CIAO!
Qui ti parla una ragazza che ha letto il libro "Storia di una ladra di libri" e ha anche visto il film, ora non mi metto certo a dire che il film è fatto male e bla, bla, bla, perché è anche fatto bene, ma non puoi dirmi che è ispirato all'opera dato che di quest'ultima ho solo la situazione del treno e dei genitori adottivi. Mi preme ricordarti che Liesel scappava dai nazisti perché sua mandare era Comunista, il fratello è morto in treno e di sicuro non è stata lei a chiedere di andare via dato che non sapeva nemmeno dove stesse andando. Oltre tutto questo e altre cose, che non ti sto a dire, posso passare la mano alla mia collega per spiegarti gli errori grammaticali che hai commesso in questo ''''prologo''''.
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Bene, eccomi qua. Non appena ho notato quel punto interrogativo distaccato dallo pseudo periodo che hai formato, mi è venuto un tic all'occhio. Come mai, se mi è concesso sapere, lo hai fatto? Reputi sia corretto così? Lasciami dire che non hai ben chiare le regole grammaticali di base. Ma la stessa cosa vale per il resto deisegni di punteggiatura: sono TUTTI separati dalle frasi e messi un po' a caso.
Ah, mi è tornato in mente un errore madornale che ho notato, ovvero quel ''ma torniamo a noi''... cosa sarebbe? Tornando a noi puoi scriverlo in una recensione, non in una storia! Anche se quest'ultima è in prima persona; stona davvero tanto e non corretto.
Andiamo, adesso, ad analizzare i dialoghi. Partiamo da una domanda spontanea: come mai evidenzi questi ultimi? Sono dialoghi, non occorre farlo; il grassetto, solitamente, viene usato per poter evidenziare singole parole, o frasi importanti, per dare enfasi alla storia.
Un'ultima cosa: non esiste che tu debba rendere la storia un copione. Quei ''Lou:'' non si possono accettare; ti consiglio di usare un trattino, oppure due virgolette, ma MAI mettere il nome e i due puntini.
Speriamo che questa recensione ti faccia un po' riflettere e che tu non te la prenda.
Tua,
Lady Rivaille, in collaborazione con una Scrittrice in Canna. |