Okay, vorrei alzarmi e correre in giro per la mia stanza urlando. Tu, tu, tu… Tu shippi Haleth/Caranthir! A questo punto posso morire contenta (o, in alternativa, maledirmi eternamente perché mi sono accorta di questa OS solo adesso. Non riesco davvero a capacitarmi del fatto di non averla vista prima, sono scema XD Ma come si dice, meglio tardi che mai).
Ammetto che, a differenza tua, io non mi ero innamorata subito di loro due come coppia. Ormai non ricordo più la mia reazione originale, ma credo sia stata qualcosa come “mmm, interessante interazione” (insomma, ricordo che non mi aveva lasciato indifferente, ma non era nemmeno stata un colpo di fulmine). Poi avevo visto una fanart su loro due ed ero rimasta folgorata. Ero tornata a leggere quel pezzo che hai riportato e la mia mente era tutto un “oddio, ha senso. Ha senso. HA DAVVERO SENSO”. E così addio.
Ma direi che mi sono dilungata sin troppo, ed è ora di dedicarmi come si deve a questa OS. Prima di tutto, complimenti per la scorrevolezza del testo, e per la caratterizzazione dei personaggi. Sono così magnifici che mi hanno fatto venir voglia di piangere. Davvero, sono perfettamente in linea con l’idea che ho di loro *^*
Mi piace Caranthir visto dagli occhi di Haleth, mi piace come lei – con tutta la gratitudine, l’amore, l’attrazione che vuoi – non si inganni su di lui e sulla sua indole. Lo conosce, sa cos’ha fatto e sa che non è affatto un santo, e mi piace che la cosa non venga tralasciata, ma sia portata alla luce più volte, da quel “principe Noldo maledetto”, alla certezza che “lo Scuro” non indichi più solo il colore dei suoi capelli, con tanto di accenno al suo disprezzo per i Nani e all’oscurità che si nasconde dentro di lui.
Mi sono piaciute da morire le loro conversazioni. Ero quasi dell’idea di copia-incollare qualche battuta e commentarla, ma poi mi sono resa conto che A) non avrei saputo quale scegliere e B) il commento sarebbe stato probabilmente qualcosa come “asgjbhgthdrdtjbvyjdry perfezione”. Quindi mi limiterò ad informarti che ogni. singola. battuta. mi ha fatto sentire “ommioddio, sì, questo è decisamente quello che Haleth/Caranthir direbbe”.
Poooi mi è piaciuto come, in un certo senso, non venga narrato soltanto uno, bensì due momenti della loro vita, del loro rapporto. Perché okay, la storia è ambientata qui, sette anni dopo il loro primo incontro, ma gli accenni al passato sono così ricchi che si ha l’impressione di sentire anche Haleth e Caranthir com’erano allora. Ed è perfetto, perché rende ancora più lampante il cambiamento avvenuto durante questi ultimi anni, non solo in lei, ma anche in lui (e ho adorato come il cambiamento in Caranthir è presentato come qualcosa di innaturale).
Mi è piaciuta la faccenda del risveglio della vita in Haleth, come la realizzazione di essersi un po’ lasciata andare sia subito seguita dal rifiuto della possibilità che la solitudine l’abbia spezzata. E quanto ho amato Caranthir che, nei segni del tempo su Haleth, vede la sua storia *^*
(E sono un disastro, ma quando lui ride e dice che non potrebbe esserci niente di più diverso di Haleth e sua madre, sono stata colpita da Nerdanel feels ç_ç)
La parte lemon mi è piaciuta da morire *singhiozza senza ritegno* È tutto ben descritto, e penso ci sia il giusto equilibrio tra i loro movimenti (il modo in cui si stimolano a vicenda e reagiscono l’un l’altra me li ha fatti amare ancora di più) e l’introspezione di Haleth (i suoi pensieri e le sue emozioni, insomma). Oh, speciale menzione va a Caranthir che quasi le ringhia di montarlo, e soprattutto ad Haleth che pensa che se lui crede di poterla comandare non ha capito proprio niente, il principino u.u Splendida la completezza che Haleth sente insieme a lui (che non ha mai sentito con nessun altro), e il fatto che prima venga detto che il corpo di Caranthir sembra adattarsi perfettamente a quello di lei, come se fosse nato per questo.
Che altro? Uhm, mi sono piaciuti i riferimenti a Thingol (che sbuffa perché Haleth occupa territori che a lui manco servono, ma alla fin dei conti la lascia fare), e che la guardia di Haleth sia una donna, e l’accenno all’usanza del suo popolo di dipingersi il volto di blu, e le descrizioni del vestiario di Haleth e Caranthir. Credo sia ben espresso anche il senso dovere della donna nei confronti del suo popolo.
E la scena del dopo? AW. Non mi aspettavo che Caranthir tirasse fuori il giuramento, ma ci sta (mi vien quasi da pensare che, se non lo avesse fatto, sarebbe quasi sembrato che mancasse qualcosa). Ho amato questo suo momento di boh, vulnerabilità, e mi si è stretto il cuore per la sua paura di morire presto e in modo orribile (e Haleth che vuole confortarlo, che cerca un modo di dirgli che è probabile che questa paura potrebbe avverarsi tra un centinaio di anni, e Caranthir che pare intuire la piega dei suoi pensieri e la abbraccia e la bacia… posso piangere ora? GUARDA COS’HAI CAUSATO. Lacrime di fangirl).
E il finale, oddio, il finale, Haleth che lo scongiura mentalmente di non girarsi ma rimane a guardarlo sino alla fine, consapevole del fatto che si tratta di un addio e di non essere pronta, slay me. A parte che non avrai bisogno di farlo, ci ha già pensato la tua storia.
Okay, in conclusione? Mi è piaciuta da morire, e ti faccio tutti i miei complimenti! Sono stata in seria difficoltà con questa recensione, perché diavolo, sapevo che non sarei mai riuscita ad esprimere con pienezza quanto ho amato tutto… ma vabbe’, io ci ho provato XD Spero di non aver fallito clamorosamente.
Alla prossima! |