Non ho (ancora) letto Otto, che dalle note sembra essere il presupposto da cui questa fic prende il via. Lo farò, ma intanto posso dire che anche senza avere idea degli antefatti quello che succede qui cattura e diverte.
Mi piace il contrappasso di Milo e la perfidia di June, che lo mette a dormire proprio nella casa del maestro. Così, tanto per ravvivare il senso di colpa.
Françoise è una iena e si è presa tutto il tempo per vendicarsi del torto subito (immagino sia spiegato in Otto). Lo fa alla grande, ma dietro agli scherzi da prete di questi due si capisce che le cose stanno molto diversamente. A quando la prima trombata (o la seconda, se hanno già consumato in Otto)?
Venendo alle lezioni di educazione sessuale, beh, beati i residenti di Andromeda! Almeno qualcuno si preoccupa di non farli cadere nell'impiccio di una scomoda gravidanza indesiderata. Già è cosa funesta nella vita di una normale adolescente, figurarsi poi se la fanciulla impalmata è un'amazzone con la maschera e le unghie affilate! Come sai nel mio headcanon le punizioni in questo caso sono terribili. Forse perché Atena sotto sotto è invidiosa della libertà delle donne di godere della loro sessualità, mentre il suo ruolo di parthenos la priva di questa gioia. E allora si vendica con le maschere, sperando che bastino a non far suscitare nei maschietti degli istinti nei confronti delle compagne. Ma gli uomini, si sa, sono più furbi degli dei, e la scappatoia la trovano sempre. 
A presto presto presto!!!

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Heylà!
Che piano ben congegnato!
Fino all'ultimo mi hai tenuto sulle spine o meglio dire quando non speravo più la contromossa XD
Certo che è proprio una cattiveria, addirittura catturarlo in trappola e umiliarlo! Però un po' se l'è meritato u.u
Scritta nel migliore dei modi, simpaticissima e incalzante!
Speravo di poter leggere un seguito e l'ho ricevuto, te ne ringrazio!
Alla prossima!
Un saluto da Federica:)

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Ed ecco il contrattacco! Ed anche se continuo a pensare che Milo nella precedente avventura sia stato un genio nell'arte della guerra, in questa non posso che girare tale complimento a Phi. Capitolo mooooolto ben scritto, con la tensione palpabile di Milo che viene trasmessa al lettore e il senso di (falsa) sicurezza lascia il tempo che trova. A parte la dolcezza dell'inaspettata liaison tra gli apprendisti Saint, non ho potuto non sorridere al pensiero del "discorsetto" alle leve. E Milo... cocciuto d'un greco vecchio stampo cocciuto. E, ti dirò, strappa un sorriso pensarlo così paternalistico. E ne strappa due pensarlo mentre entra a gamba tesa nel girone delle barzellette che animeranno il Santuario.

* Come Leoncina, lascia che ti mostri il piacere di riceere gente nel tuo eremo ;-) , vieni alla Tredicesima chè Saori non c'è e faccio una festa!*
(Recensione modificata il 14/09/2014 - 02:46 pm)

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UHUHUHUHUHUH!! Se guardi bene il quadretto finale, dopo Aldebaran c' è una tizia che ride in modo esagerato...eccomi, sono io!
Bella l'ambientazione, molto "familiare" per me perchè cambiano i nickname con i tagli nuovi di capelli (fino a qualche giorno fa ero missChameleon, ci eravamo incontrate ogni tanto....chissà che non mi trasformi di nuovo....) ma non cambia l'amore per gli stessi personaggi e i luoghi in cui sono cresciuti, seppur inospitali come quello sperone di roccia perso nell'oceano, e a volte può succedere che l'inserimento di "altri" nel "tuo" contesto generi un certo non so che di fastidio misto ad insofferenza, della serie "sì ok, ma tutto sommato era meglio che tu non ci mettessi piede" . Bene, non è questo il caso :-)) anzi, ammetterò che alla fine di tutto la mia curiosità era catturata solo dalle sorti dei tuoi protgonisti e già tutta indirizzata verso un unico quesito, sempre quello: ora Milo, da gentiluomo qual è, restituirà il favore??
Ps. scusa se approfitto di questo spazio per chiedertelo ma che fu dei nostri goldini in vacanza sulla nota isoletta greca?
Un assaggio di parmigiana appena sfornata? scusa ma in casa non ho pasticcini nè qualcosa da bere....

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*ride fortissimo*

Bella la maturazione e la voglia d'espiazione di Milo, ma ancora meglio il rapporto tra questi due, una coppia che non molla un colpo e non rinuncia MAI - che sia in guerra o che sia per vendicarsi d'uno scherzo poco gradito. 
A me quello che incanta delle tue storia è la prosa, il modo in cui scrivi. 
Le parole hanno una cadenza precisa, quasi un passo, una marcia, uno stile riconoscibile e che ripercorre fedelmente i pensieri non solo di un personaggio, ma proprio di una persona. 
Li vedi pensare, ragionare, gli ingranaggi del loro cervello che vanno a mille (oppure lentissimi, a seconda del momento) e questo crea un rapporto diretto con il protagonista. 
Al solito, una piccola perla che mi ha fatto ridere di gusto. ♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*il cappuccino piace?*
 
(Recensione modificata il 11/09/2014 - 03:19 pm)

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E il cerchio si chiude, direi. Con una ragnatela appesa ad un lampadario.
Ti prego, dimmi che qualcuno dei Gold, oltre a rotolare dalle risate, ha anche scattato una foto. *rotola pure lei*
 
Mi piace molto l'idea di Milo che, per una piccola legge di contrappasso, va a sostituire il maestro che ha 'ucciso' (Phro esige le virgolette.)
E avere a che fare con un'orda di adolescenti non dev'essere facile. Neanche quando li fai sgobbare con sadismo in un addestramento spaccaschiene. Compiango il nostro eroe.
Françoise è una faina. Stima per la lezione delle api e dei fiori, sì sì.
 
Qui rasentiamo la follia, ma è una follia positiva, mi piace. Soprattutto il 'brividabadibido' (termine tecnico) che Milo sente ogni volta che c'è puzza di guai!
 
Ma sono solo io che quando ho sentito Shun parlare del clima dell'Isola di Andromeda ho pensato 'WTF?!' o.O Le isole non dovrebbero avere per definizione un clima più mite rispetto alla terraferma? Soprattutto nella zona dell'Equatore?
 
Caffè, caffè!
JudithlovesJane
 

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Ennò, così non si fa! A spuntare tranquilla e sottovoce, come un raggio di luna.
Delicata e leggera, quasi un divertissement in una calda giornata di fine estate che porta ancora il sentore di quelle arance amare, sporche di cenere.
E quel rosa che porta indietro di anni, tanti, troppi. A quel bacio sognato, agognato, richiesto con il cuore e ottenuto come concessione di una ragazzina petulante. Ad occhi che così sinceri non sarebbero stati mai più.
Perché anche se non lo sanno, non sono più lui e lei, ma loro. E sembra che guardino gli altri con la condiscendenza dei fratelli maggiori.
Con la loro caparbia difesa che sfocia nel gioco e nello scherzo. Che chi la fa l'aspetti, ma non si sa né come né quando!
Un mastihà, stasera?

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