Recensioni per
Senza titolo.
di chilometri

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/01/16, ore 10:47

Salve,
Questo brano è particolare, devo dire. L'introspezione c'è tutta, è scritta discretamente malgrado qualche errore sparso (sopratutto per le e accentate e la punteggiatura) e scorre in fretta.
L'intero testo assume la forma di uno sfogo, tuttavia il particolare principale e che ho apprezzato è che non è tanto il protagonista a parlare, non sono i suoi pensieri che sentiamo, piuttosto quelli di un narratore esterno impalpabile e indefinito; qualcuno che con una serie di domande espresse in tono quasi accusatorio ci descrive il protagonista.
Trovo che la parola apnea descriva appieno il personaggio, che, almeno per come l'ho percepito, si tratta di qualcuno affetto d'apatia con un contorno di misantropia: incapace di relazionarsi con le persone, non in grado di tenersi stretto chi ama e in fondo va bene così; in fondo li detesta, in fondo non lo capiscono né si interessano a lui oltre ciò che richiede la buona educazione.
Ma forse, la sua incapacità di lasciare la stasi in cui è intrappolato - l'apnea, per l'appunto - è dettata anche dal timore; timore di far del male a qualcuno, come nei suoi sogni. DI fare del male a se stesso e agli altri.
In conclusione, un'introspettiva coi fiocchi.
Alla prossima,
Aurelianus
[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0 del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Master
17/12/15, ore 11:33

Wow! davvero, wow!
Questa one shot (o forse è una flash?) è avviluppante, accalappiante: ti prende dall'inizio alla fine e lascia anche te in apnea, incapace di respirare e con un vortice di pensieri nella testa che non sembra volerti dare tregua, ti sgomenta e sorprende perché è così reale, così vera che per certi versi sembra descrivere alcune tue sensazioni, il che è sconvolgente e inebriante al tempo stesso. Questa breve storia (e, prima che mi scordi, lasciami dire che io amo la brevità!) è un inno all'angst senza dover andare a descrivere chissà quale gesto estremo o situazione terribile, è un angst tangibile, comprensibile, che ti entra sotto la pelle e ti fa rabbrividire.

Tanto merito, oltre all'idea in sé e ad alcune immagini scelte per descrivere la sensazione – come l'apnea – va sicuramente allo stile, che è davvero perfetto per rendere questa storia: è veloce e lascia senza fiato, complice la scelta (credo voluta...?) di usare poche virgole (ad esempio non compaiono quasi mai prima della congiunzione 'ma'), oppure di omettere la maiuscola in alcuni elenchi di domande fatte ipoteticamente dagli altri al protagonista, cosa che le fa percepire in modo davvero incalzante, assillante, proprio come immagino che facciano sentire il protagonista. Bella è anche l'alternanza di periodi più lunghi – che contribuiscono a farti rimanere in apnea – con frasi più corte e incisive, pungenti. Davvero, credo che tante sensazioni trasmesse da questa storia arrivino in primis grazie allo stile, e solo dopo grazie al contenuto, tanto che per certi versi faticherei a dire di che parla la storia, ma le sensazioni che ho provate sono ancora ben vivide e mi stanno facendo scrivere a raffica ;)

Adesso però mi tocca scrivere quello che di solito scrivo a inizio recensione ma che questa volta ho dovuto rimandare perché ero in preda alle sensazioni che tu mi hai regalato e avevo bisogno di esprimerle!

Hey, sono il tuo Babbo Natale segreto! xD Ho visto che hai già ricevuto due (se non tre) recensioni di Babbo Natale su questa one shot – mi dispiace, ogni tanto devo delegare ai miei elfi e fanno confusione, avevo chiaramente detto loro che questa storia la volevo commentare di persona! :P – ma ho preferito non cambiare storia perché non conoscevo gli altri fandom e – dopo aver dato due regali in fandom sconosciuti – ci tenevo a tornare a qualcosa di più familiare. Be', ne è valsa certamente la pena, e seppure un po' mi odio perché dai, non è tanto carino che leggiamo tutti la stessa storia per questa bella iniziativa, di fatto la storia merita a tal punto che la cosa passa in secondo piano ^^

Detto ciò la finisco di blaterare e ti auguro buone feste!!!

Isidar

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Ps: dimenticavo due piccole segnalazioni -->
havisto troppo --> manca lo spazio (mi pare sia la prima frase o giù di lì)
niente. da dire. --> credo ci sia un punto di troppo (se invece era voluto chiedo venia!)

Pps: avevo dimenticato un'altra cosa: la musica. Ecco, l'idea di un accompagnamento di sottofondo mi piace e la parte strumentale della canzone scelta secondo me si addice molto alla storia e l'accompagna bene, però quando sono iniziate le parole ho dovuto spegnere la musica perché mi confondevano troppo, per certi versi è una canzone troppo 'parlata' per riuscire ad ignorarla per leggere ^^'
(Recensione modificata il 17/12/2015 - 11:36 am)

Recensore Veterano
10/12/15, ore 21:47

Divorante!
Questo ho pensato quando sono arrivata in fondo a questa angosciante shot. Per certi versi, non ho capito nulla fino alla fine, quando le ultime righe hanno dato un senso a quel vortice di parole che le hanno precedute. No, lo sto dicendo in senso positivo.
Si capisce che la confusione iniziale è assolutamente voluta. Si capisce che si comprenderò pooi dove ci porterà il flusso di pensieri del narratore. Ciò che mi ha particolarmente incuriosita, sul finale, è il perché di questa particolare condizione del nostro personaggio insonne. Lui non ha volto, ma questo mi fa pensare a una strategia.
Egli può essere chiunque.
La falsa preoccupazione altrui, una folla di consuetudine senza volto, l’ho trovata particolarmente realistica. Sono gli altri. Quegli altri che si interessano a te perché devono. Perché è la società che lo impone ma che alla fine, se ne vanno a letto tranquilli. Sono sereni perché hanno fatto le loro domande. Si sentono la coscienza pulita già così. Domani dimenticheranno ogni cosa a differenza di noi e del protagonista dagli occhi di infiniti colori. Mi piace non sapere nulla di lui, sai?
   Quante volte è successo di trovarsi a tu per tu con questi altri?
Anche in situazione meno gravi di questa.
Io, spesso, preferisco l’indifferenza che il falso interesse. Quasi mi sta fatica sorridere e mentire con un – sì, tutto bene, grazie dell’interessamento – Passando oltre, mi pongo domande sul turbamento di colui o colei che più non dorme. Accenni a un “la ami ancora” e a sogni dove persone vengono uccise. Non so se metaforizzare ogni cosa e non parlare solo di persone che perdono la vita, ma anche di sogni.
Oltre che le persone si possono uccidere anche le sensazioni, le emozioni, gli obiettivi.
   Scelte sbagliate ammazzano tutto. Il peso della NOSTRA colpa ci schiaccia.
Lo smarrimento del protagonista è profondo e ha qualcosa di universale. E’ una cosa che può capitare a tutti. E’ una specie di capolinea al quale nessuno vorrebbe arrivare. E l’idea della telefonata finale che potrebbe salvare la vita ma che arriva troppo tardi, mi fa pensare a quelle “linee d’ascolto anti suicidio” di certi film.
Il fatto che lui/lei non abbia fiato mi fa pensare proprio al capolinea. E’ in apnea. Tu dici. Sospeso in un baratro che non so se sia già trapasso. Appartiene ancora al mondo reale, questo personaggio? Sto davvero riflettendo molto sul vortice che hai creato. Questa storia è come se avesse una sua forza interiore. Spacca. E sì, se dovessi disegnarla, creerei davvero un vortice. Cupo. Angosciante. E’ la psiche nella sua forma più nera.
I miei complimenti.
 
Quando mi hanno passato il tuo nominativo, per un attimo sono andata in crisi perché non conoscevo nessuno dei fandom dove tu ti esprimi. Scoprire una shot introspettiva è stata una vera salvezza e un graditissimo regalo. Adesso quindi, sono io che lascio volentieri a te il mio. Questo evento mi sta regalando molte soddisfazioni. Spero scriverai presto nuove original o cose che conosco anche io.
 
OshiOshiOshi
 
[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love].

Recensore Master
10/12/15, ore 21:00

Ciao, sono la tua Babbo Natale segreta e sono arrivata, con le mie renne e il cappellino rosso, per lasciarti il mio dono.

Non sapendo cosa scegliere ho deciso di buttarmi su questa storia perché mi ha incuriosita il titolo: "Senza titolo"; originale direi.
Io non sono molto brava con la punteggiatura, ma immagino che i lunghi periodi senza le virgole siano stati scritti appositamente così.
Per quanto riguarda la storia l'ho trovata caotica, volutamente caotica, perché si tratta di uno sfogo e, quando ci si sfoga, spesso si finisce con l'essere preda del caos mentale. E il protagonista mi sembra proprio in pieno caos.
Si domanda se sia colpa sua, se sia colpa degli altri. E' infastidito dalle domande. Vorrebbe che gliene facessero e allo stesso tempo no, perché tanto a nessuno importa di lui.
Insomma un gran casino per descrivere, in modo perfetto, il tormento interiore del protagonista. Sei stata molto brava, complimenti.

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Nuovo recensore
15/07/15, ore 19:46

Questa è assolutamente una di quelle storie che ti lascia senza fiato, presente no? È bella quanto strana ed io amo questo mix. Complimenti davvero, un bacione.

Recensore Junior
08/01/15, ore 00:02

Ciao Chilometri, come stai?
Non sono certa ti ricorderai di me e non te ne farei una colpa perchè, accidenti, da quanto non entro su EFP lo sa solo l'orologino di questo benedetto sito.
Molto intenso, molto poetico. Ti dirò, mi sembrava proprio di leggere il testo di una canzone, tant'è che mi sono ritrovata a canticchiare le parole mentre le scorrevo con gli occhi! Bello, mi è sembrato adatto al titolo, estrapolato dalla tua mente scommetto, mh? Gli sfoghi son sempre una buona cura, dico sempre, e non sfogarsi è un peccato mortale, rincaro. Ovviamente è confusionario e a stento si colgono le tue intenzioni. Mi piace anche la totale perdita di controllo della punteggiatura, coerente.
Ti invito a seguirmi su Twitter (se hai Twitter, chiaro) perchè ho letto, recensito e vissuto Yo te esperare, ti sei affermata come autrice molto oltre l'interessante con altri scritti OneDirection!Larry e continui rievocare forti curiosità; in più, ehy!, entro su EFP e trovo un tuo aggiornamento e voglio sapere cos'hai fatto in tutto questo tempo, perché io sono cresciuta e lo sarai di certo anche tu. Da Yo te esperare, già.
Beh, buona continuazione! 

Recensore Master
29/12/14, ore 19:37

ehi ciao :) allora, premetto che di seguo da, beh, da quando sono iscritta su efp. sei sempre stata una delle mie autrici preferite, ti ho conosciuto con le larry nella sezione one direction e ci passavo le giornate sul tuo profilo a leggere e rileggere ogni storia, quindi a te come autrice già ci sono affezionata. è stato fantastico vedere che avevi aggiornato e sono subito corsa a leggere 1 perché amo l'angst, 2 perché amo le storie introspettive, 3 perché già una storia che si chiama senza titolo devi leggerla per forza, 4 perché sei tu.
fin dalle prime quante? due righe? mi hai lasciata senza parole, per cui scusa se questa recensione sarà pietosa ma ho un'infinità di cose da dire e allo stesso tempo non ne ho nessuna.
la verità è che dubitavo davvero che potessi sorprendermi più, nonostante le tue storie siano sempre più belle, eppure guarda, ci sei riuscita. credo che questa sia appena diventata in assoluto la mia preferita su efp, che poi più che una storia sembra tanto uno sfogo, di quelli che scrivi di getto, in fondo è nella sezione introspettivo. ma in ogni caso, resta meravigliosa.
la frase hai detto una volta che non ti interessava, che erano giorni che non mangiavi, erano vite e secoli che non ti era importato ed eri così fragile ma così forte. mi ha colpita in un modo che non puoi capire, perché davvero, neanche io riesco a capirlo. ed anche Ma in realtà non ti piace, perché nel momento in cui chiudi gli occhi è come se ricominciasse tutto e fosse dieci volte peggio, perché questa volta è colpa tua. E’ colpa tua se stai sognando di parlare con gente che hai cercato di dimenticare non è stata da meno perché ti giuro, da quando ho cominciato a leggere mi sono sentita come se stessi descrivendo me, e con questa frase è stato praticamente specchiarsi in ciò che hai scritto.
tutto grida angst, dall'immagine iniziale all'ultimo punto. persino il modo di usare la punteggiatura l'ho trovato perfetto.
sei riuscita a creare una serie di frasi che hanno un significato molto forte, o almeno questo è ciò che ci ho visto io, e di conseguenza credo sia impossibile non rimanerne colpiti. insomma, è sicuramente qualcosa che resta impresso.
poi che altro? credo mi fermerò qui o potrei iniziare con chissà quale noiosissimo monologo. mi auguro di poter leggere presto qualcos'altro di tuo, ci spero sempre ;)
alla prossima splendore, eight xx.

(Recensione modificata il 29/12/2014 - 07:39 pm)

Recensore Junior
29/12/14, ore 08:45

Storia sicuramente molto introspettiva, carica di riflessioni, originale nella sua banalità.
Il tema che affronti in questa OS è il tema di cui trattano praticamente tutte le storie in questa sezione. O quasi.
Ciò nonostante, il tuo racconto ha qualcosa di originale. Forse perché è piuttosto approfondito -nelle descrizioni sia fisiche sia dei pensieri- o forse per qualche altro motivo che non mi sovviene. Beh, non cambia nulla. È comunque un buon lavoro.

L'apnea è il trattenere volontariamente (ma non sempre) il respiro. Non è un fatto tanto grave, anzi. Per esempio, sott'acqua, ci permette di non lasciarci le penne.
Nella tua storia, l'apnea non si limita a impedire il respiro. Il protagonista, volontariamente o no, chiude sé stesso agli altri, non respira appunto. Sarà colpa sua? Sarà colpa degli altri? Mah. Semplicemente lui "trattiene il respiro" da troppo tempo.
Il che comporta situazioni spiacevoli. Starebbe meglio, se potesse sfogarsi con qualcuno che lo ascolti veramente? Forse. Forse sì.
Ma di persone pronte ad ascoltare ce ne sono assai poche, oggi più che mai.

Dal lato tecnico, la storia è scritta bene. Ho notato alcune mancanze di virgole et cetera ma suppongo sia voluto e, comunque, non impedisce la lettura.
Il testo è scorrevole e si legge senza intoppi.
Non sono una fan della narrazione in seconda persona (chiamiamola così), ma in certi casi serve sicuramente ad enfatizzare un concetto. È il caso del tuo racconto, dove questa narrazione stramba (ma neanche tanto, ormai se me vedono fin troppe di storie così) non è così fastidiosa come in altre storie.
E sottolinea, appunto, la situazione di disagio che vive il protagonista. Disagio interiore e disagio esterno.

Complimenti, hai scritto sicuramente un buon testo.

-Iama-