Torno su EFP dopo non so quanto tempo e scopro con piacere una piccola perla come non se ne vedevano da mesi. L'ho divorata, sentendo ancora una volta il peso emotivo di quello scontro all'ultimo sangue a Fort George. E continuo a sentirlo fortissimo soprattutto in questo periodo, mentre stringo tra le mani Rogue  praticamente tutti i pomeriggi chiedendomi se il filone generale della trama, così struggente, basta a renderlo un buon gioco assieme a tutto il carico di ricordi e personaggi che si porta dietro, oppure ho buttato i miei soldi al vento. Al centro di tutto c'è Haytham, ovviamente, che ho sempre amato e amerò per sempre.
Le tue parole gli hanno fatto giustizia, avevo i brividi mentre leggevo ed è stato come indossare il suo cappello e la sua cappa. Mi hai portata ancora una volta dalla sua parte, nonostante sia chiaro come il sole che i mezzi contagiano inevitabilmente la nostra causa, sia pure la più giusta del Mondo, e che perciò i Templari sono da annientare a prescindere. Anch'io come Micho ho trovato quella frase molto attuale, e senza entrare troppo nel dettaglio ti dico che in famiglia stiamo vivendo qualcosa del genere. Spero solo che non si debba arrivare alle lame celate, qui, eheh.
La mia parte preferita è stata quando Haytham si rende conto che niente è conciliabile proprio a causa del tempo; perché il tempo ci cambia continuamente, ci matura, ci perfeziona o ci danneggia. Mi viene in mente l'ipotesi che se questi due avessero avuto più tempo, appunto, se la Rivoluzione li avesse fatti respirare, se, se, se... allora niente di tutto questo sarebbe stato necessario. Si sarebbe trovato un altro modo. E forse la violenza, l'omicidio, come mezzi per perseguire un fine, si sarebbe potuti abolirli del tutto.
A presto,
cartacciabianca
 

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"...siamo solo gli ultimi di una lunga fila di padri e figli che si guardano dalle sponde di due generazioni contigue ma avverse: non si capiscono, non sanno parlarsi, non sanno toccarsi e allora si combattono." Cito questa frase perchè mi ha davvero colpito: è attuale e vera e riconoscibile tra così tanti padri e figli che anche non si trovano in situazioni estreme come questi due.
I miei complimenti per questa introspezione, per la scelta delle parole e per la convinzione di Haytham di dover essere lui a sopravvivere che noi sappiamo sarà inevitabilmente travolta dagli eventi. Il fuoco di certo fa evaporare il sangue e per fondere l'acciaio ha solo bisogno della giusta temperatura.
Alla prossima.

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Allora. Devi sapere, perché non riesco a iniziare una recensione in modo normale, proprio no, che in questo periodo ho il feels facile. Facilissimo. Davvero. Troppi bei libri/bei film letti e visti tutti insieme, o quasi, troppe ship, troppe cose. E devo ammettere che questa one shot è tra quelle cose. Aww. 
Tolta la mancanza di qualche virgola qui e là, io l'ho trovata fantastica. C'hai un lessico che fa venire i brividi, davvero, è stupenda. E quella riflessione (si dice così? Non ne ho idea, ma non mi viene un termine migliore, scusami) sul sangue e l'acciaio è qualcosa di stupendo. Mi stavo sciogliendo. Davvero, è da citazione (?). 
E la debolezza di Haytham. Ora, io amo Haytham, eh. Da morire. Ma hai fottutamente ragione, diavolo. LOL. E poi, vabbé, io amo anche i codardi, i cattivi e qualunque personaggio sia reale e vivo in tutta la sua adorabile meschinità. Haytham è qualcosa di meraviglioso, e tu l'hai reso divinamente. 
Anche la parte sulle generazioni, Dio mio, ragazza, è stupenda. Davvero. 
E boh, complimenti, questa fic è proprio bella. Adesso vado a leggere le ff che suggerisci a fine capitolo sperando di trovarne qualcosa di abbastanza straziante per saziare il mio animo di fangirl masochista (?). 
...sì, questa recensione è decisamente da schizzata, lol, ma capiscimi. Sto ancora fangirlando, per quanto, in parte, le mie recensioni siano sempre così, ahahah. 
Brava davvero. :3

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