Non è neanche un sogno. E'... una visione estatica, quasi. Delicata come la precedente, ma di una consistenza ben diversa. Più dura, in un certo senso, più compatta. Camus, appunto. Non so come spiegarmi, però è meravigliosa, grazie di averla scritta.

Precisamente come volevasi dimostrare. Camus si esprime a gesti, anzi, il più delle volte non si esprime proprio. E ce la fa comunque *maledetto*
Bene, a far da contrattema all'adorato banal-Camus della puntat a precedente, abbiamo un inedit-Milo che, come noterai, se ne intende a meraviglia di idiomi anglosassoni. Parla d'amore-anzi-no, è la pioggia, lui arriva dopo, e Camus sorride, e... *sviene*

inconsueta e originale, davvero bella ^^ parole d'amore come gocce di pioggia, direi che come metafora ci sta benissimo *O* sì, l'avrei associato di più al sole, ma hai fatto una buona scelta!m'è piaciuta!e il finale..non ho parole *ç*

interessante...meno efficacie - beh, sempre secondo il mio modesto parere, che comunque si sminuisce totalemtne di fronte a tale grandezza *_* - dello scorso, ma comunque molto interessante! ^^

La degna corrispondente del capitolo precedente!*_* Il finale è stato un colpo diretto al mio povero cuore... Quel "Sorrise." mi ha fatto sciogliere letteralmente çOç! Una scena troppo meravigliosa. Poi la fugacità rende il tutto intenso. Il tempo di un respiro profondo... *sospira* Eh anche Milo e Camus sono andati... Sono sempre più curiosa di leggere il prossimo capitolo.

E' vero che è insolita. Ma proprio per questo è perfetta e colma di sottile sorpresa scoprirla perfetta, così delicata e fresca. E va recuperata proprio dal cuore di Camus, che le sue parole sono così preziose e rare. Complimenti, tesoro. Sempre di più e sempre più grandi.