i capelli corti neri, sta spiegando la differenza di alcune racchette da tennis a un ragazzotto biondo allampanato. Secondo me quel tipo non ha alcuna idea di come sia fatto un campo da tennis, tutto quel sole artificiale gli ha dato alla testa. Far finta di praticare uno sport non rende più fighi, è dura farlo capire alla gente. Io pratico pallanuoto da anni ormai, non mi reputo figo ma solo un atleta, c'è un'abissale differenza] ahahah! Qui davvero ridevo come una cretina.
[Per lo meno non è scappata e si è offerta di ripagarmi i danni, ma poi mi sorge un dubbio e lo esterno.
«E se quel numero fosse finto?».
«L'avresti preso nel culo due volte.», osserva Lorenzo con la sua solita finezza.
Era proprio questo che non volevo sentire] Ovviamente gli amici servono a disilluderti da qualsiasi speranza.
[ La mia mente, però, stava creando scenari apocalittici, avrei tanto voluto fare una strage. Lascio il mio amico sotto il suo ufficio, si appoggia con le mani sul finestrino del guidatore e sorride. Che cazzo avrà da sorridere? A me sta venendo da piangere] ahaha! No, ma Marco è troppo forte. Ahaahh!
[Il mio pensiero continua a tornare su quel graffio e mi girano le palle in una maniera impressionante. È uscita dalla concessionaria meno di ventiquattro ore fa ed è già bozzata.
Deve essere per forza un incubo. Ora chiudo gli occhi e, quando li riaprirò, quel segno sarà scomparso come per magia. Stupidamente controllo, è ancora lì. Credevo davvero che potesse smaterializzarsi con un battito di ciglia? Devo essermi bevuto il cervello] Puahahah! Si gli piacerebbe. Povero è proprio disperato.
[Lorenzo si porta un dito alle labbra, fissa un punto davanti a sé, pensieroso e super concentrato.
«Sembra che tu sia pronto per espletare i tuoi bisogni.», gli fa notare Giorgio.
Mi ha tolto le parole di bocca, ma io l'avrei detto in un modo molto meno fine.] ahahahha! rido. Mi immagino la sua espressione.
[«A Marco e al risveglio del cobra!».
«A Marco e al risveglio del cobra!», ripetono gli altri due idioti.]
ahahah! Ma bellissima.
Guarda stasera passo per leggere l'altro capitolo perché sono curiosissima. Credo che la divorerò in pochissimi giorni rimettendomi in pari con una velocità impressionante.
Avevo da farti solo tre domande però:
1. In che città è ambientato? (Sorry, ma mi piace sapere ogni dettaglio della storia)
2. Da come parla Lorenzo del padre di Marco, Marco fa parte di una famiglia ricca giusto?
3. Quindi adesso Marco è senza lavoro?
Ho finito di romperti con le domande...(e scusami per la recensione super lunghissima). Avrai presto mie notizie. :) Ciao. Ciao. |