Recensioni per
L'Orizzonte degli Eventi
di ChiiCat92

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/01/16, ore 23:52

Ed eccomi qui per il bis!
L’orizzonte degli eventi, il punto di non ritorno, varcato il quale non si può più tornare indietro.
 
L’inizio mi ha subito conquistato, sarà che anch’io ho un telescopio e ogni tanto passo le serate fuori a fare star hopping; sarà anche che adoro i sociopatici che non riescono a sorridere e che pianificano ogni istante della giornata e del futuro, per poi vedersi rovinare i piani da un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi verdi di nome Axel. :D
In questa storia ho trovato delle frasi così belle che io le inserirei in un libro di citazioni, e perle di saggezza che ti fanno esclamare cose come: Oh cavolo, sì!!!
Cito giusto quelle che mi hanno colpita di più: “Sfuggono come corpi stellari esposti alla forza centrifuga”; nell’osservare il cielo la notte “A volte mi chiedo se il mio posto non sia lassù, da qualche parte”; la descrizione della luna come  un occhio semiaperto che sbircia dal tessuto nero dell'universo”; la poeticità di “Eppure mi sembra di respirare un po' l'aria dell'universo stando lì dentro” e “danze di pulviscoli nei fasci di luce. Odore di universo.”
E termino con quella che si va a guadagnare il podio: Talvolta crediamo che il vuoto dentro di noi sia così grande da poterci inghiottire. Basterebbe alzare lo sguardo al cielo per capire che il vuoto, il vero vuoto, si trova nell'universo ed è grande 250 milioni di anni luce. […] Eppure, non riesco a considerarlo. Il vuoto è quello che sento nel petto non quello che si trova lassù, nascosto nel manto scuro del cielo.”  ♥ Geniale!
 
Il colpo di scena iniziale, quando Isa corre fuori a cercare il pezzo di meteorite che è precipitato, è inserito alla perfezione del testo. I pensieri del protagonista elettrizzato - al pensiero di ciò che sta andato a raccogliere – sono interrotti bruscamente dalla visione della persona indesiderata che gli si para davanti. Mi è venuto da ridere. XD Le risate si sono ripetute più volte durante il testo, durante certe riflessioni alquanto comiche di Isa: per esempio quando ammette di soffrire di puntualità cronaca e dice di aver iniziato a odiare Einstein per colpa della relatività del tempo. :D
 
La dinamica dell’incontro e l’evoluzione del comportamento di Isa sono fantastiche. Quanto è vera la riflessione sulle differenze nel rispondere “sì”, “no” o “forse”.
Da grande curiosa quale sono io, ho fatto una piccola ricerchina e ho scoperto che “got it memorized?” è una frase caratteristica di Axel. Quando riesco a cogliergli, certi riferimenti al personaggio originale mi piacciono sempre.
La descrizione del suo appartamento mi ha colpito particolarmente. Due righe. Hai descritto gli interni in due righe e mi hai conquistata: il fatto che in ogni cosa, lì dentro, ci fosse impressa la presenza di Axel crea un’atmosfera quasi magica.
E poi arriva la parte triste…
- Quanto tempo abbiamo? -
- Un anno su Marte. –
*Lacrimuccia da parte mia, pensando che è un po’ di più di un anno terrestre*
 
Dopo aver letto tre racconti su Axel e Saix proiettati in diverse ambientazioni, è stato un po’ come vivere con loro diverse esperienze in universi paralleli. Tipo la teoria che dice che esistono altri noi stessi che svolgono lavori diversi in altri mondi. XD
 
Come al solito i refusi:
- mi da l'impressione / ai ragazzini non si da il caffè / Da in una risatina / Non mi da modo / tanto quello che mi da l'alcool -> dà, il verbo dare va con l’accento per distinguerlo dalla preposizione.
- tutto il tempo per mondo -> forse volevi dire “del mondo”?
- mappe stellare -> stellari
- qualche strane morbo  -> strano
- mia sommo stupore -> mio
- vuole giù che -> già
- stasare -> stasera
- scambio d frecciatine
- centellinavo l'uno, mangiucchio l'altro. -> qua forse volevi dire “centellinando”
- mille cose sputare fuori -> manda un “da”
- cosa cela nel suo cuore -> due possibilità: “cosa si cela nel suo cuore..” o “cosa cela il suo cuore”.
 
Sappi che sto diventando una tua grande fan! Spero che scriverai altri racconti incentrati su robot e argomenti scientifici!
Alla prossima! :)
 
Ps: perdonami per l’enorme quantità di recensioni che ti sto lasciando ultimamente: visto che in questo periodo ho tempo, me ne sto un po’ approfittando. :)

Nuovo recensore
18/10/15, ore 20:29

Che dire...mi piace come scrivi. Che carino Isa e povero Axel!!
Bella storia comunque, complimenti!!

Recensore Junior
28/12/14, ore 04:17

A dire il vero... Mi vergogno un po' a recensire perchè conosco entrambe le ragazze a cui l'hai dedicata -anzi, una delle due tra un paio di giorni si fa un viaggetto qui da me- però dovevo farti sapere quanto mi hai fatto stare male.
Di solito credo si inizi una recensione dicendo qualcosa tipo "la tua storia è davvero fantastica!"... Però con questa coppia non credo sia permessa una cosa del genere.
Ti dirò: io... io odio un po' Saïx. Cioè... Lo odio perchè nella mia visione di KH lui è stata la causa della "morte" di Axel. Ma lo amo perchè l'Akusai è una delle coppie che più reggono in quel gioco e che trovo... Bella. Vera. E devo dire che questa "verità" della loro relazione si sente davvero molto nella tua OS. Si percepisce tantissimo dall'evoluzione di Isa ma anche nella testardaggine -passami il termine, on so come spiegarmi meglio al momento...- di Axel e dal loro modo di approcciarsi l'un l'altro. E ciò che mi è piaciuto di più di tutte le paroole che hai scritto è stata l'immagine di Isa che diventa umano - una persona reale. Mi è sembrato così tanto che da Nessuno diventasse un Qualcuno che alla fine della storia ho pianto e ora non mi vergogno neanche a dirlo. 
E sono ancora immersa nelle emozioni che mi ha provocato la tua One Shot, quindi non riesco neanche a fare un discorso di senso compiuto, nonostante abbia davvero tantissime cose da dire.
Credo che da questo in punto in poi saranno solo frasi sconnesse su cosa mi è piaciuto di più, come ad esempio il modo in cui hai inserito l'astronomia -materia per niente semplice e che a mio parere richiede davvero una conoscienza oltremodo dettagliata e una passione smodata per essere riportata in termini semplici così che la possano capire più persone-. Mi ha lasciato a bocca aperta e le lacrime a pungermi gli occhi il modo in cui tu sei riuscita a rendere la sensazione del vuoto, dello spazio, del tempo quasi deformato. Il calore di Axel, poi, e come lo hai descritto in ogni singolo passaggio penso sia quello che mi ha affascinata di più. Mi hai fatto salire il desiderio di essere scaldata da un abbraccio così, e infuocata da uno sguardo altrettanto bruciante. E' qualcosa chen on riesco a spiegare.
Però -sì, c'è un però- c'è anche qualcosa che mi ha stonato... In primis qualche tempo verbale scorretto che al momento non riesco a ritrovare... Poi anche l'ultimo paragrafetto mi ha lasciata un po' perplessa ;////; La concezione del tempo secondo Bergson e secondo Einstein mi è sembrata quasi da manuale di filosofia, soprattutto per colpa dei due punti che presentavano l'idea di fondo della loro visione del tempo. Mi ha lasciata un po' così, sospesa a metà perchè dopo le parti che parlavano di astronomia intrecciate perfettamente nel senso della storia, quell'ultimo paragrafo è finito con l'essere un po' un taglia e incolla di un pezzo di giornale su un disegno ad acquerello... Insomma faceva un po' brutto ;////;
Per il resto... Davvero non so che altro aggiungere perhcè era tutto troppo meraviglioso ;////;