Questa storia è incredibile, sia nel senso di eccezionale sia nel senso letterale del termine. E' incredibile perché raggiunge livelli di accuratezza eccellenti: adoro come è costruita e come è scritta, e il modo in cui le due cose sono in armonia fra loro. Hai uno stile molto, molto piacevole, che per questa storia è assolutamente perfetto: le scelte stilistiche sono totalmente azzeccate, perché fai dei drammatici cambi di ritmo che tengono il lettore con il fiato sospeso e usi frasi dirette e crude. Entrambe le cose sono eccellenti per una storia che parla di guerra, in particolare per una storia di guerra drammatica.
Per quanto riguarda il contenuto, questa storia è allo stesso tempo un manifesto di denuncia sociale in piccolo e un frammento di vita. Il soldato è caratterizzato molto bene, anche attraverso l'ambiente. Mi piace come usi l'ambientazione come termine di paragone per enfatizzare i sentimenti del soldato, è una scelta molto azzeccata che aumenta l'impatto emotivo della storia. Tutto è il soldato, in quel momento. Lo stile, il campo di battaglia, l'ambiente, la guerra stessa, tutto si concentra in lui in quegli attimi finali in cui tutto viene messo in discussione. Questa storia esprime tantissime emozioni e sfumature diverse nello stesso momento: la rassegnazione, la rabbia, l'odio per il destino che non gli è stato favorevole, il rinnegare ciò che l'ha spinto a combattere (perché se si è arruolato doveva credere in ciò per cui combatteva, ma nel momento in cui la guerra l'ha sopraffatto le sue certezze devono essere andato in frantumi, lasciandolo con la consapevolezza che qui vediamo: che la guerra è dolore e distruzione, è uccidere e morire, niente di più.).
Questa storia mi ha colpita profondamente, e la ricorderò per molto, molto tempo. Per me, è un piccolo capolavoro. |