Recensione per il contest “ADA 2 – Associazione Divinità Anonime”
Questa storia è andata a toccare, en passant, delle corde dolorose – anche se forse questo non è proprio il termine esatto, ma è l’unico che mi viene in mente in questo momento. L’ho vista, Macha, in Afganistan o in Irak ad aspettare uno scoppio, una raffica di kalashnikov e approfittare di una morte, eroica o stupida o casuale che sia, di certo inevitabile. Forse proprio per questo mi sono sentita sollevata di vedere che non ti sei concentrata su di lei ma su Morrigan, che ha fatto una scelta di compromesso e facilità nell’impiegarsi come guardia notturna di un supermercato.
Mi è piaciuta molto la sua caratterizzazione, il suo “tenere i piedi per terra” e il suo cercare di adattarsi al mondo moderno, alle difficoltà che impone a una divinità del suo genere. Mi ha fatto sorridere il suo paragone fra una bistecca presa dal banco frigo e un soldato: che dire, ha proprio ragione, una mucca portata al macello contro il suo volere, dissanguata e frollata, non ha lo stesso sapore di un succulento e nerboruto guerriero che, lui, la morte se l’è andata a cercare consapevolmente e con cognizione di causa. Il flashback sul tentativo di rapina ha contribuito parecchio a mostrare il suo personaggio, il suo modo di agire e, soprattutto, permettere alla “povera” Morrigan di riprendere per un po’ il suo vero aspetto, quello terrificante, di approfittare della stupidità e/o la disperazione di un uomo per nutrirsi di carne umana –anche se penso che un piccolo criminale non abbia lo stesso sapore del già citato guerriero XD
Tuttavia, una cosa che non ho apprezzato molto, è il registro che hai scelto, dovuto anche alla scelta della prima persona che non amo molto usare. Troppo moderno, troppo colloquiale per una divinità antica: avrei potuto tollerarlo se si fosse limitato a quando parla con gli altri dipendenti del supermercato o alle prime battute scambiate con i rapinatori, per poi assumere una parlata più aulica e altisonante almeno dopo che ha assunto il suo vero aspetto. Dal tuo profilo ho visto che sei un’autrice giovane, quindi addito questa tua scelta all’inesperienza, per cui ti consiglierei di leggere molto e sperimentare altri stili narrativi, perché di base hai delle idee interessanti e delle capacità che abbisognano di maturare per bene. |