Proseguo nel recensire i tuoi pezzi dedicati ad Alessandro, ed eccomi arrivata anche a questo. ùù
Dunque, devo dire che le righe iniziali e quelle finali sono state le più incisive: la descrizione dell'ambiente della vasca, gli interni dipinti a colori e odori, è assolutamente vivida e riuscivo a immaginare benissimo lo sfarzo eccessivo, quell'atmosfera carica di cui Efestione si lamenta in un altro tuo pezzo. Mi complimento per la tua abilità nel delineare i setting e le atmosfere (in questo caso tanto sfavillante di colori e di ori), che è sempre una gioia per chi legge.
Quanto alle righe finali, quelle più prettamente dedicate ad Efestione e al rapporto con Alessandro, be', usare la vista del suo corpo nudo e delle cicatrici che porta per mostrare la dinamica di adorazione l'uno per l'altro è stata una trovata ottima, senza contare che hai sei riuscita a trasmettermi una grande fisicità accostata alla spiritualità del sentimento che li unisce. Ho amato la descrizione del corpo di Efestione visto dagli occhi di Alessandro, e come ricordasse in che occasione ogni segno si fosse inciso su quella carne che tanto ama; d'altra parte, ciascuna di quelle ferite è una testimonianza dell'amore di Efestione per lui; più significativa di tutte, forse, la zampata del leone, dato che descrivi spesso Alessandro associandolo a questo animale. L'ho trovata particolarmente significativa.
Per il resto, i dettagli storici sono sempre le chicche che adoro, e non sbagli un colpo neppure con i profumi e le antiche tradizioni. Entrare nella mente di Alessandro che pianifica la costruzione di quella città che porterà il suo nome e sarà il suo simbolo è stato affascinante, così come vedere la partecipazione di Efestione in tutto ciò. La ricerca storica si sente come sempre, inutile che mi complimenti ancora da questo punto di vista (e invece lo faccio lo stesso :P ).
Ultimo dettaglio, ho riso un sacco leggendo di Alessandro che prova a fare conversazione con i servitori, abituati a un regime del tutto diverso. Più seriamente, vederlo di fronte a usi e costumi differenti dai propri, lui che ha avuto la possibilità di viaggiare e spingersi più in là di chiunque altro della sua epoca, è interessante da leggere, e penso tu abbia reso bene il suo "shock" culturale.
Insomma: <3
Ti lascio con le solite note\consigli, sperando di esserti utile:
"vasca" / "vasca" --> Piccola ripetizione. Potresti usare il termine "piscina", che sì, è latino, ma credo si adatti comunque al pezzo.
"acqua" / "acqua" --> Altra piccola ripetizione. Eliminerei il secondo "acqua".
"asciugamanto" --> Lo trovo un po' impreciso: l'asciugamano serve, appunto, per asciugare le mani; "telo" è più propriamente usato per il corpo (e sì, lo utilizzi più in basso, ma abbastanza avanti nel testo da non risultare una ripetizione).
"difficile" / "difficile" --> Varierei sostituendo un "difficile" con un "arduo".
"abituarsi" / "abituarsi" --> Sostituirei con un "adattarsi".
"lanciata"/ "lancio" --> A "lancio" sostituirei "tiro".
"testa" / "testa" --> Sostituirei un "testa" con "capo".
"stupida catapulta" --> Questa espressione mi è parsa stonata, leggendo, col tono del testo. Forse "maledetta" è più adatto.
"lavorato bene affidati" --> Manca una virgola tra "bene" e "affidati".
"oriente" --> Ti è sfuggita una maiuscola: "Oriente".
"sole" / "sole" --> Varierei utilizzando "luce".
"lo osservò curioso" --> Refuso sulla concordanza di genere: "curiosa".
"letto" / "letto" --> Eliminerei la ripetizione riformulando con qualcosa come: "si sedette al suo fianco".
"Il suo corpo era abbronzato, aveva il colore del grano in estate" --> La frase risulta pesantina alla lettura. Snellirei con: "il suo corpo del colore del grano in estate..."
"alla luce del sole" --> Varierei un poco: "sotto i raggi solari"
"il sole e l’estate" --> Anche qui varierei, eliminando sia il "sole" che l'"estate", che hai nominato da poco: "la stagione più calda". |