Recensioni per
La Danse Macabre
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/01/15, ore 00:19

Hai fatto riferimento, nelle note relative a “Sérenade”, a “La Danse Macabre”, io sono andata a cercarla e mi domando come abbia fatto a farmela sfuggire…Trovo la stessa atmosfera raffinata e preziosa, lo stesso Sh, così IC, reso perfettamente, con elegante tratteggio, nella sua sofferente lontananza. C’è più presente John (“…troppo impegnato a districarsi dalle borse della spesa…”) con la sua normalità rassicurante e pratica ma capace di addentrarsi nel labirinto mentale di Holmes (“…Io sono qui, a me puoi dirlo…”). L’unico, comunque, che possa entrarvi e cercare la strada di uscita per entrambi. E il consulting, confortato dall’abbraccio anche spirituale del medico, può illuminare tutte quelle stanze polverose e chiuse da un dolore lontano ma sempre acceso, come un tuono che rimbomba distante ma che spaventa ugualmente. Hai individuato, poi, in Sherrinford, un personaggio ricco di potenzialità nello sviluppo narrativo di ciò che arricchisce la grande storia di Sh. Guarda, sarò sincera, senza svolazzi retorici: sei in gamba veramente.

Recensore Master
30/11/14, ore 19:38

Ciao, sono ancora qui... ho recuperato questa storia più rapidamente di quanto pensassi e sono contenta d'averlo fatto, non potevo non passare e lasciarti due righe. Non so, più leggo questa raccolta e più mi piace quello che scrivi e anche come lo scrivi. Hai davvero una grande abilità nel gestire i sentimenti dei personaggi. In questa storia poi metti Sherlock in una situazione molto drammatica e il fatto che dopo anni non abbia ancora elaborato il lutto è una teoria molto interessante sui sentimenti di Sherlock e sulla sua capacità di elaborare emotivamente eventi drastici come questo. Inoltre qui il tutto si evolve e da Sherlock piangente sul divano si passa ad uno Sherlock che è in grado non solo di piangere, ma anche di dire a John che lui ha tutte le chiavi di tutte le porte del suo Mind Palace. Penso che John di principio nemmeno si renda conto della portata di quella confessione, ma è forse una delle migliori dichiarazioni d'amore che abbia mai letto. Sul serio. Oltre a questo ci sono tantissimi dettagli che ho apprezzato, la La Danse Macabre di Saint-Saens su tutto, a questo proposito mi complimento qui per le citazioni musicali sempre molto interessanti e di qualità tra l'altro. Avevi ragione nelle note della prima storia, non può esserci Sherlock Holmes senza musica... (eri tu a dirlo vero? XD Leggo talmente tanto in questo fandom, che può essere che mi confonda ^^''). Oltre alla musica, c'è anche la descrizione della stanza con il cadavere che mi ha colpita molto e che ho trovato particolarmente accurata. Il bicchiere con il biglietto, addirittura la descrizione del foro del proiettile... insomma, hai messo davvero tanta cura e non posso che apprezzare.

Per quanto riguarda Sherrinford, io non condivido quasi mai le teorie come questa, quelle che poi non vengono confermate effettivamente dai romanzi o nei vari film o nella serie, quindi su questo ipotetico terzo fratello ho più di un dubbio, ma questo non toglie nulla alla tua storia, anzi, ti faccio i miei complimenti perché hai trattato il tema del suicidio egregiamente e poi anche il dolore di Sherlock è davvero gestito ottimamente. Quindi non ho nulla da dire se non che sei riuscita a farmi apprezzare un qualcosa su cui normalmente storco il naso. E, te lo dico, mi piacerebbe davvero leggere la storia di Sherrinford e sapere che cosa lo ha portato a questo gesto. Da come ne parli nelle note sembra che tu abbia già le idee perfettamente chiare, quindi se ti andasse di scriverla in futuro, di sicuro la leggerò.

Detto questo, ancora tanti complimenti.
Koa

Recensore Master
30/11/14, ore 18:49

Ho letto diverse storie sul presunto terzo fratello Holmes, e questa versione è senz'altro molto bella: prima di tutto si colloca nel tuo 'verse di "Come Home" che adoro, ed aggiunge un altro piccolo tassello alla vita di Sherlock e John, che sono ancora insieme, e poi hai saputo gestire benissimo il personaggio di Sherlock, nell'analisi non facile di un lutto mai elaborato. Il suo continuo rifiutare i sentimenti, il suo non voler averci a che fare, non significa che ha dimenticato o che non prova nulla, ma semplicemente che ha accumulato sentimenti che non era in grado di gestire, finché questi non sono esplosi.
E mi piace tantissimo questo tuo dipingere John come un faro nella notte, come un'ancora per il cuore di Sherlock, qualcosa di saldo ed incrollabile su cui contare sempre.