Hey, anche oggi ho imparato una cosa nuova nonostante la febbre mi impedisca di andare a scuola!
No che non sapevo che il Madison Square Garden potesse contenere ventimila maledette persone! E altro che panico da palcoscenico!
Povero Johnny.
Menomale che c'è qualcuno che pensa a lui (e non sto sicuramente parlando di Yoko).
Boh, sai che c'è, meglio così, meglio che tu non abbia approfondito troppo la "sparizione" della donna, nah, avrebbe appesantito la storia, e poi, sono stata gettata in un tale vortice di emozioni, di sentimenti, che neanche me ne sono accorta, di questa piccola imprecisione.
E poi, mi ero talmente immersa nella storia che mi sono dimenticata che il computer si sarebbe scaricato e BAM. Mi si spegne quando sono a un passo dalla fine. Tu non puoi immaginare quanto tutti questi aggeggini tecnologici e malfidati riescano a farsi odiare da me.
Inutile dire che mi sono costretta a rileggere tutto d'accapo, quando il computer si è riavviato, perchè quell'equilibrio e armonia che avevi creato era ormai spezzato, e non avrebbe avuto senso andare avanti a leggere.
Insomma, brava, meravigliosa.
Specie la parte del flashback. Dio, meriterebbe una recensione a parte.
Hai delle idee geniali, davvero. Io sinceramente non riesco a capire come tu faccia a studiare simili trovate, meriti tutta la mia ammirazione.
Non so cosa dire a riguardo di tutti quei bei pensieri che hai scritto perché nessuna parola sarebbe sufficiente a spiegare quel che ho provato.
Il bisogno morboso che prova John nei confronti di Paul, il solo che riesca davvero a capirlo, a calmarlo.
E basta che il più piccolo si allontani per poco, ed ecco che il mondo crolla di nuovo sulle spalle di John.
E' una scena bellissima quella che ci proponi, e l'hai saputa descrivere in maniera invidiabile, della serie "Ma perché non so scrivere come lei?!"
E poi...
"Ne ho bisogno" si dice.
"Solo un'altra volta" si raccomanda.
"L'ultima" promette.
L'ultima, certo John.
Sappiamo che non sarà così, lo sa anche John, nel profondo del suo cuore, che ha bisogno di Paul, del suo Paul, e che se Paul non c'è, lui è dannatamente perduto.
Un'altra parte che ho adorato è l'inizio (io merito un complimento e una medaglia solo per l'abilità che ho nel passare da un punto all'altro della trama come se niente fosse), il carattere di John, così scorbutico e un po' aggressivo, non si può non adorare.
Ah, che dolce tesoro.
Prima che continui a dire delle cose senza senso e filo logico, torno nel mio mondo, fatto di espressioni da risolvere, polinomi e monomi, e di coefficienti che a forza di essere elevati a potenza, hanno iniziato a sfiorare il milione.
A presto,
Paulmccartneyismylove |