Vuoi sapere una cosa stupida, ma stupida davvero? Quando ci hai detto che avevi deciso di scrivere questa long-shot (^^), l'idea ci è piaciuta moltissimo, tanto che non vedevamo l'ora di leggerla (e ovviamente anche di recensirla. Siamo professionisti noi U.U). Così quando abbiamo visto che avevi postato la tua nuova opera, appena abbiamo avuto un attimo di tempo ci siamo "divorati" il prologo in pochi minuti, e, abbiamo fatto più che bene, dato che si tratta di una storia davvero splendida :) Poi siamo giunti alle note, e lì non abbiamo saputo trattenere un sorrisone da guancia a guancia quando abbiamo visto che avevi deciso di seguire il nostro consiglio e trasformare la one-shot in una long :') Il fatto di aver contribuito, seppur in una parte così infinitesimale, ad una tua storia, è stato bellissimo, e ci siamo quasi a commossi ^^ Beh? Che c'è? Te l'avevamo detto che era una cosa stupida :P (comunque grazie ^^). Ma procediamo con ordine prima di dilungarci in una delle solite introduzioni folli che piacciono tanto a zio (te l'ho detto che quando comincio poi bisogna abbattermi XD)
Come abbiamo scritto prima, abbiamo trovato questo prologo davvero bello, per molteplici motivi (anche se, come analizzeremo nelle note, ci sono alcune imperfezioni che però non diminuiscono minimamente il piacere della lettura ^^). Innanzitutto per quello che è ormai diventato il tuo marchio di fabbrica, ovvero la cura che metti nella descrizione dei dettagli che caratterizzano personaggi e situazioni. Semplicemente splendida è, in quest'ottica, la descrizione di come Thomas si accorge di Newt notando dapprima il suo cappello di lana e poi, successivamente, il blocco da disegno che quello strano ragazzo tiene sulle gambe. Ma questa tua abilità risalta in ogni parte del racconto, per esempio da come fai capire al lettore, con poche parole, l'importanza che Newt ha per Minho o al fatto che il ragazzo biondo deve avere un problema molto serio (facendo notare dettagli come quello strano berretto di lana che non si toglie mai), o, ancora, allo sguardo costernato che ha Minho quando pronuncia quelle frasi che Thomas non sente ma che, di certo, devono aver riaperto una vecchia ferita in Newt.
Ma la parte che ci è piaciuta di più è come riesci a descrivere con maestria il momento in cui il buon Tommy si rende conto che il ragazzo "nuovo" mostra al mondo una maschera che non corrisponde al suo vero volto, ma a quello che gli altri si aspettano che lui abbia. Thomas non conosce Newt, eppure forse è proprio per quel motivo che si accorge di questa sua "finzione" di cui lo stesso Minho, che lo conosce da tempo, non sembra avvedersene. Tanto è reso splendidamente l'incontro fra i due ragazzi, incontro che, come ci aspettiamo, sarà fondamentale nelle vite di entrambi, che è bellissimo vedere come Thomas accetti la presenza del nuovo arrivato quasi con naturalezza, quasi come percepisse anche lui che tutto stava per cambiare (cosa che realizza concretamente dopo la frase incriminata). Fatto sta che, alla luce di questo fatto, l'incontro fra Miho e Newt sembra quasi come voluto dal destino, come se fosse il fato ad aver fatto incrociare per un istante i loro cammini (da bravi buddisti diremmo che si è trattato di karma bello e buono XD). Un altra cosa su cui ci sentiamo di doverti fare i complimenti è l'uso della scena in cui Minho piange, per chiudere il prologo. E' davvero molto efficace e in più lascia il lettore con la curiosità di sapere come si evolverà la storia da quel punto in poi (con noi ha funzionato alla grande, tanto che non vediamo l'ora di conoscere quale sia il mistero dietro la figura di quel ragazzo che sembra così indifeso :) Concludiamo l'analisi della parte tecnica, notando come il tuo stile scorra molto fluido in ogni parte della storia, senza cadute o rallentamenti. Le ambientazioni sono molto ben descritte ed il tutto viene reso con una semplicità ed una bravura che ti è propria e che migliora ad ogni tua nuova opera :)
Per quanto riguarda il lato "emozionale" del racconto, anche qui non possiamo che farti i nostri complimenti :* La tua magia rende i personaggi estremamente bene, sempre credibili e a "trecentosessantagradi", definendo con poche "pennellate" di colore i loro caratteri e facendo intuire quelle che saranno le loro relazioni future :) Quindi nell'attesa dei successivi capitoli (che aspetteremo con avidità tanto che abbiamo già pronti chili di pop corn e litri di bevande XD) non possiamo che affermare a gran voce "bravissima signorina Scrittrice :* :* :*"
PS: Alcune annotazioni dei Dott. Pignolo de Pignolis e Precisina de Rompis U.U
- (...) dargli una sola di dimensioni cosmiche come quella - In genere sarebbe meglio evitare espressioni dialettali perché non tutti i lettori potrebbero comprendere l'uso di un linguaggio gergale. Nel caso preferissi usarle, allora potresti metterle tra virgolette (e stare attenta agli accenti perché così sembra che gli stia dando una gigantessa single XD)
- (...) l'impellente bisogno di dire a Minho cosa c'era che lo infastidiva. Preoccupava. O forse incuriosiva. - Essando laureati in Scassologia Applicata e Teoria della Rottura di Sfere (U.U) non possiamo che segnalarti che la frase suonerebbe meglio usando il congiuntivo :P (l'impellente bisogno di dire a Minho cosa c'era che lo infastidisse. Preoccupasse. O forse incuriosisse.). Si lo sappiamo, scassiamo gli zebedei che è un piacere XD
- Seduti al bar risedente proprio davanti la scuola - La frase suona un po' strana con quel "risiedente". Secondo noi bastava un semplice "che si trovava"
- e già prima avrebbe dovuto capirlol - Errore di battitura
- Faceva battute, rideva, parlava un sacco: ma non diceva mai nulla di cattivo o crudele contro chicchessia. Thomas fu affascinato fin troppo da quel particolare: gli sembrava che Newt fosse un tipo a cui piaceva ridere ed essere allegro, ma non sulle sofferenze altrui. - La frase è correttissima grammaticalmente, ma suonerebbe meglio se si evitasse la ripetizione "rideva-ridere" perché hai già specificato la cosa nella prima parte.
- E questo lo portava a pensare che di sofferenza ne avesse passata parecchia lui stesso. - Bella frase, ma quel "passata" stona un po'. In genere la sofferenza si "vive" si "prova"
Come vedi sono minuzie e, credici, non si notano per nulla le prime sei volte che leggi il prologo (ehm si, lo abbiamo letto varie volte, tipo una decina XD). Solo perché, come hai scritto anche tu, queste cose aiutano a migliorarti che abbiamo fatto le "pulci" alla storia (strana espressione lo sappiamo XD) :* |