Rieccomi, procedo in ordine a recensire tutte le tue vecchie one shot che non conoscevo prima. Qui abbiamo toni completamente differenti dall'altra storia, qui c'è la parentlock ovvero ciò che di bello c'è rimasto da questa serie. Che è diventata un po' uno dei tuoi segni distintivi, ciò che ha caratterizzato tante delle tue fanfiction (penso più che altro a quelle recenti e scritte dopo la quarta stagione). Anche qui si nota già una crescita stilistica, e una maggiore ricercatezza rispetto alla precedente. Ciononostante, riesco ancora a far caso a quanto tu sia ulteriormente migliorata da questo punto di vista. Qui lo stile è davvero ottimo, pur essendo molto semplice ciò che distingue sempre le tue storie è come riesci a dipingere Sherlock. Potresti calarlo in una qualsiasi situazione e rimarrebbe sempre e comunque IC. E non è una cosa da tutti, non lo è per niente. Come avevo già notato in un'altra tua precedente storia, la linea che divide razionale da irrazionale, nel tuo Sherlock Holmes, è quasi impercettibile. Ma c'è. Il tuo è uno Sherlock talmente razionale, che sceglie di diventare illogico e di seguire i sentimenti. Qui lo fa per John e con John, ma soprattutto per la bambina.

In questa storia ci cali tra le spine della terza stagione. Il fattore "Mary Morstan" che tanto ha diviso il fandom e che ha ferito molti dei fan, è ciò che fa scaturire il tutto. Certe cose di Mary restano imperdonabili. Tu qui non hai avuto pietà per lei, le hai dato una fine forse più meritevole per i peccati che ha commesso rispetto a quella che le hanno dato Moffat e Gatiss. Qui Mary dà alla luce la bambina, ma verrà lo stesso messa in prigione. Non c'è giustificazione, né assoluzione per lei. E la sua condanna viene proclamata nell'arco di poche righe, dopo non conta più niente. Ciò che conta infatti non è lei, ma John. Per quanto ci sia la bambina, per quanto Sherlock prenda parte dello spazio scenico, è John al centro di tutto. Lo è il suo tormento interiore, che tu hai efficacemente ritratto in questa storia. Lo è il suo non voler prendere in braccio la bambina, pur volendolo. Questo John diviso a metà, che vuole e non vuole. Che vorrebbe e non vorrebbe. Che sa e non sa cosa deve o non deve fare. Vuole la bambina e desidera proteggerla, ma pensa all'adozione suggerita da Mycroft. Guarda la piccola e ci vede Mary, cerca le somiglianze. In una reazione che ho trovato così deliziosamente umana... Razionalmente sappiamo che è ingiusto cercare le colpe di una madre, nei figli. Nei tratti in comune piuttosto che nei geni. Però John lo fa, e la sua è una sorta di reazione difensiva a quanto gli è accaduto. Assolutamente comprensibile e infatti non lo si condanna, neanche Sherlock lo fa. Lui pensa ancora al tradimento e alle menzogne di Mary, a quanto questo ha rischiato di fargli perdere Sherlock. Non credo che John tema davvero che la bambina potrebbe diventare come la madre, solo che forse ha paura di se stesso e di non essere abbastanza. Fai uscire il suo tormento in maniera efficace. Così come viene fuori la reazione a tutto questo, il cambiamento, la decisione finale. Che arriva grazie a uno splendido Sherlock. Credo che capisca che John non vivrebbe mai felice e sereno se dà in adozione la figlia, per questo lo sprona a prenderla in braccio e a cambiare idea. Sherlock è comunque il primo a prendere in braccio la piccola, a coccolarla e a toccarla. Si comporta già come un padre, pur non essendolo davvero. Non ufficialmente. Sente di avere già un legame con lei, oltre che con John, eppure non impone. Non ordina come farebbe Sherlock con chiunque altro. Si limita a far capire, invita John a considerare di fare davvero il padre. Dicendo che potrebbe aiutarlo. Fa male poi il rendersi conto che Sherlock non si immagina nel quadretto familiare, perché non crede che John lo vorrebbe con loro, come in una famiglia. Forse perché non si considera all'altezza o perché esclude completamente la possibilità di un amore per lui da parte John Watson. Ma la verità è che, forse, John non farebbe questa cosa con nessun altro. E infatti il finale è dei migliori. Romantico, ma non stucchevole.

Davvero complimenti, corro a recensire la prossima.
Koa

E' l'A-MO-RE. Tutto. Sì, confermo, loro due sono IC, adoro questo lato dolcissimo di Sherlock, non lo so, ho l'impressione a volte che se glielo chiedessero non si vedrebbe mai come padre perché sono quelli intorno a lui (non John, mai John) non ce lo vedrebbero, ma penso che, una volta deciso, sarebbe fantastico... inusuale e controcorrente, ma fantastico :D.

Mi sono sciolta come burro sul pane caldo appena ho finito di leggere. Non sai che cos'è? Te lo dico io: è una delle fanfiction più dolci e tenere che abbia mai letto e sto affogando nello zucchero cwc. Shippo Johnlock come se non ci fosse un domani e una parentlock come questa era quello che ci voleva. Inoltre i personaggi sono davvero molto IC quindi l'ho apprezzata tantissimo. È bellissima, complimenti! ♡
Joan

E' Natale e io sto leggendo ff Johnlock. Le TUE ff Johnlock.
E' bellissima, davvero.
Sherlock è di una tenerezza disarmante e hai colto e rappresentato al massimo l'insicurezza di John che si affida sempre e completamente a Sherlock perché lui è la sua roccia. Si intuisce benissimo che sono due facce di una stessa medaglia, non posso essere separati.
Hai scritto benissimo, ancora complimenti ;)

La prima volta che l'ho letta non sono riuscita a commentare che ero di strafretta e quindi oggi mi son messa a ricercarla perché dovevo dirti che è dolcissima. Adoro la delicatezza di Sherlock con la bambina (il fatto che noti le unghie quasi invisibili e il sorriso enorme che fa poi) e adoro i dubbi di John e lo scoprire di potercela fare perché c'è Sherlock e non potrebbe immaginare una vita senza di lui. Bella e dolcissima ♥ davvero *-*

Dolcissima, questi due insieme sono fantastici ma... anch'io sogno uno zio Mycroft alle prese con la creatura!

Soprattutto immagina la pargoletta a 2-3 anni che decide di sposarsi col lo zio del cuore, immagino a John prenderebbe un colpo!

Bella storia, davvero

Leggi la risposta dell'autore

È una delle cose più dolci che abbia mai letto. Un concentrato di affetto che mi farà andare a letto serena :3 Sherlock e John genitori sono tanto improbabili (ed immaturi xD) quanto adorabili... Mycroft zio poi è la mia fantasia "segreta"! Me lo immagino a riempire "segretamente" la creaturina di regali e attenzioni.
Il dubbi di John, lo stupore di Sherlock, la delicata premura che quest'ultimo riserva al padre della neonata... Tutto descritto divinamente, meraviglioso, complimenti :)

Leggi la risposta dell'autore

La tua fic l'ho letta con curiosità, interesse, poi mi sono accorta che ero arrivata alla fine con un senso positivo di soddisfazione. Mi è proprio piaciuta anche perchè amo le FF in cui si riesce a mantenere Sh e John IC. Tu ci sei riuscita e, lo so, non è semplice, vista anche la tematica particolare e lontanissima dai soliti omicidi, inseguimenti, pazzi assassini. Il consulting è alle prese con un bambino e l'hai descritto con manifestazioni di goffa curiosità e tenerezza che me l'hanno quasi fatto sentire presente, tanta è l'aderenza con il personaggio BBC. Lui avrebbe proprio reagito proprio così ("...avvicinò il viso al corpicino, lo sguardo fisso sulle sue mani..."), incapace di capire a fondo i sentimenti verso una creatura così piccola, ma è John la chiave di tutto. Infatti ("...Sherlock sorrise, un attimo di accecante felicità..") quella bambina farà parte del loro futuro e, comprendendo questo, Holmes non chiede altro che di percorrere la sua vita con Watson "..mano nella mano..." illuminato dall'umanità e dal sicuro affetto del medico ("..Sherlock, sei veramente un idiota..."). Brava.

Leggi la risposta dell'autore

Che teneri !!!!!! Non so che fine hai fatto fare a Mary ma sti'due sono sempre da mordicchiare a turno Sherlock poi con in braccio la pupa non ti dico!!! Mi dispiace che sia una one shot ,perche mi sarebbe piaciuto averne di piu' , una storia dolce ma non stucchevole , tenera ma con una punta di durezza che ti tiene con i piedi per terra , brava complimenti e a presto bacioniii!!

Leggi la risposta dell'autore