2° posto: Storia di due fratelli di +Ashley+
Grammatica: 8/10
Quindi, partiamo dal presupposto che non hai scritto una fanfiction, ma la Divina Commedia (scherzo, no, non fare caso a me, è che ho appena finito di rileggere per la terza volta e mi hai un tantino sconvolta). In un racconto così immenso è più che comprensibile trovare delle sviste, degli errori, anche insignificanti. Devo dire che ho apprezzato moltissimo la grammatica della tua storia, perché filava tutto liscio e senza intoppi, e per trovare tutte le sviste più insignificanti ci ho messo tipo tre riletture (e ora pensa a quanto tempo mi abbiano effettivamente preso tre riletture e vergognati). Probabilmente mi odierai perché ti farò notare delle cose seriamente microscopiche, ma si tratta davvero quasi sempre di errori di distrazione, battitura o comunque cose di poco conto. In generale ti ho tolto 2 punti perché le sviste sono esattamente ottanta (che poi, ottanta errorini su centocinquantasei pagine è comunque un Signor Risultato) e qualcosina devono pur pesare, ma seriamente, sono davvero insulse rispetto al complesso. Dunque, senza ulteriori indugi: le correzioni.
DISTRAZIONE/BATTITURA: (32)
- «Va tutto bene, Sabo?» lo salutò uno di loro, Dogura. «Avete bisogno di qualcosa.» → immagino che l'avessi inteso con un punto di domanda dopo “qualcosa”.
la farina lo ricoprì completamente , con nuvolette bianche → qui c'è uno spazio in più prima della virgola.
«Ti hanno visto nasconderla?» domandò Ace, con un forte sospetto improvvisamente in mente. «Sì» annuì Sabo. «Sai che Rufy ci viene sempre dietro, ma sono stato ben attento che non fosse nei paraggi quando l'ho messa qui.» → boh, qui mi sembra che ci sia un problema di logistica: Sabo ammette che lo hanno visto mentre la nascondeva, poi subito dopo dice che fa sempre attenzione al fatto che non ci siano mentre la nasconde. O Rufy e Stelly ci vedono attraverso le pareti, o la cosa è sospetta xD
si voltarono verso Rufy senza nemmeno doversi consultare: «Vieni?». → qui il punto dopo la chiusura delle virgolette non serviva.
li rendeva irriconoscibili l'uno dell'altro. → era “l'uno all'altro”.
l' “Amazon Lily” → qui c'è uno spazio di troppo prima delle virgolette. Se non ti piaceva con l'apostrofo vicino alle virgole, avresti potuto scrivere direttamente il nome del locale in corsivo.
ma il generale non poteva sapere quando avesse provato ad entrare nell'esercito fin dall'anno precedente e gli era stato impedito con l'inganno. → hai scritto “quando” invece di “quanto”.
anti francese → sarebbe da scrivere tutto attaccato.
perché erano in russo . → c'è uno spazio in più prima del punto.
molto di più mandando → ci sono due spazi tra “più” e “mandando” (mi odi, vero?)
Rufy ha dovuto inculcargli un po' di buon senso a suon di pugni. → buonsenso tutto attaccato.
enorme poltrona. «È così → ancora due spazi prima del discorso.
un'occhiata al vassoio e la saliva → due spazi tra “vassoio” e “e”.
uno che passava inosservato → *si rifugia dietro una barricata* altri due spazi.
di molte persone. «Sono qui → non uccidermi.
non si era sbagliato. «Buona giornata, signor Kuzan. → sono sempre due.
conoscevano i sentieri → e rieccoci
Sabo era grato che lei capisse → la vendetta
Ace non aveva molta voglia della compagnia, → qui probabilmente hai saltato “sua” prima di “compagnia”, altrimenti bastava dire “di compagnia”.
in pratica consistevano in raggiungere e conquistare → consistevano nel.
Marco sorrise dolcemente. «Non è stato corretto da parte mia, ma avevo paura.» Era sempre stato più diretto nei suoi sentimenti. → meglio “il più diretto”.
i primi versi della Chanson d'automne. → hai lasciato la C non in corsivo.
Si spinse con in piedi, → con i piedi.
continuò la scalata da solo. → … non so con che faccia te lo faccio notare, ma ci sono due spazi.
l'allenamento che aveva fatto con Sabo. Si piegò leggermente → and again...
In effetti, aveva solo senso dato che il numero dei morti era aumentato dopo lo sbarco, → qui c'è un “solo” di troppo.
Avevi ragione». → il punto andava dentro le virgolette.
«Eri lì». → idem.
Figurati, a chi l'ammazza quella! → senza “a”. Oppure, se vogliamo mantenere il tono colloquiale, bisognava dire: “chi l'ammazza, a quella!”
ma se erano da dieci anni che stavano dietro a quella causa → “era da”, oppure “erano”.
Ace si stava trattenendo a mala pena dal ridere. → malapena tutto attaccato.
«Dei, se non è la famiglia migliore con cui io abbia avuto a che fare.» → … Dei, non è un'imprecazione un po' strana per un ebreo? XD Fa molto Percy Jackson, se vuoi la mia.
PUNTEGGIATURA:(23)
- A quel punto, Sabo e Rufy lo avevano raggiunto, ma nessuno dei due fece una mossa per fermarlo. → io non avrei messo la virgola dopo “punto”.
Non si erano più visti dal giorno che chiamava “la tragedia della camera oscura” perché Sabo era stato messo in punizione e non era riuscito a sgattaiolare via per le strade di Parigi. → qui invece avrei messo una virgola dopo “oscura”.
Ed Ace capì perché trovata tanto difficile avere a che fare con lui, era una persona che parlava con il cuore e sembrava non avere esitazioni. → dopo “lui” secondo me sarebbero stati meglio i due punti.
Per una volta, Ace non lo corresse con la solita frase “non siamo davvero fratelli”. Alla fine, per un complimento che non si aspettava. → questa frase non suona tantissimo. Secondo me non avresti dovuto mettere il punto dopo “fratelli” e limitarti a un punto e virgola, o ai due punti.
«Ah, ti sei alzato finalmente» → prima di “finalmente”, virgola. Oppure “Finalmente ti sei alzato”
Abbiamo un impero qui! → anche prima di “qui”. Se no “Qui abbiamo un impero!”
E se fossi un uomo vero, lo faresti anche tu invece di scappare come un codardo.» → più che davanti a “vero”, avrei messo la virgola davanti a “tu”
Non era una guerra quella, era un massacro. → una virgola dopo “guerra”, o in alternativa “quella non era una guerra,”
quindi i prossimi scontri saranno tra queste due potenze probabilmente → come sopra: virgola prima di “probabilmente”, altrimenti si mette “probabilmente” dopo “saranno”.
Questo gli faceva piacere e lo irritava alla stessa maniera perché non avrebbe mai voluto che il suo fratellino si preoccupasse per lui. → virgola dopo “maniera”.
«Non possiamo escludere qualcuno a priori solo per le sue origini, ma viste le conseguenze, forse sarebbe il caso.» → virgola dopo “ma”, perché “viste le conseguenze” è un inciso.
Un secondo dopo, se ne pentì perché lo sguardo di tutti era concentrato su di lui. → più che davanti a “dopo”, avrei messo la virgola davanti a “pentì”.
Balzò in piedi attivo: → una virgola prima di “attivo”.
«La stiamo preparando dato che sarà indispensabile per i soldati → una virgola prima di “dato”.
«Be', credo di dover tornare alla festa adesso» → virgola prima di “adesso”.
mi ha detto di dirvi queste esatte parole “chiunque ci impieghi più del tempo previsto, può anche non tornare”. → due punti dopo “parole”.
Continuarono a mangiare in silenzio e dato che l'oscurità impediva loro di fare qualsiasi cosa, → virgola dopo “e”, visto che segue un inciso.
tutti aspiranti Ranger evidentemente; → virgola prima di “evidentemente”.
Non erano più a Fort Irwin quindi era una stanza in comune con molti altri ufficiali → virgola dopo “Fort Irwin”.
Ace balzò a terra, prima che anche l'edificio in cui era entrato crollasse e si unì al gruppo dei Ranger → invece che davanti a “terra”, avrei messo la virgola dopo “crollasse”.
Dovevano andare ad ascoltare il suo discorso, così come il primo che aveva tenuto quattro anni prima aveva iniziato la sua avventura nella resistenza, quest'altro ne avrebbe decretato la fine. → dopo “discorso” avrei messo due punti.
Basta film tedeschi finalmente!» → virgola prima di “finalmente”.
Non ti devi più preoccupare per me adesso, → virgola prima di “adesso”.
GRAMMATICA:(25)
- quando i tedeschi l'avessero sentito, non sarebbero stati felici. → “l'avrebbero” invece che “l'avessimo”
meno lo vedeva meglio è. → questa è concordanza: meno lo vedeva, meglio era.
ci avrebbero formato loro se gliene davamo la possibilità → se gliene avessimo dato.
Ed Odr notò → ed entra in gioco la temuta d eufonica: si aggiunge la d solo se la parola seguente comincia con la stessa vocale (in questo caso Odr comincia con O e non con E, quindi non era necessario aggiungere la d eufonica). L'unica eccezione a questa regola (che vale anche con a/ad e o/od) è “ed io”, che si scrive così anche se “io” comincia con la “i”.
Ace parlava spessissimo del fratellino, molto più di quanto parlava di se stesso, → di quanto parlasse (o non parlasse).
Ad un'occhiata rapida → d eufonica non necessaria.
ed intanto nascondeva → idem.
mormorò allora ad Otohime → vedi sopra.
Sabo era entusiasta ed onesto. → la vendetta.
«Ad un maschio non sarebbe mai venuto in mente → sempre la d.
Chiunque sia interessato, vi aspetto nel mio studio quando volete → siccome “chiunque” è singolare, avresti dovuto dire tipo “è atteso nel mio studio”, se no potevi scrivere “per chiunque sia interessato: vi aspetto” eccetera.
Siamo pronti ad invadere la Francia. → d eufonica.
«E io che pensavo → eee questa è l'eccezione.
ad un paio di metri → e ancora.
A quanto pare, l'alleanza era decisa, → a quanto pareva.
non avevano possibilità di capire che cosa stava succedendo esattamente. → che cosa stesse succedendo.
ed improvvisamente non ebbe più importanza. → E riecco la d.
ed in questo modo aveva azzeccato la giornata giusta. → … non vuoi uccidermi, vero?
era rimasto un unico soldato francese ad Omaha Beach. → … perché dal tuo sguardo mi sento un po' minacciata.
ad essere appena stato adottato da una nuova famiglia. → … aspetta, parliamone, prima.
«Hai riverniciato ed arredato» → … okay, è un po' da bastardi far notare queste cose in una storia da centocinquatasei pagine, ma è il mio lavoro!
Doveva cercare di essere paziente, speranzosamente dopo non avrebbe avuto più a che fare con loro. → speranzosamente non è tanto una parola (anche il correttore la sottolinea): avrei messo “e si sperava che” oppure “e se tutto andava bene”, cose così.
associato ad una cosa così scandalosa.» → d eufonica.
E io non ti darò nemmeno un centesimo.» → e riecco l'eccezione (vedi che ti torturo anche così?)
Ad Omaha Beach ho perso un fratello. → sì, ma ti giuro che questa è l'ultima.
Ecco, come hai visto non c'era niente di grave, semplici cose che umanamente sfuggono in un racconto di così tante pagine. Nel complesso hai visto che non ti ho tolto molto, perché a una prima lettura queste cose non si notavano per niente, sei stata bravissima! Specialmente nei momenti più clou della narrazione, non ho visto un solo errore. Quindi complimenti per la correttezza assurda che hai dimostrato, mi hai davvero colpita!
Stile&lessico: 10/10
E dico sul serio, non ci sono parole per descrivere quello che hai fatto. A parte la valanga di informazioni (ora ne so di più sulla II Guerra Mondiale di praticamente tutte le persone che conosco), la tua storia era fluente e chiara in ogni spiegazione, in ogni dettaglio. Approfondirò la questione, non credere di scampartela con due parole, ma devo proprio ammettere che mi hai affascinata. Il tuo modo di scrivere è incisivo e incalzante, non ti perdi nei dettagli inutili e non rendi il tutto pesante. Leggendo romanzi storici o cose del genere arrivano sempre i punti morti in cui muori di noia mentre l'autore si prodiga in mille descrizioni di questo o quel paesaggio, arma, combattimento, personaggio a caso che non ci interessa. Tu invece hai saputo destreggiarti tra Storia e racconto, tra le vicende dei personaggi e quelle delle nazioni: hai descritto la situazione della Francia non spiegandola, ma mostrandocene degli esempi attraverso gli occhi di Sabo. Alternando poi momenti in cui seguiamo Ace ad altri in cui osserviamo Sabo, non facevi mai calare l'attenzione: il giorno in cui me l'hai spedita sono stata sveglia fino all'una e mezza per leggerla dal cellulare, tanto mi ha presa! Sei stata capace di chiudere con battute a effetto o con grandi riflessioni; di descrivere scene comiche, commoventi, strazianti e anche quasi-erotiche, senza mai scadere nel banale o nel già sentito. Hai tratteggiato un'ambientazione ben definita e non stereotipata senza annoiare mai, ma aggiungendo di volta in volta piccoli dettagli, informazioni quasi casuali. Non ho davvero nessuna critica da farti per quanto riguarda lo stile: a parte i piccoli errori grammaticali non ho visto assolutamente nulla di fuori posto. (ah, una cosa: ho notato che tendi a mettere il ?!, che alcune volte viene considerato errore. Personalmente non mi piace molto -o chiedi o esclami, e se vuoi urlare aggiungiamo un “urlò Tizio” o “chiese Tizio, sconvolto”-, ma non lo considero errore perché spesso viene consentito. E, che sia chiaro, non lede assolutamente il tuo punteggio pieno molto più che meritato!). Quindi, giusto per concludere. Hai fatto un lavoro divino, mi hai fatta emozionare e mi hai commossa e mi hai mostrato il quadro più ampio, vivido e vero della Guerra che io abbia mai visto. E sì che ne ho lette, di cose. E ho anche visto mucchi di film, ma sarà l'influenza di One Piece, sarà la tua bravura... non ho mai letto niente di così dettagliato, commovente e realistico come questa storia. Complimenti!
Originalità: 10/10
E come non darti il massimo? Cioè, si potrebbe argomentare che, di storie sulla Seconda Guerra Mondiale, se n'è viste fin troppe. Anche se sono quasi tutte riguardanti gli ebrei, e sono poche quelle che si focalizzano sulla resistenza, specialmente quella francese. O che comunque tutte le idee siano già state viste: il Rivoluzionario che lotta per il suo paese; il soldato che è il più forte ed è anche cupo e ombroso perché agisce per vendetta; il soldato bravino e pieno di ideali che muore in guerra... ma la verità è che tu hai tirato fuori un'opera davvero unica, eccezionalmente originale. Partiamo dal fatto che, si vede, hai speso un sacco di tempo per informarti. Voglio dire, l'originalità sta anche nel non riproporre sempre le stesse cose “che sanno tutti”, e tu sei riuscita a inserire tanti di quei dettagli, nomi di posti, informazioni sul regime nazista, metodi di comunicazione, metodi di addestramento, persino le durate dei periodi di addestramento... voglio dire, è già un piacere leggere cose che ti insegnano qualcosa, che sono originali perché ricolme di informazioni. Ma fosse solo questo. Da dove cominciare? Magari dalla passione della fotografia di Ace e Sabo, così inaspettata e, dal momento stesso in cui l'hai accennata, così giusta. Per non parlare del fatto che hai addirittura tirato fuori i nomi delle macchine fotografiche dell'epoca, io- okay, continuiamo. Anche il modo in cui hai gestito il remake del manga senza che sembrasse troppo forzato: come Rufy entra “nelle grazie” dei suoi futuri fratelli. Pur avendo seguito la traccia del manga, hai realizzato un piccolo capolavoro (e, già che siamo in argomento: ma quando Junior ha chiesto chiarimenti su questo evento agli zii? Boh, ho pianto.) Comunque, la parte davvero incredibile è venuta dopo, quando le storie dei fratelli si sono separate: hai iniziato a introdurli a tante di quelle avventure da lasciarmi sempre col fiato sospeso. Come quando Ace picchia Doma e si trova poi costretto da Marco a fare quel percorso difficilissimo (e Marco truccava i risultati... contegno, sì. Giusto.), o quando Sabo va da Fisher Tiger e grazie a Kuzan sventa la deportazione delle donne... Insomma, avvenimenti mai banali e sempre in grado di lasciarmi col fiato sospeso fino all'ultimo. Ah, e apriamo una piccola parentesi sul fatto che è la prima volta che leggo di ebrei cattivi, come Arlong. Io provo un fortissimo dolore per quello che è successo agli ebrei e non capirò mai com'è possibile che la gente sia arrivata a tanto, ma da qui a considerare tutti gli ebrei dei santi c'è differenza. E con questo non sto accusando nessuno, ma mi ero sempre chiesta se non ce ne fosse stato qualcuno che reagisse come Arlong in questa storia. Ed è stato bello perché, come dice Ace a Nojiko alla fine, è male semplificare la guerra dicendo che da una parte stanno i buoni e dall'altra i cattivi. Sto scrivendo un papiro peggio della tua storia quindi la farò breve. Cos'altro ho trovato di originale? (a parte che ero convinta che avresti seguito il canon e avresti fatto morire Ace, mi è morto Rufy e sono morta anch'io, malvagia)... Beh, la storia di Marco e Ace e un accenno al fatto che l'omosessualità non è accettata da tutti, specialmente a quei tempi: ormai è normalissimo che nelle fanfiction gli uomini stiano insieme senza problemi, il che è bellissimo, per l'amor di Dio, ma il problema della discriminazione esiste. E mi è piaciuto anche come tu abbia integrato anche personaggi che avevano nomi francesi o inglesi e non erano di One Piece, voglio dire, è ragionevole. E hai messo Nami con Usop! Io l'ho sempre detto, che erano carini. Cioè, sinceramente sono molto simili e li vedo ben più plausibili che, non so, Nami e Zoro o Nami e Law, come spopola di questi tempi *ugh*. E okay, basta. Vorrei dire mille altre cose, perché la tua storia è stata stupenda e meravigliosa e originalità allo stato puro, ma spero di avertelo fatto capire a sufficienza. Complimenti davvero, è stato tutto semplicemente perfetto!
Caratterizzazione: 9/10
E anche qui potrei scrivere un romanzo, ma per amore di chi aspetta che consegni questi risultati prima del 2016 cercherò di stringere un po'. Quello che c'è tra Ace e Sabo è perfetto. Adesso, nel manga non è spiegato bene come vivessero prima che arrivasse Rufy, e in realtà io credo che Ace fosse un po' più ombroso e meno amichevole con Sabo, cioè, avrei preferito che venisse mostrato il cambiamento che Rufy porta nella sua vita: da quel che sappiamo, è stato in quel momento che Ace è riuscito ad accettarsi davvero. Insomma, avrei preferito vedere descritto un po' meglio il rapporto tra Ace e Rufy (ma qui io sono schifosamente di parte), e questo è in linea di massima l'unico motivo per cui non hai il punteggio pieno. Dico solo che mi ha fatto strano non vedere Ace consolare Rufy dopo la morte di Sabo (cosa che nel manga fa), o comunque non notare in lui nessun cambiamento pre e post-Rufy, ecco. Per il resto, la caratterizzazione che hai usato farebbe invidia a Oda in persona: Sabo, nelle sue avventure, è perfettamente lui! Determinato, fiducioso, impulsivo. Da quel poco che sappiamo di lui (se Dressrosa non ci farà l'onore di fare ombra sul mistero), hai seguito alla perfezione il carattere deciso e buono di Sabo. Ho apprezzato tantissimo Dragon versione spia segreta, con Ivankov e Inazuma al seguito: sono stati fantastici, esattamente come me li sarei aspettati! Kuma è stato un colpo basso, visto e considerato com'è andata a finire, e il discorso di Dragon con Ivankov mi ha uccisa, ma pazienza: anche questa è guerra, questo senso bruciante di ingiustizia che la tua storia è riuscita a lasciarmi. E anche Franky e Robin addirittura! E che dire di Koala, Hack, Fisher Tiger, Arlong e tutti gli altri? Semplicemente loro, non so che altro dire. (ah, no, una cosa: Jimbe. Ma non si scriveva così? Ora non sono sicura se sia Jimbe, Jinbe, Jimbei o che, ma mi sa che è la prima volta che lo trovo scritto come hai fatto tu. Comunque non te lo segno errore perché la mia somma ignoranza non mi permette di giudicare in merito). Insomma, anche nelle piccole parti che hai assegnato ai personaggi sei riuscita a renderli unici e speciali, nonché ovviamente perfettamente in linea con il carattere assegnatogli da Oda. Poi, beh, per quanto riguarda la famiglia di Sabo direi che non c'è bisogno che io dica niente, visto che sei evidentemente Oda in incognito venuto per puro caso a partecipare a questo contest. La scena finale è stata bellissima, non ho parole! Passando invece al travagliato viaggio di Ace... beh, ho amato Odr, a cui non avevo mai prestato attenzione nel manga, e la sua morte mi ha straziata. Cioè, è una guerra e si muore, ma qui hai sradicato sistematicamente ogni affetto al povero Ace, escluso Sabo! Per esempio Marco. Oh, l'hai gestito benissimo, davvero! Non sono esattamente una fan della Ace/Marco, ma ho visto abbastanza per poter dire che tu sei stata capace di descrivere una relazione stupenda e perfettamente plausibile. Erano così carini, ci sono rimasta malissimo quando è morto! Poi, chi altri?, ah, beh, Law è stato stupendo, punto. E anche Kidd, Cavendish, Bartolomeo e gli altri (ah, piccolo excursus: dopo l'ultimo capitolo mi sono presa un po' in fissa con la Cavendish/Bartolomeo, e tu che fai? Fai dire a Cavendish tipo che “non abbandona un compagno” o cose così, rivolgendosi a Bartolomeo! Mi hai uccisa. E ancora non lo sapevi, guarda te questa). Di Nami e Usop che secondo me dovrebbero essere ben più considerati ti ho già parlato, quindi la finirei qui. Sei riuscita a tratteggiare un sacco di caratteri differenti senza scadere nel banale, inventandoti anche alcune comparse carine, come Doma, o ficcando per un paio di scene personaggi di sfondo, come Otohime o la vecchia Nyon o comesiscrive, perché tutto assumesse un tono ordinato e di fusione, senza stonature. Complimennti davvero!
Credibilità dell'AU e attinenza alle indicazioni: 14/15
Ma come si fa, dico io, a sbattersi tanto per una fanfiction? Cambia i nomi, ficcaci qualche descrizione in più e fanne un libro! Io lo comprerei di sicuro. Voglio dire, ti sei impegnata tantissimo e si è visto. La credibilità dell'AU si basa soprattutto sui dettagli dell'ambientazione che viene scelta che riescono a calare il lettore nella storia, e su questo tu non hai davvero rivali. Penso di averlo già detto da qualche parte, ma tu hai riempito il tuo testo di dettagli che mi facevano strabuzzare gli occhi ogni volta: dal tipo di pistola al nome della cittadina nella campagna francese; dalla pancetta che andava succhiata per farla durare a lungo al tipo di aereo usato per attraversare il confine; dalla descrizione accurata dei quartieri di Parigi ai cadaveri sulla spiaggia dello sbarco di Normandia, sembrava davvero di essere lì. Ogni singola frase che esce dalla tua penna (o tastiera, fai tu) è in grado di trascinarmi verso un'epoca non poi tanto distante dalla nostra, ma diversa sotto ogni punto di vista. Ogni volta che descrivevi come se niente fosse un comportamento che ai tempi doveva sembrare banale, ma che qui è nuovo e strano, mi luccicavano gli occhi: fa un piacere assurdo vedere come ti sei impegnata per non scrivere cose senza senso, mi rende davvero orgogliosa (sì, okay, come se questa storia fosse mia. Vabbè, concedimi queste uscite un po' melodrammatiche, sto correggendo a mezzanotte e ho poco poco sonno). Quindi, ricapitolando: un'ambientazione di quelle che non ho mai letto in una fanfiction prima d'ora, e non sto scherzando. Quindi, perché il punto in meno? Ebbene, qualcuno qui ha deciso di farmi arrabbiare. Perché davvero, mi fa una rabbia terribile non poterti mettere il meritatissimo punteggio massimo che meriti (ripetizione voluta, anzi, lo dico di nuovo: te lo meritavi proprio). Ma allora perché ti ho tolto un punto? Beh, cara, il fatto è che questa voce comprende, oltre alla credibilità dell'AU, anche l'attinenza alle indicazioni. E, se non vado errando, quelle di questo pacchetto erano: scrivere una storia ambientata in una guerra ai giorni nostri con i due protagonisti dalla stessa parte, e okay. Poi doveva essere una death-fic, e tu mi hai ucciso Rufy, e ahimè ci siamo. Ma. Ma. Ma. C'era una canzone, da ficcarci dentro. “Last goodbye”, dei Dead By April. Ora, mi sono sforzata di cercare citazioni nascoste, pezzi della tua trama che ricordino vagamente la canzone, ma a parte il fatto che la canzone parla di disperazione più o meno accentuata e la tua storia comprende una buona dose di disperazione, (e no, temo che questo vaghissimo tema non basti), la canzone non l'ho proprio vista. Essendo un intero terzo delle indicazioni a mancare, avrei dovuto toglierti più di un punto, in linea di massima. Ti sei salvata perché questa storia è suprema e eccelsa e la tua ambientazione valeva da sola tredici punti tutti, quindi te la cavi con un punto in meno. Ora non so se ti sei dimenticata o se pensavi che non fosse obbligatoria o se invece l'hai messa in certe frasi e certi avvenimenti e io non me ne sono accorta: nel caso, avvisami subito! (dopotutto, non c'è limite alla stupidità umana alle dodici di notte passate). In ogni caso nel complesso hai fatto un lavoro più che ottimo: complimenti davvero!
Gradimento personale: 5/5
Ma non c'erano dubbi. Punto e basta. Non per ripetermi, ma hai scritto un capolavoro, sviste a parte: grazie per aver partecipato, sono felicissima di aver potuto leggere storie belle come questa! Poiché il tempo stringe e questa correzione è già lunga sette pagine di word, la chiudiamo qui. Complimenti ancora per questa storia meravigliosa!
Punti bonus: 1/1
E questo è tutto tuo.
Totale: 57/61
(Recensione modificata il 21/03/2015 - 01:29 pm)
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